Mentre i mercati asiatici continuano a mostrare una certa volatilità sistemica la volatilità dei mercati occidentali ed in particolare US è molto bassa.
Questa situazione unito alla letture molte elevate del CPC ratio pone le condizioni perchè nella fase attuali sui mercati occidentali le opzioni vengano utilizzato per operazioni di spread con un orientamento al mercato molto cauto. (grazie Arsenio
)
Il fatto che il mercato presenti volatilità implicita molto bassa probabilmente serve a mettere in difficoltà queste posizioni sempre più consistenti effettuate principalmente sulle put option probabilmente perchè offrono maggiori opportunità di prezzo (le letture del CPC sono lì a dimostrarlo).
Sui mercati asiatici invece il deleveraging delle posizioni speculative e contemporaneamente il flusso in acquisto su mercati considerati ad alto potenziale crea questa maggiore volatilità e impedisce di adottare le medesime strategie tattiche
L'incredibile coincidenza con cui moltissimi analisti sottolineano la probabilità che nelle prossime settimane, se non nei prossimi giorni, si potrebbe però sviluppare movimenti direzionali molto forti sia da una parte che dall'altra (ieri leggevo una intervista di J. Templeton datata 1/04/2004 in cui sosteneva: Over the next five years, the chances are about 50/50 that the stock
market will be lower. There is a risk that stock indexes will go down
by over 30 percent or they'll go up 30 percent).
Attualmente la possibile discriminante tra i due movimenti di rialzo e di ribasso (magari in % inferiore a quella stimata da Templeton ma comunque profittevole..) è di pochi punti percentuali per cui prendere posizione ora a meno che non si voglia tradare questo minicanale degli indici risulta alquanto pericoloso.
Diverso il discorso delle azioni che hanno subito nelle ultime settimane diverse rotazioni settoriali e tra specie diverse (small large growth value ecc.) che potevano essere seguite con discreto profitto.