Overfitting (1 Viewer)

tstudent

Nuovo forumer
Faccio fatica a mettere a fuoco la cosa. Che io sappia non ho avuto nessun incontro (ne' avrei dovuto averne) con qualcuno del forum. Ma mai dire mai, potreste essere chiunque :)
Imar tu ti occupi di finanza? professionalmente intendo ... o magari anche solo indirettamente collegato a questo settore? Naturalmente ammesso che l'abbia gia' detto in qualche post che mi sono perso e che voglia renderlo pubblico. A questo punto, per curiosita', volevo capire quanti del settore ci sono in questo forum...
Dalle sue parole sembrerebbe senz'altro Cren. Altri?
 

GiuliaP

The Dark Side
Era chiaramente una provocazione Giulia. Sullo scetticismo, sul "non puo' essere cosi' facile", siamo d'accordo e ci siamo entrambi abbondantemente dichiarati. In fondo si sta parlando di creare soldi dal nulla, standosene comodamente a casa o in ufficio cliccando un bottone. Praticamente il sogno dell'uomo dagli alchimisti in poi. E' ovvio che questo settore richiami l'attenzione di un po' di persone fortemente in competizione tra loro (alcune di esse fortemente capitalizzate e specializzate) e che hanno tutta l'intenzione di non lasciarti neppure le briciole...

E' proprio per questo che un trader a cui è arrivata una buona mano se la deve tenere ben stretta e nascosta!

...Come in tutti i campi tuttavia l'integralismo intellettuale non paga, per cui un minimo di apertura (non sulla fiducia perche' nessuno regala niente, ma su criteri oggettivamente misurabili) io sarei propenso a lasciarlo aperto. Tu mi dirai, ma che corbelleria e' mai questa!...

Esattamente quello che ti dico! :D

Non puoi generalizzare dicendo "come in tutti i campi". Esistono situazioni in cui una sorta di integralismo può pagare. Equilibrio anche nell'equilibrio. E la storia delle gestioni lo insegna.

Prendendo i due casi estremi, se io sono un gestore con in mano una carta vincente ed il mio business è e vuole essere "principalmente" il capital gain se vogliamo anche per una questione di immagine e lungimiranza, io quella carta la nasconderò, la camufferò, addirittura la negherò, con eventuali clienti, ma soprattutto con le regole che devo rispettare e gli intermediari con cui devo lavorare. Se invece sono un gestore (col pelo sullo stomaco) il cui interesse è principalmente l'amministrazione (e non parlo solo di commissioni ;)), allora io quella carta sarò anche disposto a mostrarla, almeno in parte (soprattutto se quella carta alla prova dei fatti non è detto che sia poi tanto buona).

Ovviamente in mezzo ci sono un'infinità di casi e sfumature da analizzare in funzione di attitudini, competenze, preferenze ed etiche personali. Sappiamo bene che esistono strategie che funzionano solo entro certi limiti di capitale, come altre che lavorano solo oltre altri limiti (per inciso quelle che hanno bisogno di "muovere" i prezzi, non certo quelle degli allegri assicuratori fai da te).
Ovvero potrei essere qualcuno a cui comunque risulta funzionale aumentare la massa gestita, come potrei essere qualcun altro a cui non conviene andare oltre certi limiti.

...Ti pare che se uno ha la fortuna\bravura di individuare un'idea che fa' soldi la usa per far guadagnare terzi e non esclusivamente se stesso? Nulla da eccepire, la logica e' incontrovertibile...

Ma invece non è questa la logica. Nell'ottica del trading, il problema non è semplicemente non far guadagnare altri, quanto il non far prosciugare il pozzo e/o mantenerne l'accesso.

...E' solo che per natura, una piccola porticina (un caso particolare del caso particolare a cui non avevo pensato) la lascio aperta. Ma senza perderci tempo, darvi troppo peso ed impostare tutta l'attivita' su essa e' ovvio. I fatti concreti e che contano davvero in primis!!! Non puoi non essere concreto nel mondo degli affari...

Lo dici perché non hai niente dietro la porta. Se ci fosse qualcosa di buono, la sbarreresti, e magari la mimetizzeresti anche con la parete: o meglio, almeno secondo me dovresti farlo! :)

...Tempo fa' avevo un'idea, diciamo che mi ero innamorato di un'idea. Bella e soprattutto unica nel panorama finanziario italiano. Costruire una piattaforma aperta. Parliamoci chiaro, nessuno sa e puo' approfondire tutto di tutto. Mettere quindi in competizione idee e modellistiche differenti, da soggetti differenti (dopo un processo di selezione di un certo tipo) pesati all'interno del portafoglio globale dinamicamente. Ci sono le forme per consentire la, chiamiamola, proprieta' intellettuale dei vari modelli proposti. Tu mi dirai, ma e' illogico, non puo' funzionare...

Ma certo che può funzionare! Il panorama è pieno di polli pronti a credere che la gallina dalle uova d'oro è in vendita a buon prezzo (o addirittura gratis), figuriamoci se non trovi tanti illusi in grado di bersi che è credibile un ambiente comune in cui i prestigiatori svelano i propri trucchi! ;) (edit: a parte un sano e giusto brainstorming)

...Esiste una forte domanda di trading. Te lo chiedono espressamente sentendolo quasi come un valore aggiunto che tu gli devi dare in qualita' di clienti importanti. Andiamo nel concreto Giulia. Incontri una persona a pranzo, vuole affidarti 40 milioni (che tu sai essere gli spiccioli del ricavato della vendita della sua azienda) e ti chiede espressamente una gestione attiva, molto attiva. Tu che fai Giulia?...

Se fossi un buon gestore, senza dubbio con quel cliente non ci sarei neanche andata a pranzo (edit: visto anche che la domanda di trading supera l'offerta, almeno quella di qualità. E non fraintendere, non è questione di etica, ma ti pratica lungimiranza)

Se fossi un gestore che ricostruisce il vix dal 1734 bc, direi che a quel tipo di cliente gli porterei anche il caffè la mattina se vuole (dacci un'occhiata, sono sicura potresti ridere di gusto, ancor più facendo qualche divertentissima considerazione a posteriori! Nessuno segue il VIX? - Forum di Finanzaonline.com)

...Ritengo che un gestore non abbia il potere di creare nulla, men che mai il rendimento. Al massimo, se e' bravo bravo, puo' evitare un po' di errori grossolani (lavorando su quelle poche idee piu' o meno condivise, dalla diversificazione al controllo della volatilita', etc.) ma comunque limitandosi a prendere quello che di anno in anno il mercato decide di elargire. Ecco, questa e' l'ipotesi nulla da cui io parto, ed e' questo quello che si fa' con il grosso...checche' ne pensi e chieda il cliente...

Nella valutazione del panorama della finanza gestita e del trading esiste un bias valutativo molto importante: molto di quello che funziona è severamente tutelato e secretato, e quindi nascosto a qualsivoglia indagine e statistica. Ma esiste in misura sensibilmente maggiore di quella percepita. Anche io reputo mediamente il mondo della gestione un settore prevalentemente di "vendita", ma non è sempre così.

Giusto pourparler, visto che ci sei, ho un debole per quel tipo di gestori che vanno direttamente a conoscere personalmente proprietà e amministrazione delle aziende in cui vogliono investire: e danno il peso maggiore alle conseguenti valutazioni. Ovvero quelli che danno il peso maggiore al capitale umano. Sicuramente non è campo mio, ma è quello che farei se lo fosse.

...Nella scelta tra l'affinare le abilita' tecniche (che non vanno assolutamente tralasciate) e quelle chiamiamole "sociali" (si possono imparare o quantomeno migliorare) io darei la prevalenza alle seconde...

Sono sicuramente le più abbordabili per chi non è nato talentuoso. Anche se possono anche risultare completamente ostiche per chi non ha abbastanza peli sullo stomaco. Parliamo comunque di scegliere tra campo "tecnico" e campo "umanistico". Mica bruscolini!

Infine la market ambiguity. Lontana da me l'idea di concedere qualche chance alla "strategia" e/o di metterla in produzione. Volevo solo testare la reazione e sentire qualche commento per capire le posizioni dei vari partecipanti al forum. Tutto qui.

Abbiamo superato il tuo livello 1? :D

... poi se a qualcuno interessa dico la mia ...

Eccomi!!! :up:

P.S. Gradirei oltremodo anche l'intervento di smodato! :)
 
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Imar

Forumer attivo
Se fossi un buon gestore, senza dubbio con quel cliente non ci sarei neanche andata a pranzo (edit: visto anche che la domanda di trading supera l'offerta, almeno quella di qualità. E non fraintendere, non è questione di etica, ma ti pratica lungimiranza)

Sebbene ci sia molta logica in quello che hai scritto nel tuo ultimo messaggio (acc... l'affare non si chiude.. :D:D), nel caso concreto esemplificato non te la puoi cavare con un "non ci sarei neanche andata a pranzo".

A parte che un pranzo non si nega mai a (quasi) nessuno :lol::lol: in un'ottica di business networking.... :-o:-o è chiaro che per "entrare" nella domanda devi pensare di essere in qualche modo attiva nel settore della finanza nel rispetto di leggi e regolamenti, e di ricevere la sollecitazione di un potenziale cliente con quelle caratteristiche... a pranzo, via email.... mentre prepari le torte.. :lol::lol:... whatever...

Puoi rifiutare la prosposta (credo che nella domanda ci sia un test di livello2:D)

-dando una ragione generale: ad esempio dicendo che ti rivolgi ad investitori sofisticati (o addirittura a nessun investitore;)) e non al pubblico indistinto, perchè è in genere formato da una massa di emotivi che non capiscono che si entra in posizione quando c'è qualcosa da fare, e non quando loro rompono il salvadanaio e che in genere "escono" quando bisognerebbe entrare (e viceversa)....

- dando una ragione particolare e relativa al caso singolo, ad esempio che il tuo stile di gestione non corrisponde a quello della richiesta...

O qualunque altra cosa.... ma "non andarci neanche a pranzo" non è una risposta all'altezza del resto del tuo post ;);) :cool::cool:


P.S. Gradirei oltremodo anche l'intervento di smodato! :)

Anch'io! Anch'io!

Ma anche quello di skew, maveri, ContePedro, e di tutti i (finora) silenti che in genere partecipano al thread.
 
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tstudent

Nuovo forumer
Infatti anch'io l'ho trovata un po' semplicistica come risposta. Un po' come quando, a chi non e' mai capitato, ci si trova ad affrontare un caso per il quale non si ha una soluzione immediata, ci si chiude a riccio e si scappa dal problema...cercando di guadagnare tempo per metabolizzare meglio. La risposta "non incontro neppure il cliente" e' una non soluzione, semplicemente non e' accettabile nel mondo del business (di qualunque tipo ed in qualunque epoca storica). Se tutto il mondo dell'imprenditoria, e non mi riferisco solo alla finanza ma a tutti i settori produttivi, ragionasse in questi termini il PIL di questo paese andrebbe a zero domani.
A meno che Giulia non abbia fatto una ben precisa scelta di vita. Ci puo' stare, non la conosco ed in ogni caso avrebbe tutta la mia ammirazione. La scelta cioe' di essere fedele ad un proprio rigido sistema di valori, fiera del proprio talento e delle proprie capacita', ma non disposta a cedere nulla, vivendo di fatto in isolamento dalla societa'. Solo cosi' si puo' giustificare la risposta di non andare neppure a sentire un potenziale cliente importante, che quand'anche non dovesse divenire poi tuo cliente, potrebbe aprirti un mondo di nuove relazioni con cui concludere affari di varia natura.

Non so se e' questa la natura di Giulia o se sono saltato a conclusioni affrettate. Forse ho frainteso, ma mi sembrava solo una logica deduzione. In ogni caso, nessun giudizio. Anzi, io inizio ad essere affascinato dal personaggio. Quasi faccio il tifo per aver capito bene ;-)

PS
avendone frequentati molti (e con alcuni mantenuto un ottimo rapporto d'amicizia) ho un debole per i laureati in fisica che hanno poi trovato lavoro in finanza. Una vocina interiore mi dice che Giulia potrebbe rientrare in questa categoria. Perdonami Giulia, non devi rispondere. Volevo solo condividere questa sensazione
 

thetruth34

Nuovo forumer
Esiste una forte domanda di trading. Te lo chiedono espressamente sentendolo quasi come un valore aggiunto che tu gli devi dare in qualita' di clienti importanti. Andiamo nel concreto Giulia. Incontri una persona a pranzo, vuole affidarti 40 milioni (che tu sai essere gli spiccioli del ricavato della vendita della sua azienda) e ti chiede espressamente una gestione attiva, molto attiva. Tu che fai Giulia? L'integralista, ovvero gli spieghi nei minimi dettagli perche' non e' una soluzione per lui efficente, dettagliandogli le probabilita' basse di riuscita nel lungo termine e lasciandolo quindi alla merce' del primo private banker che capita li per caso e che invece gli prospetta scenari ottimistici, sottolineando come invece lui lavora addirittura in un team di persone iperspecializzate nel trading. Cosa fai tu Giulia? Cerca di essere concreta e di immedesimarti pero'. Una persona viene da te e ti propone di gestirgli i propri soldi. Tu prendi una percentuale dei profitti. Quella singola persona da 40 milioni poi puo' portartene un'altra ed un'altra ancora con tutte le ramificazioni che il processo comporta se lavori bene. Pensaci a cosa faresti.
Mi permetto di fare qualche osservazione dal basso della mia esperienza.

E' vero che, soprattutto se il gestore ricade sotto un ombrello societario (i.e. l'obiettivo è massimizzare l'AUM), è difficile dir di no a clienti "interessanti", soprattutto se possono portare altro capitale in maniera sia diretta che indiretta.

Però è anche vero che, seppur in buona fede per non lasciarlo a qualche private banker pronto a spennarlo, si promette quel qualcosa in più sui rendimenti di mercato, quando si sa non poter dare quel qualcosa in più... c'è davvero differenza tra il gestore e il private banker? (parlo da un punto di vista più etico che altro). Probabilmente sì, almeno uno offrirà il rendimento di mercato (e con poche attenzioni probabilmente si potrà fare qualcosa meglio come dici tu) e l'altro farà un disastro, ma io son sempre della filosofia "process over outcome".

Senza contare che quel cliente potrebbe comunque non essere il più adatto (i.e. quello che rompe il salvadanaio di cui parla Imar). In sostanza, nella mia breve esperienza, mi è stato insegnato che dovrebbe essere il gestore (rimanendo sul molto generico di cosa e come gestisce) a scegliere il cliente, piuttosto che il contrario.

Sia perchè in questo modo si sa di non avere clienti che bussano alla porta nei momenti peggiori (inteno sia in entrata sia in uscita), sia perchè si è in realtà molto più trasparenti e allineati a livello di interessi e consapevolezza dei rischi in questo modo, piuttosto che nell'altro (ripeto, imho e ovviamente con un po' di bias da quello che mi è stato insegnato).

E' ovvio che questo il più delle volte restringe un po' il pubblico a cui ci si rivolge, come fa notare Imar, dato che se si vuole rivelare poco della propria filosofia di investimento (per rimanere sul generico) e si vuole essere in sintonia con il cliente, sarà inevitabilmente più facile essere "giudicati" da investitori sofisticati (da leggersi con il significato italiano, piuttosto che quello assegnatoli dalla SEC&Co).

Peralto lo "scegliere il cliente", esula comunque il "farsi conoscere". Ovvero, magari negare il pranzo a prescindere no, ma (per la cronaca, son consapevole di tutto ciò che passa tra i due estremi e sto estremizzando un po') o si è interessati all'AUM o al capital gain e in quel caso l'AUM passa in secondo piano (magari anche per motivi di scalabilità della strategia). Nel senso che trovare qualcuno che vuole affidare in gestione qualche decina di milioni (parlo per esperienza personale, ma il link di PGiuliaP al pittoresco thread sul VIX&Co direi che porta sul piatto un esempio reale ancora più credibile) è solo questione di marketing e conoscenze, perchè lì fuori ci son persone pronte a dar soldi (e non pochi) al primo che passa (eppure lì mi sembra si confondesse l'AUM con garanzia di qualità :D ).
 

tstudent

Nuovo forumer
Volevo aggiungere un'altra cosa. Si da' per scontato che prendere quel cliente implichi necessariamente "imbrogliarlo". Ma ce n'e' di spazio per dare eticita' persino a questo lavoro. Anche se lui dovesse chiederti la luna, chiederti una gestione che non ha alcun senso e per la quale (99% dei casi sopravvalutandosi) pensa di essere abbastanza forte da sopportarne la volatilita'. Capita sempre cosi' con i terzi che ti affidano i loro soldi. Ed e' proprio una parte del tuo lavoro questa, cercare di smorzare i toni. Inizialmente non smontandolo subito, sarebbe un grave errore, lo perdi (lui e' quello che ha i soldi ed ha ragione). Ma proprio in considerazione del mondo di sciacalli che circola in questo settore, pronti a farne carne da macello, spazi di eticita' potrebbero essere: a) prendi il cliente ed inizi una progressiva e lenta opera di istruzione finanziaria, facendogli vedere, con numeri alla mano, l'impatto negativo dei suoi convincimenti (in realta' devi porla in modo che non sei tu a spiegare salendo in cattedra, ma lui che ci arriva da solo) b) prendi il cliente, gli fai avere delle commissioni competitive e vigili come un cane da guardia al fine di tutelarlo dalla miriade di costi indiretti (e nascosti) in cui inevitabilmente incapperebbe se finisse nelle mani sbagliate c) prendi il cliente "aggressivo" e gli dai cio' che chiede. Solo che il grosso del patrimonio glielo gestisci come tu meglio credi sia utile per lui (in relazione alla valutazione che tu, gestore, ti sei fatto della sua reale propensione al rischio (e non quella che lui ha dichiarato), e con un peso ininfluente gli dai cio' che inizialmente aveva pensato di desiderare. Mi fermo qui, ma per dire, ce n'e' di spazio di eticita'. In fondo tu sei un dipendente al servizio del cliente. I soldi sono i suoi, lui ordina, tu esegui. Se anche il nostro ipotetico cliente non volesse ravvedersi e chiedesse imperterrito del trading sfrenato (ribadisco, quasi mai lo vuole davvero) i soldi sono i suoi, puo' farne quello che vuole. L'importante e' che tu sia chiaro e non gli venda qualcosa i cui rischi non sono esplicitati. Vuoi azionario, vuo trading, vuo quello che ti pare? Bene, si fanno due conti e gli si dice apertamente: caro cliente, quello che chiedi ha una volatilita' di 20, questa e' compatibile con un MDD di -50. Ti va bene?
 

Imar

Forumer attivo
Volevo aggiungere un'altra cosa. Si da' per scontato che prendere quel cliente implichi necessariamente "imbrogliarlo".

No, il punto è diverso, ed è bene esplicitarlo.

IMHO, il punto è che il 90% dei cosiddetti “gestori” (ed a questo punto direi, il 100% di quelli a cui tu ti riferisci quando scrivi che “non hanno potere di creare nulla” ) in realtà non forniscono ALPHA (anche se praticamente sempre "vendono" questo al cliente... .. ;)).

Purtroppo, la cruda realtà è che forniscono BETA mascherato da ALPHA: un esempio da manuale è proprio nella discussione di FOL linkata da PGP che io ritengo sia una lettura imperdibile/obbligatoria per chi è interessato a gestori/gestioni, ma che purtroppo non so quanto sia comprensibile al forumista quadratico medio (richiede un minimo di conoscenza delle opzioni) tanto che il moderatore era lì lì per spostarla in ARENA, cioè l’area del caz:zeggio……

Quando ricordo - come ho fatto qualche post indietro - che molte volte non testo un trading system (cioè un insieme di regole operative che in determinati contesti hanno una validità oggettiva) bensì le caratteristiche spazio-temporali dello strumento finanziario su cui tali regole sono applicate intendo esattamente questo: spacciare del BETA (ben confezionato, per carità) come fosse ALPHA

IMHO, il problema dell'inganno/eticità è tutto qui.... tutto il resto è opinabile/soggettivo; esempio - nel caso - io non mi sentirei MAI e POI MAI nè maestro nè dipendente del cliente (piuttosto un .... socio d'opera :lol::lol:), nè troverei corretto prospettare ALCUN livello di rendimenti (in genere è il suo compito dire cosa si aspetta in termini di rischio/rendimento, anche se è vero che un pò di tara va fatta perchè il 99,9% delle persone sopravvalutano la propria capacità di sopportazione dei drawdown :eeh:)
 
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thetruth34

Nuovo forumer
Volevo aggiungere un'altra cosa. Si da' per scontato che prendere quel cliente implichi necessariamente "imbrogliarlo". Ma ce n'e' di spazio per dare eticita' persino a questo lavoro. Anche se lui dovesse chiederti la luna, chiederti una gestione che non ha alcun senso e per la quale (99% dei casi sopravvalutandosi) pensa di essere abbastanza forte da sopportarne la volatilita'. Capita sempre cosi' con i terzi che ti affidano i loro soldi. Ed e' proprio una parte del tuo lavoro questa, cercare di smorzare i toni. Inizialmente non smontandolo subito, sarebbe un grave errore, lo perdi (lui e' quello che ha i soldi ed ha ragione). Ma proprio in considerazione del mondo di sciacalli che circola in questo settore, pronti a farne carne da macello, spazi di eticita' potrebbero essere: a) prendi il cliente ed inizi una progressiva e lenta opera di istruzione finanziaria, facendogli vedere, con numeri alla mano, l'impatto negativo dei suoi convincimenti (in realta' devi porla in modo che non sei tu a spiegare salendo in cattedra, ma lui che ci arriva da solo) b) prendi il cliente, gli fai avere delle commissioni competitive e vigili come un cane da guardia al fine di tutelarlo dalla miriade di costi indiretti (e nascosti) in cui inevitabilmente incapperebbe se finisse nelle mani sbagliate c) prendi il cliente "aggressivo" e gli dai cio' che chiede. Solo che il grosso del patrimonio glielo gestisci come tu meglio credi sia utile per lui (in relazione alla valutazione che tu, gestore, ti sei fatto della sua reale propensione al rischio (e non quella che lui ha dichiarato), e con un peso ininfluente gli dai cio' che inizialmente aveva pensato di desiderare. Mi fermo qui, ma per dire, ce n'e' di spazio di eticita'. In fondo tu sei un dipendente al servizio del cliente. I soldi sono i suoi, lui ordina, tu esegui. Se anche il nostro ipotetico cliente non volesse ravvedersi e chiedesse imperterrito del trading sfrenato (ribadisco, quasi mai lo vuole davvero) i soldi sono i suoi, puo' farne quello che vuole. L'importante e' che tu sia chiaro e non gli venda qualcosa i cui rischi non sono esplicitati. Vuoi azionario, vuo trading, vuo quello che ti pare? Bene, si fanno due conti e gli si dice apertamente: caro cliente, quello che chiedi ha una volatilita' di 20, questa e' compatibile con un MDD di -50. Ti va bene?
Probabilmente ci stiamo riferendo anche a gestori differenti e questo mi porta a non concordare affatto sulla tua espressione "dipendente al servizio del cliente" (come detto, dovrebbe quasi essere ribaltato questo rapporto :eek: ).

Però, unendo quanto detto da te e da Imar, il punto a mio parere sta nell'essere chiari che nella maggior parte dei casi si sta esponendo un cliente ad un beta, piuttosto che ad una fonte di alfa (e di conseguenza caricare commissioni adeguate al fatto che non si sta facendo nulla "al di sopra del mercato") e facendo a mio parere molto attenzione ai tuoi punti a) e b). La mia idea però è, se il cliente non "passa il test" del punto a) e lo si prende lo stesso, (magari "facendo attenzione a non fare i maestrini"), a quel punto mi viene il dubbio che l'attenzione sia rivolta sopratutto all'AUM e poco altro.

Detto questo, ho cancellato e riscritto nel post precedente la parola "etica" 3/4 volte, proprio perchè non volevo creare fraintendimenti e non volevo certo far intendere che nel tuo caso specifico non ci fosse (anzi mi sembra evidente il contrario da quello che scrivi).

Peraltro, se le commissioni non sono folli, in realtà anche la sola esposizione a determinati fattori di rischio altrimenti inaccessibili per il singolo investitore e soprattutto inutili per mancanza di disciplina necessaria per raccoglierne i frutti (che spesso manca nel singolo investitore), sono più che sufficienti per avere in gestione il capitale del cliente e richiedere una fee, che altrimenti nelle mani del private banker pescecane o peggio ancora nella sue, finirebbe per dimezzarlo il capitale in strumenti ancora più inefficienti ed essendo esposto a tutti i suoi bias comportamentali. Però ecco, di fatto diventa molto più importante l'aspetto commerciale e di marketing, che quello tecnico e, seppure infinitamente meglio di quanto farebbero gestori disonesti, si sta promettendo semplicemente un beta mascherato da alfa.
 

tstudent

Nuovo forumer
Assolutamente d'accordo, beta mascherato da alpha (chi maschera di piu', chi di meno...non si e' tutti uguali). Ma l'avevo scritto: il gestore non crea il rendimento (extra), al massimo, se e' bravo, furbo e glielo lasciano fare, prende cio' che il mercato di anno in anno offre. E' anche quando lo crea l'extra-rendimento, persino per qualche anno di seguito, io sono del parere che la cosa e' cosi effimera, incerta, instabile, etc. che non abbia molto senso parlare di alpha. Ripeto, persino con i numeri reali, concreti, effettivamente prodotti, dalla tua parte. Piu' di cosi' che devo dire.
Ma detto questo pero' attenzione ad essere cosi' rigidi. Lo capisco tutto cio', 10 anni fa' io la pensavo allo stesso modo, persino piu' rigido ed idealista se possibile.
Ma la realta' concreta e' diversa. Richiede qualche compromesso (se hai dalla tua anche un minimo di qualita' non sei costretto a farne tantissimi ed in modo alle volte scandaloso), c'e' una competizione spaventosa e devi necessariamente saper vendere. Tutto il nostro sistema economico e' basato sulla vendita. E' necessario impacchettare il prodotto in un certo modo, altrimenti non te lo compra nessuno (non solo in finanza). Non sono io che ho creato questo sistema. So pero' che se tutti noi non ci adeguiamo siamo fuori. Chi ha un'attivita' imprenditoriale forse se ne rende conto un po' meglio di un lavoratore dipendente. Se ti avvicini ad una ragazza ed inizi a parlarle solo dei tuoi difetti? Se vai dal macellaio e questo ti parla per 2 ore solo della mucca pazza? Se vai da un cliente e gli parli solo del 2008? Devi essere onesto ed esporgli i rischi, ma non puoi fare a meno di esporgli anche i possibili benefici. Si, ok, devi un minimo saper vendere! Non e' un reato, anzi e' esattamente come il nostro sistema funziona. Ripeto, non l'ho creato io!!! ma se vuoi giocare ci sono delle regole da seguire e anche se non ti piacciono devi farlo. E' un argomento delicato lo so, ma rifletteteci immedesimandovi sul serio. Anche se mi rendo conto che non vivendole in prima persona certe sfumature non si riusciranno mai a capire davvero.
Giustificazione delle fee. La maggiorparte delle persone, con eccessi di liquidita' importanti ed iper-impegnata nella vita in altre attivita', non sa distinguere un bot da un btp. E' talmente impegnata a fare altro che delega a terzi. Non ci vedo un particolare atto scandaloso nel prendere una fee per l'organizzazione a 360 gradi del suo patrimonio.
 

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