LA MONTAGNA PIU' ALTA RIMANE SEMPRE DENTRO DI NOI

Per Voi che li avete votati .......

.....a sto giro però non hanno fatto la diretta streaming.........ahahahahah
 
Quota 100 qualche decina di migliaia di posti di lavoro li ha liberati
..........questo ZERO. ZERO. Un costo inutile. Ma non per chi poi lavora in nero.

Quasi un migliaio di lecchesi percepisce il reddito di cittadinanza, ma in cambio non deve, per ora, accettare un’occupazione: il sistema che incrocia domanda e offerta non è ancora partito, quindi ci si può limitare ad incassare il bonifico mensile, affidandosi poi al consueto lavoro dei Centri per l’impiego lecchesi, che sono però alle prese con pesanti difficoltà d’organico.

La misura ha dunque iniziato ad essere erogata agli aventi diritto, ma trovare loro un lavoro non è cosa semplice. Il modello di cui il decaduto Governo – o almeno metà di esso – si è fatto orgogliosamente promotore è dunque zoppo.

Il responsabile dei Centri per l’impiego che fanno capo alla Provincia di Lecco, Roberto Panzeri,
da tempo segnala le lacune del progetto-bandiera del Movimento 5 Stelle.
Difficoltà che sono ancora lontane dall’essere risolte e che, anzi, stanno per sommarsi ad ulteriori problemi.

Qual è stato l’evolversi della situazione, dall’introduzione del reddito ad oggi?

«Il meccanismo è ancora “inceppato” e non accenna a mettersi in moto in modo sincronizzato.
Gli elenchi relative alle domande di accesso al reddito di cittadinanza che sono state accolte
ci sono stati consegnati da tempo e abbiamo iniziato a convocare i diretti interessati».

Di quante persone si tratta, complessivamente?

«Sono oltre 900, circa un migliaio. C’è da dire che siamo molto al di sotto della soglia di domande attese.
Alla vigilia dell’avvio della nuova misura si ipotizzava che nel Lecchese gli interessati potessero essere circa 7.500.
Invece siamo a meno di un settimo. C’è da dire che non disponiamo del dato complessivo delle domande presentate,
ma il migliaio di accoglimenti è indicativo».

Queste persone sono tutte volti nuovi o alcune erano già utenti noti al servizio?

«In parte si tratta di cittadini che erano già statei ai Centri per l’impiego per far presenti le loro esigenze e avevano dunque già fatto il primo passaggio».

Quali sono le carenze di sistema che si incontrano, anche a Lecco, per garantire il perfetto funzionamento del sistema del reddito di cittadinanza?

«Tutta l’attività relativa alla fase di politica attiva del lavoro, quindi volta alla ricollocazione, è ferma al palo, perché il portale di Anpal, che si interfaccia con quello regionale, non funziona».

Può spiegare meglio?

«Si tratta del sistema incaricato di incrociare domanda e offerta di lavoro, per individuare l’occupazione disponibile da sottoporre al beneficiario del reddito.
Ebbene, questo software ancora non funziona. La lacuna informatica è generalizzata, in quanto le Regioni,
facendo valere la propria competenza sulle politiche attive del lavoro, hanno dato vita ciascuna ad un proprio portale,
che deve dialogare in cooperazione applicativa con quello nazionale.
A volte è difficile far funzionare un sistema solo, quindi far funzionare diversi sistemi chiamati a interfacciarsi tra loro è spesso molto complesso».

Quindi manca una gamba, al modello.

«In realtà ne mancano due. Oltre al deficit informatico c’è infatti anche quello umano.
Stiamo aspettando l’invio di 12 navigator, ma siamo in difficoltà anche sotto il profilo dell’organico in capo ai Centri per l’impiego.
E’ stato stabilito l’inserimento di 11 persone a tempo determinato e di altre 20/25 a tempo indeterminato,
ma siamo ancora in attesa che si stabilisca chi se ne occuperà, se noi direttamente o la Regione.
Intanto, però, nei prossimi mesi avremo altri pensionamenti e la struttura andrà in difficoltà».
 
3 facce da kulo ......+ 1
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Dopo i due Challenger (Bergamo e Lexington) e i due Future (Trento e Santa Margherita di Pula) conquistati nel 2019,
il 18enne altoatesino Jannik Sinner continua a stupire qualificandosi per la prima volta in carriera per il tabellone principale di uno Slam,
quello degli Us Open, al termine del match vinto contro lo spagnolo Vilella Martinez per 7-6 6-0.

Al via il prossimo 26 agosto sui campi in cemento di Flushing Meadows,
l’ultimo Major della stagione regalerà al nativo di San Candido un avversario di lusso al primo turno: il n. 23 al mondo Stanislas Wawrinka
 
«Le catture dei cinghiali in città dimostrano ciò che denunciamo da anni: il problema dei selvatici nel Comasco e Lecchese è assolutamente fuori controllo». Con il presidente Fortunato Trezzi e il direttore Luigi Cremonesi, Coldiretti Como-Lecco torna a chiedere interventi straordinari per limitare la popolazione degli ungulati, dei cinghiali innanzi tutto. Un tema tornato in primo piano negli ultimi giorni dopo la cattura di diversi capi nell’area dell’ex Sant’Anna,ai piedi della Spina Verde.

Accanto ai pericoli per la sicurezza stradale, i danni all’agricoltura in particolare sono pesanti: 350 mila euro solo nel 2018, con oltre 250 incidenti provocati dagli animali nelle nostre strade. «Con l’autunno - dicono i vertici di Coldiretti - chiediamo che si apra una nuova fase di confronto per risolvere una volta per tutte la questione, i selvatici sono diventati un flagello e un pericolo. È assolutamente necessario un nuovo censimento, perché la popolazione degli ungulati, come i danni, è aumentata a dismisura. Occorre dar corso e incrementare gli interventi straordinari di prelievo, così come è urgente una revisione dei piani faunistico-venatori di concerto con le associazioni di categoria e gli organismi preposti».

Coldiretti sollecita anche una semplificazione nei confronti delle imprese per la gestione dei risarcimenti dei danni e una revisione urgente della norma che ricomprenda tali risarcimenti negli aiuti di Stato.

In tutta la provincia il bilancio della stagione è pesante. Se nella zona sopra Moltrasio i cinghiali non risparmiano nemmeno gli storici muretti a secco che delimitano strade e terrazzamenti in altura, nell’entroterra della zona di Menaggio la situazione resta drammatica per le invasioni di cinghiali e cervi: Angelo e Roberto Crispi, nella loro azienda agricola stimano già «danni più consistenti dello scorso anno, e siamo solo ad agosto: parliamo di una forbice tra i 20 e i 30 mila euro».

«Un incubo assoluto» racconta Angelo che, negli ultimi giorni, ha contato «branchi interi di cervi nei campi, fino a 81 capi insieme nella zona del lago di Piano Porlezza. Loro brucano l’erba e i cinghiali rivoltano i campi: sembra quasi che si diano il cambio… È impossibile andare avanti così: e al danno si aggiunge la beffa di dover acquistare esternamente il fieno per il bestiame che potremmo produrre nei nostri prati».

«Le invasioni sono continue – commenta Davide Beltramini, dalla zona di Moltrasio – con ripetuti passaggi che hanno distrutto gli storici muretti a secco che delimitano terrazzamenti e strade poderali che resistevano da secoli». Danni ingentissimi e intere aree che rischiano l’abbandono.

Coldiretti lancia un invito, oltreché ai propri associati, anche a cittadini e automobilisti: «Segnalate sempre avvistamenti e danni subiti all’autorità di pubblica sicurezza - conclude il presidente Trezzi - non dimentichiamo che l’area lariana ha un’incidenza altissima di sinistri provocata da selvatici (specie nelle ore notturne), e si tratta, peraltro di numeri parziali, in quanto una gran parte di essi non viene nemmeno segnalata».

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Forse, con questa foto, riuscirete a capire perchè c'è un'invasione incontrollata.
 

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