LA MONTAGNA PIU' ALTA RIMANE SEMPRE DENTRO DI NOI

Ricciardi aveva detto in mattinata che le prossime elezioni e la riapertura della scuola possono “essere a rischio”,
nel caso in cui la circolazione del virus dovesse aumentare.

Dopo la polemica scatenata dalle parole di Ricciardi, lo stesso consulente del ministero ha precisato:

“Non ho mai detto che riapertura delle scuole ed elezioni sono a rischio in Italia.
Le scuole riapriranno e si sta facendo di tutto per riaprirle in sicurezza.
Parlavo di altri Paesi dove la curva dei contagi si è rialzata in modo preoccupante.
In Italia, fortunatamente, non è ancora così e dobbiamo fare di tutto per tenere la situazione sotto controllo”.
.........................

Assicura il Viminale, non c’è alcun ragionamento di questo tipo in atto.
Il 20 e 21 settembre si voterà, quindi, per le regionali e il referendum per il taglio dei parlamentari.

Le parole pronunciate da Ricciardi durante la trasmissione Agorà, su Rai 3,
vengono quindi ritenute dal Viminale semplicemente un ragionamento personale, che a livello politico in questo momento “non esiste”.
 
Come funziona la moderna “Gig economy”, quella dei lavoretti, delle App?

Funziona perchè, alla fine, è fatta in frode alle normali regole del lavoro.


Il caso pratico si sta vedendo in California dove una norma di legge imporrebbe alle società di trasporti tramite App , come Uber e Lyft,
di non considerare gli autisti più come “Lavoratori autonomi”, senza quindi nessuna tutela, ma come “Dipendenti”,
con quindi assicurazione sanitaria obbligatoria, contributi e paga minima assicurata.


La risposta di queste società è stata molto semplice: Lyft ha annunciato la fine della propria attività dalla mezzanotte di ieri (ma non c’è stata, e spiegheremo come mai),
mentre Uber ha annunciato un immediato ricorso contro la norma statale affermando che i suoi lavoratori non sono lavoratori dipendenti e quindi rifiutandosi di normalizzarli.


Nel momento in cui, come Lyft, dichiari che sei pronto a chiudere pur di non assumere i tuoi trasportatori
ammetti in modo evidente che la tua formula moderna non si regge nè sulla tecnologia nè su qualche altro magheggio di marketing,
ma, semplicemente e puramente, sulla frode dei contributi e delle assicurazioni sanitaria.


La nuova tecnologia non è altro che una nuova schiavitù, regolarizzata.


Non preoccupatevi comunque: Lyft non ha chiuso: all’ultimo minuto un giudice ha sospeso la norma
sino a quando non verrà decisa davanti ad un giudice la qualifica dei dipendenti.

Nel frattempo il parlamento dello stato sta discutendo una norma che è un colpo al cerchio ed uno alla botte:

i lavoratori NON saranno dipendenti, ma otterranno una paga minima pari al 120 di quella attuale e la protezione sanitaria.


Un colpo al cerchio ed una alla botte!
 
Lo sapete che la BCE ha un saldo Target 2….. negativo??

I saldi target 2 sono i saldi (non debiti o crediti…) che registrano i movimento monetari fra le varie banche centrali.

Come abbiamo scritto un milione di volte non sono debiti o crediti, anzi si generano per l’effettuazione di pagamenti,
ma sono saldi di movimenti monetari che un diverso sistema contabile neanche vedrebbe.


In generale possiamo dire che ogni giorno i saldi bilaterali delle banche centrali nazionali vengono calcolati per formare saldi con la Banca centrale europea (BCE).

Se le banche di un paese hanno inviato più denaro tramite Target di quanto ne abbiano ricevuto,
la rispettiva banca centrale nazionale ha un saldo negativo, nel caso opposto un saldo positivo.


La somma di tutti i saldi in questo sistema è zero.


La cosa curiosa che, in questo momento, perfino la stessa BCE ha dei saldi Target2 negativi, così come notato anche dal giornale tedesco FAZ.
A fine di giugno il saldo era negativo per 259,9 miliardi di euro, 114 miliardi di euro in più rispetto a un mese prima.


Come fa la BCE ad avere un saldo Target 2 negativo?



La BCE e la Bundesbank lo hanno spiegato in questo modo: il saldo negativo Target 2 della BCE deriva dai loro acquisti di obbligazioni e dei titoli di stato.

Nei grandi programmi di acquisto di obbligazioni dell’Eurosistema, le banche centrali nazionali acquistano solitamente obbligazioni dai loro paesi.
Ciò influisce sui loro saldi target.

Tuttavia, in una certa misura ci sono anche acquisti di obbligazioni da parte della stessa BCE effettuati in modo centralizzato.

Ecco che allora il pagamento dei titoli viene registrato come un saldo negativo del Target 2…. della stessa BCE.


Gli esperti della banca centrale spiegano come la BCE acquisti titoli dalle banche commerciali di diverse nazioni con denaro fresco, diremmo diversamente appena stampato.

Questo denaro esce dalla BCE e transita per il conto Target 2 di una banca centrale nazionale prima di essere accreditato
sul conto della Banca Commerciale presso la Banca Centrale Nazionale, da cui potrà esser prelevato alla bisogna.

Quindi avremo che il salto Target 2 di una BCN sarà accreditato, e quello della BCE andrà in negativo.


Questo non è altro che l’effetto del QE e vedremo il saldo allargarsi ulteriormente al crescere degli acquisti in titoli da parte della Banca centrale Europea.

Cambierà qualcosa ? “Fallirà” la BCE?. ASSOLUTAMENTE NO.


Non cambierà assolutamente nulla, ma i tedeschi avranno qualcosa di cui parlare, oltre al clima.
 
Ieri sono stati rese note le minute del FOMC della FED di Luglio e questo sono apparse poco soddisfacenti.

Gli analisti ritengono che questi appunti economici siano indicatori soltanto della futura necessità
di una completa revisione della strategia della Fed, che probabilmente avrà luogo a settembre.

Dato che non si sono trovate già delle idee sulle future linee guida della FED in materia, almeno si è cercato di capire quelle che sarebbero state le linee guida del futuro.

Da quello che si è intuito le vere indicazioni saranno espresse solo a Jackson Hole il 27-28 agosto,
prima dell’incontro della FOMC di metà settembre, l’ultimo prima delle elezioni di novembre.



Comunque quali punti sono emersi dalle minute?


  • prosegue, o meglio si mantiene, l’espansione dell’attivo, che è ormai giunto a sette mila miliardi di dollari;

  • tutti i governatori hanno concordato che rimane un rischio molto alto legato all’andamento dell’epidemia che, peggiorando, può cancellare qualsiasi tentativo di ripresa;

  • i rischi sono maggiori per le banche e le società non finanziarie maggiormente indebitate;

  • vi è un problema inflazionistico, ma all’opposto di quello che ci si aspetta.
  • il timore della FED è che le aspettative di lungo periodo dell’inflazione vadano stabilmente al di sotto delle aspettative della FED del 2%.
  • Questo richiederebbe una ridefinizione completa o degli obiettivi o della politica monetaria;

  • il controllo stretto dei tassi, con l’imposizione di tetti massimi , avrebbe come effetto quello di gonfiare eccessivamente l’attivo
  • quindi c’è una tendenza a spingere troppo su questo lato, anche perchè i tassi sono bassi.

le indicazioni sono state viste come non sufficientemente rassicuranti per il mercato che ieri ha subito un netto arresto.

Le incertezze per la malattia del COVID 19 sono troppo ampie perchè si possa puntare a delle linee guida più chiare e delineate per il futuro.

Bisogna però dire che il tasso di contagio sta calando in tutti gli stati, quindi ci si aspetta che fra agosto e settembre la FED tracci con maggiore precisione il proprio percorso.
 
Uno dei grandi “capolavori” di questo governo è certamente la sanatoria dei migranti voluta dalla ministra renziana Teresa Bellanova.

Con tanto di lacrime di coccodrillo (stile Fornero) aveva annunciato la grande rivoluzione.

Peccato che ad oggi questa mossa si sia rivelata del tutto inutile.

Infatti nei campi italiani c’è ancora carenza di lavoratori e siamo strapieni di frutta e uva da raccogliere.

Come racconta Attilio Barbieri “mancano gli stagionali che per decenni hanno lavorato fianco a fianco con gli agricoltori
per raccogliere i frutti della terra e garantire l’approvvigionamento a distribuzione e cantine.
Quest’anno arrivano col contagocce: le restrizioni per il Covid hanno di fatto bloccato i corridoi verdi da Romania e Bulgaria,
i due Paesi che, da soli, assicuravano la maggior parte della manodopera necessaria alla raccolta e alla vendemmia”.


Nessuno lo dice, ma anche in questo settore adesso è emergenza vera.


Si parla di 2 miliardi di chili di mele sugli alberi che aspettano di essere raccolte e nelle vigne i grappoli iniziano a maturare.


Si era capito fin dall’inizio come sarebbe andata, ma adesso questa conclamata carenza di manodopera arriva
e certifica definitivamente il flop della sanatoria della ministra Bellanova.

“Al 31 luglio – scrive ancora Barbieri – erano pervenute appena 148.594 domande di regolarizzazione degli immigrati
per ottenere il permesso di soggiorno per motivi di lavoro.
Di queste domande soltanto 19.875 riguardavano posizioni lavorative dei comparti agricoltura e pesc



Il dato reale, al di là della propaganda di governo, è che mancano decine di migliaia di stagionali.

“Solo in Toscana ne servirebbero subito 5mila per la vendemmia.
La Coldiretti chiede di estendere subito i tamponi ai lavoratori nei campi provenienti dall’estero,
in modo da evitare la quarantena di due settimane che di fatto blocca i corridoi verdi dai Paesi dell’Europa orientale.
I tamponi rapidi vengono utilizzati finora nelle province autonome di Trento e Bolzano, dove sono già all’opera diverse migliaia di stagionali.
Ma nel resto d’Italia i grappoli e i frutti rischiano di appassire sulle piante”.


La Coldiretti, col presidente nazionale Ettore Prandini, aveva già raffreddato i facili entusiasmi
di chi aveva accolto la sanatoria della Bellanova come una manna dal cielo.


I numeri, infatti, dicono l’esatto contrario: “La sanatoria era una questione di carattere ideologico”, spiega Prandini,
“non certo un’esigenza del mondo agricolo. Una questione basata su un equivoco gigantesco: che il mondo agricolo viva di caporalato. Mentre non è così”.


Per garantire la manodopera necessaria, serviva ben altro.


Come per tutte le cose che ha fatto finora questo governo: serviva ben altro.
 
Intervista al dotto Maurizio Borghetti, dell’ospedale di Crema, al centro del Covid-19 in inverno/primavera.

In questo momento c’è qualcuno che diffonde fake news, e non parliamo di pagine Facebook,
ma anche di mezzi di comunicazione di massa in teoria affidabili.


L’ultima fake news è quella che la rianimazione al Cotugno di Napoli fosse piena per il Covid-19
e non in grado di accogliere nessun nuovo paziente, notizia partita da una chat di medici,
quindi anche da persone preparate, ma rivelatasi completamente falsa.

Come erano false le notizie dei 5 ragazzi in rianimazione detta da Lo palco,
come lo era l’informazione di una giovane ragazza in rianimazione allo Spallanzani di Roma.

Tutte fake news quasi “Ufficiali”, alla faccia del comitato contro le Fake News.

Perchè queste notizie false, perchè creare questo allarmismo inutile ed ingiustificato?

Ognuno può vederci le proprie finalità:


  • mantenere gli italiani in un permanente stato di emergenza;
  • nascondere i propri fallimenti, come probabilmente avverrà con le aperture delle scuole;
  • usare armi politiche come il rinvio delle elezioni.

Proprio il fatto che ci sia questa assoluta opacità nella comunicazione, che vengano distribuite così tante balle,

pone le basi per la peggior dietrologia, e l’alta litigiosità e spesso incoerenza fra medici governativi o nominati dal governo e gli altri non aiuta.


Si rimane confusi e disorientati.
 
Mario Draghi è il nuovo salvatore della Patria in pectore, come vanno via via annotando i sondaggisti.

Così dopo Mario Monti, che veniva premiato dalla fiducia dell’ 83% degli italiani,
Renzi (Mr. 42% alle europee del 2014),
Prodi ecc. i sondaggi oggi danno, scontatamente, Draghi in rapida ascesa.

Ma la tradizione vuole che gli italiani non siano abili talent scout della politica.

Il senso degli italiani per il leader
Mario Monti premier? Sì per 8 italiani su 10
Mario Monti premier? Sì per 8 italiani su 10
Ebbe il massimo gradimento rispetto ai predecessori
Mario Monti anche dopo la crisi?
Mario Monti anche dopo la crisi?

Gli italiani dicevano ancora sì.

Insomma la tradizione non è favorevole agli italiani.

Sempre pronti alle soluzioni facili e pronto uso e meno alla lettura del curriculum (o all’apertura degli armadi)
dei pretendenti al trono di supereroe, anche stavolta ne siamo certi, abbiamo trovato l’uomo giusto!

E non importa se Mario Draghi sia un fan sfegatato dell’austerity che ha tagliato i posti letto negli ospedali,

la qualità della scuola e i fondi alla manutenzione delle strade;


tanto chi se lo ricorda?


Giusto ieri ho avuto di che duellare con un lettore che contestava questo post :

Mario Draghi è il nuovo salvatore della Patria? Per molti, sì.


Ovviamente il post semplifica molto il messaggio perché l’obiettivo è fare uno spot pubblicitario.

E vista la lunga serie di commenti, direi che ha raggiunto lo scopo prefissato di attirare l’attenzione.

Sulla domanda del lettore torneremo in seguito.

Il riferimento all’improvviso cambio di opinione su questioni come quella del debito pubblico, assunto da Mario Draghi è presto detto.

Draghi proprio il giorno prima, dopo anni a dare contro alla spesa pubblica senza se e senza ma (a cominciare dalla famosa lettera al Governo italiano)
se n’era usciro con questa dichiarazione…


Mario Draghi: i giocani meritano di più. Sarà lui il nuovo salvatore della Patria?

fonte


A dire il vero Draghi si è spesso speso in favore dell’occupazione giovanile… a parole.

Ma nei fati quali sono state le politiche della BCE sotto il mandato di Draghi?

Cos’ha fatto Draghi per consentire di creare lavoro?

Una carrellata di sue dichiarazioni:

Draghi, tagliare la spesa pubblica

fonte
Draghi, tagliare i servizi

fonte
Tagli alla spesa equivalgono aritmeticamente a riduzione delle prestazioni sanitarie,
alla riduzione dei posti letto negli ospedali, alla riduzione delle infrastrutture
e i materiali didattici per la scuola, la privatizzazioni delle infrastrutture, ecc.

Tutta roba che poi ti devi pagare di tasca tua.

Non esattamente un discorso da salvatore della Patria.

Quindi – nel sistema vigente – quello che, un ipotetico taglio delle tasse,
rimanesse nelle tasche degli italiani, questi lo dovrebbero spendere nelle strutture private!

Se poi i tagli si rendono necessari perché lo Stesso Draghi ha fatto sottoscrivere dei derivati allo Stato

per un ammontare di svariate decine di milioni di euro, la credibilità del pulpito che ci catechizza, viene un pochino meno… vero?


Ora, sappiamo tutti che i tagli alla spesa pubblica acuiscono gli effetti delle crisi.

Parola di statistiche, di storia e di premi Nobel.

Perché questo accade?

Accade perché con il pareggio di bilancio in Costituzione, lo Stato non può più spendere per le politiche sociali in genere,
incluse quelle per il lavoro, a meno che non abbia un debito pubblico al di sotto del rapporto con il PIL del 60%.

Draghi, tagliare spesa e tasse


Ma allora che supercazzole sta facendo Draghi?

Se tagli la spesa e le tasse significa solo che devi privatizzare…

“Alcuni progressi sono stati fatti nel promuovere la vendita di alcune banche possedute dallo Stato ad altre istituzioni cripto-pubbliche”
ma “per quanto riguarda le vendite reali delle maggiori aziende pubbliche al privato è stato fatto poco”.

“Non deve sorprendere, perché un’ampia privatizzazione è una grande – direi straordinaria – decisione politica,
che scuote le fondamenta dell’ordine socio-economico, riscrive confini tra pubblico e privato
che non sono stati messi in discussione per quasi cinquanta anni, induce un ampio processo di deregolamentazione,
indebolisce un sistema economico in cui i sussidi alle famiglie e alle imprese hanno ancora un ruolo importante.
In altre parole, la decisione sulla privatizzazione è un’importante decisione politica che va oltre le decisioni sui singoli enti da privatizzare.
Pertanto, può essere presa solo da un esecutivo che ha ricevuto un mandato preciso e stabile”.

fonte

Ah ecco, infatti… mi pareva…

Lavoro sì, ma i salari?

Ma noi sappiamo bene che se vuoi dare lavoro ai giovani, non basta tagliare le tasse e fare investimenti.

Bisogna anche creare le condizioni perché tutti gi ostacoli che frenano la ripresa vengano rimossi.

Tra questi i principali sono i vincoli al bilancio pubblico e soprattutto il cambio fisso tra le economie europee.

Perché diciamo questo?

Perché se le economie sono in competizione tra di loro ma tutte incatenate allo stesso cambio,
significa che esse devono competere sui prezzi delle merci, non tra i cambi tra le valute nazionali (che non ci sono più).

E per fare questo non c’è altra via che comprimere i salari.

E su questo Draghi è perfettamente d’accordo…

Draghi, tagliare i salari

fonte

Per poter comprimere i salari hai bisogno di creare le condizioni perché questa compressione venga accettata dai lavoratori.

E come fai?

È semplice, rendi il lavoro sempre più precario e crei le condizioni per creare maggiore disoccupazione, in modo da addomesticare la domanda.

Tutte cose già viste dall’introduzione della Legge Biagi in poi: abolizione dell’ art. 18, jobs act, ecc.

Non c’è nessun complotto nascosto in tutto questo.

È la dimostrazione data dai fatti e dalle statistiche ufficiali, nonché dai nomi delle norme per la flessibilizzazione del lavoro.

Allo stesso tempo devi sostenere i consumi e per fare ciò occorre che l’inflazione resti bassa.

E anche su questo Draghi è d’accordo.

“Il mandato affidato alla BCE prevede che essa sia preposta alla tutela della stabilità dei prezzi nell’area dell’euro,
ovvero all’ integrità del suo valore nel tempo. In particolare, il nostro obiettivo è un tasso di inflazione inferiore ma non discosto dal 2% nel medio termine”

fonte

Il mandato della BCE, non è di creare lavoro o benessere, ma di preservare l’euro.

L’occupazione – che fino all’introduzione dell’euro era affare anche della banca centrale – oggi è un problema dei singoli Governi, non della BCE.

Solo con un’inflazione bassa i lavoratori precari, che accettano salari più bassi, saranno in grado di acquistare i prodotti del mercato.
Come dire, tutti più poveri ma per una buona causa…

Il QE equivale a fare austerity?
E veniamo alla domanda posta ironicamente dal lettore del nostro post su Facebook.

Il quantitative easing (QE) è politica monetaria (sui generis), non di bilancio.

Ciò che determina quanto e come spendere, lo stabilisce il bilancio dello Stato.

“la politica di bilancio non è competenza delle banche centrali e dei loro governatori.
E Draghi in effetti non ha mai mancato di sollecitare gli Stati con capacità di spesa a spendere in investimenti, e non da oggi.“


Gli risponde un altro lettore, Stefano Zausa.

Cos’altro aggiungere.

Con il QE viene alleggerito il debito futuro dalle rendite dovute agli investitori alla scadenza dei Titoli di Stato,
ma se non si può fare spesa prima di aver tagliato, significa che stai solo tenendo in piedi l’euro a spese dei cittadini.

Infatti con il vincolo di bilancio i tagli li devi farli pari pari, come dimostrano anche gli ultimi anni in regime di QE, fatti di tagli ai servizi, alla scuola, alla sanità, ecc.

Spiegato facile

Nel suo settennato Draghi ha svolto l’incarico di Governatore della banca centrale europea seguendo i principi dello statuto della BCE.

La buona o la mala fede, il tifo per l’Italia, ecc. non c’entrano.

Di più, è andato in deroga al medesimo dando il via al QE.

Ciò nondimeno, questa idea non discosta molto l’economia in difficoltà,
se nel frattempo lo Stato è soggetto al pareggio di bilancio, verso un miglioramento.

Semplicemente alleggerisce il debito dagli interessi per gli anni successivi, proprio perché, casomai,
le politiche di spesa le fai col bilancio, che non è di competenza della BCE.

E questo è servito a tenere in piedi l’euro.

Non i salari, non l’economia, non le pensioni o la sanità.

Solo l’euro.

Il QE è risultato essere vantaggioso per tutte le economie del sud Europa?

Certamente!

Poi che Draghi sia favorevole all’austerity lo dice lui stesso.

E il pareggio di bilancio infatti non lo mette in discussione.

Taglio delle tasse, certo, ma a chi?

Perché dogmaticamente ci si riferisce alle imprese con lo scopo di aumentare la competitività delle produzioni; non l’aumento degli stipendi.

A questo punto con il taglio delle tasse mantieni saldi i profitti ma i tagli alla sanità (per dirne una)
ricadono anche sui salariati con il reddito uguale a prima.


Vogliamo parlare di investimenti produttivi e di debito “buono”?

Il debito non è sempre un fattore negativo.

Dipende dalle finalità a cui viene indirizzato.

Draghi dunque è il prossimo salvatore della Patria?

E secondo voi in tutto questo casino, tra covid, crisi, disoccupazione, Autostrade ai Benetton sì/no,
contratti capestro, strade/ponti/scuole che crollano, UE e rigoristi vari (Olanda e soci),
senzapalle che chinano la testa di fronte al rispetto vincolo del pareggio di bilancio, si andrà a votare ?


E chi è il pazzo che vorrà restare col cerino in mano da una parte e senza poltrona dall’altra?


Ovvio che i partiti si accoderanno tutti o quasi a Mario Draghi (o simile) che fungerà da parafulmine e da prolunga fino al primo vitalizio utile.


APPARECCHIAMOCI!



Salvatore della patria cercasi, suonare in orari di crisi.

È arrivato il turno di Mario Draghi.

Gli italiani ci credono… di nuovo.


Noi sospendiamo il giudizio su Mario Draghi; idem sugli italiani che lo acclamano a gran voce.

Del resto la degenerazione in corso della politica italiana giustifica sempre la disperata ricerca dell’ultima spiaggia.

Certo che nel dubbio, forse è meglio a Palazzo Chigi che al quirinale.

Se non altro per una questione di influenza e di tempi.
 

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