Secondo l’Osservatorio dell’Agenzia del Territorio/ISTAT le diminuzioni nominali medie dei prezzi delle abitazioni sono state
nell’ordine del -2,3% dal 2008 al III trimestre del 2012, con una
flessione che si è di fatto concentrata nel corso dell’ultimo anno
(-2,7% rispetto alla fine del 2011), non sostanzialmente diverse da
quelle misurate per le altre tipologie immobiliari.
Altre fonti – centri studi privati o brand commerciali – forniscono indicazioni di flessioni superiori che oscillano attorno a un ridimensionamento complessivo dei prezzi tra il -10 ed il -20%
dal 2008 ad oggi mentre, con riferimento al settore dell’investimento sul quale operano gli investitori professionali, come i fondi immobiliari, le SIIQ, gli investitori previdenziali o assicurativi,
non sono disponibili statistiche omogenee anche se informazioni
al riguardo possono essere tratte dalle valutazioni appostate dalle
società di valutazione che svolgono il ruolo di “esperti indipendenti” chiamati a valutare gli immobili posseduti dai fondi immobiliari (sembrerebbe che questi abbiano apportato correzioni negli ultimi anni nell’ordine del 15%).
Quindi, in sintesi, il quadro nazionale del real estate potrebbe
essere descritto così: la forte riduzione dell’attività complessiva
non si è tradotta in un crollo dei valori.