Concordo, entriamo in un argomento lungo e difficile...
Allora come provocazione di dico, pensiamo solo a quanti cadaveri abbiamo nel piatto quasi tutti i giorni....
Un leone quando ha fame azzanna la gazzella e non ci pensa tanto. Sa che se non la mangia è morto.
Necessità.
L'uomo nasce onnivoro (o lo diventa, non lo sappiamo ancora) per cui può anche decidere di fare a meno della verdura-carne: o l'una o l'altra.
Pagherà delle conseguenza per la sua scelta, ma se sta attento non con la morte. Anzi, può anche trarne dei benefici.
Ma essendo onnivoro, è necessita la nutrizione proteica data dal tessuto muscolare (lasciamo perdere gli organi interni).
Quando mangia il leone?
Secondo necessità. Se si è appena pappato una antilope e tu gli passi affianco con ogni probabilità ti guarda, scodinzola (non certo xè gli sei simpatico) e poi ti fa un mega ruttone di digestione: mangia "quanto basta".
L'uomo invece è regolato dalle aree celebrali, le quali analizzano si i dati delle singole parti del corpo, quindi anche i sensori di sazietà, ma poi quando fa la sintesi applica la Geastalt: l'insieme è più delle sue singole parti. Ovvero riesce a mangiare oltre il suo senso di sazietà.
E' il senso del limite dato dalla necessità il problema del nostro comportamento attuale rispetto alla alimentazione carnivora.
E tale limite è stato infranto dalla grande distribuzione e dal business alimentare che ne ha fatto uno sfruttamento su grande scala. A scapito dei nostri fratelli animali.
Intendiamoci: è un diritto di tutti mangiare una bistecca. E se costa 100€ al kg lo sarà solo di pochi.
Ma recuperare il senso di gratitudine infinita degli indiani del Nord America è necessario: