Obbligazioni MPS (2 lettori)

Fabrib

Forumer storico
Un’unica offerta vincolante giunta per gli immobili che Mps sta vendendo. E’ quella arrivata lo scorso 18 novembre da parte del fondo statunitense Blackstone. Partita con oltre 92 manifestazioni d’interesse, la gara sui palazzi Mps è arrivata alla Zona Cesarini. Questa settimana ci potrebbe essere un incontro decisivo con i potenziali acquirenti.
In realtà di offerta vincolante c’è soltanto quella di Blackstone. Assistito da Lazard e Mediobanca, il fondo Usa valuterebbe i palazzi Mps circa 300 milioni di euro.
Per ora più indietro, ma soltanto perché non ha ancora fatto un’offerta vincolante, è Dea Capital. Il braccio finanziario di De Agostini starebbe infatti ancora negoziando l’equity necessario con alcune casse previdenziali.
Sul dossier ci sarebbero infine ancora altri soggetti, ma senza aver fatto offerte vincolanti.
Ota l’Ad marco Morelli, sotto la regia dell’advisor Duff & Phelps Reag, deciderà cosa fare: se accettare l’unica offerta vincolante di Blackstone oppure attendere altre proposte finali, magari da Dea Capital.
Tra le proprietà immobiliari messe in vendita rientrano: un edificio storico nelle via dello shopping di Roma, in via del Corso; due uffici a Firenze situati vicino alla chiesa di Santa Maria Maggiore e Via dei Sassetti; e la sede storica a Milano, in via Santa Margherita 11. Inoltre, sono compresi l’immobile ex Antonveneta di via 8 febbraio a Padova e altre strutture tra Mantova, Reggio Emilia, Trieste e Brindisi.
Il Sole 24 ore/Festa
 

waltermasoni

Caribbean Trader
MPS - Verso deconsolidamento crediti deteriorate 09/12/2019 11:06 - MKI
Il Governo italiano avrebbe intenzione di procedere al deconsolidamento dei crediti deteriorati di Mps. La decisione, secondo quanto riportato da il Messaggero, sarebbe conseguente al via libera dato dalla Commissione europea al salvataggio della banca tedesca NordLB, grazie a una ricapitalizzazione da 3,5 miliardi effettuata con soldi pubblici.
Nel caso di Mps il piano sarebbe quello di procedere alla cessione ad Amco (ex Sga) di 11 miliardi di Npl a un prezzo corrispondente al valore di carico. L' operazione si baserebbe sul presupposto che i due soggetti (Mps e Amco) fanno capo entrambi al Tesoro.
Una volta alleggerita dal fardello dei crediti deteriorati, sarebbe piu' facile per l’azionista pubblico procedere alla dismissione della propria partecipazione nella banca.
A piazza Affari i titoli segnano un incremento dell' 1,35% a 1,4 euro, in controtendenza rispetto al resto del listino, incluso l' indice bancario (-0,16%).
 

waltermasoni

Caribbean Trader
B.Mps: ai fondi fa gola il brand (Mi.Fi.) 09/12/2019 08:25 - MF-DJ
MILANO (MF-DJ)--Nel 2018 un report della societa'' di consulenza inglese Brand Finance valutava il marchio del Montepaschi 422 milioni di euro, quasi un terzo dell''attuale capitalizzazione della banca. Con i suoi cinque secoli di storia, scrive Milano Finanza, lo stemma con i tre monti disposti a triangolo e'' indubbiamente un asset appetibile. Anni di crisi e un salvataggio di Stato non sono riusciti ad appannarlo e oggi diversi investitori internazionali lo avrebbero di nuovo messo nel mirino insieme a buona parte del gruppo. Sul mercato, come riportato da MF-Milano Finanza lo scorso 27 novembre, circolano i nomi di Fortress, Bain e Apollo, a cui si e'' aggiunto recentemente quello di Varde. La mossa non stupisce: da qualche anno i fondi internazionali guardano al sistema bancario italiano a caccia di occasioni di investimento e non stupisce che Siena sia tornata nel mirino. E non solo per il brand. Nonostante le difficolta'' incontrate negli ultimi otto anni la banca ha ancora 4,4 milioni di clienti retail, 47mila corporate e 36mila private con una raccolta complessiva che sfiora i 200 miliardi di euro. Un bacino interessante per un fondo focalizzato sulle financial institutions, purche'' il deal avvenga a determinate condizioni. Tradotto: la banca dovra'' essere ripulita dai crediti deteriorati e dotata di uno scudo legale che disinneschi un rischio di contenzioso quantificato in 4,7 miliardi di euro. Presupposti tutt''altro che scontati, ma nondimeno indispensabili per indurre un investitore a mettere sul piatto fino a un miliardo di euro per il nuovo Monte.
red/lab
 

angy2008

Forumer storico
422 milioni per il marchio son tanti meno male che nel mondo qualcuno apprezza ancora qualcosa di italiano oltre la pizza e le opere di Cattelan.
Una banana a 120k $ o un marchio a 422kk € difficile scegliere quale sia più conveniente
 

marcob77

Moderator
MPS - Verso deconsolidamento crediti deteriorate 09/12/2019 11:06 - MKI
Il Governo italiano avrebbe intenzione di procedere al deconsolidamento dei crediti deteriorati di Mps. La decisione, secondo quanto riportato da il Messaggero, sarebbe conseguente al via libera dato dalla Commissione europea al salvataggio della banca tedesca NordLB, grazie a una ricapitalizzazione da 3,5 miliardi effettuata con soldi pubblici.
Nel caso di Mps il piano sarebbe quello di procedere alla cessione ad Amco (ex Sga) di 11 miliardi di Npl a un prezzo corrispondente al valore di carico. L' operazione si baserebbe sul presupposto che i due soggetti (Mps e Amco) fanno capo entrambi al Tesoro.
Una volta alleggerita dal fardello dei crediti deteriorati, sarebbe piu' facile per l’azionista pubblico procedere alla dismissione della propria partecipazione nella banca.
A piazza Affari i titoli segnano un incremento dell' 1,35% a 1,4 euro, in controtendenza rispetto al resto del listino, incluso l' indice bancario (-0,16%).
Ma il piano non era stato bocciato dalla commissione? Mi sono perso qualcosa?
 

Jsvmax79

Forumer storico
MPS: NEVERENDING STORY (da Finanzareport.it)

Secondo le ultime indiscrezioni, il Mef punta a riaprire le trattative con la Commissione europea sul trasferimento dei crediti deteriorati di Banca Mps (di cui ha una quota del 68%) ad Amco, società a sua volta controllata con il 100%. Dopo il caso del salvataggio della tedesca NordLB, il Tesoro teme la logica dei due pesi e due misure. Il piano italiano infatti era stato respinto nelle scorse settimane dalla Dg Comp.
Per questo, secondo quanto riportato nel weekend dal Messaggero, il Mef avrebbe svolto una riunione venerdì scorso in cui ha deciso di riaprire il negoziato con l’Europa.
L’operazione sugli Npl, pensata per vendere il Monte dei Paschi di Siena più facilmente, dovrebbe essere poi alla base del piano di uscita del Tesoro dal capitale che va recapitato a Bruxelles entro fine anno.
La tedesca Norddeutsche Landesbank-Girozentrale (NordLb) è stata salvata nei giorni scorsi con 3,5 miliardi complessivi di iniezioni di soldi pubblici tra equity e garanzie. Per cui il ministero di via XX Settembre, che si è visto invece contestare l’aiuto di Stato, vorrebbe far valere le proprie ragioni, puntando anche sull’esperienza europea e le relazioni del ministro Roberto Gualtieri.
L’obiettivo è sbloccare la trattativa su 10,9 miliardi di Npl e Utp. C’è una norma europea che consente il trasferimento di questi asset a valore di libro, perché avviene tra due soggetti con lo stesso azionista pubblico.
Siena ha una copertura di circa il 50% e in base alle regole, nel cedere queste attività non deve contabilizzare ulteriori rettifiche che andrebbero ad impattare sul patrimonio.
Secondo gli uffici di Margrethe Vestager che ha Oliver Wyman come advisor, scrive il giornale romano, questa interpretazione della norma sarebbe di parte e darebbe luogo ad aiuto di stato.
D’altro canto per Bruxelles servirebbe una vendita tout court a un prezzo corrente del 25-28%, che provocherebbe ulteriori accantonamenti e di conseguenza la necessità di procedere con un aumento di capitale di 1,5-1,8 miliardi.
Il Tesoro punterebbe a nominare un perito indipendente per convincere la Ue.
Intanto altre indiscrezioni di stampa insistono sulla pista dell’interesse manifestato da alcuni fondi per Mps (Apollo, Bain, Fortress e Varde). Secondo quanto scrive Milano Finanza, i fondi sarebbero a pronti a valutare il solo marchio della banca senese fino a 500 milioni, convinti che l’istituto abbia ancora potenziale da esprimere in termini di reputazione. La cifra si confronta con una valutazione di 422 milioni risalente al 2018, da parte della società di consulenza britannica Brand Finance.
Inoltre la banca può ancora vantare 4,4 milioni di clienti retail, 47mila corporate e 36mila private con una raccolta complessiva vicina ai 200 miliardi di euro.
I potenziali compratori però, ricorda il giornale finanziario, vorrebbero rilevare una Mps ripulita dai crediti deteriorati, ma soprattutto chiederebbero uno scudo legale sul contenzioso (petitum) della banca che supera ampiamente i 5 miliardi.
 

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