PANNOLINI E POLITICI DOVREBBERO ESSERE CAMBIATI REGOLARMENTE E PER LO STESSO MOTIVO.

Cosa ci vuole a mandare in crisi il settore creditizio,
provocare qualche crack bancario e quindi generare una bella stretta creditizia?


Basta trovarsi alla guida dell’EBA, l’Autorità Bancaria Europea, e non avere un’idea degli effetti delle proprie parole.


Come riportato da Bloomberg, la massima autorità di regolamentazione bancaria dell’Unione europea

ha esortato gli istituti di credito a cancellare prontamente i prestiti in sofferenza

non appena la pandemia sarà passata, perchè, secondo l’ente, le imprese “zombie” potrebbero danneggiare la ripresa economica.



Jose Manuel Campa, presidente dell’Autorità bancaria europea con sede a Parigi,
ha dichiarato in un’intervista del 19 marzo che le autorità di regolamentazione
prevedono che i prestiti in sofferenza “aumenteranno a un importo significativo” nei prossimi trimestri,
dopo un anno di sostegno del governo per i mutuatari e banche hanno soppresso i default.

Ci dovrebbe essere quindi, “il riconoscimento quanto prima possibile” delle perdite, ha detto Campa.
Nonostante le banche dell’UE abbiano accantonato miliardi di euro per coprire questi NPL,
il rapporto effettivo dei prestiti in sofferenza è sceso al 2,6% alla fine dello scorso anno,

che Campa ha definito “paradossale” mentre Covid-19 ha fatto precipitare l’economia in una recessione.

“È necessario eseguire una valutazione rischio per rischio, posizione per posizione
e cercare di provvedere adeguatamente a tali rischi”, ha affermato Campa.

Più a lungo i mutuatari si affidano alle ferie di pagamento,
“più è probabile che vedrai effetti di scogliera perché più è probabile che quei prestiti si siano deteriorati in un periodo di tempo così lungo”, ha detto.

“Probabilmente ci saranno aziende che semplicemente non hanno esposto modelli di business redditizi
e hanno bisogno di uscire dal mercato e devono essere liquidate”, ha detto Campa.


L’EBA è ottimista sul mantenimento dei legami bancari Regno Unito-UE

Il presidente dell’Autorità bancaria europea Jose Manuel Campa commenta l’attività bancaria post-Brexit su Bloomberg Television. (Fonte: Bloomberg)


Le stesse banche hanno più capitali per far fronte alle perdite rispetto alla crisi finanziaria,
ma Campa ha detto che le autorità e l’industria devono ancora guardarsi dalla creazione di “banche zombi
che ritardano l’assunzione di perdite sui prestiti ma trattengono anche nuovi prestiti.


Quindi ricapitolando:

  • c’è una crisi economica che ancora, però, non si è trasformata in una crisi del sistema bancario;
  • la crisi è stata evitata, finora , perché fra prestiti garantiti dallo stato e banche un po’ più comprensive,
  • che non puntano a riempirsi di NPL in un momento in cui non potrebbero neanche escutere le garanzie,
  • gli NPL non sono esplosi nel mezzo di una crisi economica;
  • dato che il disastro non c’è ancora cosa fa Campa,
  • invita le banche a essere spietate, far saltare le aziende come tappi di bottiglia;
  • naturalmente questo eroderà il patrimonio delle banche che, per mantenere i vari rapporti di capitalizzazione,
  • saranno costrette a tagliare sui crediti, provocando una stretta creditizia;
  • magari qualche banca addirittura potrebbe saltare, con gioia degli azionisti e dei risparmiatori junior;
  • la crisi economica si intensificherà trasformandosi in una crisi bancaria;
  • a godere saranno solo i fondi avvoltoio.

Ecco questo è quello che chiaramente vuole l’EBA, l’Autorità Bancaria Europea.

Come cittadini, debitori e risparmiatori dovete essere ben consci che in Europa
c’è un’entità che lavora per la vostra rovina con la scusa di eliminare le aziende Zombi.

Senza rendersi conto che le aziende in difficoltà lo sono NON in quanto non redditizie,
ma perché chiuse da mesi per ordine dei rispettivi governi e private dei flussi turistici in modo improvviso e forzoso.

Le vere aziende Zombie sono solitamente grandi aziende che godono di posizioni semi monopolistiche o quasi,
senza le quali si scioglierebbero come neve al sole.
 
Ultima modifica:
Gli errori si pagano.

Il Daily Mail inglese mette bene il dito sulla piaga di quanto fatto nel regno unito e non fatto in Italia
e pubblica un grafico impietoso che confronta il numero di ricoveri in 4 paesi, fra cui il nostro:


UK-ricoverati.png



L’articolo mette bene in evidenza come poi i reparti di emergenza
e di rianimazione degli ospedali britannici si stiano svuotando, con gran sollievo del personale.

Ora l’obiettivo di tornare ad una vita normale entro giugno,
come ha promesso Boris Johnson, sembra raggiungibile,
anche se il paese è scosso da proteste di ben altra natura.


Perfino la Francia, che si è affidata ad un lockdown molto più blando del nostro, ha un andamento migliore,
eppure l’Italia, almeno in teoria ha vaccinato di più. Peccato che lo abbia fatto male.

Mentre nel Regno Unito si è vaccinato in fretta e partendo dalle fasce anziane, più deboli, oltre che dagli operatori sanitari,
in Italia è partita la gara al “Lei non sa chi sono io”, all’amico dell’amico, a “Io sono essenziale” etc.


Per Il Sole 24 Ore solo il 50% nella stessa categoria ha ricevuto la stessa dose.

Gli ultra settantenni non sono neppure pervenuti.

Nel frattempo il 16% delle dosi è andato a chi non ne aveva diritto.



In questa situazione la mortalità non poteva seguire l’andamento inglese.

Capisco il fatto che non bisogna buttare via neppure una dose,
ma è possibile che, con l’anagrafe, non si abbia un lista di persone settantenni da chiamare di riserva?

Era proprio necessario vaccinare
gli avvocati toscani,
il personale amministrativo delle ASL
o i quarantenni o meno appartenenti alle FFAA o FFOO
che, magari, visti i casi di reazioni, non l’hanno fatto neppure molto volentieri?


Gli errori si pagano e noi li stiamo pagando in morti.

Naturalmente i responsabili di queste scelte, loro, non pagheranno mai.
 
Dopo anni di terrorismo, il debito pubblico, come per miracolo, con l’emergenza covid ha smesso di essere un tabù.

Fino ad un anno fa veniva considerato come il male assoluto.

Il pareggio di bilancio, di contro, veniva considerata la soluzione.

Ma l’argine alla spesa pubblica brutta è cattiva si è rivelato un boomerang, visto che con i tagli ci abbiamo rimesso la sanità pubblica.



Ci siamo chiesti spesso perché il debito pubblico non fosse ritenuto solo un fattore contabile necessario a far funzionare l’economia,
anche quando al posto di scarsità di posti letto nelle sale di rianimazione o di scorte di medicinali ed esperti (veri)
capaci di individuare le cure più adatte all’emergenza, che fossero stati formati da Università all’avanguardia,
vedevamo la deflazione salariale galoppare, la disoccupazione raggiungere soglie insostenibili
e l’emergenza idrogeologica e la fattiscenza delle infrastrutture stradali mietere vittime.



Sulle cause del debito pubblico; quel macigno che ci dicevano avrebbe schiacciato le future generazioni
(senza occuparsi minimamente delle generazioni attuali, schiacciate dal peso della scarsità), si è detto tutto.


Il libro di economia spiegata facile ne ha svelato le mille sfaccettature ed ha individuato tutti i veri responsabili.

Nonostante ciò nell’immaginario collettivo i colpevoli continuano ad essere politici di questo e quel partito,
di questa o di quella Repubblica, ma quasi nessuno ne conosce i veri motivi.

Da una parte e dall’altra della tifoseria, non facciamo distinzioni.

Alle cause mitologiche come quella degli sprechi (certamente vera almeno in piccola parte), sventolata dai rigoristi,
si aggiunge quella fantascientifica: perché abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità.


Tralasciando quest’ultima per ovvi motivi di decenza intellettuale, vi sono quelle che vengono sbandierate dalla curva opposta.

Il debito causato dai derivati di Mario Draghi

Una di queste fa capo ai derivati di cui Mario Draghi è tra i responsabili.


Cosa sono i derivati?

Spiegati nel modo più comprensibile,
i derivati sono delle scommesse che si basano sulla possibilità che determinati eventi possano avere luogo oppure no.


Negli anni 90, quando Mario Draghi era al ministero del tesoro, l’Italia accese numerosi derivati sul proprio debito.

I dati a nostra disposizione indicano che fino al 2015 l’Italia era esposta in derivati sui Titoli pubblici per 163 miliardi.


La scommessa di Draghi era che con l’ingresso dell’Italia nell’euro saremmo andati incontro ad un aumento dell’inflazione.

Dato che invece accadde l’esatto opposto, l’Italia si trovò a dover pagare…
il suo debito di gioco con i mercati contro cui aveva perso la sua scommessa.
 
Nella maxi sanatoria delle cartelle contenuta nel Decreto Sostegni (dl 41/2021)
possono rientrare anche carichi eventualmente già oggetto di vecchie rateazioni,
rottamazione agevolata e saldo e stralcio,
ma per le conferme i i dettagli bisogna attendere un decreto attuativo del ministero dell’Economia, da emanarsi entro il 23 aprile.

Ad ogni modo il contribuente non deve fare niente: è il Fisco che cancella direttamente le cartelle esattoriali che si rientra nei requisiti.


Nell’attesa di verificare quali cartelle saranno stralciate, i relativi carichi restano sospesi.

Ed è bene sapere anche che le somme già versate prima della data dell’annullamento non saranno restituite, anche se rientreranno nei ruoli cancellati.


La formulazione della norma nel Decreto Sostegni prevede che il condono riguardi tutti i singoli debiti
affidati agli agenti della riscossione fra il primo gennaio 2000 e il 31 dicembre 2010, di importo fino a 5mila euro (comprensivo di sanzioni e interessi),
sia di persone fisiche sia imprese e Partite IVA, purché il reddito imponibile 2019 risulti pari al massimo 30mila euro.


Nel Decreto vi è anche un preciso riferimento alle cartelle ricomprese nelle misure di pace fiscale degli anni scorsi.

Quindi, i contribuenti che per esempio hanno aderito alle vecchie edizioni della rottamazione,
in teoria si vedranno eliminare dal debito residuo le cartelle che dovessero rientrare nel perimetro della sanatoria.

Dal modo in cui è formulata la norma, dovrebbero essere compresi tutti i debiti fiscali, anche quelli verso gli enti locali (ad esempio l’IMU) e le multe stradali.



Le uniche esclusioni previste esplicitamente sono le seguenti:


  • somme dovute a titolo di recupero di aiuti di Stato ai sensi dell’articolo 16 del regolamento (UE) 2015/1589 del Consiglio, del 13 luglio 2015;
  • crediti derivanti da pronunce di condanna della Corte dei conti;
  • multe, ammende e sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna.
  • risorse proprie tradizionali dell’Unione Europea,
  • IVA all’importazione.


Attenzione: ai fini della definizione dell’arco temporale in cui devono ricadere le cartelle condonabili,
rileva il momento in cui il debito è stato affidato all’agente della riscossione e non l’anno fiscale a cui il mancato pagamento si riferisce.

Per esempio, una contestazione riferita al 2010 ma affidata ad Equitalia in data successiva, non rientra nella sanatoria.


Ad ogni modo, sarà un decreto dell’Economia a stabilire in maniera inequivocabile come dovrà avvenire il condono,
ovvero da quali date vengono annullati i debiti.


E prevedrà anche le regole che dovranno applicare gli enti creditori.
 
Questa l'amara realtà, alla quale dei dementi seriali non fanno caso.


“Faccio una riflessione e di questo ringrazio la mia mamma di 82 anni oggi in ospedale.

Io causa questa pandemia ho cercato di proteggerla, non facendola uscire e limitandone la socialità.

Lei per un po’ mi ha dato retta poi ha cominciato a fare di testa sua e aveva ricominciato a vivere.

La mia mamma oggi è in un letto di ospedale sana, ma con un ictus che l’ha colpita all’improvviso,
non ha il Covid e ha perso a causa di queste scelte di reclusione scellerate più di un anno di vita che non potrà recuperare.

Quello che ha scelto di fare negli ultimi tempi a me faceva arrabbiare, pensavo di doverla difendere,

ma adesso ho capito che aveva ragione lei […]. Tutti devono vivere e poter morire in libertà "
 
Ahahahahahahah poco per volta....piano piano.....ci stanno arrivando.


Per la prima volta dalla pandemia, un vaccino COVID in forma di pillola, per via orale ,
entrerà nelle prime fasi degli studi clinici entro pochi mesi.


La società che lavora al farmaco (una Joint Venture di Oramed Pharmaceuticals , Israele) e Premas Biotech , India ),
ha annunciato in un comunicato stampa che spera di iniziare la prima fase degli studi clinici per il suo farmaco “Oravax” sugli esseri umani entro giugno.


I vaccini orali sono un’opzione in fase di valutazione per i vaccini di “seconda generazione”,
progettati per essere più facili da produrre, da somministrare e più semplici da distribuire.


Un vaccino orale potrebbe “potenzialmente [consentire] alle persone di prendere il vaccino da soli a casa”,
ha detto Nadav Kidron, CEO di Oramed, nel comunicato.


Le capsule diventerebbero particolarmente utili se i vaccini COVID-19 venissero
raccomandati annualmente come il vaccino antinfluenzale standard”, ha aggiunto.


Prabuddha Kundu, co-fondatore di Premas Biotech, ha comunicato alla stampa indiana
che somministrare il vaccino sarebbe “come prendere una pillola vitaminica”
e che “siamo più del 100% sicuri che la tecnologia funzioni e sia promettente”.


I risultati dei test preliminari sugli animali sarebbero stati presto pubblicati su una rivista scientifica, ha aggiunto.


La notizia arriva mentre Pfizer annuncia l’inizio delle sperimentazioni sull’uomo di un antivirale in pillola
per curare il coronavirus che potrebbe essere utilizzata al primo segno di malattia.



Se riesce nelle prove, la pillola potrebbe essere prescritta nelle prime fasi di un’infezione
per bloccare la replicazione virale prima che i pazienti si ammalino gravemente.

Il farmaco si lega a un enzima chiamato proteasi per impedire al virus di replicarsi.

I farmaci che inibiscono la proteasi hanno avuto successo nel trattamento di altri tipi di virus, inclusi l’HIV e l’epatite C.


Tra i principali produttori di farmaci, Merck & Co. ha una delle poche pillole di coronavirus che è molto avanti nei test sugli esseri umani.

Il suo farmaco antivirale sperimentale Molnupiravir funziona con un meccanismo diverso
rispetto al farmaco Pfizer ed è in fase avanzata di sperimentazione umana.


Certo è che c’è anche il lato positivo: è molto più facile convincere una persona a prendere un farmaco per tutta la vita se questo è sotto forma di pillola.

E GUADAGNARE MILIARDI
 
I giornalai che spesso gitano, infestano i talk show, sono personaggi da stadio,
che capiscono solo la tifoseria e nient’altro, senza conoscere la storia, e neppure l’attualità.

Non conoscono la storia, perché non sanno gli effetti delle politiche europee degli ultimi 25 anni,
ma non conoscono neppure l’attualità, perché sembrano ignorare la posizione di Draghi -
nonostante la posizione di quest’ultimo sia diventata molto vicina a quella della Lega
e lontana da quella degli “Europeisti” a ogni costo - come se la “Solidarietà” non fosse un mezzo, ma lo scopo.

Però a chi fa il giornalai con la mentalità dello Stadio non si può chiedere troppa finezza….

Del resto questi giornalai da Talk Show pensano di parlare di tutto, ma non sanno nulla,
soprattutto dal punto di vista economico. Ed all’economia applicano la mentalità dello stadio…
 
Oltre alle chiusure restrittive delle attività, ai tedeschi sarà vietato tenere riunioni private di più di cinque adulti di due famiglie diverse,
mentre tutti i viaggi all’estero saranno fortemente scoraggiati.

Sebbene alcune aree della Germania abbiano lentamente iniziato a riaprire,
la Merkel e i leader regionali hanno concordato che ovunque i casi settimanali per 100.000 residenti superino i 100,
gli sforzi di riapertura devono essere invertiti.

Le politiche di chiusura sono state controverse per molti tedeschi,
provocando un’ondata di manifestazioni accese in diverse città,
l’ultima delle quali è esplosa a Kassel nel fine settimana e ha portato a scontri con la polizia.


Anche se non c’è evidenza scientifica del funzionamento delle chiusure, in mancanza di altro, si prosegue con questa politica.

I nostri governanti si dimostrano come i capi tribù de “Joe contro il vulcano”, ma peggiorati:
c’è una eruzione vulcanica in un’isola, si getta un volontario nel cratere per placare gli Dei, ma la mossa non funziona.
Allora cosa si fa, si continua a gettare gente nel cratere, perchè non si sa cosa altro fare….


Quanti giorni passeranno prima che Speranza obbedisca agli ordini tedeschi?
 
Eh cosa dire.........fior de cojon.

Il Commissario Europeo Thierry Breton in un’intervista a TF1 che potete vedere alla fine del video,
ha affermato che l’Unione non ha bisogno del vaccino russo Sputnik V per raggiungere l’immunità di gregge entro il 14 luglio
(casualmente la festa nazionale francese…) se le consegne dei vaccini ordinati saranno rispettate.


Una affermazione secca, che ha portato a una secca risposta da parte di Sputnik V, cioè del fondo russo che lo gestisce.

Sputnik V ha risposto che evidentemente, nonostante tutte le prove di efficacia fornite,
vi è un pregiudizio politico sul vaccino russo e che quindi è inutile proseguire nella registrazione dello stesso presso l’EMA,
per cui proseguiranno a “Salvare vite in altre parti del mondo”.


Per la verità Sputnik V è utilizzato in due paesi della UE almeno, Repubblica Ceca ed Ungheria,
e francamente la posizione di Breton è ben poco spiegabile: se è ininfluente, perché attaccarlo?

Non è che alla base vi è effettivamente un pregiudizio politico
e la volontà di privilegiare vaccini studiati all’interno della UE, nonostante l’evidente situazione emergenziale?

Sputnik V è approvato e utilizzato in 55 paesi al mondo, si stanno sbagliando proprio tutti?


Nel frattempo Putin non solo ha difeso il vaccino e la sua efficacia, ma ha anche affermato che oggi riceverà la sua dose



NDTV: Putin Slams Sputnik V Covid Vaccine Criticism, To Get Jab Tomorrow.
Putin Slams Sputnik V Covid Vaccine Criticism, To Get Jab Tomorrow
— Sputnik V (@sputnikvaccine) March 22, 2021


Del resto perfino il consigliere di Biden Anthony Fauci ha affermato che il vaccino russo appare “Piuttosto efficace“.


Quindi che problemi ha Breton?

Non sarà che vuole proteggere gli interessi del complesso industriale e farmaceutico francese, anche sulla pelle degli europei?


Eccovi le sue parole alla TV

 

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