Macroeconomia la situazione (1 Viewer)

gipa69

collegio dei patafisici
Lo SP500 sta testando la fondamentale area 1160/1165 e visto le condizioni di buon ipervenduto e il pessimismo di diversi operatori, il raggiungimento da parte di diversi indici dei primi importanti supporti, un possibile rimbalzo per "braveheart" con stop di media ampiezza si può considerare.
Certo che la seduta odierna per molti indici leaders ha mostrato una faccia assolutamente poco rassicurante che denota come minimo un rallentamento della fase rialzista se non la fine della stessa.
Ricordiamoci le considerazioni delle settimane precedenti e godiamoci la particolare resistenza dell'area Euro (che deve essere vissuta con estrema attenzione in quanto in caso di reverse potrebbe accelerare...).
 

superbaffone

Guest
ciao Gipa, siamo sulla rialzista nasdaq o si risale da qui o si va in vacanza per un po :D
 

gipa69

collegio dei patafisici
Il rimbalzo si è manifestato in maniera pressochè perfetta..... quello da registrare è la buona forza del movimento segno di un certo short covering cioè di chiusure rapide di posizioni ribassiste a sostegno del movimento di recupero.
Tenuto conto dell'intensità discreta degli scambi è possibile che questo movimento abbia ancora delle cartucce da spendere.
Sul medio resto del parere che quella che si sta prefigurando è una conformazione da top e quindi le operazioni da portare avanti prevedono una esposizione moderata e stop rigidi.
Il tentativo delle bigcaps di instaurare la propria overperformances nei confronti dei titoli a bassa capitalizzazione è uno di quei segnali così come le difficoltà di alcuni indici leaders.
Adesso stiamo ad osservare questo rimbalzo....
 

gipa69

collegio dei patafisici
Shock petrolifero?

Questa sera volevo parlarvi del livello di confidenza del mercato che sebbene non è espresso chiaramente dagli indicatori di sentiment può essere ben rapppresentato dalla confidenza del mercato e del suo comportamento nei confronti dell'andamento del petrolio.
Sebbene gli indici seguano con abbastanza costanza l'andamento del petrolio gli indici al momento hanno sempre mantenuto i supporti di medio e ogni qualvolta la pressione speculativa sui prezzi petroliferi ha rallentato sono andati spesso a fare nuovi massimi.
Certamente l'ottima performances degli utili aziendali ha contribuito a questo andamento seppure il livello raggiunto precede probabilmente un reverse di lungo periodo ma resta il fatto che anche in questo caso un nuovo paradigma sembra insinuarsi nella mente degli operatori:
l'economia attuale è meno dipendente dagli shock petroliferi.
Tenuto presente che a questo punto sono ormai diversi mesi che i prezzi medi del petrolio sono molto elevati e seppure le economie avanzate hanno delocalizzato molto il settore manifatturiero il fatto che oltre alle pressioni sui margini delle aziende manifatturiere bisogna considerare l'aumento inevitabile dei costi di trasporto delle merci dai paesi produttori ai paesi consumatori pone invece ancora maggiore pressione sui consumi.
A questo si aggiunge che seppure le economie avanzate occidentali siano più efficenti nel consumo del petrolio ne consumano in proporzione molto di più che vent'anni fa.
Giusto per fare qualche esempio le autovetture consumano meno ma le potenze dei motori attuali e le loro dimensioni portano in realtà ad un consumo superiore che nel passato.
Seppure gli impianti di riscaldamento domestico siano più efficenti il fatto che le case da riscaldare siano aumentate di dimensione (negli Stati Uniti 100 piedi in vent'anni) ed il fatto che vi sia ormai un utilizzo intensivo dell'aria condizionata nel periodo estivo hanno aumentato i consumi medi.
In poche parole i più esposti ad uno shock petrolifero sono proprio il maggiore motore dell'economia mondiale e cioè i consumatori US.





PS: le pressioni del petrolio sull'economia si avvertono con circa 6 mesi di ritardo e quindi i prezzi attuali si sconteranno nei prossimi dati macro mentre il prezzo del petrolio è probabilmente vicino ad un top di medio e nei prossimi mesi potrebbe scendere intorno all'area di 40.
 

ditropan

Forumer storico
Re: Shock petrolifero?

gipa69 ha scritto:
PS: le pressioni del petrolio sull'economia si avvertono con circa 6 mesi di ritardo e quindi i prezzi attuali si sconteranno nei prossimi dati macro mentre il prezzo del petrolio è probabilmente vicino ad un top di medio e nei prossimi mesi potrebbe scendere intorno all'area di 40.

... piccolo contributo su una riflessione di carattere inflazionistico .... visto che si parla di petrolio (... e suoi derivati). ;)






... Gasolio da riscaldamento e benzina verde Over the top !!!


... da oggi fare il pieno di carburante costerà più caro .... e quà siamo oltre i massimi storici e pure oltre i massimi segnati nel 1990 con i prezzi corretti dall'inflazione. :rolleyes: :rolleyes:

GASOLIO
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BENZINA VERDE
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Prezzi BENZINA VERDE : ora questo ragionamento lo faccio solo sulla verde, ma lo stesso lo potremmo pure fare sul gasolio e pure sul gas naturale volendo, il risultato non cambia siamo ben oltre gli eccessi storici (rivoluzione Iraniana del 1979 a parte).

1985 :

prezzo nominale Max = 0.865 $
Coefficente di rettifica inflazionistico = 1.7643
Prezzo max corretto dall'inflazione = 0.865 * 1.7643 = 1.526 $

1990 :

prezzo nominale Max = 1.11 $
Coefficente di rettifica inflazionistico = 1.4518
Prezzo max corretto dall'inflazione = 1.11 * 1.4518 = 1.611 $

2005 :

prezzo massimo segnato ieri 1.685$ su scadenza giugno 2005

.... e ci stanno ancora a pijà pù kiulo con l'inflazione ferma all'1,9% !!!!
... anche se non sono direttamente confrontabili e la benzina verde non è certo un'indicatore completo per la misura dell'inflazione, ma giusto per farsi un'idea del paradosso, vi ricordate quanto era l'inflazione nel 1985 e 1990 ?
... bene, per chi si ricorda si parlava di inflazione a 2 cifre. :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:

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gastronomo

Forumer storico
E ora che si fa? Commodities energetiche che han ripreso la corsa, borse che scricchiolano, inflazione che, per quanto addomesticata, come altre evidenze non può essere negata...in realtà è da tempo che ipotizzo il mercato abbia una interpretazione strutturalmente errata circa i dati di occupazione, oltre un anno fa era stato lo stesso Greenspan ad affermare che i guadagni di produttività legati a tecnologie più moderne non potevano che portare a dinamiche occupazionali ben più lente che in passato - anche guardando la confusa price action sui bond di ieri penso che siamo in mezzo ad un gran punto interrogativo: l'economia US è su buoni livelli di crescita, ottimi gli utili aziendali, ma le materie prime...i bonds devono finanziare il debito esorbitante ma devono continuare ad offrire appeal agli investitori esteri...la scorsa estate il paradigma era "petrolio caro, l' economia decelera, rendimenti in calo per i bonds", ora si dice "petrolio caro, l' economia decelera, inflazione in crescita" ... quindi ? In teoria non ve ne sarebbe per nessuno, nè per i bonds, nè per l'equity, nè per il dollaro (ossia quello che ancor tre anni fa vaticinò Bill Gross...e che ovviamente venne da tutti coperto di insulti per aver detto quello che già all'epoca si stava profilando) ...

Ulteriore piccola riflessione: lasciamo stare tassi ed azionario, persino il petrolio - il giorno che il dollaro tornerà ad apprezzarsi ...povera europa... ci troveremo in faccia una di quelle inflazioni da capogiro ( si, perchè le commodities le paghiamo in dollari - ed ovviamente non vogliam parlare in questa sede di eurotarocchi ) ed un'economia da schifo... e i 'mericans...dopo averci preso l'ossigeno... faran di noi quel che vorranno (lo so...chiusura catastrofista, ma la linea che separa realismo e pessimismo è sottile come un filo di fumo)

Buon w/e a tutti
 

gipa69

collegio dei patafisici
ottimo intervento anche il tuo Gastronomo :):
sull'europa ho già detto in passato che è un soggetto passivo vittima delle strategie speculative e del mercantilismo del resto del mondo e seppure è vero che gli utili delle imprese europee sono ai massimi di tutti i tempi (come il resto del mondo d'altronde...)
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è la speculazione che permette la sua overperformance, sono gli acquisti e l'indebitamento speculativo da una parte, e i comportamenti dei cosidetti compratori-zombie di obbligazioni dall'altra che permettono questi movimenti dei mercati finanziari e osservando l'andamento del decennale giappone se c'è da dire che è probabile un ulteriore recupero dei prezzi dei bond mondiali che permetterebbe alla specualzione sui tassi di prosperare ulteriormente e alla liquidità globale di compensare l'attuale forza del dollaro preparando la possibilità di un recupero tecnico consistente dei mercati US e mondiali (e probabilmente a diversi indici europei di testare nuovi massimi di periodo).
ma se spostiamo lo sguardo un pò più lontano non si può fare a meno di notare che questo equilibrio è sempre più instabile, che le pressioni inflazionistiche sono più forti dei dati propostici, che vi sono divergenze importanti tra mercati e settori e come si denota da questo grafico già postato la settimana scorsa
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la crescita degli utili di questi ultimi anni è stata costruita sugli utili finanziari, dagli utili che hanno sostenuto l'indebitamento e la cattiva allocazione dei capitali attraverso la creazione di bolle speculative, dalla crescita vertiginosa dell'indebitamento immobiliare. Gli utili industriali hanno mantenuto la loro struttura ciclica che oscilla intorno ad un valore mediano di crescita mentre quelli finanziari hanno ormai raggiunti valori simili a quelli del 1929. (senza essere catastrofista anche io :rolleyes: )
 

ditropan

Forumer storico
gipa69 ha scritto:
Ottimo intervento Ditro... e molto interessante. :)

... e quello è niente !!! :D :D ... oggi ho fatto 4 conti per fare 2 modellini alla luce delle affermazioni di Goldman Sachs sul crude a 105$ ...... ti allego il tutto .... :pollicione:





Bene ragassi, alla luce di quei "Goldonari" della Goldman & Shacs che lanciano mine vaganti come le affermazioni che il petrolio deve arrivare a 105$ ditro si è messo un pò al lavoro per costruire un modellino di calcolo previsionale.
Anche per fare luce sull'argomento, perchè sarà pure vero che il petrolio possa arrivare a 105$ ma in quanti anni ? non certo tutto nel 2005 !!! :eek: :eek: :eek:

Sia ben chiaro che quelli che stò per proporvi sono solo 2 modellini di calcolo che hanno solo lo scopo di evidenziare l'incremento annuo basandosi anche su conteggi che tengono conto dell'aumento dell'inflazione e hanno come targhet i 105$ di prezzo medio da oggi a 5 anni (2010) e da oggi a 10 anni (2015) partendo dal presupposto che il prezzo medio del crude oil per l'intero anno 2005 sia di 48,44$ (la media calcolata nei primi 3 mesi del 2005).

- Per il ricalcolo dell'inflazione ho usato il solito sito di Inflaction Data il quale riporta una STIMA dell'inflazione per i prossimi 10 anni (cioè fino al 2015)

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in base a questi dati ho calcolato i relativi coefficenti inflattivi di moltiplicazione dal 2010 a ritroso e dal 2015 a ritroso per poter succesivamente ottenere i prezzi del crude oil epurati dall'inflazione come se fossimo rispettivamente nel 2010 e nel 2015 ....

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.. i prezzi epurati dall'inflazione così ottenuti serviranno come riferimento alla cresita dei valori nominali, servono insomma a farsi un'idea se la cresita dei prezzi nominali sia acettabile dal modello o meno (troppo lenta o troppo veloce).

Io per "prezzi nominali" intendo i prezzi battuti a mercato dal crude oil ... in pratica lo storico dati.


una volta ottenuti i coefficenti moltiplicativi dell'inflazione non ho fatto altro che prendere i dati storici dal 1949 al 2005 considerando il prezzo medio, il prezzo minimo ed il prezzo massimo anno per anno.

-> Per quanto riguarda la previsione non ho fatto altro che riportare a target dei prezzi nominali il valore 105$ sui prezzi medi annui e quindi considerato una cresita lineare (anno per anno) dal prezzo medio del 2005 in poi.

Per ottenere poi gli sbalzi (valore massimo e valore minimo) ho considerato la varianza media (in percentuale) dal 1980 fino al 2005 .. inpratica lo scarto tra picco massimo in quell'anno rispetto al valore medio, stesso lavoro per il valore minimo. Questo fatto ovviamente per ogni anno.

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Il valore max e min così ottenuti mi servono per poter creare una cosidetta "fascia di oscillazione dei prezzi" riferita anno per anno. In questo modo il modello calcola di quanto il crude oil può salire verso picci o scendre verso i minimi anno per anno.
Valori più probabili ottenuti dai valori medi, anche se non è detto che potrebbe scende più giù o salire più in sù, per ottenere lo sbalzo massimo avrei dovuto usare lo sbalzo massimo dal 1980 ad oggi ma siccome sono valori molto alti ed ottenuti in particolari situazioni sono anche quelli meno probabili, per questo per calcolare la banda di oscillazione ho optato per il valore medio degli ultimi 25 anni.

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a questo punto i 2 modellini sono pronti .... ecco il primo a 5 anni con target 105$
(ho riportato in più come info l'aumento in percentuare di cresita del crude anno per anno, se il prezzo medio del crude da un'anno a quello successivo scendeva l'incremento ha segno negativo, in basso su sfondo color acqua marina c'è quello previsionale dal 2006 al 2010)

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... ed ecco il modellino a 10 anni, sempre con targhet 105$, ricordo sempre prezzo medio ...
(sempre in fondo a destra gli aumenti previsionali anno per anno su sfondo color acqua marina dal 2006 al 2015)

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... infine i grafici di cresita dei 2 modelli :

- primo modello a 5 anni :

* in nero i prezzi medi nominali
* in blu i prezzi medi corretti dall'inflazione
* le serie di valori riportato sul grafico sono gli sbalzi max e min sul prezzo medio nominale (serie colore nero)
* le due serie tratteggiate rossa e verde sono gli sbalzi massimo e minimo dei prezzi medi corretti dall'inflazione (linea blu)

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- secondo modello a 10 anni :

* stessa leggenda del modellino a 5 anni sopra

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Conclusioni : direi che anche ad occhio il modellino a 5 anni mi pare nà caz.zata pazzesca !!! :eek: :eek: in pratica anche confrontando la crescita del valore nominale con la crescita dei prezzi corretti dall'inflazione siamo in presenza di una crescita troppo ripida in poco tempo.... insomma roba da crisi energetica !!!

Sembra invece molto più reale il modellino a 10 anni, in cui la pendenza del grafico dei prezzi nominali ha una crescita molto più naturale e veritiera, anche confrontandolo con i prezzi corretti dall'inflazione. Dunque direi che un targhet di 105$ prezzo medio e valore nominale del crude oil a 10 anni sarebbe pure possibile. :eek: :eek: :eek: :smile:

... anche se obbiettivamente sarebbe una bella sgaloppata ... e ditro lo ritiene poco probabile.


.... e con questo spero di aver chiuso il discorso sul warming dei prezzi lanciato da Goldon in Sacs !!! :D :D :D :D
 

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