Val
Torniamo alla LIRA
Il Movimento 5 Stelle, sempre più cagnolino del Pd, si trova ad affrontare l’ennesima crisi, forse quella definitiva.
L’aria di una scissione è sempre più palpabile, così come i malumori all’interno del partito dopo l’alleanza con i “nemici” storici.
“Mai col Pd” è solo un lontano ricordo, così come le battaglie per il Tav, il Tap o l’acqua pubblica.
Il M5S è diventato sistema a tutti gli effetti, con il suo poltronismo spinto e gli accordi di Palazzo.
Chiuse le urne on-line su Rousseau, che hanno avallato il nuovo corso pentastellato al fianco dei dem,
nei territori si cerca di portare a casa nuove intese in vista delle elezioni regionali di fine settembre.
Le spaccature nei territori – come evidenzia anche Marco Conti su Il Messaggero – si sono ampliate dopo il voto sulla piattaforma Rousseau,
“e tutto lascia intendere che si tratti di fratture destinate prima o poi a saldarsi sul territorio nazionale.
Magari dopo il 21 settembre, quando si conosceranno i risultati delle elezioni regionali e del referendum confermativo”.
Una scissione che in molti danno per scontata e che rischia di prodursi anche in Parlamento
dove si avverte forte la tensione per scelte che hanno aperto un acceso confronto nella base pentastellata e nei gruppi parlamentari.
Su tutte, , quella della fine del tetto ai due mandati e delle alleanze con il Pd.
“L’esito della consultazione su Rousseau dovrebbe rinsaldare l’asse M5S-Pd in vista di un autunno che si annuncia molto difficile,
ma – al netto della spaccatura dentro al Movimento – crea problemi anche ai dem accusati di aver trasformato
l’alleanza tecnica anti-Salvini con i grillini di un anno fa in una vera e propria alleanza politica.
In attesa dei sondaggi che testeranno il gradimento dell’elettorato Pd, lo smottamento al centro è evidente”.
Le elezioni regionali di fine settembre rappresenteranno per il Pd e il M5S un passaggio decisivo sul quale misurare l’anno di governo insieme.
Intanto, i 5 Stelle potrebbero farsi trovare, dopo il voto, ancor meno compatti di ora e ancora senza guida.
La scissione, come si diceva, è ormai prossima.
L’aria di una scissione è sempre più palpabile, così come i malumori all’interno del partito dopo l’alleanza con i “nemici” storici.
“Mai col Pd” è solo un lontano ricordo, così come le battaglie per il Tav, il Tap o l’acqua pubblica.
Il M5S è diventato sistema a tutti gli effetti, con il suo poltronismo spinto e gli accordi di Palazzo.
Chiuse le urne on-line su Rousseau, che hanno avallato il nuovo corso pentastellato al fianco dei dem,
nei territori si cerca di portare a casa nuove intese in vista delle elezioni regionali di fine settembre.
Le spaccature nei territori – come evidenzia anche Marco Conti su Il Messaggero – si sono ampliate dopo il voto sulla piattaforma Rousseau,
“e tutto lascia intendere che si tratti di fratture destinate prima o poi a saldarsi sul territorio nazionale.
Magari dopo il 21 settembre, quando si conosceranno i risultati delle elezioni regionali e del referendum confermativo”.
Una scissione che in molti danno per scontata e che rischia di prodursi anche in Parlamento
dove si avverte forte la tensione per scelte che hanno aperto un acceso confronto nella base pentastellata e nei gruppi parlamentari.
Su tutte, , quella della fine del tetto ai due mandati e delle alleanze con il Pd.
“L’esito della consultazione su Rousseau dovrebbe rinsaldare l’asse M5S-Pd in vista di un autunno che si annuncia molto difficile,
ma – al netto della spaccatura dentro al Movimento – crea problemi anche ai dem accusati di aver trasformato
l’alleanza tecnica anti-Salvini con i grillini di un anno fa in una vera e propria alleanza politica.
In attesa dei sondaggi che testeranno il gradimento dell’elettorato Pd, lo smottamento al centro è evidente”.
Le elezioni regionali di fine settembre rappresenteranno per il Pd e il M5S un passaggio decisivo sul quale misurare l’anno di governo insieme.
Intanto, i 5 Stelle potrebbero farsi trovare, dopo il voto, ancor meno compatti di ora e ancora senza guida.
La scissione, come si diceva, è ormai prossima.