Non è previsto dal sistema che tu debba guadagnare soldi

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Non è previsto dal sistema che tu debba guadagnare soldi

Non è previsto dal sistema che tu debba guadagnare soldi




By Marco Tardelli 0 Commenti

Qualche giorno fa un ragazzo mi contatta via email chiedendomi quanto segue:
Buonasera, sono Alex, un ragazzo di 21 anni. Il mondo del trading online mi ha sempre affascinato tant’è che vorrei iniziare questa avventura. Ovviamente, prima di operare con soldi reali, ritengo giusto formarmi e studiare a dovere la materia. Lei, dato che mi sembra un esperto, quali consigli darebbe a una persona che come me vuole iniziare? Io sono al terzo anno di economia e commercio e mi ero iscritto ad economia perchè speravo proprio di trattare argomenti quali mercati finanziari e operazioni in borsa, ma purtroppo non esiste neanche un piccolo accenno nella laurea triennale. Lei, vista l’esperienza che ha, che laurea specialistica mi consiglierebbe che tratti specificamente questi argomenti e che diciamo in un certo senso insegni ad operare in borsa e quindi a fare trading?Inoltre che materiale di formazione (libri, Conferenze e blog o siti autorevoli) consiglierebbe per avere una buona formazione e poter già iniziare a studiare? Grazie e saluti!
Inizierei da questa ingenuità di Alex per portarvi alla luce l’INGANNO che c’è in corso nel mondo moderno riguardo alla libertà finanziaria.
In tutti i percorsi formativi, dall’asilo nido a qualunque facoltà universitaria, non si parla mai di Finanza Personale, Risparmio Privato, Business, Affari, Profitti, Trading, Ricchezza. Nessuno insegna la mentalità giusta che deve avere una persona in fatto di gestione finanziaria, il SISTEMA impone e indottrina che per guadagnare devi lavorare, quindi:
+ lavori + guadagni =
meno libertà hai per formarti su come si può guadagnare di
+ lavorando di -
Ora non capite male vi prego, non sono qui certamente a sbandierare che possiamo diventare ricchi senza lavorare, ma sto scrivendo questo testo per farvi capire come funziona la mentalità di una persona Ricca e di successo che Governi, Istituzioni e pure Religioni vogliono nascondere ai popoli. Questi poteri hanno creato ad arte falsi luoghi comuni che devi assolutamente distruggere, come ad esempio questi pensieri comuni che circolano nelle menti delle persone, SE NON HAI INGENTI CAPITALI, non puoi fare nulla e quindi dovrai vivere nella povertà per tutto il resto della tua esistenza, SE NON TI LAUREI sarai pressoché analfabeta, non troverai un lavoro dignitoso e tutti ti rideranno in faccia, la società ti giudicherà un pinocchio e poco attendibile, certo è attendibile UN DIRETTORE DI BANCA che ti invoglia ad investire nei titoli parmalat, cirio, bond argentini, MPS ecc ecc tutto questo SOLO PER RICAPITALIZZARE I LORO TITOLI FALLITI CON I SOLDI DEI RISPARMIATORI, facendoti poi perdere i tuoi risparmi di una vita e tutto questo sotto gli occhi vigili e attenti di CONSOB, BANCA D’ITALIA ecc, tutti sono nel sistema fraudolento e un giorno dovranno fare i conti.
E’ attendibile anche il Professorone Medico che per un semplice mal di testa anche senza una diagnosi o visita ti invita a recarti immediatamente in farmacia ad Acquistare i farmaci necessari, magari avevi soltanto un mal di testa dovuto ad un po di stress causato da tutte queste illusioni e bufale che ci sono in giro o perchè magari hai mangiato un pochino troppo e non hai digerito… queste sono le PERSONE ATTENDIBILI, LE PERSONE DI CUI DEVI FIDARTI A PRIORI SENZA NEANCHE PENSARCI UN ATTIMO… e il brutto che sono anche le persone più tutelate, tutto questo cari signori si chiama FILTRO AUTORITA’. Comunque sia, anche costoro sono schiavi del sistema perchè anche un Notaio, Avvocato, Medico ecc sono persone povere, povere perchè barattano il loro tempo in cambio di soldi, non hanno assolutamente un idea di cosa significa Libertà Finanziaria e ricchezza… almeno che non hanno fatto percorsi di formazione extra a pagamento.
L’ Uomo Ricco è potente e quindi pericoloso, pertanto hanno pensato bene a non dare Formazione e Strumenti per arricchirsi, il Trading attualmente è uno dei pochi settori in cui si può guadagnare anche parecchio e quindi iniziare ad arricchirsi, ma sanno bene che ci riusciranno in pochi per ovvie ragioni di ignoranza finanziaria e controllo emotivo.
Qualcuno ora mi dirà: ma che centra tutto questo con il Trading?
Centra, eccome se centra, il Trading è uno degli strumenti che puoi usare (anche con pochi capitali) per iniziare a crearti la tua Ricchezza e per avere successo in questa professione DEVI CAMBIARE MENTALITA’ devi essere CONSAPEVOLE che fin’ora sei stato programmato come volevano i Poteri, i Governi le Religioni, costoro ti hanno fatto credere che Più soldi hai e più vali, Ti hanno fatto credere che se possiedi la macchina più bella e veloce conti di più nella società, e quindi questo modo di pensare nel trading si trasforma in AVIDITA’ questo perchè ora che hai scoperto che il Trading può effettivamente farti guadagnare tanto in poco tempo DEVI ASSOLUTAMENTE RISCATTARTI E GUADAGNARE TANTO PER VALERE, Devi guadagnare tanto e tutto in poco tempo perchè fin’ora non potevi, in molte persone sfruttano il Trading come arma per le loro vendette sociali di tutte le prese per il culo che hanno subito da coloro che avevano la macchia più bella, le scarpe firmate ecc ecc … IL SISTEMA VOLEVA QUESTO …
Tutto questo non è che lo decidi a priori ma è un pensiero del tuo INCONSCIO… tu non ci pensi neanche ma l’INCONSCIO ti fa fare cose incredibili davanti alla piattaforma di Trading… ecco il perchè di tante puttanate che fai, e solo a mente fredda te ne rendi conto e ti sputeresti in faccia da solo…
Ricevo tante email, parlo con molte persone che tradano e dopo anni mi sono fatto un quadro completo di tutte le stronzate che le persone fanno, spesso sono dovute da comportamenti assolutamente inconsapevoli e difficili da controllare… questo perchè non sanno della loro esistenza…
Nel Trading se non ammetti a te stesso che il pericolo numero uno non è il mercato, non è il broker non è il PC, non è la Connessione, non è la piattaforma MA SEI TU, tu sei solo ed esclusivamente l’unico mostro che vuole farti perdere soldi e sai il perchè.
PERCHE’ DEVI GUADAGNARE TANTO E SUBITO PER COMPRARTI QUELLA CAVOLO DI MACCHINA BELLA FIAMMANTE … E FINALMENTE VALERE QUALCOSA IN QUESTA SOCIETA’ piena di mentecatti, poveri d’ Animo e di libertà.

Ti invito a condividere queste verità che tutti devono sapere, postalo sulle bacheche dei tuoi amici, interessati o no di trading, se hai letto bene in questo articolo c’è una riflessione generale di un ritorno a svegliarsi ed avere la consapevolezza che siamo stati ingannati e illusi senza la nostra volontà… Fate girare.


Ti suggerisco anche di guardare anche questo video sotto, potrai pensare che non è strettamente legato al trading e a questo articolo ma il trading non è solo una professione ma una MENTALITA’, e quindi inizia da qui per aprire la tua mente. https://www.youtube.com/watch?v=qr6_EjTJZTY#t=83
 
PRESTATE ATTENZIONE ALLE FOREX TRADING PLATFORMS, POICHE' QUELLO CHE NEGOZIATE NON SEMPRE COINCIDE CON CIO' CHE PENSATE ESSO SIA.


Tempo fa, lessi uno scritto realizzato da un professore sloveno (Borut Strazisar) dell' Università di Celje vertente sul vero significato, sulla vera natura del Rolling Spot Forex Trading il quale è oggi accessibile da casa a tutti gli utenti retail, utilizzando una semplice connessione internet e tramite l'apertura di un account su uno dei tantissimi siti che offrono piattaforme di negoziazione; vorrei condividere con voi alcune osservazioni sul tema.
Grazie.


***
Il Forex (Foreing Exchange Market) è il mercato finanziario più grande del mondo, aperto 24/24, 5/7 sul quale si svolgono scambi tra banche, banche centrali, speculatori valutari, multinazionali, governi, istituzioni finanziarie varie e -da qualche anno- privati cittadini. A differenza delle borse azionarie, dei mercati delle commodities e dei futures, il Forex non ha una sede fisica né regole precise (quindi è un Over the Counter), pur essendo il mercato più liquido in assoluto (con operazioni quotidiane il cui controvalore è pari a 4.000 miliardi di USD). Quest'ultima condizione consente ai brokers di disporre sempre di prezzi di acquisto/vendita da proporre, garantendo costantemente l'esecuzione immediata di tutte le operazioni, in un contesto di ridottissima manipolabilità degli stessi (manipolabilità tipica dei mercati meno liquidi), visto che -ad esempio- per muovere il cross euro/dollaro di soli 10 pips occorrerebbe operare con 1 miliardo di euro circa (il che rende difficile anche l'attuazione di condotte avvicinabili all'insider trading).
Fino al 2000, con il termine Forex si indicava semplicemente un circuito chiuso coincidente con il mercato interbancario, in cui le banche d'affari, le banche centrali, i fondi di investimento ed i governi scambiavano -esclusivamente- tra di essi valute diverse (per finalità di hedging o speculative).
Dal 2000 in poi, dagli USA è partita una piccola rivoluzione: la diffusione di piattaforme internet connesse ai databases del trading valutario sul circuito interbancario, unitamente ad una serie di modifiche normative che consentivano agli operatori istituzionali (ed inizialmente solo ad essi) di essere controparti nei contratti forex retail, segnarono l'inizio di un trend subito importato in Europa, in virtù del quale il privato cittadino – spesso abbagliato dalla martellante pubblicità presente in rete – cominciò a sognare grandi profitti a fronte di investimenti iniziali molto contenuti per effetto dell'uso della leva finanziaria (non di rado illustrata come potenziale amplificatrice dei soli profitti e non anche delle perdite) ed in virtù del quale le banche potevano (e tutt'ora possono) trasferire, almeno in parte, sui traders privati (che rappresentano il 10% circa di tutte le contrattazioni) una parte delle posizioni di rischio valutario da esse normalmente occupate.
Quindi, a livello strutturale possiamo distinguere tra:
circuito interbancario;

piattaforme elettroniche con un solo market maker;

piattaforme elettroniche con più market makers;

piattaforme elettroniche con accesso a più banche partecipanti, tramite un solo market maker.

A livello operativo, possiamo invece distinguere tra:
spot currency trading;

currency forwards;

currency futures;

currency option;

currency swaps;

currency swaption.

Mi limito a descrivere solo l'ultima delle strutture indicate, perché -forse- meno conosciuta: la “swaption” -in generale- è un'opzione che attribuisce al detentore la possibilità ma non l'obbligo di divenire parte del contratto swap sottostante.
La Currency Swaption è un' opzione OTC, che attribuisce la possibilità di divenire parte del relativo contratto swap valutario.
L'investiore retail, a livello strutturale, è posto dinanzi ad un sistema di accesso al mercato alternativo:
molti investitori – un solo market maker, in cui il gestore del trading system da un parte offre leva per investire e dall'altra fissa tutte le trading conditions (dai crosses trattati, ai bid/ask spreads, ai margini minimi ecc) che l'investitore non può negoziare ma limitarsi ad accettare;

molti investitori – un broker- molti market makers, in cui il broker -nell'interesse del proprio cliente- vaglia le condizioni poste dai vari market makers (in particolar modo i bid/ask spreads), scegliendo la controparte più conveniente per l'esecuzione dell'ordine.



Specifiche -e parzialmente- diverse strutture sono state introdotte negli USA a partire dal 2000, per stare al passo con le trasformazioni dei mercati dei derivati: lo spot forex trade (figlio dell' innovazione normativa che consentiva a tutti di operare sul Forex a condizione che una delle controparti fosse un soggetto autorizzato, vale a dire una banca, una compagnia assicurativa, un broker - dealer, ecc.), ha trasformato le piattaforme elettroniche in un grande mercato valutario OTC, in cui la logica propria di quello interbancario è applicata in un ambiente popolato da investitori retail in grado di decidere l'ammontare dell'investimento,
Ma cos'è un FOREX ROLLING SPOT CONTRACT? Non è possibile definirlo con precisione. Provate ad osservare le definizioni date dai vari siti: ne troverete tantissime, tutte generiche quindi inutili. In generale l'acronimo SPOT sta per Single Payment Option Trading, strumento in grado di convertire automaticamente, in caso di trading conclusosi positivamente, un'opzione in cash tramite corresponsione del payout.
Per l' FSA inglese, un Forex Rolling Spot Contract può essere sia un Future che un CFD. La Chicago Mercantile Exchange's propone Rolling Spot Currency Contracts con caratteristiche diverse rispetto a quelle rinvenibili su uno spot cash market, in quanto soggetti a rollover automatico ed inglobati in contratti standardizzati; in altri Paesi essi sono qualificati come prodotti combinati con currency forwards (al fine di generare posizioni del tipo forward swap); altri autori osservano come altri ordinamenti considerino i Forex Rolling Spot Contracts quali semplici futures replicanti l'andamento delle valute spot nel Forex, con aggiustamento quotidiano al tasso swap. Il problema della natura giuridica della tipologia contrattuale in esame (che altro non è se non un problema di tutele) è strettamente connesso alla concreta operatività del mercato valutario: il Forex è infatti un mercato a pronti, in cui le operazioni vengono regolate con valuta al secondo giorno lavorativo successivo a quello in cui è stato eseguito il trade. L'investitore, però, non desidera -normalmente- la consegna fisica della valuta, ragion per cui viene diffusamente utilizzata una procedura automatica, nota come rollover, grazie alla quale la posizione esistente a fine giornata viene chiusa e subito riaperta, con l'intento di spostare la data valuta dell'operazione al giorno successivo e non subire la consegna materiale della valuta. Quindi se la posizione non è chiusa nell'arco della giornata, la piattaforma procede col rollover alle 23:40, chiudendola (e riaprendola contemporaneamente) al prezzo Bid/Ask (rispettivamente per posizioni long o short) accreditando/addebitando il relativo profit/loss, rettificato proporzionalmente alla differenza fra i tassi di interesse delle valute costituenti la coppia.
Il nuovo prezzo i carico è calcolato come segue:
Prezzo di Carico Rettificato= Prezzo di riferimento *S, dove:
Prezzo di riferimento=

Prezzo Bid alle ore 23:40 per posizioni aperte long;

Prezzo Ask alle ore 23:40 per posizioni aperte short.

S= Coefficiente per il calcolo nel nuovo prezzo di carico, pari alla differenza tra il tasso valuta corta e tasso valuta lunga.

Se il Rollover è realizzato direttamente dalla banca deve sottrarsi quanto trattenuto dalla stessa come saggio d'interesse a titolo di finanziamento.

Il rischio di non conoscere come la piattaforma usata -ed il relativo ordinamento giuridico di riferimento- considerino i prodotti negoziati – ed ancora di più i Forex Rolling Spot Contracts-, dove risiede?
Innanzitutto, possiamo osservare come su ogni piattaforma venga affermato come il Forex sia un mercato OTC; la natura deregolamentata qualifica anche i prodotti su di esso scambiati e le operazioni su di esso eseguite. Esistono quindi regole determinate dalla piattaforma, che la stessa si riserva di modificare unilateralmente; condizione questa che amplifica il rischio di un mercato privo di regole uniformi per tutti i partecipanti e che consente ad essa, ove integrati i requisiti di cui all'articolo 2 della direttiva europea 2004/39/CE (MiFID) di non adempiere all'obbligo di registrazione ivi previsto dagli articoli 5 e seguenti, sottraendosi al contempo ai poteri di supervisione delle autorità nazionali di regolamentazione del mercato evidenziando -tra l'altro- il relativo presupposto, con l'affermazione in base alla quale il soggetto presente in rete, si limiti all'esecuzione degli ordini di mercato impartiti e non alla gestione Dealing Desk.

Spesso, i vari siti offrono la possibilità di fare trading con i Rolling Spot FX contracts, ai quali attribuiscono una definizione (mancandone una valida per tutti in maniera assoluta) tesa ad aggirare l'impossibilità di fornire servizi di cambio, a causa della carenza delle autorizzazioni amministrative rilasciata dalla Banche Centrali, al cui controllo si sottraggono di conseguenza.

Tutte le piattaforme offrono -in generale- operatività su crosses valutari e nello specifico trading a mezzo Rolling Spot Fx contracts, a condizioni standard; se le condizioni sono standard e non customized significa che si stanno offrendo prodotti -strumenti finanziari- in serie, i quali dovrebbero essere primariamente negoziati su mercati regolamentati e soltanto dopo derivabili sugli OTC. Invece, da una parte tutte le piattaforme offrono solo prodotti standard (per dimensione del lotto, per peculiarità operative, ecc.), negoziati con la tecnica dei Rolling Spot Contracts e qualificati -spesso- nelle condizioni contrattuali come “prodotti non finanziari”. Ma se non sono prodotti finanziari, cosa sarebbero? Mistero.

Le tre circostanze di cui sopra si innestato in un contesto nel quale, dalla lettura delle condizioni di servizio, si evince come la piattaforma goda di ampi margini discrezionali sulle modalità e sul tempo di esecuzione degli ordini e soprattutto sulla possibilità di modificare gli algoritmi del sistema. Qui nascono ulteriori occasioni di potenziali conflitti d'interesse tra l'utente e l'offerente il servizio di trading. Infatti, secondo il prof. Borut Strazisar, qualora la piattaforma sia anche market maker traente il proprio profitto dal bid/ask spread nonché controparte del cliente, dichiarandosi OTC, porrebbe i presupposti di un gioco poco pulito, poiché solo il manager della stessa conosce l'algoritmo; solo lui sa se effettivamente tratti tutti i clienti in modo equo a prescindere dai lotti negoziati e solo lui può cambiare le “regole del gioco” contrattuali e/o informatiche. Nel caso di piattaforme che si limitino ad offrire supporto tecnico agli investitori retail ed ai market makers, ponendosi in una posizione intermedia tra i due, il conflitto d'interessi è strettamente connesso ai legami esistenti tra la piattaforma stessa ed uno o alcuni dei market makers. Tuttavia, anche in assenza di specifici legami tra soggetti che dovrebbero essere indipendenti, come si potrebbero eseguire ordini di mercato assumenti una veste giuridica/contabile uniformemente accettata, quindi ancora una volta standardizzata, se non nelle stesse forme di quelli riconducibili agli strumenti finanziari propriamente quotati sui regolamentati? Ma se le piattaforme negano trattarsi di strumenti finanziari, il trading (secondo le rispettive disposizioni normative) è legale? Nell'ipotesi residuale che la piattaforma offra servizi tecnici tra soli investitori (privati o professionali che siano, ma non market makers), l'instradamento automatico presupporrebbe ancora la standardizzazione giuridica/contabile dei prodotti scambiati (strumenti finanziari nell'accezione ampia adottata dalla MiFID). Viceversa, saremmo comunque in presenza di un trade legale ma di un sistema non propriamente conforme ai criteri propri di quei mercati nel cui ambito sono scambiati prodotti come le azioni, i CFDs, i Futures ecc.

Alla fine la questione principale sembra la seguente: se i prodotti scambiati sui sistemi Forex nella veste di rolling contracts presentassero i caratteri propri dei derivati (come sono genericamente definiti ad esempio anche dalla disciplina Canadese), ricadrebbero in UE (così come di fatto ricadono) nell'ambito della disciplina MiFID ; in ambito extra UE resterebbe da valutare caso per caso se gli stessi siano effettivamente strutturati come strumenti derivati (con tutto ciò che implica lo strumento ed ancor prima il processo di derivazione del valore rispetto ad un sottostante preventivamente scambiato su di un mercato regolamentato) o meno, assumendo in tale ultima ipotesi sembianze più consone al gioco d'azzardo che alla speculazione finanziaria, con tutto ciò che dovrebbe conseguirne a livello di policy normativa.

Foto tratta da: it.123rf.com

Pubblicato da Francesco Maria Pellegrini (QUASAR) a 11:32

TRA GLI SQUALI DI WALL STREET: PRESTATE ATTENZIONE ALLE FOREX TRADING PLATFORMS, POICHE' QUELLO CHE NEGOZIATE NON SEMPRE COINCIDE CON CIO' CHE PENSATE ESSO SIA.
 
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Lehman Brothers 5 anni dopo. Beffati 127 mila italiani. Agli avvocati 3 miliardi

Domani scadono i termini per la presentazione di azioni penali contro i manager e nessuno si farà avanti. I risarcimenti ai risparmiatori languono e non saranno che parziali, mentre legali e speculatori si sono arricchiti col fallimento


di Redazione Il Fatto Quotidiano | 14 settembre 2013Commenti (49)
Lehman Brothers 5 anni dopo. Beffati 127 mila italiani. Agli avvocati 3 miliardi - Il Fatto Quotidiano



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Cinque anni fa il crack che ha sconvolto l’economia di tutto il mondo. Il fallimento della banca d’affari americana Lehman Brothers è stato una delle principali cause della crisi attuale, che dopo aver messo in ginocchio in crisi gli Stati Uniti ha affossato l’Europa e il mondo intero. Per quella bancarotta nessuno ha pagato e probabilmente lo farà: domenica 15, infatti, scadono i termini per la presentazione di eventuali azioni penali contro i manager dell’istituto e finora non sono stati depositati atti.
Ad averci rimesso, invece, sono in tanti: l’economia del pianeta, certo. Ma in prima di tutto i risparmiatori: i risarcimenti languono e non rimborseranno che parzialmente (28 centesimi per ogni euro investito) le cifre perdute. Mentre qualcuno è riuscito perfino a guadagnarci: sicuramente legali e contabili, che hanno incassato almeno 3 miliardi di dollari di parcelle, ma anche gli hedge fund, che speculando sulla vicenda hanno portato a casa cifre a nove zeri.





Intanto i banchieri che hanno innescato il terremoto stanno tutti decisamente bene. A partire da Richald Fund, il “gorilla di Wall Street“, ex amministratore delegato di Lehman che diede avvio al massiccio acquisto di titoli garantiti da mutui subprime (letteramente ad alto rischio di insolvenza). Dopo il fatidico 15 settembre 2008, Fund ha trovato di nuovo lavoro: è stato all’hedge fund Matrix Advisor, uno dei tanti “fondi locusta”, come sono stati comunemente ribattezzati quei fondi d’investimento che operano con l’obiettivo di spremere valore da una società per poi uscire e andarsene a cercarne un’altra per ricominciare il ciclo; poi è passato anche da Brokerhaus Legend Securities. Così, dal 2000 è riuscito ad accumulare un tesoro di circa 457 milioni di dollari.
Fund, come anche gli altri ex manager di Lehman, può stare tranquillo anche dal punto di vista penale: domani scadono i termini per la presentazione di eventuali azioni. E non dovrebbero esserci sorprese dell’ultima ora: la Sec (la Consob americana) ritiene che non ci sia base legale per agire e ha segretamente abbandonato nel 2012 le indagini, ormai divenute una caccia alle streghe. Nonostante le pressione dell’allora numero uno dell’Authority, Mary Schapiro, sulla squadra che si occupava delle indagini su Lehman, nulla è stato possibile. Lehman Brothers era già fallita e quindi avanzare un procedimento non avrebbe portato a nulla e, secondo quanto rilevato dagli ispettori, l’ad Fuld non era conoscenza delle pratiche illegali usate nel suo istituto.


Meno bene è andata a chi aveva investito sulla banca. Tra questi, anche 127mila italiani.

”A cinque anni dal crack, che secondo stime internazionali ha distrutto 40 milioni di posti di lavoro nel mondo globalizzato e colpito anche 127mila risparmiatori italiani ai quali erano state vendute polizze index con sottostanti titoli Lehman e circa 6 miliardi di obbligazioni dei 35,4 miliardi di euro emessi dalla compagnia olandese Lehman Brothers Treasury, i risarcimenti a rate (che arriveranno a coprire circa 28 centesimi per ogni euro investito) languono”, denunciano Adusbef e Federconsumatori. ”Secondo alcune stime, solo i costi diretti della bancarotta Lehman sono stati valutati in 620 miliardi di dollari, i costi indiretti fino a 6.850 miliardi di dollari, mentre il famoso blog finanziario Usa Zero Hedge, ha calcolato che rimettere in sesto le banche e far ripartire l’economia globalizzata avrebbe avuto un costo di 18.000 miliardi di dollari”.



Al fallimento, invece, hanno brindato avvocati e speculatori. Legali e contabili che hanno curato la procedura fallimentare della banca d’affari hanno incassato complessivamente 3 miliardi di dollari di parcelle, 2 miliardi dei quali negli Stati Uniti e uno in Gran Bretagna. Sorridono anche gli investitori che, nonostante il panico che si è scatenato con il fallimento, hanno tenuto duro e approfittato della crisi, acquistando a piene mani titoli e junk bond, i cosiddetti bond spazzatura: hanno incassato ritorni fino al 50 per cento. Per non parlare degli hedge fund, che si sono visti riconoscere dall’Estate che cura la bancarotta di Lehman miliardi di dollari. Dal 2012, sono infatti stati restituiti ai creditori di Lehman quasi 50 miliardi di dollari, molti dei quali finiti nelle casse degli hedge fund che, subito dopo la bancarotta, avevano corteggiato con successo gli investitori di Lehman che non volevano aspettare i tempi legali per veder soddisfatte le loro richieste, acquistando per poco le loro rivendicazioni ora milionarie. L’hedge fund Paulson & Co. ha già guadagnato – secondo indiscrezioni – un miliardo di dollari sul suo investimento in Lehman, Elliot Management 700 milioni. A dimostrazione che anche quando tutto crolla c’è sempre qualcuno in grado di guadagnarci. Specie nel mondo della finanza.
 

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