NEO_99
Forumer storico
ha tenuto il supporto e sono iniziate ricoperture che lo ha portato a ridosso di 3.93 ... oltre 3.93 si aprono ulteriori target... ( nn siate avidi )
Ultima modifica:
ETC Natural Gas (47 lettori)
- Creatore Discussione NEO_99
- Data di Inizio
NEO_99
Forumer storico
nn seguo il forex ..ma credo che dovrebbe recuperare..al limite tieni duro fino a 1.41/42
lodo2
Nuovo forumer
cRame: debolezza fisico rende mercato vulnerabile.Inserito il 07 03 2011 da staff. IT - Dow Jones AcciaioReport
Indirizzo sito : www.dowjones.com
Dow Jones AcciaioReport.
Rame: debolezza fisico rende mercato vulnerabile.
La crisi libica e il conseguente rialzo del prezzo del Brent ha regalato agli investitori il pretesto per portare il prezzo del contratto LME a3 mesi sul rame più vicino ai valori fondamentali. Proprio nel momento in cui il prezzo toccava e superava i 10.000 Usd/t, il mercato fisico stava già mostrando segnali di stanchezza: rialzo delle scorte LME, ritrosia agli acquisti da parte dei buyer cinesi al ritorno dalle festività del capodanno lunare, calo dei premi cash Rotterdam. In questo senso le nostre previsioni di una correzione dei prezzi intorno al livello di 9.200-9.000 Usd/t si sono rivelate corrette. Durante la fase di sell-off avvertimmo però al tempo stesso i nostri clienti di come il trend di medio termine rimanesse fortemente rialzista, consigliando di fissare intorno ai livello di 9.500 Usd/t. Il mercato ci ha dato ragione tanto che i prezzi si sono velocemente riportati intorno al livello di 10.000 Usd/t. Ciononostante dal mondo del fisico non si è avuto un cambiamento di scenario come dimostra il restringimento della backwardation tra la scadenza 3 mesi/15 mesi rispetto a dicembre 2010-gennaio2011.
Questa constatazione ci spinge oggi a prevedere come il rame rimanga vulnerabile a prese di profitto nel breve termine fino a che non arriveranno segnali di ritorno agli acquisti dalla Cina(probabilmente non prima di fine marzo). Gli effetti dei rialzi dei tassi di interesse da parte della banca centrale cinese (il primo dei quali varato nell'ottobre 2010) unito all'elevato livello dei prezzi della materia prima, fanno sì che attualmente i buyer cinesi continuino a mantenere un livello di scorte particolarmente basso come conferma il recente calo dell'indice sulla fiducia dei direttori acquisti nel mese di febbraio.
Il pretesto alle vendite sull'LME potrebbe tuttavia giungere nuovamente dal riacutizzarsi della crisi mediorientale e dunque da una nuova accelerazione del prezzo del petrolio. Solo un rialzo incontrollato del prezzo del petrolio potrebbe alimentare le preoccupazioni di un rallentamento della crescita mondiale e dunque del prezzo del rame.
Premesso come sia particolarmente arduo capire da quale livello di prezzo il petrolio inizi a impattare realmente sulla crescita economica (alcuni analisti indicano 150 Usd/b come confine psicologico) riteniamo che la crisi mediorientale rimarrà un fenomeno regionale e dunque non in grado di spingere i prezzi del greggio oltre i massimi 2008. Inoltre i recenti dati giunti dall'economia Usa (dati su ISM e occupazione) contribuiscono a infondere fiducia sulla tenuta dell'economia mondiale. Pertanto un eventuale sell-off del prezzo del rame costituirebbe, anche in questo caso, un´ opportunità di fissazione prezzi simile a quella verificatasi nel mese di febbraio. Secondo alcuni analisti un anticipato lancio dell'ETF sul rame da parte di Backrock e JP Morgan potrebbe bilanciare le spinte ribassiste sui prezzi nel breve termine:
Tuttavia l´insuccesso registrato finora dall'ETF lanciato nel dicembre2010 da ETF Securities ci spinge a nutrire una certa cautela
iao a tutti,
Indirizzo sito : www.dowjones.com
Dow Jones AcciaioReport.
Rame: debolezza fisico rende mercato vulnerabile.
La crisi libica e il conseguente rialzo del prezzo del Brent ha regalato agli investitori il pretesto per portare il prezzo del contratto LME a3 mesi sul rame più vicino ai valori fondamentali. Proprio nel momento in cui il prezzo toccava e superava i 10.000 Usd/t, il mercato fisico stava già mostrando segnali di stanchezza: rialzo delle scorte LME, ritrosia agli acquisti da parte dei buyer cinesi al ritorno dalle festività del capodanno lunare, calo dei premi cash Rotterdam. In questo senso le nostre previsioni di una correzione dei prezzi intorno al livello di 9.200-9.000 Usd/t si sono rivelate corrette. Durante la fase di sell-off avvertimmo però al tempo stesso i nostri clienti di come il trend di medio termine rimanesse fortemente rialzista, consigliando di fissare intorno ai livello di 9.500 Usd/t. Il mercato ci ha dato ragione tanto che i prezzi si sono velocemente riportati intorno al livello di 10.000 Usd/t. Ciononostante dal mondo del fisico non si è avuto un cambiamento di scenario come dimostra il restringimento della backwardation tra la scadenza 3 mesi/15 mesi rispetto a dicembre 2010-gennaio2011.
Questa constatazione ci spinge oggi a prevedere come il rame rimanga vulnerabile a prese di profitto nel breve termine fino a che non arriveranno segnali di ritorno agli acquisti dalla Cina(probabilmente non prima di fine marzo). Gli effetti dei rialzi dei tassi di interesse da parte della banca centrale cinese (il primo dei quali varato nell'ottobre 2010) unito all'elevato livello dei prezzi della materia prima, fanno sì che attualmente i buyer cinesi continuino a mantenere un livello di scorte particolarmente basso come conferma il recente calo dell'indice sulla fiducia dei direttori acquisti nel mese di febbraio.
Il pretesto alle vendite sull'LME potrebbe tuttavia giungere nuovamente dal riacutizzarsi della crisi mediorientale e dunque da una nuova accelerazione del prezzo del petrolio. Solo un rialzo incontrollato del prezzo del petrolio potrebbe alimentare le preoccupazioni di un rallentamento della crescita mondiale e dunque del prezzo del rame.
Premesso come sia particolarmente arduo capire da quale livello di prezzo il petrolio inizi a impattare realmente sulla crescita economica (alcuni analisti indicano 150 Usd/b come confine psicologico) riteniamo che la crisi mediorientale rimarrà un fenomeno regionale e dunque non in grado di spingere i prezzi del greggio oltre i massimi 2008. Inoltre i recenti dati giunti dall'economia Usa (dati su ISM e occupazione) contribuiscono a infondere fiducia sulla tenuta dell'economia mondiale. Pertanto un eventuale sell-off del prezzo del rame costituirebbe, anche in questo caso, un´ opportunità di fissazione prezzi simile a quella verificatasi nel mese di febbraio. Secondo alcuni analisti un anticipato lancio dell'ETF sul rame da parte di Backrock e JP Morgan potrebbe bilanciare le spinte ribassiste sui prezzi nel breve termine:
Tuttavia l´insuccesso registrato finora dall'ETF lanciato nel dicembre2010 da ETF Securities ci spinge a nutrire una certa cautela
iao a tutti,
Gasp
Forumer attivo
Evvai!!! Sono tornato apposta in ufficio stasera per vedere se ci avevi preso. (a casa non tengo nessuna adsl e nessuna diavoleria ciberelettronica). E pensare che io mi accontentavo di 3,85.
barreled
Nuovo forumer
ho letto un paio di articoli sulla stampa americana che attribuiscono il ribasso del rame di oggi ai timori di rallentamento dell'economia dettati dagli alti costi dell'energia.
Però qualcosa non mi torna, ok il petrolio e bello caro ma il gas non si può dire che sia costoso. E allora che cosa aspettano a usarlo?
Però qualcosa non mi torna, ok il petrolio e bello caro ma il gas non si può dire che sia costoso. E allora che cosa aspettano a usarlo?
NEO_99
Forumer storico
con i derivati del petrolio ci fanno pure da mangiare... col gas no
kleinklepura
Forumer storico
Caro Gasp, dobbiamo centrare area (4,20) entro fine Marzo ,quello e' il target da tenere presente ,ti auguro una splendida giornata ,io ancora devo andare a dormire.Evvai!!! Sono tornato apposta in ufficio stasera per vedere se ci avevi preso. (a casa non tengo nessuna adsl e nessuna diavoleria ciberelettronica). E pensare che io mi accontentavo di 3,85.
pipodaio
Nuovo forumer
con i derivati del petrolio ci fanno pure da mangiare... col gas no
Però potrebbero cominciare ad usare il Gas per cuocere quello che fanno coi derivati del petrolio