LA FELICITA' E' DENTRO Di NOI... MA SIAMO PIENI DI SPIFFERI

Che la ricapitalizzazione della Banca popolare di Vicenza non fosse una passeggiata era evidente, ma gli ultimi sviluppi inducono a pensare che l’istituto è destinato a non sbarcare affatto in Borsa.
Giovedì mattina il fondo Atlante, che è subentrato a Unicredit nell’impegno a sottoscrivere l’inoptato dell’aumento di capitale, ha infatti comunicato “l’estensione del proprio impegno di sottoscrizione (delle azioni Bpvi, ndr) in caso di mancata ammissione alle negoziazioni delle azioni ordinarie sul MTA e il conseguente venir meno dell’offerta”.
Tradotto significa che Atlante è consapevole di essere sostanzialmente l’unico sottoscrittore dell’aumento di capitale e del fatto che il flottante non sarà sufficiente ad ammettere il titolo alle negoziazioni.
 
E’ sotto il profilo della liquidità che la situazione della banca è drammatica:

“Il capitale circolante di cui dispone il Gruppo BPVi alla Data del Prospetto, inteso quale cassa e altre risorse liquide disponibili” è “insufficiente per i suoi fabbisogni finanziari e di liquidità correnti, nell’ipotesi che le operazioni di raccolta in scadenza non vengano rinnovate e che l’Aumento di Capitale non venga perfezionato”.

A fine 2015, l’indice di liquidità di breve termine era al di sotto dei minimi regolamentari ed è stato riportato al di sopra grazie a “iniziative di funding, alcune delle quali connotate dal carattere eccezionale nonché da particolare onerosità per la Banca”.
Tra le misure di funding “straordinarie” vengono indicate due operazioni aventi come controparti due banche del consorzio di collocamento.
La prima è un ‘repo‘ concluso con Jp Morgan avente come sottostante una cartolarizzazione di mutui residenziali, che ha prodotto “un effetto netto di liquidità di circa 333 milioni”.
La seconda è un’operazione di secured financing con Deutsche Bank “per 95 milioni di liquidità incrementale” avente come sottostante tranche junior/senior senza rating di cartolarizzazioni SMEs (piccole e medie imprese).

Letto il prospetto, è facile capire come mai non ci sia la fila a sottoscrivere le azioni dell’offerta pubblica che si chiuderà il 28 aprile e come anzi – se non ci fosse l’intervento di Atlante – la banca sarebbe destinata sicuramente a finire in procedura di risoluzione con conseguente bail-in.
Tuttavia, l’aumento di capitale e il tentativo di quotazione della Vicenza (che probabilmente abortirà) sono un ottimo affare per le banche che partecipano al consorzio di collocamento.

Il premio è di 60 milioni di euro “in caso di integrale sottoscrizione”, premio che intascheranno senza sforzo dato che a metterci i soldi garantendo l’inoptato è il Fondo Atlante.
La banca stima inoltre altri 15,5 milioni di euro di costo per “le spese relative al processo di quotazione della società e all’offerta globale”, comprese “le spese promozionali e pubblicitarie”, mentre nel prospetto sono coperte da “omissis” le commissioni richieste da Unicredit per prestare la sua garanzia alla sottoscrizione dell’inoptato, “omissis” dovuto probabilmente al fatto che l’istituto di Piazza Gae Aulenti si è poi sfilato dall’operazione.
 
Vi state già preparando per il weekend lungo :-?:-o

Io ho già le lamette pronte per domenica :(... dovrò di nuovo andare a mangiare e trascorrere il pomeriggio con mia suocera (una mia nipote compie 18 anni) :cry::tristezza::wall::depresso:Vedi l'allegato 373643
Dicono che le donne sono dolci :confused: però se gli stai sulle palle (e magari sei pure anche tu donna) non importa chi, cosa perchè, come apri bocca ti "cavano" gli occhi con il cavatappi, capita anche a me :accordo: vai con gli occhiali da saldatore e fanculo :dietro:
 
Dicono che le donne sono dolci :confused: però se gli stai sulle palle (e magari sei pure anche tu donna) non importa chi, cosa perchè, come apri bocca ti "cavano" gli occhi con il cavatappi, capita anche a me :accordo: vai con gli occhiali da saldatore e fanculo :dietro:
E' davvero odiosa... e lo dicono pure tutti e 4 i suoi figli!!! :confused::wall:

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Caricarli su un bel trenino ....fargli fare il giro della penisola greca ....e punto d'arrivo ...... casa.


ROMA – Islam, musulmani, una famiglia musulmana che fugge dalla Siria trenta anni fa e arriva in Svizzera nel 2001 e qui, in Svizzera, ottiene, come è giusto, asilo.
E’ una famiglia numerosa, molte figlie e figli.
Le femmine appena adulte papà e mamma le rispediscono in Siria.
Non perché nel frattempo la Siria sia diventata un luogo più sicuro, anzi.
Ma evidentemente per mamma e papà nulla è più pericoloso e disdicevole che tenere figlie femmine in Europa.

E i figli maschi?

I figli maschi vanno a scuola, in Svizzera. Svizzera dove usa che gli studenti stringano la mano all’insegnante.
Ma qui per la famigliola musulmana, il papà fa tra l’altro l’imam, c’è un ostacolo, insormontabile: le maestre cui stringere la mano sono niente meno che femmine!
Un musulmano che si rispetti non tocca una donna, a meno che non sia una parente stretta.
Altrimenti si contamina, contagia, compromette, sporca…perché la donna è ricettacolo e fonte di perdizione e impurità.
Che le cose stiano così ai due adolescenti, 14 e 16 anni, non glielo ha detto solo papà.

Quando la storia del rifiuto musulmano a stringere la mano alle maestre femmine è diventata pubblica, il Centro Islamico svizzero ha confermato, anzi rincarato: un buon musulmano quella cosa schifosa non la fa!
Anzi i saggi musulmani di Svizzera hanno fatto la faccia offesa rispetto a questi europei provocatori:

“Dopo Colonia ci hanno detto di non toccare le donne europee, adesso ci dicono di toccarle”.

Lamentela nella quale è difficile misurare se ci sia più cattiva fede o repressione, disturbo, morbosità sessuale.
 
La famigliola dei maschi che non stringono mani di donna estranea aveva in corso una richiesta e un processo di naturalizzazione, insomma avevano chiesto e stavano per ottenere la cittadinanza svizzera.
Ora gli svizzeri gliel’hanno bloccata questa cittadinanza.
E non è ritorsione, punizione.
E’ solo una doverosa conseguenza, una presa d’atto.

Se c’è chi rifiuta, respinge, disprezza il valore dell’eguaglianza degli esseri umani indipendentemente dal sesso e dalla religione, se c’è chi vuole affermare che la donna è impura e non merita di essere toccata, questi non può essere cittadino di un paese europeo. Non può perché non vuole esserlo ed è giusto che non lo sia.

E chiunque da qualunque pulpito laico o religioso dovesse gridare alla discriminazione, alla cultura altrui cui far posto in casi come questi sbaglierebbe di grosso e lavorerebbe solo per i tanti Salvini d’Europa.
Il rifiuto di toccare una donna perché donna è essere impuro non è una tradizione, una usanza…è razzismo puro praticato nei confronti di un genere ritenuto inferiore.
Equivale a non voler toccare un ebreo, un negro.

Non si vede proprio perché razzismo se targato islam debba essere sdoganato in Europa.
La tolleranza verso queste forme di razzismo è ferita inflitta ai diritti umani e civili.
E l’eguaglianza degli umani qualunque sia il sesso è sì un valore occidentale ma questo non limita la sua applicazione.

Perché, si abbia l’orgoglio di dirlo, è un valore migliore e più civile di quelli con cui l’islam mortifica la donna.
 
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Gli esperti del galateo hanno etichettato questa posizione come “L’inclinazione della Duchessa”
 
«All’inizio eravamo una comunità. Roberto amava quella parola. Ora non più.
Era il mio capo, lo ricordo con molto affetto e professionalmente devo tutto a lui.
Credeva davvero nel suo progetto, non aveva secondi fini. Ma le cose sono andate diversamente.
Al suo funerale mi sono avvicinato a Luca (Eleuteri, il socio di Casaleggio) per salutarlo, lui senza dire una parola mi ha puntato il dito in faccia per venti secondi e mi ha allontanato; forse contava su un presunto accordo di omertà che avrei violato dicendo pubblicamente la mia, ma non sono il tipo».

Che pensa del M5S oggi? «Con l’Italicum ha la possibilità concreta di vincere le prossime politiche, e cambiare l’Italia. Dubito in meglio».
Perché è pessimista?
«Il Movimento nel 2013 è stato votato per nove milioni di motivi diversi, nessuno dei quali era ritrovarsi un gruppo parlamentare impegnato in una guerra per bande e a coprire le proprie bugie, a cominciare dagli stili di vita, tutt’altro che francescani. È nato denunciando i politici che usavano la querela per minacciare i giornalisti, e ora spaccia robaccia sui siti legati al blog, e alimenta cultura della minaccia e diffamazione seriale in rete. Sono diventati la voce del nuovo oscurantismo. Come gli antivaccinisti che attirano i clic sui siti. Al ministero della salute ci mandiamo un antivaccinista? È un sistema che allontana le competenze e attira i ciarlatani».

Che farà Grillo adesso? È obbligato a occuparsi ora di ciò di cui forse non s’è mai occupato?
«Beppe avrà un ruolo decisivo i prossimi mesi. So che di recente si chiede anche lui se la nostra gente volesse tutto questo. È molto dubbioso lui per primo sul M5S di oggi. Gli manderei un consiglio: pensa bene di chi fidarti, guarda il blog adesso, pieno di pubblicità, ricordati di quando mi chiedevi di convincere Roberto a togliere tutti i bottoni “compra” che non ti piacevano. Quello non è piu il Blog, è un asset aziendale. E nessuno voleva un Movimento così».
 

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