Obbligazioni bancarie Obbligazioni Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca

Vicenza, il tribunale apre una sezione per le cause Bpvi


Sarà operativa dal 24 ottobre e avrà due magistrati dedicati, ma altri tre sono in arrivo. Oggi si riunisce il cda della banca vicentina, incentrato sulle cause. Il piano di ristrutturazione atteso nella riunione del 25 ottobre


di Elena Dal Maso




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    In tarda mattinata si riunisce il consiglio di amministrazione della Banca Popolare di Vicenza presieduto da Gianni Mion. Non dovrebbe essere l’incontro decisivo per mettere a punto il tanto atteso piano di ristrutturazione dell’istituto di credito, come ha scritto MF-Milano Finanza.

    La riduzione anche consistente del personale, che dovrebbe attestarsi oltre mille dipendenti su diecimila (la banca ha registrato un cost/income ratio dell’83,6% nel primo semestre, contro una media di mercato del 65%), il piano di possibile liquidazione degli npl e le cause contro la vecchia gestione stanno facendo slittare il progetto. Che invece, come risulta a milanofinanza.it, potrebbe essere elaborato nella riunione di martedì 25 ottobre.

    Oggi il cda della Bpvi dovrebbe invece concentrarsi soprattutto sulle vertenze legali. Sul tema delle richieste risarcitorie sarebbe al lavoro lo studio legale Bonelli Erede Pappalardo, che starebbe definendo uno schema per agire su questo fronte. Lo scorso giugno Quaestio sgr (azionista di Bpvi attraverso il fondo Atlante) aprì pubblicamente a un piano di ristoro, caldeggiato proprio da MF.

    Il board potrebbe anche imprimere un’accelerazione sull’altro fronte legale aperto, cioè quello dell’azione di responsabilità nei confronti degli ex amministratori. Su questa partita è invece attivo lo studio Gatti Pavesi Bianchi, che dovrebbe concludere il proprio lavoro entro la fine del mese permettendo così ai vertici della popolare di convocare l’assemblea in tempi rapidi.

    Intanto il tribunale di Vicenza ha aperto una nuova sezione dedicata interamente ai contenziosi bancari, soprattutto per far fronte alle conseguenze delle cause contro BpVi. Lo ha annunciato il presidente del tribunale veneto Alberto Rizzo.

    Il nuovo ufficio, che sarà aperto dal 24 ottobre, avrà al suo attivo per il momento i due magistrati Massimiliano De Giovanni e Gaetano Campo, l’ufficio studi e un’unità amministrativa, ma Rizzo ha spiegato di avere inoltrato al Ministero della Giustizia la richiesta di un rinforzo di almeno tre magistrati.

    Il presidente del tribunale di Vicenza ha anche fatto il punto sul numero di procedimenti relativi ai contenziosi bancari: nel 2015 sono stati 308, nel corso del 2016 da gennaio all’inizio di ottobre sono stati 239. Con la nuova sezione dedicata, si punta a rendere più rapido l’estinguersi dei procedimenti, con una calendarizzazione certa delle udienze (che saranno al massimo cinque salvo casi particolari) che sarà effettuata dalla prima udienza. A rendere più celeri le pratiche dovrebbe contribuire la creazione di un ufficio studi, equipe di esperti che faciliterà il lavoro del giudice.
 
secondo voi sarà il caso di acquistare una nuova trance ha 65-70 visto
che ne posseggo già una con carico 89??

dipende che %tuale del tuo portafoglio è...dalla tua avidità ....dalla tua propensione al rischio dalla tua "tenuta" ad oscillazioni di prezzo e contestuale loss - gain

se hai meno del 10% investito a prezzi sotto 85-90 ...pensaci

...siamo tutti diversi uno dall'altro ...ma devi essere te stesso nei trade ...se copi qualcuno poi nei momenti cali ...sbrocchi e fai cazzate ...perchè devi essere sempre tu alla fine a determinare l'entrata l'uscita l'incremento il decremento da una posizione ...chi "copia" gli altri e và fuori SIZE ...poi và lo vedo spesso vanno fuori di testa :D ;)
 
si capisco ma sai anche darmi notizie x cui possa farmi una idea sul d farsi??
esempio dovrà di nuovo fare un aumento di capitale e il fondo atlante è in
grado di sostenerlo??
 
si capisco ma sai anche darmi notizie x cui possa farmi una idea sul d farsi??
esempio dovrà di nuovo fare un aumento di capitale e il fondo atlante è in
grado di sostenerlo??
se leggi il forum l'avrai già capito ...qui o di là ...ma di là fanno a botte ogni tanto :D
...Atlante c'è ha 750 Milioni ...post cessione NPL dovranno fare adk ci sono fondi pronti a rilevare le due venete al prezzo che NON piace ad Atlante ...quindi Atlante cercherà di portare avanti con i NUOVI piani industriali e la cessione degli NPL per presentarsi ed avere un offerta migiore di quella ricevuta a settembre
ce la farà...? non lo sò io credo che potrebbe vendere una delle due venete e concentrarsi su quella rimasta ..la fusione implica un adk alla spannometrica tra 1,5 e 2 Miliardi ...chi lo dice ? io Come esce la cifra ? esce perchè mi tengo larghixssimo e non avrò sorprese ...ce la farà Atlante da Solo ? NOn ci vuole almeno un azione di sponda ...tutto questo lo vedrai dopo natale a cavallo della primavera cessione npl e quantificazione della somma per ricapitalizzare ...

quantifica i tuoi soldati ...e decidi ...
oppure ripassa a primavera post cessione degli NPL
al limite uno può stare fuori o non incrementare ora e entrare in SIZE area 90 a cose CHIARE ;)
 
Triplicano gli esuberi alla Popolare di Vicenza

Il nuovo piano all'esame del Cda. Le uscite di personale passano a 1.500. L’incognita della fusione con Veneto bancadi Eleonora Vallin

BANCA DI VICENZA
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11 ottobre 2016


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PADOVA. Tra i corridoi di via Battaglione Framarin a Vicenza corre voce che il presidente Gianni Mion, da «uomo d’industria», abbia iniziato a narrare agli ignari bancari vicentini la storia della Sanremo confezioni.

Azienda trevigiana di Caerano San Marco che negli anni d’oro arrivò ad occupare oltre 5 mila dipendenti. Poi andò in crisi, così la Gepi (dove sia Mion sia l’ad Francesco Iorio militarono) fu chiamata al pronto intervento per la ristrutturazione ma, inevitabilmente, arrivò la fine. Fu una grande pagina di storia industriale veneta e di relazioni sindacali, ma oggi la Sanremo Confezioni è un’area industriale degradata.

Per Mion questa è un’immagine simbolo di politiche industriali sbagliate ma anche di tante fatiche e troppi denari spesi, senza un lieto fine. Il processo allora fu lento, ma per Bpvi potrebbe essere veloce.

Oggi l’ad Iorio porterà in Cda i contenuti del Piano industriale; sarà interessante capire se la strategia sarà nuova o un aggiornamento del precedente progetto, datato novembre 2015, che aveva individuato 575 esuberi. I rumor parlano oggi di 1.500 tagli e, da Vicenza, si dice che questa partita sul personale potrebbe essere aperta e gestita con i sindacati, prima dell’approvazione del piano al varo del Cda a fine mese.

L’ad Iorio, nell’incontro con le sigle di fine settembre, aveva chiesto «creatività». E ieri la First Cisl ha inviato i suoi «buoni suggerimenti al management», «nonostante i 5 milioni di euro incassati (dal top management, ndr) nel 2015». Si va da una banca di nuovi servizi alle Pmi, al business dell’intermediazione immobiliare fino al partenariato amministrativo di privati.

Ma si chiede anche la gestione in house (interna) dei crediti deteriorati (1,9 miliardi di Npl) proprio per riconvertire gli esuberi. La Cisl ricorda che la spesa per il personale nei sei mesi segna 205 milioni ma Bpvi ne perde 800. Insomma: c’è qualcos’altro che non funziona.

Ed è qui che dovrà agire il mix di leve del piano Iorio. Anche perché, fanno notare i sindacati, «a dicembre 2015, le coperture a fondo esuberi per l’esodo volontario di 575 colleghi non c’erano. E nemmeno a febbraio di quest’anno. E temiamo continueranno a non esserci, vista la semestrale». Mion avrebbe dichiarato ai sindacati di non avere intenzione di tagliarsi lo stipendio. A Veneto Banca si dice invece che qualcuno si stia preparando a fare il “bel gesto”.

Ieri a Montebelluna si è svolto un Cda tecnico e “flash” presieduto da Beniamino Anselmi, molto più tiepido di Mion sulla via della fusione tra le due venete. Il board, dopo aver varato giovedì scorso l’azione di responsabilità al voto dell’assemblea il 16 novembre - punto su cui invece Vicenza appare in ritardo - ha affrontato ieri «regolamenti e policy».

A cui si è aggiunta «una visione complessiva dalla situazione» spiegano dal quartier generale di via Feltrina. Anche Veneto Banca deve elaborare un nuovo Piano industriale richiesto da Atlante, ma con un allungo di qualche settimana in più rispetto a Vicenza.

Ai tagli di Bpvi, la popolare trevigiana potrebbe aggiungere altri 1.300/1.400 esuberi. Nelle prossime settimane sarà interessante capire se nei piani ci sarà anche la previsione di

una fusione veneta. Ieri intanto Pierluigi Bolla, «in conformità alla richiesta del 10 agosto 2016 da parte Beniamino Anselmi», ha comunicato le proprie dimissioni «irrevocabili e con effetto immediato» dalla carica di amministratore di Banca Intermobiliare di investimenti e gestioni (Bim).
 
Roma, 11 ott. (askanews) - La Banca popolare di Vicenza risarcirà parzialmente gli azionisti che hanno avuto perdite rilevanti investendo nell'istituto veneto. Lo ha affermato il vicepresidente Salvatore Bragantini al termine del consiglio di amministrazione. "Siamo in fase avanzata - ha sottolineato - di messa a punto di una proposta che prevede un parziale ristoro delle perdite di chi abbia investito in azioni della Vicenza, senza dimenticare che quello in azioni è, in ogni caso, un investimento a maggiore rischio. L'esborso a carico della banca sarà comunque delimitato previamente nel rispetto dei requisiti patrimoniali dettati dalla Bce".

"Una volta messa a punto - ha spiegato Bragantini - la nostra proposta sarà illustrata alle associazioni dei consumatori e degli azionisti. Il cda sottolinea la necessità che tutte le risorse disponibili siano messe a frutto per progettare una banca che, nel rispetto della migliore storia della Banca popolare di Vicenza, sia pronta alle sfide di domani".

L'istituto di credito, ha aggiunto il vicepresidente, "ha un rilevante patrimonio immobiliare, che va valorizzato e messo a frutto. Lo faremo senza timidezze nell'interesse della banca, interesse che viene prima di tutto".
 
*** Pop.Vicenza: in cda discussione approfondita su piano, focus su Npl



19:59 Non si e' parlato di fusioni. Breve nota ufficiale istituto (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Milano, 11 ott - Il cda della Banca Popolare di Vicenza ha condotto una discussione approfondita sulle iniziative previste dal piano industriale che il management guidato dall'a.d. Francesco Iorio sta elaborando. L'attenzione, secondo quanto riferiscono fonti finanziarie, si e' concentrata in particolare su tutte le operazioni, gia' effettuate o in preparazione, propedeutiche alla gestione dei crediti non performing, anche attraverso la vendita di portafogli rilevanti. Non e' invece stato affrontato, stando a quanto si apprende, il tema aggregazioni. Una breve nota dell'istituto si e' limitata a rilevare che "il cda ha preso atto con soddisfazione della presentazione da parte dell'amministratore delegato di ulteriori passi in avanti del piano di rafforzamento della posizione competitiva della banca nella difficile congiuntura attuale". Ppa- (RADIOCOR) 11-10-16 19:59:24 (0621) 5
 
Cattolica, grandi soci in pressing per la Spa Mercoledí 12 Ottobre 2016

Qualcuno ha depositato sul tavolo del vertice di Cattolica una richiesta che, seppur informale, potrebbe comportare un radicale cambio di rotta per la compagnia: la trasformazione del gruppo assicurativo in una società per azioni. E non si può escludere che l’azienda, con i tempi e i modi che riterrà opportuni, possa in futuro valutare un nuovo assetto di governance, una volta chiuso “positivamente” il dossier Popolare di Vicenza.

Il desiderata, rispetto a un cambio di passo, sarebbe stato avanzato da un folto gruppo di soci e da qualche azionista che, sebbene sulla carta coagulino una quota assai rotonda del capitale, complice la forma di cooperativa che caratterizza Cattolica, hanno un peso assai limitato in termini di voto. Eppure proprio di recente, attraverso una serie di incontri con le prime linee della compagnia, quei soci-azionisti avrebbero provato a far sentire la propria voce su un tema che ritengono chiave per lo sviluppo futuro dell’azienda.

In particolare, il progetto di dare nuova forma alla governance troverebbe particolarmente favorevole la Popolare di Vicenza, socia con il 15,07% del capitale. Ma anche l’azionista Palladio. La finanziaria, guidata da Giorgio Drago, al momento pur detenendo circa il 2% di Cattolica, non è ancora socia poiché non sono ancora state completate le procedure per il cambio di status che dà diritto ad esercitare quell’unico voto che Palladio ha in capo.

Diversi fondi istituzionali poi, da tempo, solleciterebbero una svolta che, è l’auspicio, potrebbe avere ricadute positive anche sul corso di Borsa del titolo (ieri ha chiuso in calo dello 0,10% a 5,2 euro). La speranza, in generale, è che il gruppo guidato dal ceo Giovanni Battista Mazzucchelli e dal presidente Paolo Bedoni affronti per tempo quello che con il passare degli anni potrebbe rivelarsi un mutamento necessario. Ecco perché, è l’ambizione di chi ha posto il problema all’attenzione del management, la questione dovrebbe essere affrontata in anticipo: per gestire al meglio un passaggio fondamentale. Cattolica, come ha sottolineato di recente anche Standard & Poor’s ha un profilo di rischio finanziario che si attesta ad un livello «più che adeguato», frutto della riconfermata stabilità del profilo di rischio dei business, che rimane «soddisfacente» ma anche del «forte» posizionamento competitivo sul mercato italiano. A certe condizioni, dunque, potrebbe presentarsi sulla piazza nazionale come potenziale soggetto aggregatore in un ipotetico processo di consolidamento tra piccole e medie imprese assicurative. Per farlo, però, dovrà avere le carte in regola, in primo luogo relativamente all’assetto societario e di governance. E in ragione di ciò va, evidentemente, costruito un nocciolo duro di azionisti che garantisca stabilità all’azienda evitando che diventi preda di qualche fondo estero in cerca di facili affari.

L’intero processo andrebbe dunque costruito passo passo. Tuttavia, fanno notare ambienti vicino alla società, in questo momento c’è un’unica urgenza da affrontare: la risoluzione del rapporto con la Popolare di Vicenza. Di questo, di fatto, si starebbe occupando il vertice, confidente, peraltro, che l’istituto rispetti le implicazioni conseguenti l’esercizio del recesso sull’accordo di bancassicurazione, ossia l’acquisto del controllo delle tre società Berica Vita, ABC Assicura e Cattolica Life per 175 milioni di euro. Questo, spiegano, sempre le stesse fonti, è un punto che non dà spazio ad altri temi. Tuttavia, a valle di questa fase, in piena autonomia e in consonanza con la base sociale, il gruppo affronterà la questione dell’evoluzione della governance per valorizzare il ruolo dei soci e degli azionisti. Sui tempi e le modalità di questo percorso, però, la compagnia non intende minimamente farsi condizionare dalla Popolare di Vicenza e dai suoi problemi.
 

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