Pro e contro
Come dicevamo ieri il mercato ha raggiunto livelli di resistenza molto importanti e dopo aver sfondato i primi quali la mm200 giorni e 1200 si è arristato sul fascio alto di resistenze ed ha oggi consolidato i guadagni di ieri rimanendo però a ridosso di questi livelli...
Allargando un pò l'orizzonte e cercando di analizzare qualche possibile scenario per i prossimi giorni c'è da dire che il mercato USA sta entrando nel periodo in cui la stagionalità è assolutamente favorevole essendo i mesi di Novembre e Dicembre due dei mesi migliori dell'anno.
Confrontando poi la stagionalità mensile con l'andamento del ciclo presidenziale americano c'è dadire che gli indici USA nel corso di questi ultimi due ani sembrano aver rispettato il pattern in maniera pressochè perfetta realizzando il classico bottom di ottobre del primo anno e preparandosi per un possibile rally stagionale..
In particolare poi sembrerebbe che i titoli growth stanno preparando un loro ritorno di fiamma sia premiati dalla stagionalità sia in quanto sul trend di lungo sembrano riacquistare un certo vigore...
ma questa situazione sta avvenendo in un periodo di relativa debolezza dei mercati e nel momento in cui il differenziale tra i titoli a bassa valutazione ed i titoli ad alta valutazione si è di nuovo riallargato cioè sembrerebbe che la forza dei titoli growth sia legata alla ricerca di titoli comunque con performance degli ultimi due anni significativamente inferiori anche se con valutazioni ancora superiori in un chiaro atteggiamento rotazionale difensivo.
All'interno di questi contesti interni al mercato non si può dimenticare il trend sicuramente protagonista del rialzo degli ultimi anni e cioè quello legato alla sovraperformance dei titoli a piccola capitalizzazione rispetto ai titoli a grande capitalizzazione.
Il rapporto che vi posto sopra tra il Russell2000 (titoli a piccola capitalizzazione) rispetto al Russell1000 (titoli a grande capitalizzazione) mostra questa overperformance partita alla fine della bolla e proseguita sia durante il ribasso che durante il rialzo.
Notare che da quando è partito il rally ciclico (inizio 2003) ogni qualvolta gli indici hanno tentennato la sovraperformance dei titoli small ha consolidato ma non ha mai ceduto la trendline tracciata.
Una sua rottura avrebbe un'importanza notevole nel futuro dei mercati in quanto in casi di rialzo complessivo renderebbe comunque maggiormente selettivo il mercato mentre in caso di ribasso segnalerebbe la fine del rialzo ciclico.
Infine un ultima occhiata sul rapporto di lungo tra l'andamento del bond trentennale americano (Prezzo) e l'andamento dello SP500 mostra una grande correlazione tra i due valori negli ultimi due anni e che (sembrerebbe) una certa caratteristica anticipatoria dell'obbligazionario ha segnalare i punti di svolta del mercato azionario.
Il trend dei bond attualmente sembrerebbe ancora orientato al ribasso mentre il mercato azionario ha attualmente recuperato parte del valore legato probabilmente al nomina di Bernanke che è considerato un difensore dei mercati.
Alla luce dei dati attuali si può dire che alle spinte stagionali e cicliche del mercato unite a discrete trimestrali delle aziende ed ad una situazione globale complessiva abbastanza stabile (sembrerebbe esserci una reaccelerazione Cinese anche se molto squilibrata..) si contrappone una certa difficoltà degli indicatori di sentiment sia europei che americani a migliorare, ad una contrazione della liquidità in circolazione sebbene a macchia di leopardo, ad un rischio mean reversion degli utili aziendali.
La situazione incerta si riflette sugli indici azionari che traccheggiano tra le zone di supporto e resistenze evidenziate dai grafici.