NON ESSERE CIO' CHE DEVI. PROVA AD ESSERE CIO' CHE SENTI

DANY1969

Forumer storico
(A. De Pascalis)
Buona settimana a tutti :)
Ho come la sensazione che i buoni propositi per la dieta post accumulo kalorie pasquizie... avranno lo stesso risultato delle promesse elettorali :mumble::d:

Monte Rosa dalla Svizzera :)
Immagine01.jpg
 
Basta distribuire denaro e assunzioni come se non ci fosse un domani con la speranza di raccogliere voti: va fatto esattamente il contrario.

Sono le condizioni del paese a imporlo. Il nostro problema numero 1 è il debito pubblico: un politico che non capisce questo è un politico che sbaglia, e gravemente.
 
Buona settimana anche a Te.
La mia sensazione invece è che l'Italiano/a oggi stia più attento/a alla linea e meno a chi lo governi.....come dire, mente malata in corpo sano.
Scusa ma non ho capito: devi essere Svizzera o Ti senti Svizzera?
Con Val sono d'accordo, anche se è la prima volta che leggo di economia su un 4000.
Buon trading.
 
Vittorino Andreoli, psichiatra, scrittore, già Direttore del Dipartimento di Psichiatria di Verona – Soave,
e autore del romanzo “Il silenzio delle pietre” (Rizzoli), racconta la scelta della trama distopica e della solitudine di cui l’uomo avrebbe bisogno.

Siamo intossicati da rumori, parole, messaggi e tutto ciò che occupa la nostra mente nella fase percettiva.
Il bisogno di solitudine è una condizione in cui poter pensare ancora.

Oggi sono morte le ideologie, è morta la fantasia. Siamo solamente dei recettori.

Ho proiettato il libro nel 2028, un giochetto per poter esagerare certe condizioni.
Io immagino che ci sia un acuirsi della condizione di oggi per cui noi siamo solo in balia di un empirismo pauroso, dove facciamo le cose subito, senza pensarci.

Lo psichiatra prosegue e punta il dito contro i social network (e, in generale, contro i simulacri del virtuale), vero e proprio male del nostro tempo.

Facebook andrebbe chiuso.
Lì abbiamo perso l’individualità, crediamo di avere un potere che è inesistente.
L’individuo non sta nelle cose che mostra ma in ciò che non dice.
Invece i social ci spingono a dire tutto, ci banalizzano.
I social sono un bisogno di esistere perché siamo morti.
Creano una condizione di compenso per le persone frustrate […]
Quando non si sa più distinguere tra virtuale e reale è pericoloso.
Si estende l’apprendimento virtuale nella propria casa, nella propria vita.

I social network sono un pericolo anzitutto per i giovanissimi, i cosiddetti “millennials”, per cui Andreoli esprime timore.

Io sono molto preoccupato. Non siamo più capaci di aiutarli […]
Mancano gli esempi dei padri che, a loro volta, hanno bisogno di non essere frustrati.
Il male non è mai singolo. C’è qualcosa che non funziona a livello sociale.

Si dice spesso che il male più diffuso dei nostri tempi sia la depressione,
ma il noto psichiatra contraddice e corregge l’affermazione.

Per Andreoli, la piaga della contemporaneità è l’infelicità […]
Come si fa a essere felici? Noi viviamo nella frustrazione, che si accumula e genera rabbia e questa genera violenza.

L’infelicità genera violenza che, a sua volta, può essere carica distruttiva.

La distruttività è la voglia di rovinare e non riguarda solo l’altro ma anche se stessi.

Tra le “patologie” che affliggono l’uomo, Andreoli annovera anche la smania di potere.

Diciamo che se incontrassi Trump mi porterei dietro il camice. Il potere è una malattia sociale.

Durante la sua carriera, Vittorio Andreoli ha analizzato i profili dei peggiori criminali: Unabomber, Pietro Maso, Donato Bilancia, ecc.
Ma in ognuno è sempre riuscito a trovare un lato umano. Confessa che l’eccezione fu incontrare gli imputati di Piazza della Loggia.

La violenza organizzata è drammatica, è un unico corpo malato.
Quando non c’è più il criminale isolato ma c’è il sistema, non puoi più valutare una testa.
Il delitto non è legato a un uomo solo, quando vedevo gli imputati da soli erano del tutto diversi.
Lì non ce l’ho fatta, non ho capito.

E sui concetti di normalità e follia, Andreoli non ragiona per compartimenti stagni.

Siamo tutti matti e tutti normali.
Gli omicidi più efferati sono compatibili con la normalità.
Significa che Bilancia avrebbe anche potuto non uccidere. E il signore per bene invece sì […]
Quando qualcuno non mi sta simpatico, dico: sa che lei è proprio normale? E lui si giustifica.
Nessuno vuole essere normale. I normali sono noiosi.
Normale vuole dire: equilibrio, coerenza, onestà, regole. Questi elementi sono visti male.
 
....e si lamenta pure perchè non l'hanno inserita nel Consiglio Regionale ......

Nell’Italia della disoccupazione record, mentre il governo Letta e il ministro Giovannini annunciano nuove risorse per i centri per l’impiego,
a Milano c’è un ente preposto alla ricerca di lavoro finito più volte nel mirino della magistratura e delle polemiche.

Parliamo dell’Agenzia per la formazione, l’orientamento e il lavoro (Afol), gestito dalla Provincia di Milano,
al centro di un polverone che poco ha a che fare con il lavoro e molto con la malagestione.

Il direttore generale, Luigi Degan, è stato allontanato dal cda.
E il collegio dei revisori dei conti in una recente relazione ha messo nero su bianco: «Afol Milano è gestita male ed è amministrata peggio».

All’Afol lavorano 200 dipendenti, più circa un centinaio tra collaboratori e partite Iva. Un numero enorme.
Non bastasse, sul bilancio del 2011 (quello 2012 non è ancora stato approvato dal consiglio provinciale),
si legge che «i costi della produzione, per la maggior parte costituiti da costi per il personale,
ammontano complessivamente a 12.312.104 euro, incidendo al 95% su ricavi e proventi».

Il totale del costo del lavoro, tra dipendenti, personale distaccato e lavoro autonomo, è di quasi 10 milioni di euro (9.928.499 euro).
Dei 7.803.921 euro che arrivano dalla Provincia di Milano, oltre 6 milioni finiscono nel personale.
La stessa cifra che ha raggiunto l’indebitamento totale dell’agenzia.

Verrebbe da dire che i centri per l’impiego sono fatti per dare un impiego a quelli che ci lavorano.

In effetti anche a sentire la presidente Silvia Sardone (in quota Pdl), non siamo poi così lontani dalla realtà:
«È difficile che attraverso Afol si riesca a trovare un lavoro per tutti quelli che si rivolgono a noi.
La maggior parte del personale è assorbito dalla burocrazia e c’è il blocco del turnover, non possiamo assumere altri dipendenti.
Ci serve più personale per le politiche attive. Dal canto nostro, noi non facciamo concorrenza ai privati, anzi facciamo rete con loro per i progetti di ricollocamento».

Sardone, recentemente accusata dalla Corte dei Conti di un presunto danno erariale da oltre 240mila euro per quando guidava l’agenzia provinciale Afol..........
 
Buona settimana anche a Te.
La mia sensazione invece è che l'Italiano/a oggi stia più attento/a alla linea e meno a chi lo governi.....come dire, mente malata in corpo sano.
Vero... ma c'è anche molta rassegnazione e senso di impotenza

Scusa ma non ho capito: devi essere Svizzera o Ti senti Svizzera?
Era riferito alla foto: Il Monte Rosa visto dal lato svizzero

Con Val sono d'accordo, anche se è la prima volta che leggo di economia su un 4000.
E' un 3d alternativo :d:

Buon trading.
 
Comprendo la Tua impotenza e rassegnazione.....scommetto che al secondo giro di "raclette" già avevi dimenticato il lato Italiano del Rosa.
Io ci metto meno.
Sempre d'accordo con Val, evviva l'alternatività, e gli spiriti liberi, forieri sempre di emozioni e positività.
Buona scalata.
 
Comprendo la Tua impotenza e rassegnazione.....scommetto che al secondo giro di "raclette" già avevi dimenticato il lato Italiano del Rosa.
Io ci metto meno.
Sempre d'accordo con Val, evviva l'alternatività, e gli spiriti liberi, forieri sempre di emozioni e positività.
Buona scalata.

Purtroppo non è una foto che ho scattato io... ma mio fratello... e poi è tornato in Italia
 

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