Macroeconomia la situazione (2 lettori)

gipa69

collegio dei patafisici
Qualche grafico da rete.....


1110744141ceoforecast.gif


1110744161spx14032005.png


1110744179spx140320052.png


1110744198crb14032005.png


1110744233crude.gif


1110744252crudetarget.gif


1110744321crb.gif


1110744346usd13032005.png




1110744376spx1303200520.png


1110744424rydexcashflowratio.png


1110744442crbweekly13032005.png


111074446230bondyeld.png


1110744478tnxmonthly.gif


1110744492tnx14032005.gif


1110744508spx150320055.gif


1110744524worldequityvolatilitymarzo2005.gif
 

gipa69

collegio dei patafisici
L'importanza dell'intermarket

Al momento la fase correttiva è stata limitata sui mercati leaders mentre sugli indici americani più rappresentativi (Standard&Poor's e Dow Jones Industrial) la chiusura di venerdì è avvenuta su un importante supporto di breve che se rotto potrebbe indicare la volontà del mercato di effettuare una correzione più profonda con il coinvolgimento maggiore dei mercati e indici leaders.
La fase attuale è molto interessante in quanto in contemporanea al test degli indici azionari abbiamo il rendimento delle obbligazioni decennali americane al test di una resistenza pluriennale, il prezzo del brent al test del massimo effettuato qualche mese fa e l'indice principali delle materie prime (CRB) in una fase di estensione rialzista molto violenta.
A questo punto le possibilità sembrano essere due:
1) Il petrolio e lo yield dei bond rompono le resistenze e vanno al rialzo portando probabilmente le commodity ad un top intermedio importante e i mercati azionari in ulteriore difficoltà in quanto aumenterebbo le aspettative per una contrazione economica più sostenuta.
2) Tutti e tre i mercati effettuano una pausa di consolidamento e stornano dai massimi ponendo i mercati azionari nelle condizioni per un ulteriore rally (che per me resterebbe distributivo).
1110748896correlationtnxoilwtic.gif

Al momento le probabilità per i due scenari sono in equilibrio...
Per le commodity industriali è comunque probabile una prossima pausa di consolidamento derivante anche dalla situazione della domanda che sembrerebbe in rallentamento
1110748865globalindustrialproduction.gif




Dal punto di vista macro la correzione attuale del mercato sembra prettamente finanziaria
1110749104monetarycondition.gif


La riduzione degli acquisti di treasury e obbligazioni governative americane ha riguardato principalmente i paradisi fiscali caraibici dove hanno sede molti hedge fund che hanno ridotto nel corso degli ultimi 6 mesi il famoso trade speculativo sulla curva dei tassi US (a causa del rialzo dei tassi a breve) e quindi la liquidità preposta a comprare i mercati e le azioni dall'alto dividendo
1110749294reservebank.gif

Il mercantilismo delle banche centrali asiatiche in particolare si è invece solo rallentato momentaneo mentre in queste ultime sedute in base all'andamento dei cambi sembra probabilmente ripreso con un certo vigore.
Ecco quindi spiegata la correzione più marcata sui titoli ad alto dividendo e sui mercati difensivi ed un andamento più sostenuto dei mercati e titoli legati alle commodity ed alla reflazione in generale che solo nelle ultime sedute si sono innervositi per l'andamento del petrolio e le aspettative inflazionistiche.
 

gipa69

collegio dei patafisici
Alcuni grafici di analisi che non coincidono con la mia ma che vanno tenuti in considerazione per essere sempre pronti.....

1110837124flowoffundstory1.gif

1110837141flowoffund2.gif

1110837159volatilystudy1.gif

1110837173volatilystudy2.gif

1110837190marketvane15032005.gif

1110837209bullberinvestorintelligence.gif

1110837223aaii15032005.gif

sentimento su sox d breve dalla germania...
1110837248sentixshort.gif

sentimento di medio...
1110837269sentixmedium.gif


in vena di macro un interessante osservazione....
1110837307m2bubble.gif


un ultimo interessante grafico.....
1110838054earningscyclenet.gif
 

ElDiego

Forumer attivo
Sempre grazie, gipa, di farmi ragionare sulle difficili considerazioni
macroeconomiche (e non solo...) che porti avanti in questo bellissimo
thread. Nell'ottimo ultimo intervento del buon Faber (un mio connazionale :) ) da consultare sul suo famoso sito : http://www.gloomboomdoom.com/gbdreport/indexgbdreport.htm
riprende un grafico che propone un accostamento tra la bolla
speculativa del Nasdaq (1998-2000) e quella attualmente in corso
nel settore immobiliare :
1110889113bubbledouble.gif
 

Nonsoniente

Forumer storico
Per Gipa69: riprendendo per un attimo il problema del debito Americano, una soluzione potrebbe essere quella di fare ripartire l'inflazione in America per poi esportarla in tutto il mondo.. Sarebbe un trasferimento di ricchezza da chi ha i soldi a chi ha i debiti.
Tu che ne pensi?
Ciao Mauro.
 

Nonsoniente

Forumer storico
Per Gipa69: riprendendo per un attimo il problema del debito Americano, una soluzione potrebbe essere quella di fare ripartire l'inflazione in America per poi esportarla in tutto il mondo.. Sarebbe un trasferimento di ricchezza da chi ha i soldi a chi ha i debiti.
Tu che ne pensi?
Ciao Mauro.
 

gipa69

collegio dei patafisici
Ciao Mauro :) ,
Il grande problema di questa fase economica è la mancanza di consumatori finali.... ci sono i finanziatori, ci sono i risparmiatori ma eccetto negli Us ed in parte negli altri paesi anglosassoni dalle altre parti del mondo l'orientamento è meno consumistico. Questo crea un eccesso di offerta che riesce ad essere assorbito solo in parte e solo quando il ciclo economico si contrae. L'espulsione dal sistema produttivo dell'offerta in eccesso avviene solo in parte grazie all'eccesso di denaro finanziario in circolazione e alle difese nazionali delle imprese domestiche.
Tutto il mondo dipende attualmente dai consumatori US e se non si trova una valida alternativa un loro calo dei consumi avrebbe un impatto devastante più sulle economie esportatrici che non sulla stessa america.
Gli Us (e qualche impresa globale europea e asiatica) hanno esportato in questi anni all'estero la parte del ciclo produttivo più volatile e legata ad un uso intensivo del capitale e maggiormente legata al costo delle materie prime mentre essenzialmente sono diventate dei marchi che progettano prima e vendono dopo dei prodotti fabbricati da altri. Gli aumentati costi di manodopera o delle materie prime viene caricato sulle spalle delle imprese produttrici delocalizzate le quali, per non perdere in competitività vengono sostenute valutariamente dagli stati e scaricano a fatica i maggiori costi in quanto circondati da concorrenza più o meno legale molto aggressiva. Tutto questo avvantaggia le imprese US e pone in una condizione di forza quel paese.
L'utilizzo dell'euro come valuta di riserva ma senza perdere lo status di valuta di scambio pone la ciliegina sulla torta dell'economia americana che scarica il potenziale deflazionistico del fly to quality sulle spalle dell'europa ridimensionandone almeno in parte le ambizioni economiche e politiche a favore per esempio dei Giapponesi, prezioso alleato nello scacchiere politico asiatico.
Lo squilibrio più preoccupante ormai non va più visto a livello di singolo paese ma di economia globale in quanto nel suo complesso l'economia mondiale non è sommersa dal debito ma è semplicemente distribuita in maniera asimmetrica e con potenziali attritti tra i paesi nel prossimo futuro.
Argomento su cui si potrebbe parlare per un mese buono.....
Ma se ci sarà un rallentamento economico tra quest'anno e il prossimo i primi a patirne saranno i mercati emergenti.
 

gipa69

collegio dei patafisici
Termino con un'ultima osservazione:
gli Stati Uniti sono il paese più esposto a rischio di shock finanziario e solo in quel caso la situazione potrebbe aggravarsi in maniera significativa.
La caduta della garanzia governative sulle GSE tipo Fannie Mae, il fallimento di un hedge fund di grosse dimensioni, problemi sui derivati o sulle strutture sintetiche di portafoglio avrebbero un impatto sull'economia americana molto più devastante dell'hard landing della Cina.
 

Users who are viewing this thread

Alto