Da Borsapretaporter sul Fol
BPVI/VENETO B.: SI LAVORA ANCHE A PARACADUTE PUBBLICO (MF)
MILANO (MF-DJ)--Al momento i vertici di Popolare di Vicenza e Veneto
Banca sono concentrati sulla redazione del piano industriale, un documento
concepito in un'ottica di mercato con l'obiettivo di arrivare nel 2021 a
profitti per circa 400 milioni e a un cost/income vicino al 50%, come
anticipato ieri da MF-Milano Finanza.
Sulla ristrutturazione dei due istituti controllati dal fondo Atlante,
si legge su MF, pende pero' un'incognita ancora tutta da calibrare, cioe'
l'importo dell'aumento di capitale che sara' concordato con la Bce. Ieri i
cda si sono riuniti a Milano (Bpvi) e Roma (Veneto Banca) per esaminare
una bozza quasi definitiva del documento che nel pomeriggio e' stata
condivisa con Bankitalia e che oggi dovrebbe essere sottoposta alla
vigilanza di Francoforte. Nella prossima seduta di giovedi' 9 i board
potrebbero licenziare la versione definitiva, anche se l'ok ufficiale non
arrivera' prima di martedi' 21. Per quella data dovrebbe gia' conoscersi
l'ammontare del fabbisogno patrimoniale che fonti indicano come molto
superiore a due miliardi di euro. Ieri qualcuno ipotizzava perfino una
cifra vicina ai 6 miliardi, ma la banca ha lasciato intendere che
l'importo sarebbe inferiore. Anche se i due istituti potranno cedere
alcuni asset come Arca, Prestinuova, Banca Apulia, Apulia Prontoprestito o
cospicui pacchetti di immobili, l'importo dell'aumento di capitale sara'
comunque molto consistente.
Un intervento pubblico appare tutt'altro che remoto. Il decreto
Salva-risparmio del dicembre scorso e ora in discussione in Parlamento ha
messo a disposizione lo strumento della ricapitalizzazione precauzionale
che impone il ricorso al burden sharing. Questa appare come la soluzione
piu' probabile per un'eventuale messa in sicurezza delle due banche anche
se, si fa notare, risulterebbe particolarmente penalizzante per Atlante e
per i suoi investitori. Con un'operazione di questo genere, infatti, il
fondo gestito da Quaestio potrebbe vedersi diluito in maniera
significativa, sorte non molto dissimile a quella dei vecchi soci dei due
istituti. Cosi' a Roma sarebbero allo studio ipotesi alternative come un
ingresso dello Stato direttamente in Atlante attraverso un versamento ad
hoc, una mossa che potrebbe essere piu' gradita alle banche e alle altre
istituzioni finanziarie presenti nella partita. Il fondo potrebbe infatti
sottoscrivere il maxi aumento direttamente con le risorse pubbliche messe
a disposizione da Roma e restare azionista di controllo per gestire la
ristrutturazione e la cessione (o la quotazione).
fch
(fine)
MF-DJ NEWS 01/02/2017 08:06