06 de octobre de 2010.
CROSS EUR/USD.
Il 1° del mese corrente, noi si scriveva:
“ Terza anomalia: questa volta sulla barra settimanale.
BIG BEN ha detto stop anche sul nostro amato incrocio.
Il tg 1,3873 è atteso fra il giorno 5 ed il giorno 11 del mese di ottobre de 2010 “
Oggi 06 di ottobre, alle ore 09,38 la parità ha raggiunto la quota 1,3873.
I fatti e gli eventi parlano da soli.
Che dire di più, se non che noi s’era calcolato tutto con anticipo, utilizzando un metodo di calcolo del fattore prezzo e del fattore tempo, scientifico, rivoluzionario, predittivo?
Attenzione:
… a 1,3873 abbiamo chiuso tutte le posizioni lunghe di Euro, ma non abbiamo aperto nessuna posizione corta, avendo l’incrocio superato poco dopo le ore 12,00, anche se di 7 pips, la quota 1,3873 e ritenendo che le posizioni corte non vadano aperte prima del 16/18 di ottobre 2010. Se entro quella data dovesse essere violata al rialzo prima 1,3896 e poi la quota 1,4009, quest’evento avrebbe fortissimo segnale di prosecuzione del trend in atto. Se ne deduce che rimarremo fuori dal mercato almeno fino al 18 di ottobre 2010, e non assumeremo posizioni corte se la quota 1,4009 dovesse essere infranta anche se di un solo pip.
Sotto il profilo dell’analisi tecnica classica segnaliamo sul EUR/USD la formazione lenta di un poderoso megafono a valenza ribassista.
Appare utile ricordare che la missione della Federal Riserve è quella di difendere l’economia, ma non la moneta degli USA.
Riteniamo che sia in atto una guerra monetaria fra USA e CINA. Com’è noto la CINA sta diversificando sull’EURO i propri investimenti, negandosi a rivalutazione della propria divisa, peraltro richiesta esplicitamente dagli USA. Gli USA, impero al tramonto, stanno tentando le ultime carte, tese a non cedere alla CINA l’inevitabile primato di prima economia mondiale. Sarà guerra di posizione di media, lunga durata, con la quale gli USA forzeranno sulla svalutazione del USD, per mettere in crisi tutte le economie forti del pianeta. La leva del cambio è l’ultima rimasta in mano alle autorità monetarie americane, per dare ossigeno alla loro comatosa economia, insieme all’arma della reintroduzione dei dazi all’importazione dei beni non prodotti in USA, o non assemblati in USA. Al termine di questa guerra assisteremo ai fuochi d’artificio su tutte le piazze finanziarie mondiali (crolli che si ricorderanno nelle future generazioni), presi a pretesto dall’esigenza di riduzione della massa monetaria in circolazione e dal rialzo dei tassi, evento quest’ultimo anticipatore dell’inflazione. Il rialzo vertiginoso in corso del GOLD è conferma che le previsioni sono a favore di anni d’inflazione; fattore che è il male minore per l’economia; sempre meglio di anni di deflazione.
Buon prosieguo di giornata a tutti.