LA GENTE CHE HA ROVINATO QUESTO MONDO HA LA CRAVATTA, NON I TATUAGGI.

ogni volta si finisce qui ...ed e' irritante
se non ci adeguiamo a sti teatrini siamo dei cretini...quando, ma non mi permetto di dirlo :D, e' il contrario
saluto la Dany, purtroppo sto 3d scivola troppi in politica, e non se se reggo 7 mesi senza sbroccare..ciao

Va bene, non andare a votare e prendi quello che viene. Secondo il mio parere dovresti vergognarti (se mi permett, dato che mi hai appena dato del cretino). saluti.
 
1 della juventus - 1 dell'inter - 0 del milan .......forse sarebbe il caso di mettere mano alle regole del calcio, nella formazione delle squadre....italiane.

Questo l’elenco completo dei convocati
Portieri
: Federico Marchetti (Lazio), Antonio Mirante (Bologna), Marco Sportiello (Atalanta);
Difensori: Francesco Acerbi (Sassuolo), Davide Astori (Fiorentina), Leonardo Bonucci (Juventus), Armando Izzo (Genoa), Angelo Obinze Ogbonna (West Ham), Lorenzo Tonelli (Empoli);
Centrocampisti
: Marco Benassi (Torino), Federico Bernardeschi (Fiorentina), Antonio Candreva (Lazio), Danilo Cataldi (Lazio), Daniele De Rossi (Roma), Lorenzo De Silvestri (Sampdoria), Stephan El Shaarawy (Roma), Alessandro Florenzi (Roma), Emanuele Giaccherini (Bologna), Jorge Luiz Jorginho (Napoli), Marco Parolo (Lazio), Roberto Soriano (Sampdoria), Davide Zappacosta (Torino)
Attaccanti: Fabio Borini (Sunderland), Citadin Martins Eder (Inter), Ciro Immobile (Torino), Lorenzo Insigne (Napoli), Leonardo Pavoletti (Genoa), Graziano Pellè (Southampton).
 
Talloni Talloni........ma secondo te, perchè siamo in queste condizioni ?

Semplice la risposta.

Quella che io ritengo la regola più importante in politica, non la faranno mai, a meno che "i cittadini" comincino a ragionare ed a capire che UNA regola deve essere cambiata.

QUESTA :

L'Articolo 67 della Costituzione della Repubblica italiana recita:

« Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato »
Questo articolo della Costituzione italiana fu scritto e concepito per garantire la libertà di espressione più assoluta ai membri del Parlamento italiano eletti alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica. In altre parole, per garantire la democrazia i costituenti ritennero opportuno che ogni singolo parlamentare non fosse vincolato da alcun mandato né verso il partito cui apparteneva quando si era candidato, né verso il programma elettorale, né verso gli elettori che, votandolo, gli avevano permesso di essere eletto a una delle due Camere (divieto di mandato imperativo). Il vincolo che lo lega agli elettori assume, invece, la natura di responsabilità politica.
 
SE tu vieni eletto con il mio voto è perchè hai espresso una linea (teorica) politica che segue il mio pensiero.

SE cambi la tua linea politca, hai stravolto la mia volontà e pertanto TE NE DEVI ANDARE.

Ti fai eleggere di nuovo con la tua nuova linea politica. Semplice.........troppo semplice.
 
Però è strano...avevo letto da qualche parte che il movimento è : una persona un voto........

.......ma il potere per l’espulsione, dice, “spetta al garante che è Beppe Grillo”.

Risponde a distanza Pizzarotti, che sul sistema e sull’organizzazione dei Cinque stelle, da cui ora dipenderà anche la sua permanenza nel Movimento, ha molto da dire, a partire dal direttorio e dal comitato dei garanti che dovranno valutare su casi come il suo:
“Chi nomina i garanti? – chiede il sindaco – come viene scelto il direttorio? Come si sostituiscono i suoi membri? E’ Beppe Grillo che manda le email, anche se ora è in giro per l’Italia per il suo tour?”.
 
Non solo dipendenti in cerca di un secondo impiego per arrotondare o pensionati impegnati in un lavoretto saltuario.

Come dimostrano le cifre fornite da Inps e Veneto Lavoro, nel 2015 i voucher, strumento pensato per retribuire il lavoro accessorio, nel 23% dei casi sono usati per pagare lavoratori dell’età media di 37 anni, ex occupati, che in buona parte hanno perso il posto nei due anni precedenti.
E un’altra fetta importante fetta di persone, il 14%, non è mai stata occupata.

Risultato: nel 37% dei casi, quasi uno su quattro, quello retribuito a voucher è l’unico reddito da lavoro.
E si tratta di un’entrata non certo sufficiente a mantenere una persona.
Secondo la relazione, l’85% dei lavoratori che ha avuto almeno un buono è rimasto al di sotto dei mille euro annui.
 
Il dato rivela una netta deriva dello strumento rispetto al suo intento originario, cioè quello di facilitare l’emersione dal lavoro nero e pagare prestazioni occasionali per occupazioni saltuarie come il giardinaggio o i mestieri domestici: lo stesso presidente dell’Inps, Tito Boeri, mesi fa ha definito questo strumento “la nuova frontiera del precariato.

E ora ha rincarato la dose in un’intervista al Tg Zero di Radio Capital:
“I voucher non stanno facendo emergere molto lavoro nero. In alcuni casi creano precarietà e sono controproducenti“.

Non a caso, nei prossimi giorni il governo varerà un decreto per introdurre la tracciabilità dei buoni lavoro e limitarne la crescita esponenziale.

Ma i sindacati hanno già spiegato come questo intervento non sia sufficiente per eliminare gli abusi, ma sia necessario escludere interi settori e fissare un tetto di ore oltre il quale i buoni non si possono usare.
 
Nel dettaglio, il rapporto di Inps e Veneto Lavoro fornisce un quadro dei percettori di voucher nel 2015.
Tra 2013 e 2015 i prestatori sono più che raddoppiati, nell’ordine del 137%. I silenti, cioè gli ex occupati, sono attorno al 23%.
L’età media è pari a 37 anni e la quota di donne è pari al 57%.
Di queste persone circa il 40% è risultato attivo, occupato o beneficiario di ammortizzatori sociali, nel 2014.
Un altro 20% nel 2013.

I soggetti mai occupati, per lo più giovani intorno ai vent’anni, sono pari al 14%, meno di 200mila.
In questo caso, la presenza di donne sfiora il 60%, mentre il 30% ha già percepito voucher negli anni precedenti.
 
Gli occupati, che hanno un secondo lavoro retribuito a voucher, rappresentano il 37% dei casi.
All’interno di questa quota, il 29% lavorano presso aziende private, mentre l’8% sono lavoratori domestici, parasubordinati, operai agricoli, lavoratori autonomi, casse professionali, dipendenti pubblici.

Gli indennizzati, cioè percettori di ammortizzatori sociali (in larga maggioranza disoccupati beneficiari di Aspi, MiniAspi o Naspi, in minima parte percettori di cassa integrazione) sono il 18%, circa 252mila.
In questo gruppo prevalgono i maschi e l’età media è 37 anni.

I pensionati, infine, rappresentano l’8% dei casi.
 
In totale, nel periodo 2008-2015, sono stati venduti 277,2 milioni di voucher da 10 euro per un valore complessivo di oltre 2,7 miliardi di euro.
Il numero di tagliandi è passato dai 500mila del 2008 ai 115 milioni del 2015.

Su questa crescita esponenziale ha inciso soprattutto la legge Fornero, che ha liberalizzato l’utilizzo dello strumento in praticamente tutti i settori,
ma anche il Jobs act, che nel 2015 alzato da 5mila a 7mila euro il limite del reddito percepibile da ogni lavoratore in voucher.
 

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