Secondo me, no... non perché il tuo ragionamento non sia plausibile (vediamo tuttavia quale sarà l'effettiva mole di liquidità che verrà riversata sui mercati), bensì perché il popolo dei trading desk ragiona in termini più semplici, e la soluzione fornita non elimina il problema Grecia, Portogallo, Spagna ecc., semplicemente lo sposta, accrescendone la dimensione futura...
In altri tempi, le banche centrali, per ottenere il mitico "rimbalzone borsistico" che contraddistingue le prime fasi dell'affollamento alle uscite dei mercati speculativi, avrebbero praticato un bel taglio dei tassi di interesse a mercati aperti...
Quel taglio, in altri tempi, sarebbe valso promessa di accrescimento dei livelli di liquidità nel sistema... oggi, non c'è nulla da tagliare: la politica monetaria ha un limite nella sua "accomodatività"... i morti non possono essere resuscitati...
I tassi sono azzerati da un pezzo, e ciononostante la liquidità si è contratta fortemente, ed il motore delle cartolarizzazioni resta imballato.
Privata della sua sorgente naturale - l'erogazione di credito da parte delle banche e la successaiva cartolarizzazione di tali crediti a fare da moltiplicatore naturale dei livelli di liquidità - la liquidità del settore privato è stata sostituita da quella fornita dagli stati attraverso l'indebolimento dei propri bilanci.
La vicenda greca ha sancito la fine di questa politica un po' dappertutto: gli stati dovranno salvare sé stessi, e la decisione di contenere i deficit pubblici equivale oggi ad un sostanziale rialzo dei tassi di interessi per ciò che concerne i suoi effetti sui livelli di liquidità di cui beneficia il settore privato.