Zaleski, raggiunto l'accordo con le banche
Manca solo la firma. Il salvataggio della Carlo Tassara di Romain Zaleski è ormai questione di ore. Ma, mentre le banche stendono gli ultimi documenti, si scopre che l'Adusbef è scesa in campo per chiedere alla Procura di Milano l'apertura di una indagine.
L'Associazione ha presentato nei giorni scorsi un esposto denuncia presso la Procura per accertare se i criteri di erogazione dei fidi degli istituti a Zaleski «non abbiano concretizzato violazioni civili e penali». Il «metodo Zaleski» – come lo definisce l'associazione – fa emergere un conflitto di interessi clamoroso secondo l'Adusbef: «Gli istituti di credito non possono erogare prestiti per finanziare acquisti di azioni proprie e prendere in pegno le stesse azioni a garanzie di quei prestiti stessi». Ecco perché, secondo Adusbef, deve essere censurato il comportamento adottato nei confronti del finanziere da parte di alcune primarie banche che lo hanno «allegramente» finanziato pur non avendo lo stesso Zaleski «mai prodotto un solo bullone nella sua vita». Sulla base di questi ragionamenti, l'Associazione «attende fiduciosa l'apertura di una indagine da parte della Procura di Milano, volta ad accertare se i comportamenti dei banchieri e le allegre concessioni del credito e della raccolta del pubblico risparmio, tanto per cambiare a loro fiduciari, amici e compari, negandoli al contrario alle attività imprenditoriali, che da quel credito riescono a creare posti di lavoro, non abbia concretizzato aperte violazioni penali».
Sullo sfondo, la Carlo Tassara è pronta alla formalizzazione dell'accordo con le banche italiane per il rifinanziamento di Rbs e Bnp Paribas, esposte per 1,6 miliardi di euro. La firma dell'intesa, secondo quanto si apprende, sarebbe davvero questione di ore. Tanto che fonti interpellate da Radiocor - Il Sole24 Ore danno già per oggi la formalizzazione del termsheet mentre l'erogazione concreta del finanziamento potrà avvenire nei primi dieci giorni di dicembre. Finora nessuna «convocazione» sarebbe pervenuta alla banche estere.
L'intera operazione è supportata da garanzie da parte di Zaleski, come la ricapitalizzazione da 200 milioni di euro della Carlo Tassara spa, varata di recente dal cda della holding e in via di approvazione da parte dell'assemblea.
Il progetto, messo a punto da Leonardo & Co e dallo studio Lombardi-Molinari, prevede, in rapida successione, la nomina di Pierfrancesco Saviotti al vertice del board della Tassara. Accanto a Saviotti dovrebbero sedere l'avvocato Carlo D'Urso e il braccio destro di Zaleski, Mario Cocchi. La nuova squadra è stata chiamata per svolgere un compito ben preciso: gestire il prezioso pacchetto azionario della holding dove compaiono importanti pacchetti in Intesa, Generali, Mediobanca, Edison, A2A, Mittel, Mps e, da ultimo, la Bfgi Bank, banca del Gabon, partecipata al 9,5%.
Si chiude, così,dopo diversi rinvii una vicenda che ha suscitato più di una polemica quanto a modalità di gestione e cifre in ballo. Un tema su cui è intervenuto anche il presidente di Intesa Sanpaolo, Giovanni Bazoli, per chiarire i suoi rapporti con Zaleski, da sempre considerato a lui vicino. In una lettera a Il Sole 24 Ore, pubblicata mercoledì, Bazoli ha sottolineato che «nella scelta e nella gestione di tutti i suoi investimenti» Zaleski «ha sempre proceduto da solo » e «senza alcun mio coinvolgimento »: «grottesca», ha scritto Bazoli, l'insinuazione «dell'esistenza tra di noi di un rapporto fiduciario».
Grazie al raggiungimento dell'intesa, le banche italiane potranno farsi carico del debito
estero della Tassara. L'accollo degli 1,3 miliardi di euro di debiti vantati da Bnp Paribas e Royal Bank of Scotland avverrà entro la metà di dicembre. Toccherà poi al banchiere di Merrill Lynch, Pier Francesco Saviotti (che conserverà i suoi incarichi presso la banca americana) procedere alla dismissione delle partecipazioni della Tassara. La holding di Zaleski detiene il 5% di Intesa Sanpaolo, il 2% di Ubi Banca, Mediobanca e Generali, quote appena sotto il 2% di Bpm e Mps, il 2,5% di A2A e il 10,02% di Edison.
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