Le Iene: come funzionano gli affidamenti dei minori?

Le statistiche parlano chiaro il 95% dei casi di allontanamento dalle famiglie è o per motivi economici o perché i genitori ritenuti sono ritenuti «inadeguati»; cioé basta che arrivi una segnalazione dai servizi sociali; basta che uno psicologo stabilisca che i genitori siano «troppo concentrati su se stessi» e il bambino viene tolto.
Mi sembra evidente che si tratta di vicende strumentali che partono da separazioni conflittuali poiché i giudici onorari che sono psicologi, sociologi, medici, assistenti sociali spesso sono i fondatori di istituti e case d’affido che prendono in carico i bambini sottratti alle famiglie (ogni bambino vale dai € 70 ai 400 giornalieri), e magari proprio per un’ordinanza a cui hanno partecipato. Bisogna assolutamente fermare questa macchina infernale. Chiusura immediata delle case famiglie private
 
Ecco come funziona il business dei bambini


lavocedeltrentino.it - Ecco come funziona il business dei bambini
Pubblicato Domenica, 25 Maggio 2014 12:26
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Continuiamo a “navigare” nell’immenso e complicato mondo dei servizi sociali e su come lavorano per proteggere la parte più debole della nostra società: i nostri bambini.
Dopo il servizio di Matteo Viviani alle “Iene” (qui il video) di mercoledì sera, abbiamo chiesto un breve commento all’avvocato Francesco Miraglia, già intervistato dalla nostra testata e raggiungibile al seguente link: Intervista.
“Sinceramente quanto raccontato mercoledì dalle Iene mi amareggia moltissimo sia come cittadino sia come avvocato perché, già nel mese di luglio dell'anno scorso, mi ero rivolto formalmente agli interessati per avere spiegazioni in merito al conflitto d'interessi, naturalmente senza avere risposta.
Ancora più scandaloso è che tutto ciò accada sulla pelle dei bambini e delle loro famiglie. Spero a questo punto che tutte le istituzioni, politiche e giudiziarie, diano delle risposte concrete affinché queste situazioni non accadano più.
Auspico l'intervento del Ministro di Grazia e Giustizia affinché accerti come sia stato possibile che per anni siano state violate delle precise direttive del Consiglio Superiore della Magistratura, secondo le quali non può essere giudice onorario chi abbia interessi diretti nell'ambito dei minori nella circoscrizione dello stesso Tribunale”.
Ogni qualvolta ‘si tocca’ l’intoccabile mondo dei servizi sociali si grida allo scandalo, e, come riportato oggi in un quotidiano locale, si parla subito di strumentalizzazione e, quindi, di un servizio montato ad arte.


Abbiamo chiesto anche l’intervento alla Consigliera Comunale Gabriella Maffioletti, chiamata pure lei in causa:
“Dopo il servizio de Le Iene sui conflitti d’interesse tra giudici minorili e strutture per minori in Provincia di Trento, sta venendo alla luce il business sulla pelle dei bambini che già in un convegno del giugno del 2012, tenuto al Palazzo della Regione di Trento, aveva portato l’onorevole Antonio Guidi a dire che «vale più un chilo di bambino che un chilo di eroina»”.
Purtroppo in quell’occasione, come anche in altre, si è preferito far finta di nulla.
Sono anni che il consigliere comunale Gabriella Maffioletti in primis denuncia una situazione di conflitto di interessi talmente flagrante da essere ormai diventata quasi normale.
Infatti, proprio per quanto riguarda i due casi sollevati ieri dal servizio delle Iene, sappiamo che l’avvocato Francesco Miraglia del foro di Modena aveva mandato delle lettere formali per chiedere spiegazioni, non ricevendo però alcuna risposta. E la faccia sconsolata del dottor Roberto Vettori ci dimostra come il conflitto d’interessi sia talmente diffuso da non essere più nemmeno percepito. Ci piace pensare che si sia messo a piangere perché è una brava persona, che in cuor suo si sia resa conto che forse c’era qualcosa che non andava.
Ma la stessa reazione del consigliere Luca Pisoni, che in un’occasione ha persino offeso pubblicamente il consigliere Maffioletti, dandole della paranoica per aver insinuato un possibile conflitto d’interessi tra il suo lavoro presso Villa Sant’Ignazio e la sua posizione nella commissione politiche sociali, ci dimostra come si sia perso il senso della misura.
Infatti, in una seconda occasione si è persino qualificato come psicologo nel contestare un ordine del giorno che chiedeva maggiori controlli sugli psicologi nelle scuole.

Un palese conflitto d’interessi non rilevato neppure dal presidente del consiglio comunale, dottor Renato Pegoretti.


Ancora più scandalosa la risposta del dottor Mazza al giornalista delle Iene nel commentare la sua posizione di giudice onorario sul caso di una mamma ospitata nella sua stessa struttura. Secondo lui si è trattato di un “errore”, ma certamente non ha sentito le urla disperate di questo bambino di soli tre anni che chiedeva di tornare tra le braccia della sua mamma, strappato alla famiglia anche per decisione del dottor Mazza stesso. Se è vero che sono anni che c’è in Italia un conflitto d’interessi in tutti i campi che nessuno vuole sanare, questo non deve certo accadere sulla pelle dei bambini.


Lo spirito con cui alcuni giorni fa abbiamo presentato il disegno di legge: “Disposizioni in materia di affidamento di minori: modificazioni dell'articolo 34 della legge provinciale sulle politiche sociali” non è certamente quello di accusare il sistema trentino ma quello di allineare la tutela minorile alle convenzioni internazionali sui diritti del fanciullo con il passaggio da una cultura della protezione a una cultura dell’accoglienza.


Certo, non possiamo nasconderci dietro a un dito e non tener conto degli enormi interessi economici in gioco. Ed è proprio per questo che abbiamo presentato anche un esposto alla Corte dei Conti perché si faccia luce sul possibile danno erariale causato dagli allontanamenti “facili” e a causa della difficoltà d’implementazione dell’affido famigliare.


Nell’esposto sono descritti vari casi di conflitti d’interesse, inclusi quelli mostrati ieri dalle Iene, ma a nostro avviso sono appena la punta di un iceberg. Il nostro disegno di legge non dovrebbe trovare alcuna opposizione se non negli interessi privati di certe strutture residenziali e di certi psicologi, psichiatri, operatori, ecc., che lavorano nel sociale.


Senza dubbio molti operatori e strutture lavorano onestamente e con passione, ma purtroppo gli interessi economici sono ingenti. Siamo, tuttavia, sicuri che la politica saprà reagire e liberarsi da queste pressioni e collusioni per il bene dei bambini”.


Ricordiamo che nella 4° puntata di TrentinoWeb.News in onda tutti i mercoledì su RTTR alle 21.40 sarà presentata una drammatica intervista ad una coppia trentina a cui è stato sottratto il figlio di 2 anni, dopo il parere di uno psicologo poi denunciato alla magistratura. Al rientro in studio Gabriella Maffioletti risponderà ad alcune domande sulla problematica.
 
Mario Sberna (Per l'Italia): "In Italia più vantaggi a chi alleva vitelli rispetto a chi fa figli"

04/06/2014 ore 11.23
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Mario Sberna (Per l'Italia): "In Italia più vantaggi a chi alleva vitelli rispetto a chi fa figli"







"Sottoscrivo con convinzione ogni parola perché evidentemente il Papa non guarda alla crisi economica ma alla crisi delle nascite che in Italia viene da più lontano. Tutta questa abbondanza di materialismo e consumismo ha spinto molta gente a preferire la nascita di un vitellino piuttosto
che quella di un bambino" il deputato di Per l'Italia Mario Sberna commenta così le affermazioni di Papa Francesco sull'egoismo di chi non fa figli. "La tariffa sociale per i consumi di acqua viene applicata a chi non supera i 108 metri cubi, quindi più figli si hanno più si paga, mentre per la zootecnia esiste una tariffa unica. La tassazione è costruita sistematicamente per punire chi ha più prole. Con i miei cinque figli in Francia non pagherei tasse, mentre in Italia le famiglie numerose pagano di più. Non c'è da stupirsi se in un trentennio di edonismo, egoismo ed egocentrismo, in un mondo in cui tutto è calcolato, quantificato, mercificato sia penalizzato l'amore dei genitori, che per antonomasia non ha misura. Noi famiglie numerose siamo ancora convinte che nelle nostre case cresca il futuro migliore del paese perché per noi la solidarietà, la condivisione, la forza, il coraggio per affrontare le difficoltà, la sobrietà felice, il dono totale sono pane quotidiano. I nostri figli, che sono il domani della nazione, sono tutti voluti, desiderati, coccolati, accarezzati, cresciuti e amati".




Mario Sberna (Per l'Italia): "In Italia più vantaggi a chi alleva vitelli rispetto a chi fa figli" - 24 Mattino
 
anche il FORTETO è una casa famiglia gestita da cooperative di sinistra

faccio una piccola ricerca con Google e trovo alcune notizie pubblicate
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17/apr/2014 - E' questo il nuovo reato contestato dai pm Giuliano Giambartolomei e Ornella Galeotti nel processo sulla comunità Il Forteto in corso a Firenze.



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31/mar/2014 - processo sul Forteto a Firenze, sentito oggi al processo, il guru della comunita' Rodolfo Fiesoli tento' di circuirlo sessualmente e di abusarne, ...



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31/mar/2014 - Oggi uomo maturo, all'epoca il teste entrò al Forteto come giovanissimo dipendente, poi a 18 anni venne inserito come ospite nella comunità in ...
 
bravo.... ma non è un problema inerente la casa famiglia
i bambini non sono stati strappati ai genitori ed umiliati ulteriormente, degradati da stupri omosessuali

però hai fatto benissimo a sottolinere che non ci può fidare neppure degli scout:
Arrestato ieri il capo scout di Civitavecchia, lo «zio» conosciuto da tutti. L’accusa? Abusi sessuali compiuti su ragazzine che avrebbe dovuto guidare e proteggere.


beh se è così
allora adesso apri la tua analisi alle altre case_famiglia e vediamo se ti interessa l'argomento per davvero o lo stai usando per altre questioni

io aspetto :):)
 

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