LA MONTAGNA PIU' ALTA RIMANE SEMPRE DENTRO DI NOI

ll codice civile dice che i motivi sono irrilevanti per il diritto, salvo quando sono illeciti e comuni ad entrambe le parti.

Ora, nella pausa ferragostana che permette di distogliere lo sguardo dalle quotidiane amenità
e fare delle riflessioni che vadano un po’ oltre gli ultimi fidanzamenti vip o la borsetta di qualcuno,
non posso che soffermarmi, e non ne celo l’amarezza, sull’osservazione dei comportamenti dei politici nostrani che,
complice probabilmente il Covid che ha dilatato gli spazi tra le persone permettendo alla politica
di dettare norme limitative delle libertà personali senza che queste stesse fossero corroborate dai fatti,
hanno pensato più che mai che, a questo punto, ogni arbitrio fosse lecito scoprendosi tutti novelli Enrico VIII, “Chi più re di me”.


L’ultimo in ordine di tempo ad arrogarsi il diritto di volerci infliggere una norma coercitiva è Matteo Renzi,
che vuole il vaccino Covid obbligatorio per tutta la nazione nonostante l’inutilità dichiarata da gran parte della classe medico scientifica
(quella ovviamente non legata alle lobby medicali e che quindi, quando parla, viene subito tacciata di “complottismo”
o apostrofata in modo bieco come è successo anche al premio Nobel Montagner).


Ora, il punto vero di questo discorso non sono i vaccini (su cui peraltro io personalmente non sono ne’ a favore ne’ contro ma, in qualità di giurista,
in nessun ambito dell’umano agire posso tollerare una coercizione o una restrizione delle libertà personali che non siano più che motivate da una ragione di tutela pubblica,
che è stato dimostrato non esserci anzi, dati alla mano, le misure attuate con il lockdown hanno aumentato di due terzi il numero dei morti
a causa del ritardo nelle cure
e molti altri moriranno per le diagnosi intempestive a causa dei nostri ospedali intasati a cercare di salvare,
in modo maldestro e senza rigore scientifico, delle vite che invece la mala gestione della cosa pubblica ha condannato a morte).



1569840164843_1569840186.jpg-le_reazioni_all_intervista_di_matteo_renzi_al_foglio-1024x614.jpg



Posto che le poche sperimentazioni di vaccino Covid fatte ad oggi hanno causato sintomi e malattie piuttosto gravi, c
ome detto sin dall’inizio un nuovo vaccino richiede almeno due anni di sperimentazione per non creare più danni di quello che farebbe il virus stesso.


Inoltre ci domandiamo come mai non si sia mai riusciti a mettere a punto un vaccino per il raffreddore che è un virus analogo
o che in più di trent’anni dalla scoperta (di Montagner!) del virus dell’HIV non si sia arrivati a creare anche qui un vaccino ?



In nome del principio di precauzione la popolazione pretende non obblighi ma severissimi controlli sulla efficacia del vaccino
e sulla assenza di gravi complicazioni sempre peraltro descritte nei bugiardini.

Ci è stato inoltre detto dagli scienziati -o presunti tali visto che poi ci dicono che la medicina non è una scienza esatta-
che anche questo virus muta rapidamente e milioni di volte.

Viene allora da fare una considerazione: come si può approntare un vaccino di un virus in mutamento
visto che ad esempio anche per l’influenza stagionale è noto a tutti che la vaccinazione annuale è basata sul virus dell’anno precedente ?



Il riferimento ai “No Vax” nelle dichiarazioni dell’ex Premier è bieca propaganda :

“Se davvero arriveremo al vaccino contro il Covid questo vaccino dovrà essere obbligatorio per tutti. Obbligatorio, non facoltativo. Obbligatorio!“

ha scandito Renzi annunciando l’avvio della raccolta firme promossa dalla renziana Lisa Noja

“affinché più persone possibili facciano pressione sul Governo perché non ci sia nessun passo indietro per strizzare l’occhio ai No Vax.
Siamo stati chiusi in casa per mesi e se arriva il vaccino lasciamo libertà di scelta? Non scherziamo”


Il sistema mediatico italiano, fin dal tempi della Lorenzin, cerca di ridicolizzare la grande mole di persone che si pone dei legittimi dubbi sull’accanimento vaccinale.

Chi fa obiezioni viene depotenziato attraverso l’accostamento agli atteggiamenti folkroristici di una sparuta, sguaiata, minoranza.

Così come accade per la lotta alla tav o il family day in cui i valori della famiglia vengono fotografati in mano a quattro bigotti retrogradi per ridicolizzare il tutto, e via di fila.

Il tema vero è che non si può pretendere venga accettato in modo acritico il crescente numero di sostanze che si vorrebbe iniettare in soggetti sani,
tacciando di eresia chiunque si chieda se non possano esserci degli interessi che spingono in una direzione piuttosto che in un’altra.



vaccino6895.jpg



Ora, per tornare a quanto in apertura, le cose sono due:

o la scelta di propendere per una vaccinazione obbligatoria è fatta senza motivo
e questo dal punto di vista politico e sociale è pericolosissimo tanto per la democrazia quanto per la tutela della collettività
che sarebbe in mano a pazzi scellerati che agiscono senza cognizione di causa (un po’ come uno scuolabus guidato da un autista senza patente: ci mettereste mai sopra i vostri figli?)

oppure, ed è davvero difficile dire quale delle due opzioni sia meglio, la scelta di Matteo Renzi di propendere per l’obbligarorietà di un vaccino per il Covid
è dettata da motivi (che nel caso di specie sarebbero per quanto detto in apertura giuridicamente rilevanti) economici,
tipo la sponsorizzazione alla fondazione a lui vicina che, come tutti sanno, ultimamente non gode di buona salute
e crede quindi di riprendersi con un’iniezione vaccinale pagata dalla collettività?

Qui non è in discussione il vaccino inteso come strumento di prevenzione, la questione è come si intende utilizzarlo
e dove finisce la reale utilità e inizia il mero business, diretto o indiretto che sia.

Ai posteri l’ardua sentenza.
 
1597776198946.png



Il quotidiano bollettino del ministero della Salute fotografa un lieve aumento dei contagi in Italia
rispetto alla giornata di ieri ma in generale una situazione non allarmante per quanto riguarda i ricoveri in ospedale.

I nuovi positivi sono infatti 403, rispetto ai 320 registrati nella giornata di ieri.

Va detto poi che oggi sono stati effettuati molti più tamponi, dopo gli scarsi numeri del fine settimana.

Un numero per l’esattezza quasi raddoppiato:

oggi sono stati fatti 53.976 tamponi, a fronte dei 30.666 effettuati nella giornata di ieri.

In pratica 23mila tamponi più di ieri e 83 contagiati rilevati in più.


E’ un dato fondamentale, perché da questo si evince il poco significativo incremento dei contagi
e al contempo che la gran parte dei nuovi positivi sono asintomatici o paucisintomatici.



Le vittime confermate nelle ultime 24 ore sono 5, una in più rispetto a ieri.

Si riscontra dunque un basso numero di decessi, come peraltro avviene da diversi giorni.

I guariti di oggi sono invece 174, ieri erano stati 182.

Dopo aver contratto il coronavirus, in Italia sono guarite complessivamente 204.142 persone.


Con sintomi sono ricoverati 843 pazienti in tutto: 33 più di ieri.


Mentre resta immutato il numero dei ricoverati in terapia intensiva: 58 come ieri
.



Viene insomma da chiedersi dove sia l’emergenza che nell’ultima settimana viene continuamente evocata ??????
 
Vorrei farVi notare che in Lombardia - con 10.103.969 abitanti - ci sono 150 persone ricoverate,

mentre nel Lazio - con 5.865.544 abitanti - ci sono 218 persone ricoverate.
 
(Walter Bonatti)
Buona settimana a tutti :)
Oggi nessun riciclone :d:. Le foto sono di una decina di giorni fa. Giro nel cuneese, in Val di Gesso, nella vecchia riserva di caccia del Re, su una strada militare risalente ai primi del 900 (alcuni punti lastricati sono ancora in perfette condizioni)
Vedi l'allegato 570363Vedi l'allegato 570364Vedi l'allegato 570365Vedi l'allegato 570366Vedi l'allegato 570367Vedi l'allegato 570372Vedi l'allegato 570373


Foto semplicemente Fantastiche !!
posti favolosi anche solo da vedere in foto, immagino starci, complimenti
 
Kodak il 28 luglio aveva concluso un accordo con il governo americano per la produzione di medicinali,
massimamente idrossiclorochina, con un prestito monstre per 765 milioni di dollari.

Le azioni di Eastmann Kodak erano esplose di valore a fronte del nuovo business, ma, successivamente,
tutto era stato bloccato dalla SEC e da una sua indagine proprio collegata a traffici illeciti sui titoli azionari della società.


Quindi il prestito, ed il collegato investimento e il nuovo business, sono stati congelati in attesa che vengano concluse le indagini
e la società venga sciolta da ogni possibile responsabilità penale.

Del resto le azioni erano passate da 2,6 dollari a oltre 30 dollari nell’ambito di poche ore, lasciando la porta aperta ai peggiori sospetti.


kodak-18-8a.png




Naturalmente il blocco dell’investimento ha portato ad un crollo del valore delle azioni, sceso al di sotto dei 10 dollari,
e da quel momento non ci sono stati particolari eventi…. o meglio sembrerebbe così.


Oggi le azioni di Kodak hanno avuto un sensibile sussulto, anche senza che vi fosse nessuna notizia, positiva o negativa, sulla società:


kodak-18-8b.png



Come mai questo salto??


Probabilmente il movimento è stato un “Short Squeeze”


kodak-short.jpg
 
Colpo di stato in Mali.

Soldati ribelli hanno arrestato il presidente e il primo ministro del Mali oggi, martedì, dopo aver circondato una residenza e sparato in aria,
dopo diversi mesi di manifestazioni che chiedevano la cacciata del presidente Ibrahim Boubacar Keita.


I soldati si sono mossi senza opposizione per le strade di Bamako, la capitale, rendendo molto chiaro di avere il controllo della capitale.

I soldati provengono dalla caserma di Kati da cui parti un precedente colpo di stato, circa otto anni fa.

I militari hanno preso le armi, hanno arrestato gli ufficiali più alti in grado e quindi si sono diretti al palazzo presidenziale.


Un funzionario regionale, che ha parlato in condizione di anonimato in quanto non autorizzato a parlare con i giornalisti, ha confermato gli arresti del vertice del governo.

Il primo ministro Keita aveva cercato di mediale la situazione e di incontrare i rivoltosi prima che giungessero in città, ma non è servito a nulla.


BREAKING: Mali’s Prime Minister & President have been arrested. Dictators are falling pic.twitter.com/7fb7PD9CfK

— Amakanji Thomas (@AmakanjiThomas) August 18, 2020




Il Mali è sede di una lunghissima operazione militare di pacificazione francese, le operazioni Serval e Barkhane, quest’ultima ancora in corso,
che ha visto impegnati migliaia di soldati francesi in lotta contro i terroristi, con molto poco successo in verità,
visto che dopo 8 anni sono ancora li ed hanno anche subito perdite non secondarie.

Inoltre è partita (o deve partire, dato che sulla cosa vige una grossa riservatezza) l’operazione Takuba,
che vede coinvolte anche le nostre truppe speciali al confine fra Mali, Niger e Burkina Faso.

La missione è già di per se confusa ed imprecisa, senza un obiettivo chiaro, e rischiamo un coinvolgimento scivoloso e pericoloso.

Ora tutta la situazione diventa ancora più imprecisa ed incerta, ed i nostri soldati in pericolo vista la posizione filogovernativa europea.
 
Dopo i runner e i frequentatori di aperitivi, l’opinione pubblica, sapientemente sobillata dalle dichiarazioni del governo e da una certa stampa,
ha individuato il nuovo capro espiatorio su cui scaricare l’incapacità e l’inettitudine di chi ci governa: i giovani.


Il mantra delle ultime settimane è attribuire la colpa per l’aumento dei contagi alle nuove generazioni additate come irresponsabili
perché scelgono di andare in vacanza all’estero (legalmente) o perché trascorrono le proprie serate in discoteca (legalmente).



Se la legge lo permette, i giovani hanno il diritto e la libertà di scegliere come passare il proprio tempo libero
senza subire il linciaggio mediatico e i giudizi dei moralisti della domenica.

Anche perché, se proprio volessimo prendercela con qualcuno, dovremmo farlo con chi ha riaperto le discoteche, non con chi le frequenta.


Ammesso e non concesso che sia giusto chiuderle, viene da chiedersi dove viva chi accusa i giovani di non rispettare il distanziamento dentro i locali da ballo,
solo burocrati fuori dal mondo potevano pensare che all’interno di una discoteca si potessero rispettare pedissequamente le disposizioni individuate.

Lo scarica barile sui giovani è particolarmente odioso perché sono gli stessi ragazzi e ragazze che hanno dato prova di maturità
e rispettato le regole durante il lockdown ma questo governo è campione in uno sport nazionale purtroppo molto diffuso:

non assumersi responsabilità e scaricare sempre su qualcun altro le proprie colpe.

Il tutto condito da un velo di ipocrisia per cui la decisione di chiudere le discoteche avviene all’indomani di Ferragosto.


Ma il timore è che questa scelta rappresenti solo l’inizio di una serie di misure che verranno adottate nelle prossime settimane
individuando di volta in volta nuovi presunti colpevoli quando in realtà è il governo a prendere decisioni salvo poi sconfessarsi.

C’è anche un altro risvolto da tenere in considerazione, è in corso una colpevolizzazione di chiunque provi,
pur con notevoli difficoltà e cercando di rispettare le regole, di tornare alla normalità.


Accade con chi va in vacanza, così come con chi va al mare o a prendere un aperitivo con gli amici, diverso è il caso delle discoteche ma analogo è il ragionamento.

Non è solo il governo a dirci come dobbiamo vivere, dove dobbiamo andare in vacanza, quali luoghi possiamo frequentare
ma anche il nuovo tribunale mediatico che vuole decidere cosa è consentito fare e cosa no, addirittura sostituendosi alla legge.


Non ti adegui?

Poco male, è pronta la condanna morale a suon di video e articoli in cui puntare il dito contro l’irresponsabile di turno.

Per questo il problema non è solo la chiusura delle discoteche come singolo episodio
ma è molto più ampio e tocca da vicino tutti noi più di quanto possiamo immaginare.


LA NOSTRA' LIBERTA' DI DECIDERE
 
Il rimpasto è una possibilità che sta diventando sempre più concreta
e che alimenta gli appetiti del governo oramai da tempo;
a cominciare da quelli del PD, dei renziani di Italia Viva e di Luigi Di Maio.


Il Quirinale non ha preso iniziative, né ha fornito il via libera e tantomeno si è pronunciato in merito,
ma questa voglia di ririfare tutto daccapo rimescolando le carte, dovrà fare i conti con la linea adottata da Mattarella, linea nota a tutti i partiti.


Se i cambiamenti saranno rilevanti bisognerà passare attraverso i voti di fiducia delle Camere,
cosa non richiesta se invece i cambimenti saranno minimi.


Per cambiamenti rilevanti -spiega la Repubblica- si intende
“l’avvicendamento di ministeri pesanti, dall’interno all’Economia o in numero tale dal far cambiare la fisionomia dell’esecutivo”.


Ovviamente questo complica i piani a chi sta pensando di alterare le posizioni dell’attuale governo
e di ridisegnarne gli equilibri, dietro l’angolo potrebbe esserci una minicrisi.


La scelta del rimpasto è sempre rischiosa.
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto