L'importanza delle decisioni del FOMC
Nei giorni scorsi abbiamo più volte evidenziato l'importanza della riunione FED del 20 settembre in quanto il mercato depone molta importanza non tanto nel probabile rialzo di 0,25% quanto sulle possibili dichiarazioni del commitee sulla fine del ciclo dei rialzi.
In questi ultimi giorni abbiamo infatti visto l'allargamento degli spreads sulla curva dei tassi USA e varie reazioni su molti mercati dovute alle divisioni presenti tra gli operatori divisi come sono tra nuove pressioni inflazionistiche e possibile contrazione della crescita dall'altra.
Per focalizzare al meglio queste considerazioni vi posto ora un grafico a tre livelli:
sul livello centrale abbiamo il differenziale tra il rendimento del bond decennale americano ed il rendimento del titolo a tre mesi.
Sulla parte superiore abbiamo l'andamento dell'indice XAU cioè l'andamento dei principali titoli auriferi di cui abbiamo parlato in post precedenti mentre sulla parte inferiore abbiamo il confronto tra l'andamento dei titoli bancari USA e l'indice principale SPX, una crescita dell'indice rappresenta l'overperformance dei titoli bancari rispetto all'indice di riferimento mentre una discesane rappresenta la sottoperformance.
Come si può notare l'andamento degli spread ha molta importanza per i due settori presi in considerazione.
Lo XAU risulta molto legato all'andamento delo spread dei tassi probabilmente per le considerazioni inflattive/deflattive che questo spread da al mercato.
Le spese post Katrina unite al possibile stop delle politiche restrittive ha dato nuova linfa all'oro ed alle azioni correlate anche perchè venivamo da un periodo in cui il sentiment sul settore non era particolarmente elevato
(vedere grafici del Credit Suisse)
Tutto questo ha fatto balzare gli indici nei pressi di resistenze che se perforate potrebbero portare ad un rally importante del settore e viceversa....
Per il settore bancario invece, un settore considerato dominante nella situazione di economia finanziarizzata attuale, il rialzo dei tassi dell'ultimo anno e mezzo a posto pressione sui margini derivanti dall'attività tradizionale bancaria comunque in parte compensati dalla crescita dell'intermediazione finanziaria tout-court.
Il settore ha comunque patito e come si può notare dal grafico iniziale il suo rapporto con l'indice principale ha raggiunto un livello che se perforato potrebbe portare una accelerazione negativa del settore.
Nelle ultime sedute comunque i dati sulle vendite al dettaglio negativi e l'esplosione del numero dei disoccupati (superiori al previsto) ha portato il mercato a pensare che a causa del rallentamento economico la FED potrebbe entro le prossime tre riunioni del FOMC fermarsi nel rialzo e ricominciare la politica di stimolo che darebbe nuova linfa al settore bancario.
Venerdì infatti il settore ha effettuato una seduta di inversione importante e si è avvicinato ad importanti resistenze.
Martedì molte di queste situazioni potrebbero risolversi.