curfr@
Forumer storico
bah...
la società è ancora in amministrazione controllata
poi
non ho capito bene
ma il governo ha sterilizzato i voti della società francese perchè sta acquisendo troppe società italiane del settore caseario
dovrebbe pure i9ntervenire l'antitrust
è quel che ho capito ascoltando CNBC
lo linko
CUBOVISION - web tv
ah ... però: vado a sentire!
intanto leggi qui ...
Parmalat, la Borsa strizza l’occhio a Lactalis. E Tremonti si muove
Il titolo del gruppo di Collecchio guadagna il 4%. Intanto il ministro dell’Economia prepara un provvedimento “antiscalata” e convoca l’ambasciatore francese a Roma.
Roma, 18 mar (Il Velino) - La Borsa sembra gradire la nuova discesa dei francesi in Italia. Il novello Carlo VIII si chiama Lactalis e la sua “preda”, Parmalat, ha oggi guadagnato il 4 per cento, a 2,60 euro ad azione, dopo esser salita nei giorni scorsi a 2,5 euro. Il gruppo della famiglia Besnier esce allo scoperto e dichiara di avere la disponibilità dell’11,42 per cento del capitale, il 7,28 per cento in modo diretto e il 4,14 con un equity swap che dovrebbe avere come controparte SocGen. E chissà che non salga ancora, magari fino alla soglia del 30 per cento, oltre la quale scatta l’Opa. Lactalis peraltro non è nuova a imprese del genere, visto che possiede altri storici marchi italiani: Galbani, Mio, Invernizzi. Ma stavolta il governo italiano pare che non voglia stare a guardare. Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, sta lavorando a un provvedimento “antiscalata” per le imprese strategiche, simile a quello adottato nel 2005 dall’Eliseo per frenare la scalata di Danone da parte della Pepsi. E proprio su questo argomento Tremonti ha svolto una relazione nel Consiglio dei ministri odierno. Stesso tema per l’incontro svolto nel pomeriggio a Palazzo Chigi fra il numero uno di via XX settembre, il sottosegretario Gianni Letta, e l’ambasciatore francese a Roma Jean-Marc de La Sablière.
La difesa dell’italianità arriva anche da un fronte meno scontato, ossia la cordata dei fondi esteri - Mackenzie, Skagen e Zenit - che al momento controlla il 15,32 per cento del gruppo di Collecchio. Il manager italiano Massimo Rossi, che all’assemblea del 14 aprile per gli 11 posti in consiglio sarà proposto quale amministratore delegato e futuro vicepresidente, teme che Lactalis possa salire al 29 per cento prima di quella data. E allora Parmalat sarebbe persa. Conclusione: la creatura dell’ex patron Calisto Tanzi “potrebbe diventare una delle più grandi filiali di Lactalis, e non, come vorrei io, uno dei maggiori gruppi industriali a livello mondiale del settore”. Insomma, solo la costola di un’azienda che oggi fattura 10 miliardi l’anno e dà lavoro a 38mila persone nel mondo. Per questo in molti guardano a Intesa Sanpaolo, che ha il 2,15 per cento dell’azionariato di Parmalat, e che all’appuntamento del 14 aprile presenterà come capolista il commissario e ad Enrico Bondi.
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