Operatività Indici & Futures - Open - Cap. 1

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Torniamo al tema principale della nostra vita, la ricerca della felicità.
Dobbiamo vedere, con onestà e sincerità, come funziona la nostra mente. Come funziona la mente delle persone che ci circondano.
Dobbiamo cercare la "prima chiave"...
 
Riflettiamo su questo punto. Durante la nostra vita proviamo una insoddisfazione dietro l'altra. E' vero o no?
E se è vero, perché è vero?
Per cercare la risposta guardiamo al nostro comportamento quotidiano.
 
Quanti di noi pensano "Oh, che palle!. Oggi non ho voglia di lavorare! La moglie mi ha proprio rotto. E i figli?!!? Lasciamo perdere.
"Oggi sono proprio depresso: penso proprio che andrò a svagarmi. Oggi andrò al mare!" Così ci tuffiamo in acqua, sguazziamo come pesci e poi ci stendiamo a prendere il sole.
Ma poi cosa succede? Che ci annoiamo anche di quello e pensiamo:
"ora ho fame, dov'è il bar"?
Quindi ci ingozziamo con della robaccia sperando di trovare una qualche soddisfazione nel cibo nel gelato nel pop corn nella coca cola o nella cioccolata.
Che divoriamo avidamente.
 
Stiamo prendendo "Rifugio".
Stiamo cercando un'azione un pensiero un luogo che possa eliminare l'insoddisfazione e ricreare le condizioni di felicità e benessere che, all'inizio, avevamo provato.
Stiamo cercando di sfuggire all'insoddisfazione.
Ma questa fuga, questa ricerca della felicità, si fa sempre più inconcludente e disperata.
Cresciamo e nulla, invero, cambia dentro di noi.
Siamo sempre insoddisfatti, tesi e incazzati!
 
Stiamo prendendo "rifugio" nei piaceri momentanei e transitori. E lo facciamo con una convinzione e un fervore quasi religiosi.
Possiamo definirci i "talebani" del piacere transitorio.
 
Lo vedete come una mente che si attacca all'impermanente, al transitorio, non può che essere instabile? Non può che essere agita xè vive nella paura costante di perdere la propria felicità? Il proprio oggetto di piacere, amore o cosa che sia?
Lo vedete come questa mente non riesce a calmarsi e vivere in pieno le esperienze che prova?
Come in realtà distrugge la propria felicità xè non la riconosce come tale? Perché ha "paura" di perderla.
Lo vedete come questa mente non riesce a stare ferma? A stare nel presente?
 
Se io lego la mia mente ad un oggetto transitorio ne subirò la sua sorte.
Se salgo su una macchina che corre a follo velocità verso un burrone, quante possibilità avrò di saltare giù all'ultimo momento e di salvarmi?
E l'angoscia? Dove la mettiamo?
E la paura, dove la mettiamo?
Sono su questa macchina e mi rendo conto che sto andando incontro alla morte a folle velocità. Terribile.
Bisogna proiettarsi in questa situazione. Crearla nella propria mente. Renderla "vera".
 
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