Obbligazioni bancarie Obbligazioni Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca (2 lettori)

angy2008

Forumer storico
Ciao a tutti
stamattina la venetina è stata rimborsata da qualche intermediario, tra cui Widiba.
Fatto singolare è che Widiba e Mps rimborsano solo in presenza effettiva dei fondi. Quindi vuol dire che sono stati mandati da VB

Davvero singolare.
io ho ricevuto cedola di Vicenzina dicembrina, presumo che anche la Venetina debba pagare la cedola, per il rimborso chi l'ha avuto è consigliabile prenda i soldi e scappi, se ne vale la pena, non è il caso di avere dei rimorsi con le banche.
 

Fabrib

Forumer storico
Utente Investo, da altro Forum:
Dal Sole di oggi


Sui dettagli si sta ancora ra-
gionando tra Roma, Bruxelles e
Francoforte. Ma l’impalcatura di
massima dell’operazione su Ve-
neto Banca e Popolare di Vicen-
za è oramai definita. Tanto che
già oggi potrebbe esserci una de-
cisione da parte del candidato in
pole position, Intesa Sanpaolo. A
quanto risulta, la strada maestra
prevede la cessione delle due
banche venete a Ca de’ Sass pre-
via “pulitura” dell’intero blocco
di crediti deteriorati tramite in-
tervento pubblico. A questo sco-
po andrebbero dirottati i circa 5
miliardi originariamente desti-
nati alla ricapitalizzazione pre-
cauzionale, ipotesi che rimane
ufficialmente in campo, come
sottolineano fonti del Tesoro,
ma che negli ultimi giorni ha per-
so abbondantemente terreno.
Tra i possibili acquirenti, al
momento, il più accreditato sem-
bra essere come detto il gruppo
guidato da Carlo Messina, che sta
valutando il dossier. A muoversi
è stata anche Iccrea, supportata
da Mediobanca come advisor,
anche se a Francoforte avrebbe-
ro storto il naso sulla sostenibili-
tà di questa strada. Ci sarebbe
questo tra gli ostacoli che hanno
fatto desistere il maxi gruppo co-
operativo. Dal canto suo Unicre-
dit, per bocca del presidente Giu-
seppe Vita, ha ribadito il proprio
«no» a un intervento a due con
Intesa, prefederendo una «solu-
zione di sistema che coinvolga la
grandissima parte delle banche
italiane». Uno scenario difficilis-
simo da realizzare, a poche ore
dalla chiusura dell’offerta. Ed è
proprio sulla composizione de-
gli attori in campo che si devono
giocare le ultime mosse, in vista
della scadenza di oggi per le of-
ferte a Rothschild. Alla data
room si sono affacciati diversi,
tra cui anche Bnl-Bnp Paribas e
UniCredit stessa.
La definizione dei giocatori è il
passaggio chiave per quella che
si profila come una liquidazione
“ordinata” per i due istituti in cri-
si, soluzione contemplata dalla
direttiva Brrd sulle risoluzioni
bancarie. All’articolo 46 la nor-
ma Ue spiega che «si dovrebbe
sempre vagliare l’ipotesi della li-
quidazione dell’ente in dissesto
con procedura ordinaria di insol-
venza prima di applicare stru-
menti di risoluzione». «Nelle re-
gole Ue c’è una certa flessibilità»,
ha confermato la commissaria
all’Antitrust europeo Margreth
Vestager rispondendo alla do-
manda se la ricapitalizzazione
precauzionale fosse ancora una
opzione per le due banche vene-
te. «Non sta a me, ma alle autorità
nazionali, decidere quali misure
si dovrebbero prendere - ha ag-
giunto -. Il mio compito è assicu-
rarci che la direzione presa sia
applicata in linea con le regole».
Diversamente dalla risoluzio-
ne - gestita dal Single resolution
board - la liquidazione coatta
amministrativa sarà gestita di-
rettamente da Banca d’Italia, nel
quadro delle regole fissate dal
Testo unico bancario. Le banche
in dissesto, in particolare, rimar-
ranno in vita per le attività cor-
renti in vista della cessione. Pri-
ma di allora, è previsto che le
perdite vengano colmate azze-
rando gli azionisti e coinvolgen-
do i possessori di bond subordi-
nati e non quelli di titoli senior.
Un meccanismo di rimborsi an-
drà poi dedicato ai piccoli inve-
stitori titolari dei titoli junior, sul
modello di quel che si farà per
Mps una volta ottenuto anche il
via libera ufficiale da Bruxelles
alla precauzionale.
In questo scenario, i fondi
pubblici andrebbero destinati
prima di tutto alla bad bank, per
lo spin-off dei 10 miliardi di Npl
in pancia alle due venete su cui
sembra difficile l’intervento di
Atlante 2, dirottato su Mps dal-
l’uscita di scena dei fondi For-
tress ed Elliott. Sul fronte dei de-
teriorati, lo Stato dovrebbe im-
pegnare intorno ai 5 miliardi.
A seconda delle modalità di
vendita, poi, il Tesoro potrebbe
doversi impegnare denaro - con
cifre decisamente più ridotte,
sull’ordine delle centinaia di mi-
lioni - anche nel patrimonio delle
«good bank» nate dalla liquida-
zione. Ma per gestire l’operazio-
ne il sostegno del governo può
prendere anche altre forme, da
un nuovo finanziamento del fon-
do esuberi a interventi fiscali allo
studio: il veicolo per approvarli
c’è già, ed è il decreto che ha bloc-
cato il rimborso del bond junior
in scadenza oggi di Veneto Banca
e che nella conversione in Parla-
mento può arricchirsi di nuovi
capitoli bancari.
 

ipergaleo

Nuovo forumer
Ciao a tutti
stamattina la venetina è stata rimborsata da qualche intermediario, tra cui Widiba.
Fatto singolare è che Widiba e Mps rimborsano solo in presenza effettiva dei fondi. Quindi vuol dire che sono stati mandati da VB

Davvero singolare.

ciao sandrino.
quindi di cosa si tratta secondo te? di errore?
 

Fabrib

Forumer storico
Utente Hommequipleure:
IL PIANO/OFFERTA A 1 EURO DOPO AUMENTO DI STATO
Intesa rimane in pole per le banche venete
Anche Iccrea si sfila

ANDREA GRECO (Repubblica - 21/6/2017)
MILANO. Ultime rifiniture per salvare le ex popolari Vicenza e Veneto banca: il termine per presentare le offerte di acquisto,
anche a pezzi e a valori simbolici (per il sostanziale contributo dello Stato), scade oggi. Finora non risultano pervenute
offerte, ma Intesa Sanpaolo considera seriamente l’opzione. Iccrea invece si sarebbe consultata con Mediobanca
per poi decidere di tirarsi fuori, perché in una fase delicata come il compimento della riforma
delle Bcc, la holding che raccoglie le 162 banche cooperative, ritiene he il boccone delle venete sia troppo grande e complesso.
Gli altri operatori invitati da Rothschild (advisor del Tesoro) all’asta patentano freddezza: sia i francesi di Credit Agricole e di
Bnl-Bnp Paribas, sia Unicredit, regista di una cordata pro-quota ma che si è sfilata (come Unipol) al naufragio di questa opzione.
«Ci siamo detti disposti a partecipare a una soluzione proporzionale di grandissima parte delle banche italiane - ha detto il presidente
di Unicredit, Giuseppe Vita -. Se adesso si torna ad una soluzione a due, non ci stiamo. Se poi altri trovano delle soluzioni migliori,
ben vengano». La soluzione “migliore” che il Tesoro tenta in queste ore prevede l’azzeramento del capitale
delle banche venete e dei loro bond subordinati, una bad bank da 10 miliardi di sofferenze e la ricapitalizzazione da
3,5 miliardi pubblici dei tronconi in continuità costituita da crediti in bonis, rete di un migliaio di sportelli e 11mila dipendenti
(visti calare ad almeno 7mila, con un contributo statale al fondo esuberi). Il Tesoro spera di chiudere nel fine settimana.
Intanto, la commissaria al mercato Ue Margrethe Vestager pungola il governo perché si sbrighi: «Non sta a noi decidere
quali misure dovrebbero prendere, sta alle autorità degli Stati. Il mio compito è assicurarci decisioni in linea con
le regole, regole che comunque hanno una certa flessibili
 
hommequipleure ha scritto:
IL PIANO/OFFERTA A 1 EURO DOPO AUMENTO DI STATO
Intesa rimane in pole per le banche venete
Anche Iccrea si sfila

ANDREA GRECO (Repubblica - 21/6/2017)
MILANO. Ultime rifiniture per salvare le ex popolari Vicenza e Veneto banca: il termine per presentare le offerte di acquisto,
anche a pezzi e a valori simbolici (per il sostanziale contributo dello Stato), scade oggi. Finora non risultano pervenute
offerte, ma Intesa Sanpaolo considera seriamente l’opzione. Iccrea invece si sarebbe consultata con Mediobanca
per poi decidere di tirarsi fuori, perché in una fase delicata come il compimento della riforma
delle Bcc, la holding che raccoglie le 162 banche cooperative, ritiene he il boccone delle venete sia troppo grande e complesso.
Gli altri operatori invitati da Rothschild (advisor del Tesoro) all’asta patentano freddezza: sia i francesi di Credit Agricole e di
Bnl-Bnp Paribas, sia Unicredit, regista di una cordata pro-quota ma che si è sfilata (come Unipol) al naufragio di questa opzione.
«Ci siamo detti disposti a partecipare a una soluzione proporzionale di grandissima parte delle banche italiane - ha detto il presidente
di Unicredit, Giuseppe Vita -. Se adesso si torna ad una soluzione a due, non ci stiamo. Se poi altri trovano delle soluzioni migliori,
ben vengano». La soluzione “migliore” che il Tesoro tenta in queste ore prevede l’azzeramento del capitale
delle banche venete e dei loro bond subordinati, una bad bank da 10 miliardi di sofferenze e la ricapitalizzazione da
3,5 miliardi pubblici dei tronconi in continuità costituita da crediti in bonis, rete di un migliaio di sportelli e 11mila dipendenti
(visti calare ad almeno 7mila, con un contributo statale al fondo esuberi). Il Tesoro spera di chiudere nel fine settimana.

Intanto, la commissaria al mercato Ue Margrethe Vestager pungola il governo perché si sbrighi: «Non sta a noi decidere
quali misure dovrebbero prendere, sta alle autorità degli Stati. Il mio compito è assicurarci decisioni in linea con
le regole, regole che comunque hanno una certa flessibilità».


anche La Stampa fornisce la stessa versione

Cattura.JPG
 

Sig. Ernesto

Vivace Impertinenza
vedano, il punto è questo:

All’articolo 46 la nor-
ma Ue spiega che «si dovrebbe
sempre vagliare l’ipotesi della li-
quidazione dell’ente in dissesto
con procedura ordinaria di insol-
venza prima di applicare stru-
menti di risoluzione»

Ottimo..quindi non puoi bloccare un pagamento in scadenza motivando con l'urgenza di impiantare un provvedimento di risoluzione. O la fai sta risoluzione o operi individualmente con mezzi privati(schema sandrino). Questo è il mio parere..che conta zero ovviamente.

Saluti,
 

ipergaleo

Nuovo forumer
vedano, il punto è questo:

All’articolo 46 la nor-
ma Ue spiega che «si dovrebbe
sempre vagliare l’ipotesi della li-
quidazione dell’ente in dissesto
con procedura ordinaria di insol-
venza prima di applicare stru-
menti di risoluzione»

Ottimo..quindi non puoi bloccare un pagamento in scadenza motivando con l'urgenza di impiantare un provvedimento di risoluzione. O la fai sta risoluzione o operi individualmente con mezzi privati(schema sandrino). Questo è il mio parere..che conta zero ovviamente.

Saluti,

interessante.... e quindi perché hanno fatto il decreto venerdi scorso?
 

Sig. Ernesto

Vivace Impertinenza
perchè lo schema (ipotizzo) è(o era) ancora in forse..e la strada della risoluzione è ancora aperta(BS).

Quindi, rischiando solo 86milioni(rimborso) lasciano aperta la conversione in BRRD del resto.

A dopo,
 

Greystone

Nuovo forumer
vedano, il punto è questo:

All’articolo 46 la nor-
ma Ue spiega che «si dovrebbe
sempre vagliare l’ipotesi della li-
quidazione dell’ente in dissesto
con procedura ordinaria di insol-
venza prima di applicare stru-
menti di risoluzione»

Ottimo..quindi non puoi bloccare un pagamento in scadenza motivando con l'urgenza di impiantare un provvedimento di risoluzione. O la fai sta risoluzione o operi individualmente con mezzi privati(schema sandrino). Questo è il mio parere..che conta zero ovviamente.

Saluti,
QUe sto non mi sembra però lo skema Sandrino
 

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