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sole24h-PARIGI – Un mercato in euforia. Quasi impazzito.

PARIGI – Un mercato in euforia. Quasi impazzito.



http://www.ilsole24ore.com/art/noti...-parigini-euforico-192343.shtml?uuid=AYwWXdmC


PARIGI – Un mercato in euforia. Quasi impazzito. Grazie o a causa pure degli italiani, fra gli stranieri i principali acquirenti di appartamenti a Parigi. Qui, ormai, le quotazioni del settore immobiliare hanno toccato quote storicamente record e il numero delle compravendite ha recuperato i livelli degli anni pre-crisi, quelli del boom.


Cominciamo proprio dalle cifre, appena pubblicate dall'associazione dei notai, ritenuta nel settore particolarmente affidabile. Riguardano il terzo trimestre dell'anno. Ebbene, nell'Ile-de-France la regione parigina, le transazioni hanno toccato quota 182mila, sfiorando la media trimestrale registrata fra il 2000 e il 2007, gli anni dell'ultima corsa al mattone.

Insomma, la situazione è cambiata rispetto a qualche mese fa, quando si diceva che le tariffe crescevano, ma le compravendite restavano stazionarie. Non è più vero. Quanto alle quotazioni, se ci si limita a Parigi intra muros, delimitata dal périphérique, la tangenziale che avvolge la città vera e propria, nel terzo trimestre dell'anno la media al metro quadrato ha superato i 7mila euro, +13,8% su base annua: cose mai viste. L'area più cara, in media 10.640 euro, è il 6° arrondissement, che comprende una parte del quartiere latino. Ma pure le zone più marginali e popolari «lievitano», perfino i palazzoni di Pont de Flandres, nel 19°. A livello di microquartieri, tutti ormai oltrepassano i 5mila.

La corsa continuerà? Difficile prevederlo. Se si guarda il livello degli stipendi, in gran parte dei settori poco più alto di quello dei corrispettivi italiani, sembrerebbe impossibile. «Il 2010 dovrebbe essere archiviato con un balzo in avanti per Parigi del 20% - sottolinea Sébastien de Lafond, creatore del sito Meilleursagents.com -, ma credo che poi il mercato si sgonfierà. Spero che avvenga lentamente. Solo una grave crisi monetaria e un ritocco repentino verso l'alto dei tassi d'interesse potrebbero determinare uno sgonfiamento improvviso di questa vera e propria bolla». I tassi dei mutui, in effetti, tra il 2008 e il 2010 sono scesi di due punti percentuali: adesso è possibile ottenerne su vent'anni al di sotto del 3,5%. È una delle ragioni che giustifica il surriscaldamento del mercato. Ma altri fattori ne sono all'origine. Il fatto che in città non sono stati costruiti grattacieli, come a Londra o a Barcellona e, quindi, l'offerta possibile e disponibile è rimasta limitata. Non solo: il bacino degli acquirenti è assai vario. Ci sono gli stranieri (e provenienti da tutto il mondo). I locali, che vogliono smetterla di affittare. E i francesi di provincia che desiderano investire
 

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Colombo clerici: Mercato immobiliare, niente crollo ma profondi cambiamenti

COLOMBO CLERICI: MERCATO IMMOBILIARE, NIENTE CROLLO MA PROFONDI CAMBIAMENTI


Mercato Immobiliare – Convegno Proprietà Edilizia Associazione Como – FIAIP Como – novembre 2010 Instat

Mercato Immobiliare – Convegno Proprietà Edilizia Associazione Como – FIAIP Como – novembre 2010

La convinzione emersa in un convegno di operatori a Villa Olmo di Como

COLOMBO CLERICI: MERCATO IMMOBILIARE, NIENTE CROLLO MA PROFONDI CAMBIAMENTI

Benito Sicchiero

Un punto esclamativo alla fine di una frase ne rafforza il concetto.
E’ quanto hanno inteso sottolineare proprietari immobiliari ed agenti di vendita riuniti a Villa Olmo di Como in un Convegno dal titolo “Come è cambiato il mercato immobiliare!”: spiegando come le due categorie debbano attrezzarsi per rispondere alle profonde modificazioni imposte dalla crisi economica ad un bene che, come ha detto il prefetto del capoluogo lariano Michele Tortora, “non è solo un bene rifugio su cui investire, ma il futuro delle giovani coppie e dell’integrazione degli immigrati”.

All’incontro organizzato dall’Ape Confedilizia comasca e dagli agenti immobiliari professionali della Fiaip (che ha festeggiato i 35 anni di attività della sede locale) è intervenuto il presidente di Assoedilizia, di Federlombarda Edilizia e vicepresidente di Confedilizia Achille Colombo Clerici il quale ha escluso un crollo del mercato immobiliare.

A differenza di quanto successo in Usa, Irlanda, Spagna, Gran Bretagna le proprietà immobiliari (case, negozi, terreni) sono detenute da una grande maggioranza degli italiani (47 milioni di soggetti) che, se da un lato impediscono una grande mobilità di compravendite (il flottante è pari all’1,5% del totale a fronte del 4% dei Paesi suddetti), dall’altro garantiscono una sostanziale stabilità dei valori.

A meno che cause esterne – e tra queste una eccessiva imposizione fiscale ed un eccesso di produzione – rendano poco remunerativo il bene aprendo la strada a vendite generalizzate e quindi ad un’incontrollabile diminuzione dei valori.

D’accordo si è dichiarato Claudio Bocchietti, presidente della Proprietà Edilizia di Como che ha, con soddisfazione, constatato come il “mattone” non deluda le aspettative del risparmiatore anche in tempi di crisi generalizzata.

La difesa della proprietà perciò è anche battaglia di valori.

A fianco dei proprietari sono da sempre i professionisti della Fiap, hanno aggiunto Franco Arosio, past president nazionale ed il presidente Fiaip Eugenio Bianchi, le cui competenze in questi ultimi anni sono pressocché triplicate e spaziano da quelle legali-amministrative a quelle economico-valutative, da quelle tecniche a quelle finanziarie. Il saluto dell’amministrazione comunale di Como è stato portato dall’assessore alla Famiglia Anna Veronelli.

Valentino Carboncini, presidente dell’Ance comasca, ha sostenuto come la nuova edilizia debba oggi puntare sulla qualità (obiettivo anzitutto il risparmio energetico) anziché sulla quantità, caratteristica quest’ultima dei periodi di grande richiesta.
Mentre al notaio Faustino Colianni, al consulente legale Fiaip Alessandro Casartelli, al vicepresidente della Proprietà Edilizia Angelo Sollazzo e ad Alessio Maggi di Tecnolario è toccato il compito di aggiornare i numerosi intervenuti su come acquistare e vendere in sicurezza; sulla responsabilità del mediatore professionale nella compravendita immobiliare; sulla locazione degli immobili urbani; sul valore energetico ed acustico degli immobili come nuova leva del mercato.

L’incontro, moderato da Giulia Giacomini Casartelli, si è concluso con la presentazione dell’Osservatorio immobiliare degli immobili e delle locazioni in Como e provincia.
 

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Il mercato immobiliare punta su Milano: è meglio di New York

Il mercato immobiliare punta su Milano: è meglio di New York - Immo Blog


Il mercato immobiliare punta su Milano: è meglio di New York
Scritto Giovedì 9 Dicembre 2010


Mercato immobiliare

Buone notizie per il mercato immobiliare milanese, che nell’ultimo quadrimestre si attesta su livelli di sostanziale stabilità, sia per il numero di compravendite che per l’andamento dei prezzi.

E’ quanto emerge dai dati raccolti nel capoluogo lombardo da RE/MAX Italia, che fa parte del più diffuso network di franchising immobiliare internazionale, e che a Milano conta 142 consulenti immobiliari in 12 agenzie affiliate.

Positive inoltre le previsioni per il 2011, per il quale si continua a parlare di una sostanziale stabilità dei prezzi e dell’offerta, mentre si preannunciano lievi aumenti in termini di domanda e di numero di compravendite.

Decisamente meglio di quanto sta invece avvenendo Oltreoceano, dove i dati raccolti dal network RE/MAX in differenti aree metropolitane parlano invece di prezzi stabili ma di un calo delle transazioni di oltre il 30% rispetto al 2009.


Un calo sicuramente influenzato dalla fine degli incentivi federali della Tax Credit, ma comunque preoccupante, se si ripensa alle previsioni negative pubblicate non più tardi di un paio di mesi fa da autorevoli testate come il Time o il New York Times.

Ben diversa sembra essere invece la situazione italiana – come già aveva avuto modo di commentare Dario Castiglia, Presidente di RE/MAX Italia – dove, per tradizione e cultura, il mattone continua e continuerà ad essere considerato il miglior investimento, caposaldo e fondamento del risparmio familiare, come dimostrano i dati del mercato milanese.

Qui, come nel resto d’Italia, l’acquisto dell’abitazione rispetto all’affitto, continua infatti ad essere la scelta privilegiata degli over 35, con una percentuale che si attesta intorno all’86% di coloro che hanno un’età compresa fra i 35 e i 50 anni, e che sale addirittura al 95% nel caso degli over 50, soprattutto se si tratta di coppie (71%) e famiglie (100%).

Optano invece per la locazione il 75% dei giovani tra i 20 e i 35 anni e il 90% dei single, prediligendo in particolare le zone centrali della città, più vicine alla “movida milanese”.

Ricercano il centro anche gli over 50 (86%), mentre coppie e famiglie di età media, spesso alla ricerca della prima casa, sembrano più disponibili a valutare soluzioni semi-periferiche (57%), a volte più economiche, purché ben servite dai mezzi di trasporto.

E’ infatti questo – insieme alla disponibilità di terrazzo o giardino, alla tranquillità della zona e alla, soprattutto in centro, storicità dell’edificio – uno dei fattori chiave che guida le scelte dei milanesi.

In linea con il valore culturale dell’investimento immobiliare, non stupisce che in testa alle preferenze di famiglie e coppie vi siano soluzioni abitative da tre o più locali, con investimenti medi che vanno dai 200 ai 400 mila euro a seconda delle zone per le coppie e arrivano fino agli 600 mila euro per le famiglie. Si attesta invece intorno ai 220 mila euro l’investimento medio dei single milanesi per l’acquisto di un immobile. Cifre che variano sensibilmente, fino a raddoppiarsi e triplicarsi, a seconda delle zone della città prese in considerazione.

Dai dati RE/MAX emerge infine come siano in fase di rivalutazione le zone centrali come la Fiera, Ripamonti, Città Studi e Isola, interessate dagli interventi comunali in vista dell’Expo 2015, mentre la svalutazione colpisce progressivamente la periferia più o meno estrema, da Maciachini a Corvetto, fino a Quartoggiaro, Zona Padova e Barona.
 

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Speciale Mercato Immobiliare

Speciale Mercato Immobiliare


Il blog di casaXP > Speciale “Mercato Immobiliare”: compravendite in timida ripresa e affitti in crescita. Roma e Milano, motori in rodaggio. L’Italia diseguale e la sicurezza del mattone


dicembre 22nd, 2010


Il mercato immobiliare è in rodaggio e le città di Milano e Roma si trovano in posizione di ‘pole’ con la prima marcia inserita, ma ancora in attesa del ‘via’. La ripresa economica rimane infatti singhiozzante e si rispecchia nelle difficoltà in cui versano le famiglie italiane. Famiglie che primeggiano nella capacità di risparmio, ma che sono messe a dura prova dagli effetti della ‘grande crisi’: ripresa lenta, disoccupazione che aumenta e indebitamento in continua crescita.

MERCATO IMMOBILIARE: nelle compravendite timidi segnali di ripresa. Milano e Roma si rimettono in moto
Secondo l’indagine di Nomisma, il mercato immobiliare accenna a ripartire. Le compravendite registrano infatti timidi segnali di ripresa e le città di Milano e Roma considerate anticipatrici dell’andamento generale, danno speranze al settore.

Compravendite in timida ripresa
Le ultime rilevazioni dell’Agenzia del Territorio sulle compravendite, evidenziano un andamento a due velocità: una vivace ripresa nelle grandi città in contrasto con i risultati della provincia.
I dati del 3° trimestre 2010 sottolineano una lieve diminuzione delle transazioni sul territorio nazionale pari al 2,7% compensati però da risultati nettamente positivi riscontrati nelle aree metropolitane. Svettano in particolar modo le città di Milano e Roma con performance che segnano rispettivamente +19,7% e +13,9%.
Nelle due metropoli risulta in crescita anche l’hinterland con un ottimo +8% di Milano e un +1% della capitale.
Tra le otto maggiori città italiane, la performance peggiore è invece quella di Palermo con -10,6%.

Dati e valori immobiliari
I dati sui valori giungono dall’ultimo rapporto di Nomisma, che conferma quanto già anticipato da altri istituti di ricerca.
- Milano
Nell’ultimo semestre 2010, i prezzi delle case nuove o ristrutturate a Milano risultano in calo dello 0,2%. Nelle aree di pregio e centrali si evidenziano invece rispetivamente una crescita rispettivamente dello 0,6% e dello0,4%.
Se rilevata nell’arco dell’anno, la variazione risulta in diminuzione dello 0,4%. Più precisamente la periferia perde l’1,5%, mentre le zone di pregio si sono apprezzate di 0,4%.
- Roma
Nella capitale si registra per il secondo trimestre del 2010 un calo dei prezzi pari allo 0,2% causato quasi esclusivamente dal leggero arretramento dei prezzi nelle aree del centro.
Su base annua la diminuzione si registra allo 0,2% per attestarsi nelle zone di pregio all’1,3%.
- Le altre aree metropolitane
Osservando l’insieme delle 13 aree metropolitane, il calo maggiore è stato registrato a Firenze con un -2,8% su base semestrale e 2,2% su base annuale.
Per le altre città si è invece rilevato nel secondo semestre un miglioramento, ma è Cagliari a vincere con una variazione positiva di 0,8% su base semestrale e di 0,2 su base annuale.

Prospettive del settore
Secondo il direttore dell’Osservatorio di Nomisma, Gualtiero Tamburini, le prospettive sono per il prossimo semestre di una ripresa dei prezzi di circa lo 0,5%. Tamburini però avverte “il quadro macroeconomico italiano per l’anno 2011 vede un generale ribasso delle previsioni rispetto alle stime di qualche mese fa: sono meno brillanti le prospettive del Pil, della spesa per consumi delle famiglie e degli investimenti in costruzioni. L’Italia ha iniziato una moderata ripresa che dovrebbe avvenire ad un ritmo più lento di quanto si ritenesse ad inizio anno, ed il cammino per tornare ai livelli pre-crisi resta ancora lungo”.
E il mercato immobiliare andrà in scia.

MERCATO AFFITTI: cresce la domanda. Roma e Milano le più care
Secondo lo studio condotto da Nomisma e SoloAffitti “Il mercato delle locazioni in Italia e le prospettive alla luce delle più recenti novità fiscali”, delle 2.000 famiglie intervistate, il 95,2% si è espresso a favore della proprietà e soltanto il 4,8% dell’affitto. A vincere è sempre la proprietà e l’affitto rimane più una necessità che una scelta, ma se confrontiamo i dati attuali con quelli del rapporto 2007 la differenza viene subito in risalto. Due anni fa la propensione verso la proprietà risultava infatti più evidente, ovvero 96,6%, a scapito dell’affitto ingessato al 3,4%.

La crisi fa crescere l’affitto
L’Italia rimane un paese con una percentuale di proprietari molto elevata, che vede nel mattone l’investimento più sicuro. A confermarlo i dati delle studio: le famiglie italiane che vivono in affitto sono 4,7 milioni e le locazioni complessive sono il 18,9% contro una media dei paesi Ue del 35%.
Si evidenzia inoltre che a vivere in affitto sono soprattutto famiglie con redditi medio-bassi, persone con meno di 35 anni, giovani coppie senza figli e nuclei mono genitore.
L’indagine rivela inoltre che principale fattore di scelta è economico, seguito dalla mobilità abitativa. Si aggiungono inoltre fattori di tranquillità, sicurezza e preferenza verso investimenti più liquidi
Le abitazioni maggiormente riscontrano caratteristiche precise, ovvero presenza di posto auto e arredamento. Riscuotono invece meno successo nell’ambito dell’affitto elementi quali l’efficienza energetica, la presenza di connessioni internet e la vicinanza a linee di trasporto pubblico.

Canoni in calo
In Italia il canone medio mensile di un’abitazione di 80 mq è di 526 euro nei comuni capoluoghi di provincia e di 306 euro nei restanti comuni. La differenza risulta significativa ed è data dal fatto i prezzi praticati nei comuni minori sono inferiori del 42% rispetto a quelli dei comuni centrali.
Con riferimento all’ultimo semestre, il canone medio in Italia è calato però dell’1,9%, con picchi del 3% in caso di abitazioni con garage.
Nel dettaglio risulta che la riduzione è stata più evidente a Cagliari (-10,7%), Genova (-8,3%) e Napoli (7,6%). Meno evidente la riduzione di prezzi a Milano (-1,1%), Venezia (-1,2%) e Firenze (-1,4%). In controtendenza, invece, Ancona (+5,2%), Trento (+4,1%) e Roma (+3,6%), che hanno registrato gli incrementi maggiori.

Milano e Roma le città più care
Secondo lo studio risulta che circa il 60% delle famiglie versa canoni mensili compresi fra i 250 ed i 700 euro. Il livello successivo compreso tra 700-1.000 euro interessa il 17,4% delle famiglie.
Come si può immaginare le città più cara rimane Roma con un affitto che costa in media da 30 a 80 euro in più che a Milano: 987 contro 957 euro per un appartamento arredato.
I prezzi sono inferiori di oltre il 30% a Firenze (700 euro), Venezia (686 euro) e Napoli (616 euro).
Le città capoluogo più economiche sono invece Catanzaro (435 euro), Campobasso (458 euro) e Perugia (482 euro).

FAMIGLIE E MERCATO IMMOBILIARE
Dal 2009, anno nero del mercato immobiliare, ai risultati riscontrati nelle ultime rilevazioni si evidenzia un incremento delle domande di abitazioni in Italia. Una ripresa seppur lenta e moderata ha sollecitato la ricerca di investimenti sicuri da parte delle famiglie. E il più gettonato è risultato ancora il “mattone” sostenuta anche dal calo dei prezzi delle abitazioni e dalla contrazione dei tassi sui mutui.
A conferma di una tendenza verso il mattone riportiamo alcuni dati. Secondo Bankitalia, a luglio 2010 i debiti delle famiglie sono aumentati del 20,8% soprattutto per effetto dell’aumento dei prestiti a lunga scadenza contratti per l’acquisto dell’abitazione.
Risulta in aumento anche la domanda di immobili a uso investimento. Da un’indagine del Censis emerge infatti che il 22,7% degli italiani ritiene il “mattone” la forma di risparmio preferibile (in particolare nella fascia d’età tra i 45 e i 54 anni), contro il 21,8% che preferisce la liquidità sul conto corrente e l’8,5% che si orienta su azioni e quote di fondi di investimento. Un 40% circa dichiara invece di non avere risparmi a disposizione.

FAMIGLIE “SOTTO LA LENTE”: l’Italia diseguale
Dall’ultimo rapporto pubblicato da Bankitalia “La ricchezza delle famiglie italiane 2009″, il nostro risulta un Paese dove il 45% della ricchezza è in mano al 10% delle famiglie. E la metà delle famiglie italiane, considerate a basso reddito, detiene solo il 10% della ricchezza complessiva.
I dati dimostrano un gap in continua crescita, ma se rapportati al resto del mondo, l’Italia sembra posizionarsi in ottima compagnia: apparteniamo “alla parte più ricca, collocandoci nelle prime dieci posizioni tra gli oltre 200 paesi considerati dallo studio”.
Come evidenziato dallo studio, è nostro il 5,7% del benessere mondiale, una quota superiore sia a quella sul Pil (il 3%) che a quella sulla popolazione della Terra intera (di cui rappresentiamo l´1% appena).

Tra tesoro e sicurezza: la casa di proprietà
Considerata la ricchezza nel suo complesso ovvero immobili, terreni, titoli, depositi e azioni, al netto di indebitamenti e mutui, ogni famiglia italiana può contare su un “capitale” di 350 mila euro, un tesoro legato soprattutto alla grande diffusione delle casa di proprietà.
E considerazione importante, la crisi ha potuto intaccare solo lievemente questa solidità: secondo le stime, infatti, nel primo semestre del 2010 è prevista un calo della ricchezza dello 0,3% dovuto soprattutto ad una riduzione dei redimenti di Borsa rispetto allo scorso anno.
La casa rimane quindi una sicurezza per le famiglie: nei periodi di crisi si conferma un rifugio nel quale riporre i propri risparmi.
Da un’analisi Istat effettuata nel 2009 sulle abitazioni delle famiglie, emerge infatti che la maggioranza dei nuclei vive in una casa di proprietà (68,5%), il 18,9% in una casa in affitto e il 12,6% in una abitazione in usufrutto o a titolo gratuito, registrando valori superiori rispetto alla media europea.
Sono soprattutto le famiglie residenti in comuni di piccole dimensioni (fino a 10.000 abitanti), le aree del nord e del centro e le coppie con figli a evidenziare tassi di possesso più elevati rispetto ai valori nazionali, mentre il sud e i single soprattutto fino a 34 anni, danno percentuali minori.
Le famiglie proprietarie di un’abitazione gravata da un mutuo rappresentano il 13,4% del totale, con percentuali che vanno dal 15,9% nel centro nord all’8,2% al sud. Questa situazione riguarda soprattutto le famiglie giovani e senza figli (36,6%), le coppie con figli minori (23,2%) e le persone single con meno di 35 anni (19%).

Indice Ghini: la disuguaglianza
Riprendendo lo studio, Bankitalia sottolinea i risultati dell’l'indice che misura la divergenza interna, ovvero il cosidetto Indice Ghini, dove lo 0 indica la minima concentrazione di ricchezza e l’1 la massima.
Il nostro indice Ghini è fermo dal 2006 allo 0,613.
Come evidenziato dall’Istituto di via Nazionale, la nostra società risulta quindi divisa fra poche grandi famiglie con grandi capitali e una maggioranza che vive facendo molta attenzione ai bilanci di fine mese.
Inoltre Bankitalia riscontra negli ultimi dieci anni un aumeno del numero delle famiglie con ricchezza netta negativa (più debiti che beni) passato dal 2,3 al 3,2 per cento.

Il portafoglio degli italiani: preferenze per l’investimento immobiliare
Vista la crisi, Bankitalia riscontra la tendenza a rimanere “liquidi”. Cambia infatti la composizione della ricchezza: nel portafoglio delle famiglie ci sono sempre meno titoli di Stato e più conti di deposito e risparmio postale.
I dati nel dettaglio:
- la fuga da Bot e Bpt e Cct si misura con i 189 miliardi di euro investiti in titoli pubblici nel 2009, contro i 259 del 2008.
- In rialzo invece il denaro contante (da 95,6 a 102,4 miliardi) i conti correnti in deposito (passati da 432 a 491 miliardi) e le azioni (da 584,4 a 636,6 miliardi).
Per chi può permetterselo, l´investimento immobiliare resta comunque fra le scelte preferite: il 50% della ricchezza delle famiglie italiane è concentrato infatti nel “mattone” e anche se la richiesta sta rallentando, il 41% dei debiti è rappresentato da mutui per l´acquisto di case.

La proposta della CGIL
In riferimento al rapporto della Banca d’Italia, Agostino Megale, Segretario Confederale CGIL afferma: “A fronte di un generale abbattimento del reddito, la vera ricchezza rimane nella mani di pochi. Il Paese è spaccato almeno in due con un ‘ceto medio’ che progressivamente si sta impoverendo, avvicinandosi alle tante famiglie che hanno difficoltà ad arrivare a fine mese. Dalle nostre stime nel 2009 una famiglia su quattro registra queste difficoltà”.
Il Segretario confederale Agostino Megale conclude con una proposta: “Pensiamo ad un’ imposta di solidarietà sulle grandi ricchezze con cui si realizza un prelievo aggiuntivo su quel 10% delle famiglie che detiene una ricchezza complessiva mediamente 30 volte superiore alla famiglia media italiana. Imposta che dovrebbe agire sul patrimonio mobiliare e immobiliare oltre gli 800mila euro. Una misura di questo tipo in Italia potrebbe comportare entrate aggiuntive per oltre 6 miliardi di euro che combinate con una vera ed efficace lotta all’evasione, all’armonizzazione della tassazione sulle rendite (20%), alla tassazione sulle transazioni finanziarie internazionali, possono far recuperare 19 miliardi di euro di gettito”.

Erika Mainini
 

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Usa: vendite case nuove novembre +5,5%

Usa: vendite case nuove novembre +5,5%

Usa: vendite case nuove novembre +5,5% | tiscali.notizie

Usa: vendite case nuove novembre +5,5% di Ansa (ANSA) - NEW YORK, 23 dic - Le vendite di case nuove negli Stati Uniti in novembre sono salite del 5,5% a un tasso annualizzato di 290.000 unita'. Il dato e' inferiore - riporta l'agenzia Bloomberg - alle attese degli analisti, che scommettevano su quota 300.000 vendite. Il prezzo medio e' risultato pari a 213.000 dollari, il 2,7% in meno rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
23 dicembre 2010
 

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surroga-e-sostituzione-trainano-il-mercato-immobiliare

√ Surroga e Sostituzione trainano il mercato immobiliare

Il mercato dei mutui 2010 è stato trainato dalla surroga e dalla sostituzione. Questo emerge valutando il bilancio di fine anno del settore. Se il numero di compravendite infatti è rimasto pressochè uguale all'anno precedente, l'importo medio dei mutui erogati è cresciuto considerevolmente. Surroga e sostituzione sono state le operazioni che hanno consentito questa ripresa.

Il valore rilevato sull campo da Tecnocasa ci dice che 15% del totale delle erogazioni del 2010 arriva infatti da qui. Tradotto in soldoni sono circa 45 miliardi di euro. Affindandoci al sito internet leader della comparazione mutui, MutuiOnline.it, il 34% delle soluzioni cercate riguarda proprio surroga e sostituzione del mutuo.

La crescita dell'importo medio delle erogazioni è stata dell'8% nel settore tradizionale e de 2% nel settore online. Secondo gli operatori però questo trend è destinato a modificare nel tempo: le surroghe e sostituzioni dono destinate a calare mentre il valore economico delle transazioni dovrebbe crescere. Nel settore immobiliare si respira dunque un'aria di cauto ottimismo.
 

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rapporto ABI - report trimestrale

rapporto ABI - report trimestrale

Rapporto sul credito ABI - Ministero lavoro


Credito: si conferma la solidità delle famiglie italiane
Nonostante la fase di debolezza del ciclo economico , i mutuatari sono solidi di fronte alla crisi e mantengono un
basso livello di rischio default. È la fotografia del terzo numero del
“Rapporto sulla situazione finanziaria delle famiglie italiane”
Le famiglie italiane, nonostante la fase di debolezza del ciclo economico, confermano una
positiva capacità di tenuta sul fronte finanziario. Ecco in sintesi la fotografia contenuta nel terzo
numero del “Report trimestrale – indicatori di indebitamento, vulnerabilità e patologia finanziaria delle famiglie
italiane”, realizzato da ABI in collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.
Il Report rappresenta un nuovo strumento di monitoraggio trimestrale, che consentirà di tenere
sotto osservazione l’indebitamento delle famiglie in un contesto congiunturale non favorevole a
seguito dello shock macroeconomico del 2008 - 2009. Le analisi hanno passato in rassegna un
ampio set di indicatori in grado di segnalare lo stato delle condizioni finanziarie delle famiglie
quali: indicatori di indebitamento, vulnerabilità, patologia finanziaria, domanda e offerta
di credito.
Il Report di dicembre 2010 evidenzia come i finanziamenti per la casa continuino a crescere in
quanto favoriti, da un lato, dall’effetto di calmieramento dei prezzi degli immobili a seguito della
crisi e, dall’altro, dal basso livello dei tassi d’interesse. A giugno 2010 i prestiti per l’acquisto di
abitazioni sono cresciuti del 4,7% (+9,5% a giugno del 2009). I dati più recenti relativi a ottobre
2010 segnalano una crescita dell’8,3%.
Nonostante questo incremento, il livello di indebitamento delle famiglie rimane contenuto, anche
rispetto al confronto internazionale, grazie al basso livello dei tassi d’interesse. Il rapporto tra rata
media sui mutui casa e reddito, pur se in crescita, si è mantenuto su livelli contenuti. Infatti, a
giugno 2010, secondo i dati disponibili più recenti, il complesso delle rate assorbiva il 5,2% del
reddito di tutte le famiglie italiane, incidenza di un punto più alta rispetto a un anno prima ma
inferiore di oltre 2 punti percentuali rispetto alla metà del 2008. Inoltre, l’incidenza delle
sofferenze del “debitore famiglia” si contiene complessivamente all’1,5% del totale erogato e il
suo incremento risulta pari alla metà di quello verificatosi durante la recessione del 1992-1993.
La maggiore solidità delle famiglie italiane è anche il risultato dell’attenta politica di erogazione dei
mutui da parte dell’industria bancaria. L’incidenza del mutuo rispetto al valore dell’immobile in
Italia è pari al 65%, mentre nella media dell’area euro è del 79% (Germania 70%, Irlanda 83%,
Spagna 72,5%, Francia 91%, Olanda 101%).
Tra gli indicatori di vulnerabilità è stato preso in considerazione l’indice di accessibilità
all’abitazione. Tale indice - costruito dall’Ufficio Analisi Economiche dell’ABI sulla base di prassi
metodologiche internazionali e stime su dati dell’Agenzia del Territorio, dell’Istat e della Banca
d’Italia - permette di misurare la possibilità di acquisto della casa da parte della famiglia media,
dato l’apporto del credito bancario, dei livelli di reddito e dell’andamento del mercato
immobiliare. L’indice dei accessibilità è da circa due anni in progressivo miglioramento, a
testimonianza di una maggiore possibilità di acquistare una casa grazie all’accensione di un
mutuo. L’indice di affordability infatti mostra che a giugno la rata che la famiglia media deve pagare
per comprare la propria casa, nel caso di mutuo a tasso fisso, è pari al 24,5% del proprio reddito
disponibile. La casa rimane accessibile per la famiglia media grazie soprattutto al basso livello dei
tassi.
Roma, Palazzo Altieri, 28 Dicembre 2010
 

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