Obbligazioni bancarie Obbligazioni Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca (27 lettori)

NonCisono

Nuovo forumer
Grazie.
Singolare il metodo di calcolo del texas ratio:
"Texas Ratio calculated as Net NPE / Tangible Equity"

Se non erro, convenzione (e logica) vuole che sia calcolato come:
NPE (gross) / (TCE + LLR)

A quel punto il texas di BPVi invece di 210,9% diventerebbe ca. 143% e 116% post AdC

numeri:
NPE = 9223,2
LLR = 3910,6
net NPE = 5312,6
TCE = 2534,1

texas = 9223,2 / (2534,1 + 3910,6) = 143,1%

Ho utilizzato come tangible common equity il patrimonio netto (stessa scelta di BPVi), ma ad essere sincero non mi convince molto, imho sarebbe più corretto usare il CET1, a quel punto:

TCE = 1656
texas = 9223,2 / (1656 + 3910,6) = 165,7%

post AdC:
texas = 9223,2 / (1656 + 1500 + 3910,6) = 130,5%

Sempre bello alto, ma inferiore p.e. ad MPS:
texas MPS = 46862 / (8499,4 + 22708) = 150%

Quoto i tuoi dubbi sul Texas ratio, che ne impedisce una comparabilità diretta con gli altri

In ogni caso la presentazione mi sembra un po' ottimistica: a slide 17 c'è un'evoluzione del Cost / Income ratio che neanche Unicredit ai primi anni 2000 aveva, ed era la più performante all'epoca

E a slide 18 si parla dell'inzio del processo sui parametri interni ai fini dei ratio di capitale. Il progetto costerà parecchio, sia in termini di personale specializzato, consulenza e, sorpattutto, impatti su sistemi informatici e processi. E sconteranno serie storiche degli ultimi 10 anni che certificano il "disastro" del protafoglio bancario in tutte le banche italiane, sia in termini di classificazioni a default che di perdite effettive e relativi accantonamenti.

Mah...
 

albicocco

Forumer storico
Grazie.
Singolare il metodo di calcolo del texas ratio:
"Texas Ratio calculated as Net NPE / Tangible Equity"

Se non erro, convenzione (e logica) vuole che sia calcolato come:
NPE (gross) / (TCE + LLR)

A quel punto il texas di BPVi invece di 210,9% diventerebbe ca. 143% e 116% post AdC

numeri:
NPE = 9223,2
LLR = 3910,6
net NPE = 5312,6
TCE = 2534,1

texas = 9223,2 / (2534,1 + 3910,6) = 143,1%

Ho utilizzato come tangible common equity il patrimonio netto (stessa scelta di BPVi), ma ad essere sincero non mi convince molto, imho sarebbe più corretto usare il CET1, a quel punto:

TCE = 1656
texas = 9223,2 / (1656 + 3910,6) = 165,7%

post AdC:
texas = 9223,2 / (1656 + 1500 + 3910,6) = 130,5%

Sempre bello alto, ma inferiore p.e. ad MPS:
texas MPS = 46862 / (8499,4 + 22708) = 150%

Un chiarimento se puoi pf GiveMeLeverage. In un recente articolo sul Corsera sono stati riportati i Texas delle principali banche italiane e con sorpresa ho visto che messo peggio è il Banco Popolare che precede MPS. Il fatto che sinora Banco Popolare, MPS e Vicentina, con Texas paurosi non siano " esplose" non svaluta la reale valenza dell'indice? Nell'articolo del Corsera si diceva che negli USA , già un indice Texas 120 era ritenuto pericolosissimo ed erano saltate banche anche con indice inferiore. Gm
 

NonCisono

Nuovo forumer
Un chiarimento se puoi pf GiveMeLeverage. In un recente articolo sul Corsera sono stati riportati i Texas delle principali banche italiane e con sorpresa ho visto che messo peggio è il Banco Popolare che precede MPS. Il fatto che sinora Banco Popolare, MPS e Vicentina, con Texas paurosi non siano " esplose" non svaluta la reale valenza dell'indice? Nell'articolo del Corsera si diceva che negli USA , già un indice Texas 120 era ritenuto pericolosissimo ed erano saltate banche anche con indice inferiore. Gm

Mi inserisco nella discussione sul Texas ratio

Premesso che, personalmente, è un ratio che non mi piace in quanto raffronta elementi poco confrontabili, l'attenzione che riceve il ratio ultimamente è solo perchè a livello storico è stata notata la correlazione tra valori di ratio intorno al 100% a livello di sistema bancario di una nazione e i default / salvataggi i banche della medesima nazione

In questo momento, in Italia, la media dei Texas Ratio è molto vicina a 100% (ho visto numeri intorno al 94-95%, con ISP e UCG con valori più bassi e che quindi portano in basso la media generale rispetto alle banche medio / piccole). Quindi gli investitori si fanno la domanda: chi salta il fosso ? Saranno quelle con i Texas ratio più alti ? Domanda lecita, ma che non implica una relazione diretta per dire che salta per prima chi ha un Texas ratio più alto
 

GiveMeLeverage

& I will remove the world
Quoto i tuoi dubbi sul Texas ratio, che ne impedisce una comparabilità diretta con gli altri<br />
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In ogni caso la presentazione mi sembra un po' ottimistica: a slide 17 c'è un'evoluzione del Cost / Income ratio che neanche Unicredit ai primi anni 2000 aveva, ed era la più performante all'epoca<br />
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E a slide 18 si parla dell'inzio del processo sui parametri interni ai fini dei ratio di capitale. Il progetto costerà parecchio, sia in termini di personale specializzato, consulenza e, sorpattutto, impatti su sistemi informatici e processi. E sconteranno serie storiche degli ultimi 10 anni che certificano il &quot;disastro&quot; del protafoglio bancario in tutte le banche italiane, sia in termini di classificazioni a default che di perdite effettive e relativi accantonamenti.<br />
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Mah...
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Per poter confrontare i texas di banche diverse è consigliabile ricalcolarli invece di prendere per buoni quelli pubblicati, in modo da essere certi che formula e dati siano omogenei.

I dati prospettici non li ho guardati più di tanto, non so quanta sostanza possa esserci al di là dell'autopromozione.
 

GiveMeLeverage

& I will remove the world
Mi inserisco nella discussione sul Texas ratio<br />
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Premesso che, personalmente, è un ratio che non mi piace in quanto raffronta elementi poco confrontabili, l'attenzione che riceve il ratio ultimamente è solo perchè a livello storico è stata notata la correlazione tra valori di ratio intorno al 100% a livello di sistema bancario di una nazione e i default / salvataggi i banche della medesima nazione<br />
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In questo momento, in Italia, la media dei Texas Ratio è molto vicina a 100% (ho visto numeri intorno al 94-95%, con ISP e UCG con valori più bassi e che quindi portano in basso la media generale rispetto alle banche medio / piccole). Quindi gli investitori si fanno la domanda: chi salta il fosso ? Saranno quelle con i Texas ratio più alti ? Domanda lecita, ma che non implica una relazione diretta per dire che salta per prima chi ha un Texas ratio più alto
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Non si può riassumere una banca in un solo numero, però il texas imho è più significativo di tanti altri, sicuramente più del tanto citato cet1.
Questo perché la somma di equity + accantonamenti è più difficile da alterare contabilmente rispetto ai singoli addendi (per capirci: se accantono poco miglioro il cet1, ma non il texas).
 

GiveMeLeverage

& I will remove the world
Un chiarimento se puoi pf GiveMeLeverage. In un recente articolo sul Corsera sono stati riportati i Texas delle principali banche italiane e con sorpresa ho visto che messo peggio è il Banco Popolare che precede MPS. Il fatto che sinora Banco Popolare, MPS e Vicentina, con Texas paurosi non siano &quot; esplose&quot; non svaluta la reale valenza dell'indice? Nell'articolo del Corsera si diceva che negli USA , già un indice Texas 120 era ritenuto pericolosissimo ed erano saltate banche anche con indice inferiore. Gm
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Una banca "esplode" quando lo decide l'autorità di vigilanza, vedi le 4 banche poste in risoluzione, sicuramente in condizioni più critiche che mps venete o altre, ma ugualmente sono andate avanti ad operare normalmente per mesi o anni fino a quando bdi ha deciso che dovevano morire.
Detto questo, la giustificazione generalmente adotta per i texas stellari delle banche italiane è: maggior % di credito collateralizzato e miglior qualità degli asset che costituiscono il collaterale.
Non so se crederci. ;)
Cmq piuttosto che concentrarsi sul numero assoluto (sotto 1 la banca campa, sopra 1 la banca crepa), conviene guardare ai valori relativi.
 

NonCisono

Nuovo forumer
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Non si può riassumere una banca in un solo numero, però il texas imho è più significativo di tanti altri, sicuramente più del tanto citato cet1.
Questo perché la somma di equity + accantonamenti è più difficile da alterare contabilmente rispetto ai singoli addendi (per capirci: se accantono poco miglioro il cet1, ma non il texas).

Rispondo solo a questa tua.

Il CET1 ha come numeratore il capitale, a denominatore l'RWA (Risk Wighted Assets)

Se accantoni di meno, il numeratore migliora perchè fai più utili e quindi migliora il capitale. Ma anche RWA (o i requisiti di capitale) aumentano. Quindi non puoi determinare a priori come le politiche di accantonamento impattano sul CET1.

Se vuoi entrare nel dettaglio, dobbiamo fare degli esempi ed entrare nello specifico della regolamentazione prudenziale, perchè qui andiamo OT
 

GiveMeLeverage

& I will remove the world
Rispondo solo a questa tua.

Il CET1 ha come numeratore il capitale, a denominatore l'RWA (Risk Wighted Assets)

Se accantoni di meno, il numeratore migliora perchè fai più utili e quindi migliora il capitale. Ma anche RWA (o i requisiti di capitale) aumentano. Quindi non puoi determinare a priori come le politiche di accantonamento impattano sul CET1.

Se vuoi entrare nel dettaglio, dobbiamo fare degli esempi ed entrare nello specifico della regolamentazione prudenziale, perchè qui andiamo OT

L'impatto degli accantonamenti è molto maggiore sul numeratore (CET1) che non sul denominatore (RWA).
Se vuoi approfondire: volentieri, scrivimi in mp.
 

NonCisono

Nuovo forumer
L'impatto degli accantonamenti è molto maggiore sul numeratore (CET1) che non sul denominatore (RWA).
Se vuoi approfondire: volentieri, scrivimi in mp.

Rispondo in pubblico, anche perchè la cosa è facile.

Hai ragione a metà.

Se la banca utilizza l'approccio Standard, minori accantonamenti hanno effetto su entrambi i fattori del CET1, ma come dici tu, l'effetto è superiore sul capitale (maggiori utili) rispetto all'effetto sugli RWA. Quindi CET1 aumenta.

Se la banca utilizza l'approccio dei rating interni, l'effetto è neutro. Infatti minori accantonamenti = maggiori utili. Ma l'effetto sul capitale è "sterilizzato" dalle deduzioni che si devono fare come differenza tra la perdita attesa e gli accantonamenti. Se diminuiscono gli accantonamenti, tale differenza aumenta dello stesso importo dell'aumento dell'utile, e la differenza va in deduzione del capitale ai fini CET1.

Ciao
EDIT h17:44. Naturalmente il ragionamento è valido considerando che i minori accantonamenti che hanno provocato tale impatto sul CET1 NON vengano distribuiti. Se vengono distribuiti, l'effetto in aumento sul CET1 diminuisce / si sterilizza nel caso dell'approccio Standard, mentre ha certamente un impatto negativo sul CET1 nel caso di banche con approccio modelli interni. Ma, giustamente, facciamo ragionamenti a invarianza di tutte le altre politiche di bilancio
 
Ultima modifica:

darkog

In Hoc Signo Vince..
Anche se con volumi inesistenti, continua il buon rialzo dei bond PopVi.
Senior in particolare.

Speriamo non sia un fuoco di paglia.
 

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