Ciao,
ho dato una rapida occhiata
IMHO, il processo del trader semi-professionale in opzioni dovrebbe essere diverso, ad es, guarda qui (è un video promozionale, io non ho comprato quel corso - tanto ho già capito di che strategie parla - qundi non posso giudicarlo nè consigliarlo, ma anche già solo in questa presentazione vengono dette cose interessanti e non evidenti per la maggior parte degli opzionisti retail):
In sintesi:
- innazitutto devi identificare una EDGE presente sul mercato (nel tuo caso, anche se non è detto, sembra che la EDGE che vuoi sfruttare sia il trend secolare al riazzo degli indici azionari, che è in effetti una EDGE, ma è talmente sfruttata ed evidente che non ti porterà nessun extra rendimento);
- in secondo luogo devi identificare quale è lo strumento finanziario più adatto a sfruttare suddetta EDGE. Le opzioni sono "costose" come strumento, anche se non lo vedi puoi spendere tra il 6% ed il 10% in costo reale di implementazione di una posizione (tra l'altro, in IB c'è un modo carino che ti fa vedere istantaneamente il costo REALE del trade, che è molto più alto di quello che il 99,9% degli opzionisti pensa, chissà se PGP l'ha colto). Nel tuo caso, se l'EDGE che vuoi perseguire è il trend secolare al rialzo delle borse, IMHO, molto meglio un bel PAC..... non ti servono le opzioni;
- in terzo luogo devi contestualizzare l'EDGE al momento di mercato, cioè vedere se è presente quando apri il trade (la complicazione è che la stima dell'edge, così come del rischio di una posizione non è un numero singolo - scalare come dicono quelli che parlano bene - ma una distribuzione di probabilità - è una variabile casuale stocastica, come dicono quelli che parlano bene-). In pratica, inefficienze (rare, rarissime) a parte, nel 99% dei casi questo significa identificare se il mercato nel suo complesso sta facendo qualcosa di insensato o per paura o per avidità. Ad esempio - come detto sopra - nella prima parte del 2023 tutti avevano paura di un crash delle borse, e questo ha creato situazioni di rischio/rendimento estremamente favorevol. Non era un inefficienza o un trade"sicuro", dopotutto i mercati possono crollare in qualsiasi momento, ma i paurosi che si riempivano di PUT non solo non ne sapevano più di me o nessun altro su un possibile crash in arrivo, ma non si rendevano neppure conto che più compravano PUT più diminuivano le probabilità di un crash..... esempio pratico di Heisenberg....
Nel tuo caso, vendi uno spread di put a credito che è ampio - ad esempio - 1000 punti. Incassi 150. Questo è un trade che ha senso (commissioni e slippage a parte) solo se puoi in qualche modo stimare che la probabilità che il trade chiuda in profitto è superiore all'85% . Sei in grado di stimare quella probabilità? No? ed allora su cosa è basato il trade?
Se poi non basta
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)), aggiungo anche che io non amo molto gli spread a credito, perchè sono psicologicamente comodi, quindi molto praticati dai traders retail. E se fai quello che fa la maggioranza dei traders retail in opzioni... beh perdi, lo dicono tutte le statistiche (*). Inoltre, ma non vorrei complicare troppo, è solo un inciso, gli spread di PUT a credito sono LONG SKEW che - nella maggior parte dei casi - o sei Mark Spitznagel oppure non è una posizione molto comoda in cui stare.
Insomma, il trading in opzioni è (o dovrebbe essere) un'altra cosa, poi se uno si vuol divertire un pò a fare dei trade senza EDGE, anche solo per hobby o per capire come funziona lo strumento.....chi sono io per dire che andrebbe evitato?
(*) ad esempio ( ma gli studi sono tanti..):
Retail Trading in Options and the Rise of the Big Three Wholesalers