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A Parigi il mercato immobiliare torna a macinare nuovi record

A Parigi il mercato immobiliare torna a macinare nuovi record - Il Sole 24 ORE


di Leonardo MartinelliCronologia articolo10 settembre 2010

PARIGI - Nell'autunno 2008, quando anche a Parigi scoppiò la crisi immobiliare, in pochi ci avrebbero scommesso: «digerirla» in meno di due anni. E ritornare a macinare nuovi record. Invece sì: nel secondo trimestre il prezzo medio al metro quadrato nella capitale francese ha toccato i 6.680 euro, il 3,1% in più rispetto ai primi tre mesi del 2010 e un balzo in avanti del 9,8 su base annua. Ma soprattutto al di sopra del precedente record storico, 6.620 euro, segnato nel terzo trimestre del 2008.
Insomma, prima del patatrac. Anche se, a dire il vero, Parigi (e stiamo parlando di quella «intra muros», all'interno del boulevard périphérique, la tangeziale che l'avvolge) ha vissuto solo cali lievi dei prezzi durante la crisi, non un crollo, anche se, in compenso, una riduzione notevole delle transazioni. Negli anni delle vacche grasse i nuovi progetti immobiliari erano rimasti poca cosa rispetto alle altre grandi capitali europee, per mancanza di spazi e l'impossibilità di costruire torri. Insomma, non c'erano stock ingenti di appartamenti da smaltire. E poi, pure negli ultimi due anni gli stranieri (tantissimi gli italiani) non hanno cessato di fare shopping immobiliare in città. A caccia del «bene rifugio» in una città che resta atrattiva al di là delle mode.
Ora che la situazione economica migliora, la poca offerta disponibile viene presa d'assalto da una domanda crescente. E, ovviamente, i prezzi salgono. Dappertutto, anche se in certe aree crescono più che in altre. Gli arrondissement dove i prezzi sono aumentati di più nel secondo trimestre del'anno si trovano tutti sulla riva destra della Senna: tradizionalmente sono in media meno cari rispetto alla rive gauche. Si tratta di due aree molto centrali, il secondo arrondissement (+19,3%), intorno alla Borsa e all'Opéra, e il terzo (+17,6%), praticamente il Marais, quartiere un tempo popolare e oggi uno dei più chic e trendy della capitale. Viene poi il diciannovesimo arrondissement, in assoluto il meno caro di Parigi, con «appena» 5.350 euro al metro quadrato. Ma che nell'ultimo anno ha visto i prezzi lievitare (+15,2%) grazie alla boboizzazione, come la chiamano i francesi, di alcune sue zone. Ossia l'arrivo dei «bobo», i bourgeois bohème, trentenni finti alternativi, appassionati di alimenti biologici e con il portafogli ben fornito. L'arrondissement più caro resta, però, sulla rive gauche: il sesto, che comprende buona parte del quartier latin. E, a livello di microquartieri, è il centralissimo Saint-Germain-des-Près a segnare la tariffa media più alta in città, bel 12.440 euro al metro quadrato. Proprio qui si segnalano molti acquirenti stranieri, italiani in testa.
La domanda che si fanno tutti a Parigi è la seguente: e ora cosa succederà? Questi ultimi dati arrivano dalla Camera dei notai e sono i più affidabili del settore. Christian Lefebvre, presidente dell'organismo, ha assicurato che nel 2010 si supererà sicuramente una crescita del 10% del prezzo medio. E comincia pure a preoccuparsi: «Attenzione, se i prezzi continuano a salire a questo ritmo – ha sottolineato -, i compratori avranno difficoltà a seguire». Vedremo. È che a Parigi esistono diversi tipi di acquirenti: i parigini, la borghesia francese di provincia, gli americani (adesso ringazzulliti con il dollaro più forte), gli italiani alla ricerca di un pied-à-terre eccetera eccetera. E, quando uno non può acquistare, c'è quasi sempre un altro per poterlo fare.
 

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Le vittiime si illudevano di poter acquistare all'asta Fallimentare

ROMA
da Usura e truffa, arrestati nella Capitale esponenti della Banda della Magliana - Corriere Roma

Usura e truffa, arrestati nella Capitale
esponenti della Banda della Magliana


Commercialista e avvocato tra gli 11 in manette: una vittima credeva di aver comprato casa da un calciatore



OPERAZIONE DELLA POLIZIA
Usura e truffa, arrestati nella Capitale
esponenti della Banda della Magliana
Commercialista e avvocato tra gli 11 in manette: una vittima credeva di aver comprato casa da un calciatore
ROMA - C'erano anche alcuni volti noti della famigerata Banda della Magliana tra i manager del crimine che gestivano un giro di usura e riciclaggio stroncato nella capitale da un blitz della polizia. All'alba di mercoledì, gli uomini della squadra mobile di Roma - coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia - hanno effettuato 11 arresti nell'ambito dell’operazione «Il gioco è fatto».


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Un'asta giudiziaria (foto di repertorio, Fotogramma)
FALSI ACQUISTI ALLE ASTE -
L'organizzazione finita nel mirino delle forze dell'ordine era dedita all'usura, al riciclaggio di denaro, a estorsioni e truffe. I suoi componenti, accusati anche di «millantato credito», simulavano aderenze in Tribunale e, grazie alla complicità di un avvocato e di un commercialista, proponevano affari d'oro. Le vittime cadevano così nella rete dei criminali: si illudevano di poter acquistare un’auto o una casa alle aste giudiziarie, ma passavano dall'illusione dell'affare d'oro all'indebitamento e infine al tunnel dell’usura.


LA CASA DI CAFU - Tra gli undici finiti in manette, anche due noti professionisti, un avvocato ed un commercialista accusati rispettivamente di millantato credito e riciclaggio. Numerose le perquisizioni effettuate anche a carico di alcuni personaggi di spicco della Banda della Magliana e della criminalità organizzata romana e napoletana, sospettati di essere i mandanti del giro di affari. L'operazione è ancora in corso con 200 agenti impegnati in ulteriori perquisizioni.
Una delle vittime, secondo quanto accertato dalla polizia, era addirittura convinta di aver acquistato la casa del noto giocatore Marcus Cafu e di aver acquisito una partecipazione ai magazzini Coin di via Cola di Rienzo a Roma. Altre vittime del giro di usura sono state invece minacciate armi in pugno e costrette a pagare cifre vertiginose.



ALEMANNO SORPRESO - «E' impressionante che ancora oggi ci siano esponenti della banda della Magliana che riescono ad avere un ruolo tra le organizzazioni criminali» ha commentato il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. anche se «i contorni esatti della notizia ancora non sono ben definiti. Bisogna capire se, visto l'intervento della Dia, ci siano infiltrazioni della criminalità organizzata».
Per Alemanno, «questo deve farci riflettere, perchè queste forme di criminalità organizzata perdurano nel tempo: anche un fenomeno particolare e storico come la banda della Magliana ancora oggi riesce ad influire sulla città».


AGENTI TRA LE VITTIME - Tra le vittime cadute nella rete dell'organizzazione smantellata dalla Mobile di Roma ci sarebbero anche liberi professionisti e dipendenti pubblici appartenenti alle forze di polizia. Per gli investigatori è stato stato difficile penetrare la riservatezza e la vergogna delle vittime dopo che si erano rese conto di essere state raggirate. «Il dialogo e la collaborazione tra i cittadini e gli investigatori - sottolinea una nota della Questura - si è rivelato determinante per il buon esito delle indagini».
Redazione online
 

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