Quadro d'insieme
Questa settimana cerchiamo di analizzare i mercati che si trovano su giunture importanti (anche perchè si tratta di mercati importanti) e alcune situazioni macro che hanno la loro influenza sui mercati.
Il primo mercato che andiamo ad osservare è lo SPX in quanto è anche il mercato principale che seguo e quello su cui baso gran parte delle mie considerazioni.
Lo SPX ha raggiunto una trendline di medio periodo molto importante che congiunge i minimi di agosto 2004 e aprile 2005, l'ha perforata nel corso della settimana raggiungendo un area che presenta diversi supporti tra i 1160 ed i 1175 e da lì a rimbalzato chiudendo la settimana a contatto con la trendline di cui sopra.
Personalmente ritengo probabile per la prossima settimana che dopo un breve recupero l'indice riprenda la strada del ribasso facendo un secondo minimo prima di impostare un recupero più significativo che vada almeno al test della precedente trendline rotta che passa attualmente poco sopra 1210.
A supporto di questo scenario vi è il comportamento del MCLellanoscillator relativo al Nasdaq sui minimi precedenti durante questi ultimi due anni che presuppone di solito un doppio test dei minimi e l'andamento dei volumi che prima di un recupero più significativo necessitano di volumi inferiori al test dei minimi.
in questo grafico si possono vedere alcune medie mobili importanti per l'indice e da monitorare
Nel contesto dei mercati si possono notare la debolezza dei leader del mercato della fase di rialzo quali gli energetici da una parte e le utility dall'altra
mentre i tecnologici più legati al ciclo sembrerebbero più pronti a rimbalzare su livelli importanti
Oltre alla debolezza degli energetici e delle utility anche le materie prime nel loro complesso manifestano importanti segnali di debolezza che alcuni operatori tra cui Donald Coxe associano alla crisi del broker Refco principalmente esposto sul mercato delle materie prime e sul repo market.
Certamente alcune materie prime sembrano aver accelerato la loro negatività in corrispondenza con l'esplosione della crisi del broker ed il TED spread (il differenziale tra il tasso treasury bill ed il tasso dell'eurodollar bill) pur non segnalando nessun tipo di crisi è cresciuto significativamente.
In questo scenario anche il rame, cioè la commodity che al momento si è mostrata più resistente anche in considerazione di un perdurante riduzione delle scorte che sembra ora in miglioramento mostra qualche segnale di cedimento almeno di breve.
Il dollaro osservato attraverso il suo indice composito (dollar index) ha raggiunto nuovamente il test di un possibile testa e spalle rialzista che se perforato potrebbe spingere il biglietto verde molto più in alto e potrebbe segnalare anche un significativo aumento dell'avversione al rischio da parte degli investitori..
nel frattempo i bond USA di lungo periodo hanno raggiunto livelli da cui un rimbalzo è probabile pena la conclusione del bull market di lungo periodo in quanto sia in termini di tempo che di prezzo sembra aver raggiunto i livelli raggiunti in precedenza nel corso delle correzioni routinarie
Infine sui mercati esteri diamo un occhiata al Nikkei che dopo aver testato in correzione l'area 13200 deve ora mantenere l'uptrend per non compromettere il canale rialzista in cui è inserito.
Infine un piccolo approfondimento sull'indice XAU che raggruppa i titoli auriferi più importanti e la sua posizione tecnica, la sua posizione nei confronti dello SPX e l'influenza che il differenziale tra i tassi a breve ed i tassi a lungo ha sulle azioni aurifere.
Sebbene una fase correttiva sia possibile soprattutto al venir meno dei trend legati al settore reflazionistico che il settore aurifero ha in parte cavalcato la forza che il mercato ha manifestato pur in presenza di rialzi dei tassi continui da parte della FED depone a favore del settore nel lungo periodo e l'overperformance del settore nei confronti dello SPX si sta manifestando per la prima volta da molti anni e la sua inversione depone bene per il lungo periodo.
Dal punto di vista macro la settimana ha fornito tre spunti interessanti:
1) Il tasso di bancarotta individuale negli Stati Uniti ha raggiunto in questa ultima settimana livelli elevatissimi.
Questo fenomeno è collegato alla nuova legge che regolerà questi processi e che sembra essere molto più severa dell'attuale e che decorrerà da domani. Molti americani hanno preferito fallire ora piuttosto che essere esposti agli effetti della nuova legge.
2)L'eccesso di capacità produttiva che tanta parte ha avuto durante l'esposione della bolla speculativa post bolla del 2000 e altrattanto importante è stata nel periodo successivo per permettere la crescita disinflazionistica sembra ora ormai riassorbita e segnala un ulteriore pericolo sul lato inflazione.
3)Le dichiarazioni sulla flessibilità monetaria della valuta Cinese nel corso del G20 sono state molto più blande del recente passato.
Questo è dovuto sicuramente alla situazione dei bond a lungo USA che stanno finalmente crescendo e sembrano risolvere il "conudrum" Greenpaniano. Questa situazione ha portato nelle ultime settimane ad una debolezza delle valute di tutta l'area asiatica cresciute precedentemente nella confidenza di una possibile rivalutazione complessiva a ruota della rivalutazione Cinese che è stata bloccata alla prima fase.
Notare che le autorità monetarie Cinesi stanno ora spingendo di nuovo verso l'alto la massa monetaria del paese segno di un nuovo rilassamento nelle condizioni del credito.