salcatal
Come i Panda
Desidero prima precisare il mio pensiero in termini generali e poi rispondo alla tua domanda.
Io non disquisisco il diritto-dovere-potere degli Organi Costituzionalmente a ciò deputati di intervenire con provvedimenti aventi rango di legge o di regolamento, su materie che possano influire sull'andamento delle quotazioni di un titolo.
Quello che è intollerabile è che un singolo Ministro, che singolarmente non ha alcun potere in materia, nemmeno in veste di portavoce del Governo, annunci in termini generici lo studio e la gestazione di un provvedimento che, inevitabilmente, per quanto non vi è dubbio che sarà di carattere generale è (sarà) emanato in maniera specifica per il caso Parmalat.
Ciò detto, come chiunque avrà potuto notare il nostro Tremonti ha subito corretto il tiro, in quanto non esiste alcuna norma francese che impedisca alle imprese straniere di acquisire imprese francesi, come è dimostrato dal fatto che proprio nei giorni scorsi General Mills ha acquisito Yoplait spuntandola proprio su Lactalis.
Quindi i Francesi avranno buon gioco a sbeffeggiarci in sede Comunitaria, facendo aprire una procedura di infrazione nei nostri confronti, nel caso di norme chiaramente in contrasto con i principi generali.
Per quanto riguarda il caso ENEL, anche in questo caso avranno buon gioco i Francesi. Infatti in quel caso, FORMALMENTE, non ci fu nessuno stop da parte del Governo, ma al più un'azione di moral suasion per favorire una fusione tra EDF e SUEZ.
Conclusione?
Anche ai massimi livello siamo dei caciaroni inaffidabili.
Lactalis, da parte sua, aspetta di vedere in cosa si tradurrà lo "shopping giuridico" di Tremonti, senza escludere in assoluto la possibilità di chiudere la partita salendo sopra il 30% che la obbligherebbe a lanciare un'Opa. Va detto che la fretta con cui si è gettata nella mischia Lactalis, lascia pensare che si sia trattato di un istinto di legittima difesa dopo la discesa in campo di Intesa che è anche azionista al 20% di Granarolo, principale concorrente su piazza di Parmalat. Oltretutto le è sfuggita la preda Yoplait che aveva nel mirino, passata sotto le insegne a stelle e strisce di General Mills. Di fatto il gruppo familiare francese, presente da 14 anni in Italia avendo rilevato i marchi Galbani, Invernizzi, Cademartori e Vallelata, si è mosso in fretta e furia nell'ultima settimana per mettere assieme un consistente pacchetto azionario (che potenzialmente potrebbe essere già arrivato al 18%) e stilare in una notte una lista per il rinnovo del consiglio.
Parmalat, il 15% dei fondi nel mirino - Il Sole 24 ORE
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