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Sono un tipo serio
Fonte: idealista.it

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stipulato il contratto di compravendita dell’ex area Falck di Sesto San Giovanni (MI)

stipulato il contratto di compravendita dell’ex area Falck di Sesto San Giovanni (MI) per 405 milioni

Risanamento: stipulato il contratto di compravendita dell?ex area Falck di Sesto San Giovanni (MI) per 405 milioni - Notizie Investireoggi.it

Nel comunicato stampa si annuncia la stipula del contratto di compravendita dell’ex area Falck di Sesto San Giovanni (MI) per un ammontare di 405 milioni.
22 ottobre 2010 ore 18:36
Comunicato stampa ufficiale della società Risanamento S.P.A.

Risanamento S.p.A. (“Risanamento”) comunica che in data 22 ottobre 2010 la propria controllata Immobiliare Cascina Rubina S.r.l. (“Immobiliare Cascina Rubina”) ha stipulato con SestoImmobiliare S.p.A. (“Sesto Immobiliare”), società partecipata da una cordata di investitori guidati dal Dott. Davide Bizzi, il contratto definitivo di compravendita avente ad oggetto la cessione dell’ex areaFalck di Sesto San Giovanni (MI).

Il prezzo complessivo per la compravendita dell’area è stato convenuto in euro 405 milioni. Una partedel prezzo pari a euro 345 milioni è stata versata in data odierna in parte (per euro 274 milioni circa)mediante accollo liberatorio da parte di Sesto Immobiliare del debito di Immobiliare Cascina Rubinanei confronti di IntesaSanpaolo S.p.A. e in parte (per euro 71 milioni circa) per cassa. Il saldo delprezzo pari a euro 60 milioni verrà corrisposto da Sesto Immobiliare a Immobiliare Cascina Rubinasubordinatamente all’approvazione del programma integrato di intervento (PII) e del progettodefinitivo di bonifica dell’area entro il 31 dicembre 2012. Il contratto prevede alcuni casi di proroga deltermine del 31 dicembre 2012 e alcuni meccanismi di riduzione del saldo del prezzo al ricorrere dideterminate condizioni.
.......segue
 

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ore 16 è uscito il dato sulle case USA

ore 16 è uscito il dato sulle case USA


*Usa: +10,0% vendite unita' abitative esistenti settembre a 4,53 mln

*DJ US Inventory Of Unsold US Homes At 10.7 Months Supply

*DJ US Sep Existing Home Sales Consensus 4.35M Rate

*DJ US Sep Median Existing Home Price -2.4% On Yr To $171,700
 

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Sorprese Il mattone può tornare a ballare

http://www.corriere.it/economia/10_...ca_d828bbde-eb10-11df-bbbd-00144f02aabc.shtml


Sorprese Il mattone può tornare a ballare
Prezzi giù, stipendi su e tassi ancora bassi: per chi ha risparmi il potere d'acquisto immobiliare è ai massimi degli ultimi 10 anni

S orprese della crisi. Nelle principali città, ad eccezione di Roma, oggi per una famiglia con reddito sicuro, è il momento più favorevole per cambiare casa da dieci anni a questa parte. Questo non solo perché il boom dei prezzi tra il 2000 e il 2007 è stato eroso dalla diminuzione avvenuta nei mesi successivi, ma anche perché nel decennio gli stipendi sono cresciuti (+30% nel settore privato, +40% nel pubblico) e soprattutto perché i tassi dei mutui sono arrivati ai minimi.
E le famiglie ne stanno approfittando: le transazioni stanno crescendo a ritmo sostenuto (le anticipazioni sul terzo trimestre 2010 sono di un ulteriore balzo), ma stanno aumentando anche le erogazioni di mutuo, che secondo una stima dell'Abi nel 2010 sono cresciute del 9%. In aumento anche l'importo medio: secondo il broker MutuiOnline si è passati da poco meno di 122 mila euro a oltre 135 mila. Eppure i criteri di erogazione rimangono rigorosi e certo i prezzi non sono, in generale, aumentati; come si spiegano questi numeri?

Chi si muove
Con il fatto che a comprare sono soprattutto persone con buon reddito e con adeguate garanzie e che vogliono una casa più grande per cui possono chiedere più soldi alle banche. CorrierEconomia ha messo a confronto nel decennio prezzi, tassi dei mutui e stipendi: per i primi siamo ricorsi ai dati di Nomisma, per i mutui ai dati raccolti per le rilevazioni sul nostro giornale ipotizzando che per la scelta del tasso fisso si destinasse al prestito il 30% del reddito, quota che prudenzialmente scende al 25% nel caso del variabile. Per gli stipendi abbiamo ipotizzato una famiglia con un buon reddito: 60 milioni di lire (30.987 euro) da lavoro dipendente nel 2000, derivanti da retribuzioni di 36 milioni di lire (18.592 euro) nel settore privato e 24 milioni (12.395 euro) nella pubblica amministrazione.
Considerando le dinamiche retributive verificatesi nel decennio misurate dall'Aran, l'agenzia che stipula i contratti per il pubblico impiego, oggi questa famiglia partirebbe da un reddito di 41.465 euro.

L'effetto dei tassi
L'andamento degli stipendi da solo non basterebbe a compensare l'incremento dei prezzi delle case: nelle 8 grandi città considerate l'aumento medio dei valori nel decennio è stato del 64,6% (a Milano +57,5%, a Roma +119%). Se si considera il solo apporto di contanti oggi a Milano impiegando un'annualità di reddito si possono comprare 10,1 metri: 1,4 in più rispetto al 2007 ma 1,9 in meno confronto al 2000. A Roma si otterrebbero 10 metri, 0,6 in più rispetto al 2007, ma 6,4 in meno sul 2000.
Se si considera un acquisto con il mutuo ipotizzando che si stia comprando un'abitazione per sostituire quella in cui si vive, e che dal ricavato della vecchia casa si ottenga la quota per contanti necessaria a pagare parte dell'appartamento nuovo (e questa ormai è la norma del mercato), lo scenario cambia radicalmente perché i mutui rispetto a dieci anni fa sono diminuiti di due punti a tasso fisso e addirittura di quattro a tasso variabile. Nella tabella indichiamo i metri quadrati ottenibili con un mutuo a 20 anni nel 2000, quelli dell'anno peggiore per comprare, il 2007 (valori immobiliari ai massimi e tassi più alti dei mutui) e quelli attuali.


Rispetto al 2007 la possibilità di acquisto sono migliorate soprattutto a Genova, dove a tasso variabile si possono ottenere 32,5 metri quadrati in più destinando al mutuo un quarto del reddito, a Napoli, (+30,1 metri), a Torino (+31,9 metri); il record spetta a Palermo, con un aumento di ben 39 metri finanziabili con un prestito indicizzato, mentre se si considera il tasso fisso si ottengono altri 18 metri in più. A Milano gli incrementi sono di quasi 12 metri a tasso fisso e di 20 con mutuo variabile. Anche Roma è diventata più accessibile, perché si possono finanziare 8 metri in più a tasso fisso e 17 a variabile.
Bisogna considerare che nella media delle grandi città i prezzi sono scesi dal 2007 del 4,6%, mentre le retribuzioni pubbliche sono salite del 7,5% e quelle private del 5,9%. Sui dieci anni il miglioramento è inferiore: il guadagno più alto è quello di Torino, con 25 metri a tasso variabile e 18 a tasso fisso mentre il saldo di Roma è negativo. A Milano il vantaggio è, rispettivamente, di 10 e 6 metri.

Gino Pagliuca
08 novembre 2010
 

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Comprar casa senza rischi” in Lombardia

"Comprar casa senza rischi" in Lombardia | Mercato Immobiliare





Continua per tutto il mese l’iniziativa “Comprar casa senza rischi” promossa dal Consiglio Notarile di Milano in collaborazione con il Comune di Milano.

Per informarsi su come comprare casa e farsi accordare il mutuo, fare un check-up gratuito della casa: dalla visura catastale a tutti i consigli e indicazioni su come muoversi per regolarizzare eventuali anomalie o difformità, poiché è in vigore dal 1° luglio l’obbligo per il venditore di un immobile di dichiarare la conformità tra stato di fatto e risultanze catastali.

In tutto oltre 1.000 appuntamenti di consulenza individuale di 30 minuti presso i notai di Milano e Lombardia fra il 2 novembre e il 1 dicembre, mentre lo sportello dei notai presso i Comuni di Busto Arsizio, Lodi, Monza e Varese rimarrà aperto fino a giugno 2011.

E’ possibile prenotare un appuntamento in studio sul sito Comprare casa senza rischi - Studi notarili aperti, scegliendo fra oltre 200 notai di Milano, Lodi, Monza, Busto Arsizio e Varese. Direttamente on line si può calcolare il costo dell’atto di acquisto e scaricare sei guide dedicate ai temi acquisto casa e mutuo elaborate dal Consiglio Nazionale del Notariato: Mutuo informato, Prezzo-valore, La garanzia preliminare, Vivere in condominio, Acquisto in costruzione e Acquisto certificato. “Nonostante la situazione non certo florida del mercato immobiliare, l’interesse dei cittadini quando si parla di casa e di tutela della proprietà è sempre molto alto: ogni anno cerchiamo di rispondere alle loro richieste ed esigenze più urgenti. – dichiara Domenico de Stefano, Presidente del Consiglio Notarile di Milano – Per questo abbiamo deciso di fornire un servizio di check-up catastale gratuito, fornendo il nostro contributo anche all’attività dell’Agenzia del Territorio, con cui i notai collaborano quotidianamente per l’aggiornamento dei registri immobiliari”.

“E’ proprio perché ci troviamo in un momento di crisi che è ancora più alto il rischio di chi compra casa di potersi imbattere in situazioni non sempre limpide”, ha spiegato l’Assessore alla Casa Gianni Verga. “I rapporti con gli interlocutori non sempre sono trasparenti ed ecco quanto risultano importanti le consulenze dei notai. Si tratta, ormai, di una consuetudine e i cittadini milanesi anche quest’anno possono affidarsi a ‘Comprare casa senza rischi’”.
 

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andamento dei tempi di vendita

andamento dei tempi di vendita



Il blog di casaXP > Mercato immobiliare: andamento dei tempi di vendita. Grandi città, hinterland e capoluoghi di provincia. I dati a confronto


Mercato immobiliare: andamento dei tempi di vendita. Grandi città, hinterland e capoluoghi di provincia. I dati a confronto
novembre 11th, 2010 by admin | Filed under Agenzia Immobiliare, Casa: Informazioni utili, Mercato Immobiliare, Parola all'agenzia immobiliare
L’ufficio Studi Tecnocasa ha condotto un’analisi relativa ai tempi medi di vendita degli immobili nelle grandi città, i rispettivi hinterland e i capoluoghi di Provincia. Il monitoraggio prende in considerazione il periodo compreso da luglio 2010 ad ottobre 2010.

L’analisi
- Secondo i dati forniti dallo studio, nelle grandi città i tempi di vendita registrati nel mese di ottobre si attestano intorno a 171 giorni contro i 154 giorni registrati a luglio.
Palermo e Verona sono le città con tempi di vendita maggiori, rispettivamente 201 e 202 giorni.
- Le tempistiche nei capoluoghi di Provincia segnano invece una media di 195 giorni contro i 181 di luglio 2010
Tra le province, tempistiche maggiori si rilevano a Verona (243), Bologna (226) e Bari (221).
- Nei Comuni dell’hinterland delle grandi città si registrano i dati peggiori: 203 giorni contro 184 di luglio 2010.

Conclusioni
Lo studio condotto da Tecnocasa dimostra quindi un incremento dei tempi di vendita in tutte le realtà anche se le grandi metropoli registrano tempistiche inferiori a hinterland e provincia grazie ad un maggior dinamismo del mercato.
Se consideriamo infatti la media, i tempi di vendita nelle grandi città risultano a 171 giorni, mentre nei rispettivi hinterland il valore sale fino a raggiungere i 203 giorni.

La tabella completa
- Milano città 182 giorni; Milano provincia 220 giorni
- Roma città 144; Roma provincia 165
- Bologna città 153; Bologna provincia 226
- Genova città 175; Genova provincia 205
- Firenze città 164; Firenze provincia 152
- Torino città 165; Torino provincia 219
- Palermo città 201; Palermo provincia 202
- Bari città 177; Bari provincia 221
- Napoli città 147; Napoli provincia 180
- Verona città 202; Verona provincia 243

E.M.

(Fonte dati ufficio studi tecnocasa)
 

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Il mercato immobiliare nel I semestre 2010: focus sulle città di Roma e Milano | ToscanoBlog

In base ai dati raccolti dal Centro Studi Toscano, divisione specializzata del Gruppo Toscano in analisi ed indagini di mercato, il primo semestre del 2010 si è concluso positivamente per il mercato immobiliare italiano: il numero delle compravendite ha segnato un +17,8% rispetto al primo semestre 2009. In dettaglio, il secondo trimestre 2010 è particolarmente positivo in quanto le compravendite rilevate sono maggiori anche rispetto al 2007, anno in cui ancora la crisi in Italia non aveva avuto alcun effetto sugli andamenti, se non negli ultimi mesi dell’anno. Quindi, il II trimestre del 2010 supera di 3,15% il numero di compravendite effettuate nell’analogo periodo del 2007. Un’evidenza importante, che può anti cipare la ripresa definitiva del mercato immobiliare italiano.
Per analizzare lo stato di salute del mercato abbiamo preso in considerazione due città “sentinella”, Roma e Milano.Il primo semestre del 2010 ha registrato risultati molto positivi nella Capitale: al 30 giugno il numero di compravendite effettuate a Roma e provincia ha evidenziato un +16,9% rispetto al I semestre 2009 . Il risultato è molto incoraggiante, anche perché la Capitale nel 2009 aveva vis suto il periodo più difficile dal manifestarsi della crisi. Il dato è pertanto buono, non solo se confrontato con il dato negativo del primo semestre del 2009 (rispetto al 2008), ma anche con quello del 2009 nel suo complesso, che si chiuse con un +1,23% rispetto al 2008 per ciò che attiene la città di Roma. Se includiamo la provincia il dato diventa negativo, con un –1,27%. Anche per quanto riguarda i tempi medi di vendita i dati sono migliorati: a Roma città sono sufficienti 4 mesi e 24 giorni per vendere mediamente un immobile, mentre a livello nazionale il dato è leggermente superiore (5 mesi e 3 giorni). In particolar modo le zone semicentrali della Capitale evidenziano una particolare vivacità, con 4 mesi e mezzo. È il dato della periferia quello che più degli altri migliora proporzionalmente nel primo semestre 2010: in periferia infatti sono sufficienti 5 mesi mediamente per vendere un immobile, migliorando di oltre un mese rispetto allo scorso anno. In provincia i dati peggiorano, in quanto sono neces sari mediamente 5 mesi e mezzo per concludere una compravendita. Anche in questo caso l’indicatore è migliorato rispetto allo scorso anno, di oltre un mese. Sul fronte dei prezzi, abbiamo rilevato una certa stabilità delle quotazioni immobiliari, con una lieve diminuzione nell’ordine del 2%. Lo sconto medio in sede di trattativa per gli immobili da ristrutturare si aggira attorno al 10%, per quelli usati abitabili la trattabilità è del 6% circa sul prezzo di vendita. Questi ultimi 2 dati sono stabili rispetto a quelli rilevati nel 2009.
Milano ha rappresentato in questi ultimi anni la città sentinella per antonomasia: ecco che nel primo semestre del 2010 i segnali positivi di ripresa del mercato immobiliare sono molto più decisi nel capoluogo lombardo, segnando un +32% in città, che diventa addirittura un +35,8% considerando la provincia.
Rafforza il trend positivo di Milano un altro indicatore, i tempi medi di vendita, dove soprattutto le zone centrali sono inferiori alla media nazionale, con 4 mesi e 13 giorni (Roma si attesta su 4 mesi e 25 giorni). Molto differente è la situazione nelle zone periferiche e nell’hinterland cittadino, dove i tempi medi di vendita sono addirittura di circa 7 mesi (6 mesi e 25 giorni), dato peggiore rispetto al valore medio nazionale, pur essendo leggermente migliorato rispetto allo scorso anno. Sul fronte dei prezzi, anche in questo caso abbiamo rilevato una certa stabilità delle quotazioni immobiliari, con una diminuzione un po’ più marcata rispetto alla Capitale, nell’ordine del 3%. Lo sconto medio in sede di trattativa si aggira attorno al 7% per gli immobili usati abitabili. Milano si conferma una città a due marce, quindi, con i centri tornati ad essere reattivi ormai da circa un anno, e le periferie, nelle quali la crisi è ancora un elemento di attualità.
 

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vendite di case dati istat nel 2010

Vendite di case, dati Istat: nel 2010 riparte il mercato lentamente | News Economia


Riparte lentamente il mercato immobiliare in Italia. Nel secondo trimestre 2010 infatti la vendita e l’acquisto di case sono salite del 2,2% rispetto allo stesso periodo del 2010 per
227.140 atti notarili relativi a compravendite immobiliari. Sono i dati che ha pubblicato oggi l’Istat che conferma la lenta ripresa del mercato anche se siamo lontani dal 2006 ultimo anno pre-crisi. Se guardiamo i dati relativi al primo semestre 2010 infatti sono state effettuate 417.868 compravendite, il 26% in meno rispetto alle 564.685 stipulate proprio nel primo semestre 2006.
I segnali di ripresa sono avvalorati anche dalla crescita del 4,0 per cento dei mutui (210.579 stipule nel secondo trimestre 2010) di cui 125.472 (pari al 59,6 per cento) con costituzione di ipoteca immobiliare e 85.107 (40,4 per cento) senza costituzione di ipoteca immobiliare.
Dove cresce la vendita di case nel 2010?
Principalmente al sud e al centro, male invece il Nord Italia. Il meridione ha fatto registrare un +7,4% e il Centro un +5,9%. Nelle Isole la crescita è più contenuta (+0,8 per cento) e inferiore alla media nazionale, mentre nel Nord-ovest e nel Nord-est si registrano variazioni tendenziali negative, pari allo 0,5 per cento in ambedue le aree geografiche. Questo andamento si evidenzia anche per le compravendite di unità immobiliari ad uso abitazione. Per quelle ad uso economico, soltanto le Isole mostrano una variazione tendenziale positiva, pari al 3,7 per cento. La diminuzione tendenziale del fenomeno caratterizza, invece, il resto del Paese, con valori inferiori alla media nazionale nel Centro (-1,9 per cento) e superiori nel Nord-ovest (-6,0 per cento), nel Nord-est (-7,2 per cento) e nel Sud (-5,7 per cento).
 

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