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Forumer storico
Allora vinco la pigrizia (si capisce quanto io creda all'autenticità di quest'opera) e posto le foto.Risposta difficile, quasi "politica".
Intanto bisogna distinguere tra fotoincisione vera e finta incisione con segno della battuta. In quest'ultimo caso la mancanza di qualsiasi "tridimensionalità" dei segni (detto grossolanamente: anche a guardarli di sbieco con la lente non si vede alcun rilievo, alcuna "montagnola") rende facile il giudizio di condanna. Ancora più facile se si nota come i segni abbiano tutti la medesima intensità sia dove sono sottili sia dove sono grossi, o si intrecciano tra loro. Insomma, manca il rinforzo dato dal rilievo.
Nella fotoincisione le cose sono un po'più difficili. Il disegno sulla lastra nasce da un riporto fotografico. La debolezza su cui far leva sarebbe appunto che tutti i tratti incisi nella lastra avranno probabilmente la stessa profondità, perciò i tratti stampati appariranno tutti della stessa altezza. Invece,nell'acquaforte vera alla differenza di larghezza del tratto inciso corrisponde anche una diversa altezza del tratto stampato. Infatti, per ottenere maggiore larghezza si lascia la lastra più tempo sotto l'acido, che perciò viene scavato di più.
Purtroppo tutto questo non è oggi la realtà completa, e comunque le differenze sono sempre più difficili da apprezzare. Occorre farsi l'occhio pian piano, profittando anche delle fotoincisioni dichiarate (a cominciare dalle heliogravures di fine 800).
Certamente portare esempi tradotti in pixel può risultare scoraggiante.
L'autore non ha bisogno di presentazioni ma la battuta (che c'è) è talmente leggera che vengono mooooolti dubbi.
Il restauratore accanto alla bancarella dove l'ho presa ha espresso il suo giudizio (foto incisione) vedendo solo il retro.
A me il dubbio era già venuto per la numerazione della pagina in basso.