MI SONO SEMPRE CHIESTA: MA CHI VA IN GIRO A COSTRUIRE QUADRATI SULL'IPOTENUSA?

Il paradosso dei paradossi.
I dipendenti devono essere 15 in funzione del numero di abitanti.

Leggete la motivazione del giudice.

I giudici congelano ancora gli 87 esuberi dei dipendenti del Comune di Campione d’Italia, la parola passa alla politica.

I posti sono salvi fino a novembre, ma è da un anno che mancano gli stipendi.
Ieri mattina dopo giorni d’attesa il Tribunale amministrativo regionale (Tar) del Lazio
si è espresso sul ricorso presentato dai sindacati questa estate contro il taglio
alla pianta organica del municipio deciso dalla precedente amministrazione comunale.

Da 102 dipendenti il Comune di Campione dovrebbe scendere a un massimo di 15
, le normative nazionali del resto così prevedono in rapporto ai circa 1900 residenti dell’enclave.

E invece i giudici hanno sospeso il provvedimento
«in ragione della peculiarità della condizione del Comune di Campione
e del consistente numero di dipendenti che risulterebbero in eccedenza
».

La misura è temporanea, vale fino al 19 novembre, il giorno in cui è stata fissata una nuova udienza per la trattazione del merito.
Il Tar nel prendere la propria decisione ha anche ricordato che per volere del governo
«è in corso la nomina di un commissario straordinario che dovrà elaborare il risanamento
del gestore della casa da gioco o individuare un nuovo soggetto per la riapertura».

Questo, di fatto, è il secondo lungo rinvio.
Il ricorso era stato inizialmente presentato al Tar della Lombardia che aveva però inoltrato la pratica ai colleghi romani.

A inizio dicembre il Tar del Lazio aveva già rinviato l’udienza alla fine di febbraio
per avere il tempo di approfondire la questione sulla base dei documenti forniti dal Comune e dal Ministero dell’Interno.
 
Qualcosa si muove.
Avrei sospeso anche la conduttrice però.

Bufera all'Isola dei Famosi.

Mediaset ha concordato l'uscita dal programma del capoprogetto Cristiana Farina e altri autori con effetto immediato.

La decisione è stata presa a seguito dell'episodio che ha coinvolto Riccardo Fogli.
 
La conduttrice, secondo molti, sarebbe colpevole di non aver preso le parti del cantante, rimanendo in silenzio.
Ma soprattutto di aver permesso che fosse mandato in onda l'umiliazione di Fogli.

«Un post di scuse o quantomeno di mea culpa per quanto successo all'Isola sarebbe stato dignitoso»,
scrivono sul suo profilo Instagram.

«Un uomo di 70 anni che ha subito una simile umiliazione è una vergogna per te non per lui.
Se fosse stato male in diretta? Ma fino a dove vi volete spingere per avere l'audience?

E ancora: «Avete rovinato un programma».

«Ti sei prestata a dare l'ultimo colpo a un pover uomo che era già sfinito. Vergogna».

La Marcuzzi ancora non si è fattta sentire sui social.
Vedremo se darà spiegazioni nella prossima puntata del programma.

Anche Roby Facchinetti, collega e amico di Riccardo Fogli, ex suocero della Marcuzzi, solidarizza con il naufrago
. "So che sei una roccia e so che porterai a termine questa tua fatica al meglio", scrive il cantante su Facebook,
"per poi riabbracciare finalmente tutta la tua famiglia. Perché per un uomo vero come te,
loro sono e rimarranno sempre la cosa più importante della vita. Ti voglio bene e sappi che per me,
ma anche per tutti coloro che hanno seguito l'atroce e incomprensibile attacco che hai subito,
hai vinto comunque ancora tu: vinci sempre, anche nella tempesta. Ti abbraccio forte. Roby".
 
Sempre più spesso ci troviamo di fronte a casi di questo genere. Il branco che colpisce.
Purtroppo la perdita di valori crea questa situazione.
E nelle scuole ci sono presidi - ops oggi si chiamano dirigenti - che li tutelano pure.
....so' ragazzi......ma sarà un caso ? ......adesso aspettiamo la decisione del giudice........


«Possiamo usare le vostre bici?». Mezzanotte passata, luglio 2017, tre ragazzi seduti a parlare sotto l’Arco della Pace.
Il gruppetto s’avvicina. Sei/sette giovani d’origine nordafricana. La richiesta è un pretesto.

«Intuendo le loro intenzioni, gli dicevamo di no», ha raccontato una delle vittime ai carabinieri. Non basta
L’aggressione è veloce e feroce: «A quel punto, oltre a imporci di rimanere seduti, mettendosi tre davanti e gli altri dietro,
iniziavano a minacciarci di consegnargli sia il portafogli che i cellulari, dicendo che se non l’avessimo fatto
ci avrebbero ammazzato, facendoci intuire di essere armati». I tre ragazzi sono spaventati, agitati, non riescono a reagire.
«A causa della paura i nostri movimenti erano lenti e a quel punto gli aggressori iniziavano a metterci le mani addosso,
prendendo loro stessi i nostri telefonini. Il mio era chiuso nella tasca dei pantaloni, allora uno di loro
ha estratto un coltellino tipo svizzero e me lo ha messo davanti alla faccia». Il ragazzo consegna il telefono.
«Non riuscendo a sbloccarlo, l’uomo iniziava a dirmi: “Sbloccami sto telefono, se no te lo pianto”,
brandendo il coltello verso la mia gola e facendomi capire che me mi avrebbe colpito».
Il ragazzo sblocca il cellulare. I rapinatori prendono le biciclette e scappano.

Stessa tipologia di vittime: ragazzi o ragazze sole o in coppia; o in gruppetti, ma comunque ristretti; per lo più adolescenti.
Stessi orari: tra il tardo pomeriggio e la tarda serata. C’è un copione che si ripete in questa sequenza di rapine
che risalgono a poco più di un anno, tra la primavera 2017 e l’estate 2018.
Un copione che per i carabinieri della stazione «Porta Sempione», tradotto in termini investigativi,
è diventato la traccia di una «serialità»: e così per mesi i militari hanno pattugliato la zona in borghese,
identificato profili sospetti, incrociato descrizioni delle vittime, comparato nomi e foto passando dagli archivi criminali a Facebook, a Instagram.
E così in qualche mese hanno chiuso un’indagine che avevano chiamato «Paranza»:
non perché ci sia qualche legame con la criminalità organizzata, ma perché quel gruppone
a composizione variabile di ragazzi tra 15 e 20 anni, quasi tutti di origine straniera
anche se per la maggior parte con cittadinanza italiana, «aveva la percezione di poter agire indisturbato e impunito
— come sintetizza il capitano Matteo Martellucci, comandante della Compagnia “Duomo” —
e invece oggi ci auguriamo che stiano prendendo coscienza della gravità delle loro azioni».

I carabinieri della stazione «Porta Sempione», con i militari della Compagnia «Duomo»,
hanno fatto arresti e perquisizioni nella notte tra lunedì e martedì.
Sequestrati una decina di cellulari, due repliche di pistole, un machete,
una sorta di manganello, alcuni coltelli «a farfalla» e a «serramanico».

Gli stessi militari avevano chiamato in caserma tutte le vittime e avevano mostrato
a tutte gli album fotografici delle persone che avevano individuato.
I riconoscimenti sono avvenuti per undici rapine, che sono quelle accertate e raccontate nelle richieste d’arresto
e fermo firmate dalla pm della Procura per i minorenni Ethel Matilde Ancona e dal pm David Monti.

Alcuni dei ragazzi compaiono in video di giovani musicisti trapper milanesi.
Proprio due giorni fa i carabinieri hanno arrestato un altro gruppo di bulli violenti nella zona di Abbiategrasso.

«Non esiste un allarme — riflette il colonnello Luigi Manzini, comandante del Reparto operativo di Milano —
ma non possiamo non notare che c’è un fenomeno di delinquenza giovanile al quale stiamo dando una risposta».
 
La grande lezione dell’uomo di Avellaneda, uno dei più grandi bomber del calcio moderno,
arriva molti anni dopo la vittoria del campionato argentino (Boca Juniors),
della serie B (Fiorentina) e serie A (Roma) italiane, della Coppa America e della Confederations con l’Argentina.

"Mio figlio lavora in una copisteria, e allora?" — si è domandato ad alta voce Gabriel Batistuta
chiacchierando alla rete Espn argentina in cima a un ampio ragionamento sugli eredi dei famosi —.

"Che i miei figli lavorino, invece di andare in giro sulle auto di lusso che potrei regalare loro, per me è come regalare la dignità".

E quindi Batigol, fascinoso come quando calcava i prati del nostro calcio,
smitragliava dopo un gol e urlava «Irina te amo!» alla moglie (ancora oggi ci chiediamo cosa avesse da farsi perdonare...),
fa il suo ingresso di prepotenza nel campionato dei ricchi che non vogliono viziare troppo i figli,
fino al punto da costringerli a guadagnarsi da soli la vita promettendo solennemente davanti al notaio di non inserirli nell’eredità.

Altri commenti di personalità conosciute e ricche, tanto ricche :
"Dare ai ragazzi un’enorme somma di denaro non è fargli un favore: i miei figli dovranno costruirsi una carriera»
«Hanno un’etica del lavoro che li porta a voler avere successo solo per i loro meriti».
«Dare ai bambini ogni privilegio significa rovinargli la vita».

E Batistuta, l’eroe del calcio albiceleste che fa il tifo in copisteria per Joaquin, 20 anni. Ogni fotocopia un gol.
 
Poverina ......

«Sarti ha sempre avuto la possibilità di controllare i movimenti del conto corrente.
Tibusche era stato autorizzato ad operare sul conto anche attraverso l’utilizzo del token
che gli permetteva di effettuare bonifici e altre operazioni bancarie. Non emerge in alcun modo
che avesse superato i limiti previsti dagli accordi intercorsi tra le parti, infatti soltanto
dopo lo scoppio dello scandalo l’onorevole ha contestato all’indagato l’appropriazione di somme di denaro».

Non solo: «Emerge che alcuni bonifici furono effettuati dalla stessa onorevole,
la quale è riuscita anche a ricostruire i movimenti bancari sin da 2014,
dunque non ci sono elementi idonei per ritenere che Bogdan abbia sottratto
le somme di danaro senza che l’onorevole Sarti avesse autorizzato o approvato quantomeno implicitamente tali operazioni».

Due giorni fa Sarti ha presentato una memoria cercando di ribaltare il giudizio dei magistrati,
ma il giudice ha ritenuto che non fosse in alcun modo credibile.

Scrive il giudice: «Sostiene che non avrebbe mai autorizzato Tibusche a prelevare somme
per pagare il canone di locazione dell’appartamento e che fino al 13 febbraio 2018
avrebbe riposto piena fiducia nel suo allora fidanzato e solo il 14 febbraio si sarebbe resa conto
dell’asportazione di ingenti somme da parte dell’indagato. Le osservazioni sono agevolmente
superabile ribadendo che la stessa Sarti ammette di avere effettuato controlli sui bonifici e non aver riscontrato irregolarità».



Tibusche ieri ha dichiarato all’Adnkronos, rilanciato da alcuni siti, che consegnerà all’avvocato l’elenco delle spese:
«Dei 17.800 euro “imputati a me”, 5mila euro sarebbero stati accantonati per pagare il tfr della collaboratrice di Giulia:
dovevo metterlo da parte prima della campagna elettorale, dato che lei non aveva la certezza di essere rieletta e quei soldi li doveva”;
600 euro sarebbero stati spesi per un sistema microfonico wireless Sennheiser G2
per fare i suoi video politici e per i social e altri mille per due telefoni Samsung S6».
Infine i 4mila euro per il sistema di telecamere di videosorveglianza installato a casa della Sarti.
Il giovane non scende nel dettaglio ma sibillino annuncia: «Ho le prove di acquisto».
 
Parliamo sempre di "patrimoni", che oggi ci sono e domani...no. Ed oltretutto "famigliari".
Io guardo la "liquidità".

Il patron di Amazon Jeff Bezos si conferma la persona più ricca al mondo per il secondo anno di fila davanti a Bill Gates.
Nella classifica 2019 «World’s Billionaires»

L’amministratore delegato e fondatore di Amazon svetta con un patrimonio di 131 miliardi di dollari,
19 miliardi in più dello scorso anno. Diventato nel 2018 il primo a conquistare il vertice della classifica con una fortuna di almeno 100 miliardi.

Bill Gates, cofondatore di Microsoft a capo della fondazione di beneficenza più grande al mondo, la Bill & Melinda Gates Foundation, può contare su 96,5 miliardi di dollari.

Warren Buffett, il cosiddetto Oracolo di Omaha a capo della conglomerata Berkshire Hathaway, vale invece 82,5 miliardi.

Al quarto posto c’è il francese Bernand Arnault e la sua famiglia: colui che controlla un impero di 70 marchi tra cui Vuitton (Lvmh) e Sephora vale 76 miliardi.

Con 64 miliardi di dollari nella top 5 c’è anche Carlos Slim, l’uomo più ricco del Messico che con la sua famiglia controlla America Movil,
la più grande azienda di tlc dell’America Latina.

Tra gli italiani, il primo a svettare nella «World’s Billionaires» di Forbes è il 54enne Giovanni Ferrero,
presidente esecutivo dell’azienda di famiglia che produce la Nutella: è al 39esimo posto con un tesoretto di 22,4 miliardi.
Segue, al 50esimo posto, il fondatore di Luxottica Leonardo Del Vecchio e famiglia (19,8 miliardi).

C’è poi Stefano Pessina: il Ceo di Walgreens Boots Alliance è alla 107esima posizione con 12,4 miliardi.
Al quarto posto tra gli italiani e al 173esimo della classifica generale figura lo stilista Giorgio Armani (8,5 miliardi).
Nella top five tricolore svetta Massimiliana Landini Aleotti e famiglia, che con un patrimonio di 7,4 miliardi
si colloca al 198esimo posto della classifica generale; con i suoi tre figli ha ereditato dal marito,
Alberto Aleotti, morto nel 2014, il gruppo farmaceutico Menarini. La signora Landini Aleotti, classe 1942,
è presente da anni nella classifica stilata da Forbes (nel 2016 entrò anche nella top ten delle donne più ricche del mondo)
con i figli Alberto e Lucia. Nel 2016 la rivista Usa le attribuì un patrimonio di 10 miliardi di dollari.

La risposta dell’azienda farmaceutica fiorentina non si fece attendere:
«La famiglia Aleotti precisa che il patrimonio ad essa attribuito è una valutazione effettuata da Forbes del valore puramente teorico del Gruppo Menarini».
Fatto sta che Menarini vanta i connotati del «colosso» farmaceutico a livello mondiale:
quasi 17.000 dipendenti in 14 stabilimenti sparsi in tutto il mondo, per un fatturato che nel 2017 è stato pari a 3,6 miliardi di euro.

Silvio Berlusconi e famiglia sono al 257esimo posto della 2019 «World’s Billionaires».
Patrizio Bertelli e la moglie Miuccia Prada condividono la posizione 804 con una fortuna di 2,4 miliardi.
Tra gli altri, Piero Ferrari e’ al gradino 838: Il figlio del fondatore della Ferrari, di cui ha il 10%, vale 2,7 miliardi.
Come fa notare Forbes, lui è diventato miliardario quando il Cavallino Rampante si è quotata al Nyse nell’ottobre del 2015.
Giuliana Benetton e il fratello Luciano - confondatori del gruppo Benetton, si trovano all’877esimo posto con 2,6 miliardi.
Il presidente di Banca Mediolanum, Ennio Doris, insieme alla sua famiglia valgono a loro volta 2,6 miliardi e si attestano anche loro al gradino numero 877
insieme a Gustavo Denegri, presidente dell’azienda biotech Diasorin.

Tra le donne, la più ricca è Francoise Bettencourt Meyers con la sua famiglia (sono al 15esimo posto con 49,3 miliardi, detenendo il 33% di L’Oreal).
 
E tutto muove il gioco...che gioco non è.

Non tutti i mali vengono per nuocere: i bookmaker di Sisal Matchpoint
piazzano Riccardo Fogli sul podio dei vincitori de l’Isola dei Famosi 2019.

Nonostante il pessimo momento di televisione e lo stato emotivo dell’ex cantante dei Pooh,
questo adesso potrebbe beneficiare del faccia a faccia avuto con Fabrizio Corona
durante l’ultima puntata dell’Isola vincendo di fatto il reality show.

Ciò che il naufrago ha dovuto affrontare non è per niente piaciuto ai telespettatori,
i quali stanno facendo a gara sui social per manifestare solidarietà al concorrente.

Ecco perché questo "tam tam" solidale ha convinto gli scommettitori Sisal al punto da additare Fogli come il favorito.
Ora, infatti, è il papabile vincitore a 2.50.
Subito dopo ci sono i naufraghi Marina La Rosa e Paolo Brosio, staccati a quota 5.00.

Un risultato incredibile se si pensa che appena una settimana fa la vittoria di Fogli era a 9.00
e, addirittura, a 15.00 dopo la primissima puntata del reality.
 
Meno male. Credo che farebbero più ascolti con un programma fatto da gente comune
e non da quasi sconosciuti travestiti da famosi.

La decisione di rivoluzionare il gruppo di autori dell'Isola dei famosi sarebbe arrivata direttamente da Pier Silvio Berlusconi.

Il reality avrebbe ora i giorni contati.
Secondo le indiscrezioni raccolte da TvBlog, da tempo i risultati degli ascolti dell'Isola avevano fatto innervosire i vertici di Cologno Monzese.

Le polemiche scatenate dal confronto Fogli-Corona sono state solo l'ultimo capitolo.
Il destino del programma sembra ormai segnato.
Infatti i dirigenti Mediaset avrebbero deciso di archiviare il format dello show e tenerlo in frigo a lungo.
Di sicuro il prossimo anno non ci sarà un'altra edizione dell'Isola.
 
"Perfino i più radicali nel riconoscere l'uguaglianza degli uomini non hanno a casa loro una colf rom.
Nessuno ha una colf rom. Il nostro razzismo è radicale rispetto a quello che ci fa paura".

"La Lega su questo ha costruito una forza politica importante, perché non ha negato una realtà psicologia profonda"

"Se tu non sai dove mandare quelli che mandi via legittimamente da un luogo, è chiaro che non andranno in un posto più comodo,
ma più scomodo per loro e per la società, magari più vicino alla delinquenza. Se non puoi garantire una possibilità di accoglienza
sia pure pauperistica, cristiana, e li mandi liberi, è necessario che lo Stato dia un luogo a queste persone per vivere.
Altrimenti ne derivano comportamenti pericolosi, e da questi ne deriva il razzismo".

"Chiunque sia disadattato e non abbia casa e lavoro, non ha colpe. L'uomo non è cattivo né buono: è indotto ad esserlo.
Lo stesso Migliore ed io, se ci mettessero in mezzo alla strada, diventeremmo cattivi. Tutti diventiamo cattivi. Siamo tutti buoni e cattivi".
 

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