Obbligazioni bancarie Obbligazioni Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca (1 Viewer)

Vet

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d'altronde se riescono a rissolvere la questioni azionisti ... gli npl non sono cosi mostruosi come Mps... taglio del personale .... torna ad essere una banca appetibile in una delle regioni piu ricche d'europa......
 

Fabrib

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Il Sole 24 ore:
  • 10 gennaio 2017
  • Carlo Festa
  • Si riallacciano i contatti con i grandi fondi statunitensi in vista di una possibile fusione tra la Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, che secondo i piani del management dei due istituti dovrebbe essere realizzata entro il 2017.
Ma rispetto all’anno scorso, quando si erano affacciati sul dossier private equity come Atlas, Baupost, Centerbridge e Warburg Pincus, la lista dei potenziali partner, che potrebbero affiancare il fondo Atlante nella compagine, si sarebbe ristretta. Secondo Debtwire, in pole position sarebbero infatti ora in particolare i fondi Apollo e Atlas. Al momento, comunque, le discussioni con i due fondi sarebbero ancora in una fase interlocutoria.
Resta infatti da verificare la tempistica del progetto di fusione tra Veneto Banca e Vicenza, che sta proseguendo sotto la regia dell’azionista, appunto il fondo Atlante gestito da Quaestio Sgr.
Molti dei fondi di private equity contattati lo scorso anno si sono tirati indietro anche per il timore di importanti rischi legali sui due istituti veneti, che avrebbero potuto immobilizzare l’attività delle due banche.
La riduzione significativa di questi rischi, con la definizione di offerte transattive, resta dunque un passo fondamentale del percorso di rilancio del nuovo gruppo che dovrebbe nascere dalla fusione. Come ha spiegato il consigliere delegato della Popolare Vicenza Fabrizio Viola «i rischi legali devono essere ridimensionati perché le due banche – oggi singole domani assieme – possano avviare un percorso di rilancio su basi solide».
Ma c’è un altro tema, altrettanto importante. Nel 2017 il nodo principale sarà quella della liquidità aggiuntiva che sarà necessaria per i due istituti, dopo che Atlante nella parte finale dell’anno ha iniettato un altro miliardo di euro. Il piano industriale delle popolari venete poggerà su un rafforzamento del capitale e su un contestuale miglioramento della qualità dell’attivo con una riduzione del portafoglio di «non performing loan».
È plausibile ipotizzare, in queste condizioni, un doppio aumento di capitale nel corso del 2017 per ciascuno dei due istituti veneti: di circa un miliardo di euro ciascuno. A sottoscrivere la nuova richiesta di liquidità dovrà per forza essere ancora il fondo Atlante, chiamato allo stesso tempo pure a ripulire il bilancio delle banche dai crediti problematici.
Se le discussioni con Atlas e Apollo dovessero entrare in una fase più concreta, ad avvantaggiarsene sarà dunque il fondo Atlante, azionista delle due realtà venete, che potrà liberare risorse importanti per altri dossier nel mondo bancario.
Ma il lavoro da svolgere per attrarre grandi investitori internazionali resta importante. Uno degli asse portanti sarà il recupero di efficienza perché le due banche hanno un cost-income che è attorno al 100 per cento. Per i manager di Veneto Banca e Popolare di Vicenza la scommessa da vincere è quella di creare le condizioni per realizzare grandi efficienze in modo da spingere la crescita di masse e ricavi. In questo modo anche gli investitori internazionali potrebbero essere attratti in maggior misura.
 

russiabond

Il mito, la leggenda.
By Moorecat...

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darkog

In Hoc Signo Vince..

Che tristezza questi articoli. Senza alcun senso.
Il bello è che c'è gente che viene pure pagata per scrivere queste cazz.ate!

Bisognerebbe domandare al genio dei numeri, che ha scritto l'articolo, le probabilità di generare perdite del Bond Vicenza 2017 50k e per quale motivo prezza così diverso dal Bond analizzato.

Avevo un amico che scriveva sul sole di finanza.. lasciamo perdere che è meglio..
 

Fabrib

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Corriere della Sera:

I (pochi) fondi di Atlante contesi
tra Montepaschi e banche venete

Per Vicenza-Veneto si profila un’offerta volontaria di scambio sui subordinati
Giovedì il consiglio di Siena discute la prima bozza del piano industriale

di Fabrizio Massaro


I (pochi) fondi di Atlante contesi tra Montepaschi e banche venete

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Alessandro Penati, presidente di Quaestio Capital Management sgr
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I prossimi giorni saranno decisivi per Atlante e i due fronti sui quali il fondo salva-banche è impegnato, Mps e le banche venete. La domanda è: dove metterà Atlante quegli 1,7 miliardi di euro che sono rimasti in cassa dopo che è saltata l’operazione con Siena? Quei soldi fanno ancora gola al ceo di Mps, Marco Morelli, e al Tesoro. Ma interessano anche al numero uno di Popolare di Vicenza e Veneto Banca, Fabrizio Viola. Solo che per entrambi i fronti quei soldi non bastano.

Fino a pochi giorni fa Atlante 2 aveva a disposizione 2,2 miliardi. Solo che nel frattempo ha speso 500 milioni circa per i crediti in sofferenza delle good banks Etruria, Marche e CariChieti, e potrebbe fare altrettanto con quelli di CariFerrara. La coperta insomma è sempre più corta. E non ci sono all’orizzonte nuove adesioni al fondo. Per questo il gestore Quaestio e gli investitori in Atlante — banche, assicurazioni, fondazioni, Cdp — dovranno scegliere su chi andare, oppure dividere le risorse sui vari fronti. Ma le idee non sono ancora chiare.






Il fronte più caldo sono le due banche venete, che Atlante controlla al 98% circa e nelle quali ha messo in totale 3,5 miliardi. PopVi e Veneto Banca devono ora ripulire i loro bilanci dai crediti in sofferenza e servirà un altro aumento di capitale. Si parla di tre miliardi di euro. Uno è quello versato da Atlante a fine dicembre come anticipo; dunque se ne devono trovare due.

Un po’ di milioni di possono ottenere con le cessioni (Arca, le estere, Banca Nuova, Apulia) e la scissione di Bim, in base al piano di fusione che Viola elaborerà entro il mese, e circa 500 milioni da un’eventuale offerta di conversione volontaria dei bond: le due banche hanno obbligazioni subordinate per 1,3 miliardi, con 200 milioni in mano ai risparmiatori (146 nella Vicenza, il resto in Veneto Banca). Il resto dovrà arrivare dal mercato.

Ma perché si possa andare sul mercato serve che i soci ripuliscano le banche dalle cause legali aderendo in massa alla transazione proposta accettando un rimborso del 15% sulle azioni, cui forse si potrebbe aggiungere un warrant, come ha fatto capire ieri il presidente di Veneto Banca, Massimo Lanza. Se invece volteranno le spalle alla banca, l’aumento sul mercato non sarà possibile. In questo caso dovrà scattare lo schema Mps, cioè la «ricapitalizzazione precauzionale» prevista dalla direttiva Ue del bail-in, con i soldi dello Stato, attingendo ai 20 miliardi stanziati con il decreto. Ma gli obbligazionisti dovranno subire il Burden sharing: convertire i bond in azioni, sia pure alla pari e con la previsione di un rimborso come in Mps, sarebbe un altro duro colpo alla fiducia di una clientela «che si sente come la moglie tradita», secondo la definizione di Viola. Escludendo lo scenario del salvataggio di Stato, Atlante può entrare nell’operazione in due modi: o comprando la tranche più a rischio degli npl (non performing loan) da cartolarizzare, con 600-800 milioni, oppure sottoscrivendo l’aumento di capitale con tutti gli 1,7 miliardi. In realtà Atlante 2 per regolamento può investire solo in npl, ma tra gli investitori c’è chi spinge per difendere l’investimento in capitale, quindi verso un nuovo apporto sulle due banche. Altri invece temono che i soldi comunque non basterebbero. Si vedrà.

Poi c’è anche la sirena senese. Mps deve presentare una bozza di piano industriale alla Ue e sembra che il vecchio piano «privato» possa essere approvato più facilmente rispetto a uno totalmente nuovo. Per questo tra Rocca Salimbeni e Via XX Settembre, sede del Tesoro, sta tornando l’idea originaria della cartolarizzazione delle sofferenze, o un mix di soluzioni. Dunque Atlante deve far parte della partita Mps, sia pure forse con uno sforzo minore dei 1,7 miliardi iniziali. Un primo orientamento si avrà giovedì al consiglio di Mps che discuterà la bozza del piano. Per quella data a Siena sperano che Atlante abbia chiarito i suoi intendimenti.

14 gennaio 2017 (modifica il 14 gennaio 2017 | 22:34)
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Vet

Forumer storico
Fare previoni varie sulle obbligazioni veneto e' po' come guardare la sfera di cristallo.... lascia il tempo che trova.... come ho gia' scritto la soluzione positiva di questa 2 banche ha come 1 importante obbiettivo l'accettazione da parte degli azionisti dell'offerta, se passa ,una grossa fetta dei problemi di queste banche si risolve agli occhi di futuri investitori......paragonare Mps alle Vicenza ci fa dimenticare che su Mps nessuno
ha voluto metterci un euro .... nonostante siano andati col cappello in mano per mezzo mondo.....sulle Veneto ... Atlante ci ha messo un paio di Miliardi di Euro non certo per vederseli polverizzare
 

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