Fine del rally o correzione di breve?
Un'investitore dopo quest'ultima settimana di difficoltà dei mercati finanziari si trova di fronte al dubbio che l'uptrend dei mercati finanziari partito ormai nel lontano 2003 sia finito oppure che la fase correttiva attuale possa servire a predisporre i mercati per il rally di fine anno.
Come sempre risposte definitive non ce ne sono ma alcune riflessioni si possono fare.
Il movimento correttivo della scorsa settimana ha investito praticamente tutti i settori ed in particolare i settori leaders di quest'ultima fase del rialzo (Energy ed Utility e small cap) e su diversi indici ha perforato i supporti di breve mentre i supporti di medio hanno al momento tenuto per quasi tutti i mercati.
In particolare sullo SPX la fase correttiva si è arrestata sull'area 1180/1185 supporto di medio periodo diventato ora di notevole importanza.
SPX daily
SPX weekly
Personalmente le probabilità superiori le consegno alla possibilità di una breve pausa di consolidamento ed un nuovo affondo ribassista la cui profondità ci dirà anche quale intensità potrà avere quest'anno il rally di fine anno.
Da notare che gli indicatori di confidenza del mercato hanno peggiorato il loro andamento segnalando quindi un possibile allontanamento da parte degli investitori dagli asset più rischiosi
confronto emergingmarketbond/trentennaleamericano
Anche i restanti mercati globali hanno subito una pressione ribassista rilevante che ha portato su molti indici l'apertura di gap giornalieri importanti e molto simili a quelli visti in primavera.
Un esempio di questa situazione può essere il Dax....
ma questo vale per molti indici europei ed anche alcuni indici asiatici come la Korea..
Con questa forte pressione ribassista i mercati obbligazionari hanno usufruito solo in minima parte di eventuali flussi in uscita dagli investimenti più rischiosi come illustrato nell'ultimo commento.
Il petrolio ha continuato la sua correzione ma ha ora raggiunto un importante livello di supporto da cui è partito un nuovo rimbalzo che potrebbe portare il West texas in area 62,50/62,70 poi è più probabile un ulteriore affondo ribassista in quanto la domanda sia Cinese che Americana è in rallentamento ma occorrerà molta attenzione...
La nuova forza dell'euro dovuta a movimenti speculativi (come illustrato nell'ultimo commento) ha permesso all'oro di raggiungere nuovi massimi relativi multiannuali e probabilmente lo prepara alla realizzazione del top di fine anno come è successo negli ultimi 3...
Infine come la scorsa settimana uno studio grafico con implicazioni macro di notevole interesse:
il grafico sovrappone l'andamento dell'indice Nikkei dell'azionario Giapponese e l'andamento del rendimento del decennale americano.
Notare come la correlazione durante lo sviluppo della deflazione Giapponese sia stata sempre più forte in considerazione dello spirito mercantilista dei Giapponesi che reinvestivano il proprio surplus commerciale nel principale paese di sbocco impedendo alla propria valuta un'apprezzamento pericoloso per le proprie esportazioni.
Il movimento di queste ultime settimane sembrerebbe segnare la fine del trend deflazionistico del mercato domestico Giapponese ma al momento i bond USA non ne sembrano risentire o perchè comunque i Giapponesi preferiscono mantenere la valuta ancora debole fino a quando la ripresa economica interna non sia più significativa ed anche perchè altri attori asiatici e speculativi hanno preso il posto del paese del Sol Levante nell'acquisto di treasury.... ma nulla vieta che la correlazione prosegua a spese di un mercato o dell'altro oppure di entrambi.