mbè Gipa,
consentimi di dissentire..
non è una questione di gain/perdita.. che per carità, alla fine è quello che conta..
ma di approccio..
mi spiego:
io credo agli sviluppi futuri dell'azienda, finora non ci sono stati, e il titolo si trova dove è..
io sono stato avido a non liquidare le posizioni con il titolo sopra i 20 euro (mannaggia a me)..
ma di tutto questo la colpa è solo mia...
diversamente se fossi stato pessimista sugli sviluppi dell'azienda e non avessi venduto mantenendo una posizione rilevante e prendendomela quotidianamente con il management..
se avessi creduto che sarebbe andata male e avessi continuato a rimanere azionista... se da oltre 2 anni scrivessi ogni giorno invettive contro il management e la tecnologia adottata e mi mostrassi scettico sugli sviluppi futuri e mi dichiarassi azionista,
secondo te sarei un bravo operatore finanziario?
ti chiedo un giudizio sincero
non ho motivo per non essere sincero ma mi sembra una tematica alquanto capziosa... Se parliamo di investitori e non di trader ribadisco.
Quante persone hanno ancora in portafoglio Tiscali o Seat PG per non parlare di Finmatica ed Opengate dalla bolla del 2000. Eppure se li senti oggi sono tutti fortemente delusi di quegli investimenti ma comunque non li hanno liquidati e le cause possono essere diverse:
1)Mancata accettazione delle perdite.
2)Impossibilità di mediare i prezzi
3)Illusione di una possibile anche se per loro improbabile ripresa
E in tutti questi casi ho sentito pesanti critiche agli azionisti di allora ed ai loro comportamenti.
In quell'operazione magari non sei stato un buon operatore finanziario ma non lo sei nemmeno se hai tenuto e ci credi non so se mi spiego... perchè il problema in questo caso non è crederci o non crederci ma quanto si è disposti a perdere prima di giudicare un investimento un pessimo investimento.
Perchè le perdite le abbiamo tutti.
C'è chi le taglia all' 1%
chi al 5%
chi al 10%
chi al 50% e chi mai per motivi magari diametralmente opposti come nel vostro caso.
Chi ha ragione chi ha torto non si sa dipende dai momenti storici dei mercati che favoriscono ora gli operatori di breve ora gli investitori di lungo ma l'approccio conta poco; che tu non abbia tagliato per paura o che tu non abbia tagliato in coscienza se il risultato è stato pessimo hai fatto un pessimo investimento mentre se invece hai guadagnato hai fatto un buon investimento.
Poi definire le capacità di un investitore in base ad una singola operazione mi sembra alquanto estremistico e ti dico un pochino provocatorio.
Vi divertite a menarvela da anni e ok, qualcuno apprezza ed altri meno ma il gioco secondo me logora alla lunga sempre.