Le gestioni separate: ovvero la polvere sotto al tappeto
Per comprendere la convenienza i meno di un contratto assicurativo se ne deve comprendere il funzionamento (cosa non facile) cercherò di semplificare al massimo.
L'assicurazione per il caso di vita è rivolta a garantire al beneficiario un capitale o una rendita al termine del contratto. Dunque, essa consiste in un risparmio sistematico, con somme versate periodicamente (o in unica soluzione) alla compagnia di assicurazione al fine di crearsi un capitale o una pensione ad una certa scadenza. Accanto a prestazioni erogate in forma di rendita o di capitale, esiste poi la possibilità delle cd. formule "miste", in cui una parte del premio pagato è utilizzata al fine di garantire il pagamento immediato di un capitale agli eredi in caso di premorienza dell'assicurato.
Le compagnie assicurative prevedono, nel contratto di assicurazione, che le prestazioni subiscano annualmente una rivalutazione sulla base del rendimento ottenuto dalla Gestione Finanziaria Separata, vale a dire un fondo di investimento appositamente creato dalla società assicurativa e riservato esclusivamente alle polizze ad esso collegate, dove confluiscono i premi puri (cioè al netto dei caricamenti e delle imposte) raccolti dai risparmiatori.
La gestione finanziaria è un portafoglio di valori mobiliari (obbligazioni, azioni ed altri strumenti finanziari) che viene distinto e separato dalle altre attività della società; le gestioni sono solitamente di tipo prudenziale e la composizione degli investimenti è prevalentemente orientata verso i titoli obbligazionari e gli strumenti del mercato monetario (Titoli di Stato, Pronti contro Termine ecc.), allo scopo di permettere alla compagnia di assicurazione di far fronte agli impegni assunti senza troppi rischi. Il rendimento viene calcolato con riferimento al valore di iscrizione delle corrispondenti attività nella gestione (è il cd. criterio di contabilizzazione a "valore storico"); ciò significa che le potenziali plusvalenze e minusvalenze concorrono a determinare il rendimento solo se, a seguito della vendita delle relative attività finanziarie, determinano un utile o una perdita di realizzo. Questa modalità di contabilizzazione dovrebbe consentire una maggiore stabilità dei rendimenti nel tempo, con conseguente contenimento del rischio finanziario. Tale caratteristica viene poi rafforzata dall'impegno della società di consolidare annualmente i risultati via via raggiunti.
La rivalutazione delle prestazioni viene calcolata retrocedendo agli assicurati una parte del rendimento della gestione finanziaria dei premi raccolti. Solitamente si tratta di una percentuale intorno all’80% che viene definita aliquota di retrocessione, mentre la restante parte costituisce chiaramente il profitto annuo che ottengono le società di assicurazione dalla gestione separata.Le compagnie, inoltre, prevedono normalmente tra le condizioni contrattuali un tasso di rendimento minimo garantito, detto tasso tecnico (attualmente si attesta intorno al 2%); in questo caso il tasso di retrocessione riconosciuto agli assicurati è depurato del tasso tecnico contrattuale.
Bene cosi sul web
un Esempio
Oggi il nostro tuareg apre una assicurazione tuareg vita e arancia (dopo esser stato drogato) gli da 1.000.000 eur in una polizza con rendimento min 2% e retrocessione dell’80% con minimo 1% e caricamento zero senza possibilità di riscatto a 5 anni.
Per semplificare supponiamo un caso limite tuareg compra oggi un solo btp a 5 anni a 100 che rende il 4% lordo ok.?
La sua gestione separata rende il 4% che recesso all’80% diventa 3,2% lordo 2,8% netto.
Alle compagnia di tuareg resta il 0,8% (in genere è almeno 1%)ogni anno mica poco al momento tralasciamo i costi e concentriamoci sul meccanismo, il btp viene iscritto al valore storico per consentire alle assicurazioni di consolidare il rendimento e garantire il tasso di rendimento minimo.
Quindi a scadenza la compagnia mi liquida 1.000.000 + le cedole consolidiate al 2,8% netto x 5 anni.
Ok ma cosa succede se cambiano i tassi alla mia polizza nulla ma al mio btp si ...
Se i tassi raddoppiano passiamo al 8% lordo il mio btp comprato a 100 vle 50 oggi ma mi verrà rimborsato a 100.
Per la gestione separata vale ancora 100 finchè non lo vende sul mercato.
Se i tassi si dimezzano e vanno al 2% il nostro btp vale oggi 200 e se lo vendiamo abbiamo una plusvalenza.
Per la gestione vale ancora 100 finchè se non sarà veduto vengono conteggiate come proventi sole le cedole.
Quindi una gestione separata vita rispetto a un tds è meno volatile ma non perché il gestore è bravo ma per un semplice fattore contabile valorizzando i tds in portafoglio al costo storico.
Da ciò derivano delle conseguenze di cui si deve avere assoluta consapevolezza.Variazioni importanti dei tassi.
- sei tassi scendono molto l’incasso delle cedole alte consentirà di spalmare i guadagni e sembrerà che polizza abbia un super rendimento dato dalle vecchie cedole alte dei precedenti btp.
- Se i tassi salgono la compagnia non venderà i btp che rendono meno sul mercato (e valgono meno) ma sarà incentivata a lasciarli in portafoglio incassandone le cedole.
Da ciò ne consegue che l’articolo citato da tuareg è fuoriviante perché gli alti rendimenti delle gestioni sono dati dalle cedole dei vecchi btp in portafoglio.
In futuro con l’arrivo di emissioni a tassi più alti i gestori si troveranno in portafoglio molti btp da non vendere per non far precipitare il rendimento sotto il tasso tecnico con la conseguenza di rendimenti medi futuri + bassi.
Il gestore può essere attivo e gestire il rischio tasso ma le regole delle gestione separata vita ne disincentivano la rapidità di reazione tanto le perdite non si vedono…
Ne consegue che ma maggiori rendimenti oggi equivalgono minori rendimenti domani vedi il crollo del loro rendimento rispetto al passato che ha seguito quello dei tds ma con una discesa più lenta, ne consegue che anche la salita sarà più lenta.
Dal punto di vista teorico il rendimento di una gestione separata converge al rendimento di un portafoglio obbligazionario di pari durata ma non una differenza... la retrocessione (in media un 20%) che rimane all’assicuratore per gestire passivamente i nostri soldi vi sembra poco?
Nulla si crea nulla si distrugge viene da dire il super rendimento o deriva da maggior rischio o semplicemente da un diverso metodo di calcolo.
Piccola riflessione se la compagnia investe solo in bpt a 5 anni io con una gestione o pagato il 20% del rendimento se mi compro da solo i miei titoli pago una volata lo 0,30% direi c'è da rifletterci un pò se la coperta di linus della gestione sparata vi piace ben venga l’importate e conoscere come funziona e pagarne i costi consapevolmente.
Chissà se gli agenti sono cosi accurati nello spiegare agli o investitori o mostrano solo tabelle preconfezionate ….
Veniamo alle novità dell’isvap nel tentativo di sanare il mercato
Dal REGOLAMENTO N. 38 DEL 3 GIUGNO 2011
Che allego ecco le nuove regole per evitare le porcate che evidente in molti facevano …
Il Regolamento mira ad evitare disparità tra investitori istituzionali, altri clienti corporate e lacollettività degli assicurati.
E prima allara?
Spesso come spiegato non tutti gli assicurati venivano tratti allo stesso modo inoltre come spiegato poteva accadere che in certi contesti mercato facevo investire nelle gestioni separate grosse somme da società collegate per aumentarne il rendimento con titoli a tassi + alti per poi ritirale quando i tonni erano nella rete alias contratto pluriennale come penali di riscatto.
Dal regolamento isvap
la possibilità di far gravare sulla gestione separata unicamente le spese relative all’attività di verifica contabile effettuata dalla società di revisione e quelle effettivamente sostenute per l’acquisto e la vendita delle attività della gestione separata e che non sono consentite altre forme di prelievo, in qualsiasi modo effettuate;
Perché prima che costi prelevano per portare l’isvap a precisarlo vuoi vede che negusneg ci aveva preso?
Dal regolamento isvap
l’indicazione che il rendimento della gestione separata beneficia di eventuali utili derivanti dalla retrocessione di commissioni o di altri proventi ricevuti dall’impresa in virtù di accordi con soggetti terzi e riconducibili al patrimonio della gestione;
Perché prima era consentito mettere le markette nella gestione nelle poste attive per far aumentare il rendimento e poi farle sparire all’occorrenza?
Dal regolamento isvap
le regole per la determinazione del tasso medio di rendimento della gestione separata relativo al periodo di osservazione;
Perché prima come funzionava facevano un po’ come cavolo gli pare bè no però l’isvap ha deciso di fare ulteriore chiarezza perché è tale rendimento non quello pubblicizzato il vero rendimento attribuito all’assicurato investitore.
ma non finsce qui si devono infatti diconsiderare i presidi già introdotti dal Regolamento ISVAP n.35 del 26 maggio 2010 in materia di conflitti di interessi che impongono alle imprese, tra l’altro:
- di effettuare operazioni nell’interesse dei contraenti alle migliori condizioni possibili,
- di contenere i costi, (senza grassa le gestioni che vanno bene con comm di negoziazione assurde)
- di astenersi dall’effettuare operazioni con frequenza non necessaria per la realizzazione degli obiettivi assicurativi
(alias il turnover che duplicava i costi di acquisto e vendita dei titoli)
- di astenersi da ogni comportamento che possa avvantaggiare una gestione separata a danno di un'altra. pure!
Ecco cosa l’isvap ha sentito l’esigenza di regolare secondo voi perché? E il negusneg non è c’era arrivato anni prima dell’isvap no ?
Certo ancora c’è lavoro da fare voglio vedere il TER non l’isc o peggio quella porcata del costo medio per anno nuova modo per non far capire nulla e anzi per giustificare anticipi provvigionali!
Gestioni sperate come investimento
NO perché sono costose e poco trasparenti….
Ma cavolo arancia finiscila ci pensa mamma isvap e poi le compagnie non sono tutte uguale ci sono quelle giovani e dinamiche ALT!
Passo dalla parte del diavolo mi nominano attuario di una nuova compagnia responsabile della sua gestione separa quale sarà la mia mission dare rendimenti superiori al mercato (tanto per i primi 3 anni di premi incassati li tratteniamo e non è previsto il riscatto)
SI PUO FARE mi prendo il max rischio possibile tanto gli assicurati non vedono le oscillazioni di prezzo e non vedo il libro mastro e non sanno esattamente i titoli in portafoglio e cosi vai
una partenza sprint tanto l’importante e fare buoni numeri e pompare i risultati tanto mica sono soldi miei.
Che dire …. Non mettete i gatti a guardia delle polpette e dubitate sempre del resto i soldi sono i vostri no?
Ciò che conta sono i soldi che a fine contratto mi trovo in tasca e spesso sono meno del previsto /promesso.
N.B queste sono considerazioni generali poi ogni contratto va valutato con calma e perizia.
in allegato nuovo regolamento per le future gestione separate