Non votatemi

Fleursdumal

फूल की बुराई
E il candidato disse: "Non votatemi"
La carica dei manifesti elettorali


di SEBASTIANO MESSINA
ROMA - Il primato del coraggio (o della furbizia) spetta a David Hassan, candidato dell'Udc, che ha speso una fortuna per invitare gli elettori a scegliere qualcun altro: "Non votatemi", scandiscono i suoi manifesti, con il suo faccione di trequarti e una scritta chiarificatrice: "Così non potrò difendervi". Capiranno, i frastornati elettori del Lazio, che due negazioni affermano? Lo sapremo lunedì. Per il momento accontentiamoci di dare un'occhiata alla galleria della propaganda estemporanea del terzo millennio, alla rassegna dello slogan fai-da-te che nutre le illusioni di dieci, cento, mille candidati.

C'è chi si gira dall'altra parte, chi si maschera, chi si nega, chi si traveste e chi si trucca: sembrano davvero pronti a tutto, questi aspiranti consiglieri, assessori o presidenti, pur di catturare solo per un attimo la preziosa attenzione dell'elettore vagante. Gli italiani non ne possono più di questa invasione di manifesti, depliant e santini? Benissimo, ha pensato Gerri Buccolini, candidato della Lista Storace, e allora io invece di mostrare la mia faccia mi giro dall'altra parte: sui suoi manifesti, il candidato che si presenta di nuca ha voluto uno slogan adeguato: "Non facce di bronzo, ma una testa di ferro".

Anche il forzista Annì, candidato a Venezia, aveva avuto la stessa idea, però alla fine l'ha ritoccata: il corpo è di schiena, ma sopra c'è - con un fotomontaggio - la sua faccia. Slogan: "Voltarvi le spalle? Impossibile!". La diessina Giulia Rodano ha stampato sui suoi manifesti solo una sagoma tratteggiata, come quelle della scientifica: "Giulia Rodano non è qui" avverte il titolo. E dove diavolo è, alla vigilia dalle elezioni? "Sta lavorando per una sanità davvero pubblica". Ah, ecco.

Tra mille messaggi uguali a se stessi, ognuno cerca di bucare - se non il video - il tabellone elettorale con qualcosa di originale. Carlo Rienzi, della Lista Consumatori, a dispetto dell'età si presenza nudo ai suoi elettori. Sotto l'ombelico, una provvidenziale scritta lo salva da una denuncia per oltraggio al pudore: "Abbassiamo i prezzi, non le mutande: ci hanno tolto pure quelle". Appello finale: "Consumatori, votate per voi".

Non fa fino, chiedere il voto per sé, deve aver pensato il forzista Stefano Bandecchi, che ha adottato un motto singolare: "Eleggi te stesso" (naturalmente, votando per lui). Così però uno non può fare a meno di chiedersi: ma davvero io somiglio a quel tipo pelato col sorriso finto? Più arditamente, il comunista Garavello ("Uno della bassa" si autodefinisce), appare in maniche di camicia per darci un consiglio spassionato: "Se fossi te... voterei me!". Se fossimo in lui, non ne saremmo così sicuri.

L'arte di giocare con il proprio cognome - che alle ultime politiche è stata la dannazione dell'onorevole Lamorte - attrae irresistibilmente, come una sirena traditrice, candidati di ogni colore. "Non perderti, vota Sperduti" chiede un candidato pugliese del centrodestra. "Meglio una bottiglia oggi che un bidone domani", avverte il socialista Giuseppe Bottiglia (sperando di non fare fiasco, diranno i suoi rivali). Un gigantesco rubinetto color confetto (che però fa la goccia, e dunque, ahimé, perde) è invece il simbolo del verde Fontanarosa, il quale - già che c'è - rimane in tema anche nello slogan: "L'acqua è un bene di tutti". Sarà difficile dimenticarselo. Con ingenua furbizia, una candidata napoletana aveva scelto come frase chiave "La Margherita ha un nuovo motore", seguita dal suo cognome: Ferrari. La fuoriserie dei candidati è stata però costretta a tornare ai box per eliminare dai suoi manifesti il logo di Maranello: quando è troppo è troppo.

In Liguria, più che alle elezioni per la Regione, guardando i manifesti si direbbe che siano in corso le eliminatorie per l'arca di Noè. C'è il forzista Galli, la dipietrista Orso, l'ulivista Merlo e naturalmente la lista degli Animalisti. Ma soprattutto ci sono il candidato di An, Gatti ("Gatti, non parole!") e quello dei verdi, Cani ("Non c'è trippa per Gatti"). Chissà se l'hanno fatto, un faccia a faccia tra Cani e Gatti.

Quando c'è di mezzo il seggio, il politically correct va a farsi benedire. La leghista veneta Paola Goisis prende di petto la concorrenza orientale: "Cinese? No glazie!!!", mentre Salvatore Marino, della Lega Sud, si presenta con lo sguardo da duro come "maschio 100 per cento" e promette battaglia "contro il fascismo femminista", la cui esistenza era finora sfuggita ai più. Tre uova precedute da una C, cosa significheranno? Chi ha il pallino dell'enigmistica vi leggerà "Covi", ovvero il nome del candidato ulivista che si propone, modestamente, come la soluzione al "rebus Veneto".
E chi è quel tale vestito come Goffredo di Buglione, con l'armatura da crociato e la spada in pugno? Ma è Pier Gianni Prosperini, di An, che rimpiange i tempi in cui faceva il parà, presentandosi sobriamente così: "Baluardo della cristianità, flagello dei Centri Sociali, Condottiero del Nord". Certo, un po' di presunzione bisogna avercela, altrimenti uno non si candida.

Il forzista Mario Caligiuri probabilmente ha esagerato un po', ingaggiando come testimonial nientemeno che Einstein d E. T.. Il primo lo indica come "la formula giusta", il secondo scandisce il suo nome: "Ca-li-giu-ri". Un suo compagno di partito che si batte a Ischia e a Capri, tal Brandi, ha scelto invece la via vernacolare. I suoi manifesti non parlano di politica, parlano napoletano: "Jamme!", dice il primo, "Te voglio bene assaie" annuncia il secondo. Il terzo, però, è in italiano, ed è un invito che lascia interdetti: "Votatevi".

Ogni trucco è lecito, nel corpo a corpo della lotta all'ultimo voto. Un farmacista socialdemocratico della Puglia si mette in vetrina, col ricettario in mano, davanti a una gigantesca confezione di pastiglie battezzate con il suo nome: Magistro. Slogan: "Contro le malattie della politica, io ho la ricetta giusta!". Non vi piacciono le pastiglie? Il miracoloso preparato Magistro si può prendere anche in fiale, a volontà, prima o dopo i pasti: ma va consumato assolutamente entro il 4 aprile 2005.
 
1112122489dipassera.jpg
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto