Perche' nessun strumento prezza l'invasione dell'Ucraina?

Non posto su sto forum da una vita – ho poco tempo per la borsa, ormai – ma vorrei condividere due riflessioni qui sulla guerra.

Se putin si fosse limitato a prendersi donbass e lugansk nessuno gli avrebbe detto nulla. Sì, ci sarebbero stati un po’ di pugni agitati, qualche blanda sanzione, un po’ di armi vendute sottobanco agli ucraini, ma gli europei avrebbero continuato come se nulla fosse stato. Prova ne sia che lo stesso Scholz aveva detto, prima della guerra, che l’ingresso dell’Ucraina in NATO non era all’ordine del giorno. Il problema è stato il voler rovesciare con le armi il governo di uno stato che confina con polonia, slovacchia, ungheria e romania. In altre parole, esattamente come lui non voleva la Nato ai confini, l’UE non voleva la russia ai confini – più di quanto già non abbia.

Propaganda a parte, nessuno pensava di certo che la russia potesse prendersi il paese in 2 giorni (anche se alcuni giornalisti russi lo pensavano: si prenda l’articolo del 26 febbraio cui oggi il giornale di mentana fa riferimento) ma probabilmente al Cremlino ritenevano che Zelensky si sarebbe imbarcato sul primo volo per parigi o londra, cosa che avrebbe di molto ridimensionato l’eco della crisi e portato i carri armati russi a kiev in carrozza. Anche perché così come sono le cose, senza grossi bombardamenti delle città e con armi date agli ucraini dall’occidente, la resistenza può andare avanti per settimane e settimane. E continuare come guerriglia dopo.

La questione, che leggo in molti giornali anche mainstream, che putin “non può tornare indietro” è mal posta. Sono convinto che Putin non si aspettasse una risposta occidentale forte non solo in sanzioni economiche, ma anche tale da organizzare una “legione straniera” (cosa più di colore cha altro, va detto) e una fornitura di armi di iniziativa diretta UE. E sono altresì convinto che non sia così rincoglionito da tirare atomiche qui e là, cosa che porterebbe semplicemente alla fine di tutto. Per carità, di qualcosa bisogna ben morire, ma non mi pare che il gioco valga la candela, nemmeno per lui.

Si dovrebbe offrire a Putin una sortita onorevole lasciandogli per esempio un protettorato in quelle due regioni, riducendo la vendita di armi all’Ucraina ma nel contempo iniziando le procedure per l’ingresso della stessa in UE e lasciando Zelensky al suo posto.

Ci sarà sicuramente bisogno di altro tempo e di parecchi altri morti per arrivare a qualcosa di simile, ma sono certo che alla fine andrà così.
 
ho dubbi che accetti l'adesione dell'ucraina nell'ue
con i missili ipersonici non e' importante che il confine nato sia a 500 km o 0

è proprio l'ue che gli fa paura , non vuole al confine un modello di democrazia occidentali che possa fornire da paragone e innesco alla sua autocrazia (fine)

l'albania al confine vedeva come vivevamo noi tramite la ns tv e tutto si e' mosso

certo non puo' dire che non vuole l'ucraina nell'ue...difficile da spiegare e reggere....allora dice nato e svia sulle armi

il fatto che oggi l'ue ha detto che l'adesione non e' in agenda viene incontro secondo me a queste richieste
 
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Il rublo crolla sui mercati asiatici. Borsa Mosca aprirà in ritardo, Sberbank a rischio fallimento in Slovenia e Croazia
Le nuove sanzioni del G7 che colpiscono le banche e la Banca centrale russa scatenano una corsa al contante, in cerca soprattutto di dollari


Crolla al minimo storico il rublo dopo le nuove sanzioni alla Russia, tra cui l’esclusione selettiva delle banche dal circuito dei pagamenti Swift, per l’invasione in Ucraina. La moneta russa cede quasi il 30% sul dollaro: sui mercati asiatici la valuta (qui l’andamento) è indicata in calo del 28% a 117.8170 sul biglietto verde nel trading offshore. Con le sanzioni alla Russia vola il petrolio: il Wti, dopo aver toccato un +7,5%, cresce del 5,5% a 96,63 dollari al barile. Il Brent guadagna il 4,67% a 102,50 dollari.

Oggi la Borsa di Mosca inizierà le contrattazioni del mercato monetario con tre ore di ritardo. Lo ha deciso, secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg, la Banca Centrale Russa che sta valutando se aprire gli altri mercati più tardi. Se la decisione di aprire sarà presa, sarà alle 15 di Mosca. Gli spread sul rublo sono aumentati di otto volte, con i market maker da Sydney a Hong Kong che si tirano indietro. La Banca Centrale Europea (BCE) ha inoltre valutato che Sberbank Europe AG e le sue due filiali nell’unione bancaria, Sberbank d.d. in Croazia e Sberbank banka d.d. in Slovenia, stanno fallendo o rischiano di fallire a causa di un deterioramento della loro situazione di liquidità.

In Russia non a caso si registrano da qualche giorno lunghe code agli sportelli dei bancomat, in cerca di rubli ma soprattutto di dollari, sempre più difficili da trovare. Nelle ultime ore le file sono cresciute ancora dopo le nuove, pesanti, sanzioni finanziarie approvate dai Paesi del G7 e dall’intera Unione europea che escludono alcune banche russe dal sistema di pagamenti internazionali Swift e congelano gli attivi della Banca centrale di Mosca detenuti all’estero.


«Sono stato in coda per un’ora, ma la valuta straniera è sparita ovunque, solo rubli», ha detto all’agenzia Bloomberg Vladimir, un programmatore di 28 anni, mentre aspettava in una lunga fila a un bancomat in un centro commerciale di Mosca. «Mi sono mosso tardi perché non pensavo che tutto questo potesse accadere. Sono sotto shock».

La corsa ai dollari non è stata rallentata nemmeno dal cambio «punitivo» offerto da alcune banche, che in alcuni casi scambiano le valute ben oltre i 100 rubli per un dollaro, a fronte di un cambio ufficiale di 83,7.


Il timore diffuso è che la valuta russa crolli ancora sui mercati, in un «panic selling» di cui sono visti i primi accenni nella settimana scorsa.

I tassi di cambio offerti dalle banche domenica 27 febbraio riflettono già la grande incertezza: si va dai 98,08 rubli per dollaro di Alfa Bank ai 99,49 di Sberbank, fino aI 105 di Vtb Group e i 115 rubli di Otkritie Bank.

Molti cittadini temono di non poter più usare i circuiti internazionali delle carte di credito per i pagamenti quotidiani e quindi è scattata la corsa al contante. La Banca centrale russa ha affermato che le carte di credito continueranno a funzionare normalmente e che dispone di risorse sufficienti ma la corsa ai bancomat non si è fermata nonostante queste rassicurazioni.


Russia.jpg

Lyxor ancora molto più liquido 144k contro 11k
 
Pure Lamberto Dini "figlio di Putin" ?

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UCRAINA: Dini, che errore Kiev nella Nato (MF)

Oggi 08:26 - MF-DJ

MIMLANO (MF-DJ)--Lamberto Dini, ex presidente del Consiglio, ministro degli Esteri dal 1996 al 2001 nei governi Prodi, D''Alema I e II, e Amato II, e'' un lucido osservatore di quello che sta accadendo tra Mosca e Kiev. "La richiesta della Russia di mantenere neutrale l''Ucraina e'' stata considerata irricevibile dagli Stati Uniti, dando il via a questa immane, immensa tragedia", riassume parlando con MF-Milano Finanza: "Il Cremlino in 30 anni su questo punto non ha mai cambiato posizione". Domanda. Presidente Dini, si aspettava che si arrivasse alla guerra? Risposta. Avevo sperato che la Russia si sarebbe astenuta dal lanciare l''invasione. evidente che Putin ha fatto il passo piu'' lungo della gamba, con gravi conseguenze per tutti. Ha sottovalutato la resistenza dell''Ucraina, contava anche su una divisione tra Paesi europei che invece non c''e'' stata. Anzi, l''Unione europea si e'' semmai cementata con l''applicazione di severissime sanzioni, che mineranno le attivita'' economiche russe. Aspettiamoci pero'' gravi conseguenze per l''Europa e per l''Italia. D. Le sanzioni possono diventare un boomerang? R. Le sanzioni hanno l''effetto di isolare finanziariamente la Russia, spingendola verso la Cina e un sistema di pagamenti alternativo allo Swift. Ma conseguenze gravi ci saranno anche per l''Italia. Ovviamente il presidente del Consiglio Draghi non ha scelta, se non rispettare i patti atlantici. Ma la prima domanda e'': come ci regoleremo col gas russo? Non possiamo davvero pensare di farne a meno, riaprendo le miniere di carbone, non scherziamo. La stessa Russia ha bisogno di quelle entrate, ma possiamo contare sul fatto che non ci chiuda i rubinetti se, bloccando Swift, non rispettiamo i pagamenti? Ogni considerazione politica e morale cozza con i fabbisogni energetici dell''Italia, che continua ad alimentarsi per oltre il 40% col gas russo. Aspettiamoci ripercussioni pesanti sui prezzi dell''energia, e quindi sull''inflazione. Di conseguenza potrebbe essere necessario anche rivedere il Pnrr. D. Che evoluzione potra'' avere il conflitto? R. Non possiamo prevedere l''esito di questo conflitto insensato, e a quali condizioni Putin si fermera''. Gia'' negli anni Novanta la Russia si era dichiarata fortemente contraria alla politica degli Stati Uniti di portare nella Nato anche l''Ucraina e la Georgia, ci vedeva la manifesta intenzione di circondarla, dal Baltico al Caucaso. Pensiamo proprio al conflitto del 2008 in Georgia, aperto dal presidente Saakashvili contro le spinte separatiste filo-russe di Abcasia e Ossezia. Il presidente georgiano aveva erroneamente pensato che gli Usa sarebbero intervenuti in sua difesa, ma cosi'' non e'' avvenuto, ed e'' stata la Russia a vincere quella guerra. Come ministro degli Esteri ho partecipato a numerosi incontri con i ministri Primakov e Ivanov, e il sottosegretario di Stato americano, Madeleine Albright, e posso affermare che il pensiero dei russi non e'' mai cambiato. Avere delle basi Nato lungo i 1.500 km del confine ucraino, per la Russia e'' sempre stato inaccettabile. Da qui nascono le richieste di Putin, che invece sono state ritenute irricevibili dagli Usa. Gli Stati Uniti non hanno mai dato spiegazioni sul perche'' considerassero inaccettabile un''Ucraina neutrale. Si sono limitati a dire che la questione non era all''ordine del giorno, ma per anni hanno continuato ad armare l''Ucraina. Ora si e'' scatenato un conflitto assurdo, ma mi domando se Stati Uniti ed Europa non se siano collettivamente responsabili insieme alla Russia. D. L''Ue pero'' sembra uscirne rafforzata, e'' riuscita a esprimere una linea comune. Potrebbe essere l''inizio di una vera Federazione degli Stati europei? R. Questo e'' stato un test importante. Bisogna procedere con l''integrazione europea e crescere nella politica estera ed energetica comune. D. La possibilita'' che l''Ue apra le porte all''Ucraina, come auspicato da Urusula von der Leyen, peggiora le cose con Putin? R. Non si puo'' pensare di far entrare l''Ucraina nell''Unione europea, senza che ci siano i presupposti validi per tutti gli altri Paesi. Kiev, per esempio, dovrebbe impegnarsi a rispettare i diritti umani, compresi quelli delle minoranze, considerato che in Ucraina c''e'' una forte presenza russa. Si tratta poi di un Paese che non ha il completo controllo del suo territorio, non ce l''aveva nemmeno prima del conflitto, come insegna il caso del Donbass. Ma se l''Ucraina rimanesse neutrale, non credo che la Russia si opporrebbe a un suo ingresso nell''Ue. Non l''ha fatto per la Finlandia, potrebbe accettarlo anche in questo caso. Purche'' Kiev non entri nella Nato. Il punto e'' solo quello. D. Perche'' l''adesione alla Nato delle Repubbliche baltiche non ha scatenato la stessa reazione da parte del Cremlino? R. Nei confronti delle Repubbliche baltiche non c''e'' quello stesso senso di appartenenza che la Russia ha nei confronti dell''Ucraina, perche'' non hanno mai fatto veramente parte della grande Russia. Sono state invase, e una volta tornate indipendenti hanno manifestato questa ritrovata liberta'' con l''adesione alla Nato, che infatti e'' stata tollerata da Mosca. D. Pesa l''assenza di Angela Merkel? R. Si fa sentire molto. L''attuale cancelliere Scholz e'' a capo di un governo di coalizione, e non riesce a esprimere continuita'' con quella che e'' stata la politica della Merkel verso la Russia, ma si e'' appiattito sulle posizioni Usa. Merkel aveva difeso il gasdotto Nord Stream 2, che invece ora e'' stato bloccato da Scholz. Non mi sorprende che Matteo Renzi abbia suggerito di proporre la Merkel nel ruolo di mediatrice in questo conflitto, che ricordiamolo, lascera'' ferite e danni per tutti. D. I primi negoziati porteranno a qualcosa? R. Vedo molto difficile un obiettivo condiviso, che vada oltre una tregua, un cessate il fuoco generale (al momento Putin si e'' detto disponibile a sospendere gli attacchi contro la popolazione civile, ndr). Si vede solo un inasprimento delle posizioni di Putin, che ha messo in allarme addirittura il sistema di difesa nucleare. D. E'' realistica una minaccia nucleare? R. Putin e'' un autocrate, ma spero che non abbia perso la testa fino a quel punto. Ci sono segnali di una certa insofferenza da parte dell''establishment russo. Putin non e'' riuscito nella guerra lampo che sperava, in questa sua azione gravissima e spericolata. E ora anche nella sua cerchia piu'' stretta, qualcuno comincia a prendere un po'' le distanze dal suo operato.
fch
 
Pure Lamberto Dini "figlio di Putin" ?

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UCRAINA: Dini, che errore Kiev nella Nato (MF)

Oggi 08:26 - MF-DJ

MIMLANO (MF-DJ)--Lamberto Dini, ex presidente del Consiglio, ministro degli Esteri dal 1996 al 2001 nei governi Prodi, D''Alema I e II, e Amato II, e'' un lucido osservatore di quello che sta accadendo tra Mosca e Kiev. "La richiesta della Russia di mantenere neutrale l''Ucraina e'' stata considerata irricevibile dagli Stati Uniti, dando il via a questa immane, immensa tragedia", riassume parlando con MF-Milano Finanza: "Il Cremlino in 30 anni su questo punto non ha mai cambiato posizione". Domanda. Presidente Dini, si aspettava che si arrivasse alla guerra? Risposta. Avevo sperato che la Russia si sarebbe astenuta dal lanciare l''invasione. evidente che Putin ha fatto il passo piu'' lungo della gamba, con gravi conseguenze per tutti. Ha sottovalutato la resistenza dell''Ucraina, contava anche su una divisione tra Paesi europei che invece non c''e'' stata. Anzi, l''Unione europea si e'' semmai cementata con l''applicazione di severissime sanzioni, che mineranno le attivita'' economiche russe. Aspettiamoci pero'' gravi conseguenze per l''Europa e per l''Italia. D. Le sanzioni possono diventare un boomerang? R. Le sanzioni hanno l''effetto di isolare finanziariamente la Russia, spingendola verso la Cina e un sistema di pagamenti alternativo allo Swift. Ma conseguenze gravi ci saranno anche per l''Italia. Ovviamente il presidente del Consiglio Draghi non ha scelta, se non rispettare i patti atlantici. Ma la prima domanda e'': come ci regoleremo col gas russo? Non possiamo davvero pensare di farne a meno, riaprendo le miniere di carbone, non scherziamo. La stessa Russia ha bisogno di quelle entrate, ma possiamo contare sul fatto che non ci chiuda i rubinetti se, bloccando Swift, non rispettiamo i pagamenti? Ogni considerazione politica e morale cozza con i fabbisogni energetici dell''Italia, che continua ad alimentarsi per oltre il 40% col gas russo. Aspettiamoci ripercussioni pesanti sui prezzi dell''energia, e quindi sull''inflazione. Di conseguenza potrebbe essere necessario anche rivedere il Pnrr. D. Che evoluzione potra'' avere il conflitto? R. Non possiamo prevedere l''esito di questo conflitto insensato, e a quali condizioni Putin si fermera''. Gia'' negli anni Novanta la Russia si era dichiarata fortemente contraria alla politica degli Stati Uniti di portare nella Nato anche l''Ucraina e la Georgia, ci vedeva la manifesta intenzione di circondarla, dal Baltico al Caucaso. Pensiamo proprio al conflitto del 2008 in Georgia, aperto dal presidente Saakashvili contro le spinte separatiste filo-russe di Abcasia e Ossezia. Il presidente georgiano aveva erroneamente pensato che gli Usa sarebbero intervenuti in sua difesa, ma cosi'' non e'' avvenuto, ed e'' stata la Russia a vincere quella guerra. Come ministro degli Esteri ho partecipato a numerosi incontri con i ministri Primakov e Ivanov, e il sottosegretario di Stato americano, Madeleine Albright, e posso affermare che il pensiero dei russi non e'' mai cambiato. Avere delle basi Nato lungo i 1.500 km del confine ucraino, per la Russia e'' sempre stato inaccettabile. Da qui nascono le richieste di Putin, che invece sono state ritenute irricevibili dagli Usa. Gli Stati Uniti non hanno mai dato spiegazioni sul perche'' considerassero inaccettabile un''Ucraina neutrale. Si sono limitati a dire che la questione non era all''ordine del giorno, ma per anni hanno continuato ad armare l''Ucraina. Ora si e'' scatenato un conflitto assurdo, ma mi domando se Stati Uniti ed Europa non se siano collettivamente responsabili insieme alla Russia. D. L''Ue pero'' sembra uscirne rafforzata, e'' riuscita a esprimere una linea comune. Potrebbe essere l''inizio di una vera Federazione degli Stati europei? R. Questo e'' stato un test importante. Bisogna procedere con l''integrazione europea e crescere nella politica estera ed energetica comune. D. La possibilita'' che l''Ue apra le porte all''Ucraina, come auspicato da Urusula von der Leyen, peggiora le cose con Putin? R. Non si puo'' pensare di far entrare l''Ucraina nell''Unione europea, senza che ci siano i presupposti validi per tutti gli altri Paesi. Kiev, per esempio, dovrebbe impegnarsi a rispettare i diritti umani, compresi quelli delle minoranze, considerato che in Ucraina c''e'' una forte presenza russa. Si tratta poi di un Paese che non ha il completo controllo del suo territorio, non ce l''aveva nemmeno prima del conflitto, come insegna il caso del Donbass. Ma se l''Ucraina rimanesse neutrale, non credo che la Russia si opporrebbe a un suo ingresso nell''Ue. Non l''ha fatto per la Finlandia, potrebbe accettarlo anche in questo caso. Purche'' Kiev non entri nella Nato. Il punto e'' solo quello. D. Perche'' l''adesione alla Nato delle Repubbliche baltiche non ha scatenato la stessa reazione da parte del Cremlino? R. Nei confronti delle Repubbliche baltiche non c''e'' quello stesso senso di appartenenza che la Russia ha nei confronti dell''Ucraina, perche'' non hanno mai fatto veramente parte della grande Russia. Sono state invase, e una volta tornate indipendenti hanno manifestato questa ritrovata liberta'' con l''adesione alla Nato, che infatti e'' stata tollerata da Mosca. D. Pesa l''assenza di Angela Merkel? R. Si fa sentire molto. L''attuale cancelliere Scholz e'' a capo di un governo di coalizione, e non riesce a esprimere continuita'' con quella che e'' stata la politica della Merkel verso la Russia, ma si e'' appiattito sulle posizioni Usa. Merkel aveva difeso il gasdotto Nord Stream 2, che invece ora e'' stato bloccato da Scholz. Non mi sorprende che Matteo Renzi abbia suggerito di proporre la Merkel nel ruolo di mediatrice in questo conflitto, che ricordiamolo, lascera'' ferite e danni per tutti. D. I primi negoziati porteranno a qualcosa? R. Vedo molto difficile un obiettivo condiviso, che vada oltre una tregua, un cessate il fuoco generale (al momento Putin si e'' detto disponibile a sospendere gli attacchi contro la popolazione civile, ndr). Si vede solo un inasprimento delle posizioni di Putin, che ha messo in allarme addirittura il sistema di difesa nucleare. D. E'' realistica una minaccia nucleare? R. Putin e'' un autocrate, ma spero che non abbia perso la testa fino a quel punto. Ci sono segnali di una certa insofferenza da parte dell''establishment russo. Putin non e'' riuscito nella guerra lampo che sperava, in questa sua azione gravissima e spericolata. E ora anche nella sua cerchia piu'' stretta, qualcuno comincia a prendere un po'' le distanze dal suo operato.
fch

ancora con questa balla che è colpa dell'espansione della Nato
L'Ucraina ha chiesto l'adesione alla Nato dopo che la Russia aveva invaso e occupato la Crimea e bombardato la Georgia. NON si fidava più della Russia e aveva ragione. La Nato rispose che l'Ucraina non era pronta per entrare nella Nato, se ne sarebbe parlato nei decenni successivi.
 
credo poco a tutto quello che ci raccontano...ma sto ai fatti....avete gia' dimenticato le armi di distruzione di massa di saddam e altre bugie?

cosa voleva dire il direttore dei servizi segreti quando e' stato rimbrottato da putin? parlava di dare ancora una chance....ma si puo' sapere nero su bianco cosa volevano?
temo che non sapremo mai la verita'!
putin e' stato folle a fare quello che ha fatto...ma e' sicuramente anche colpa ns che non abbiamo trattato adeguatamente
purtroppo comandano di + i militari che i diplomatici
ai militari piace e conviene la guerra, sarebbero da escludere totalmente dai tavoli
 
Ultima modifica:
poi, esempio a caso, agli americani manca l'empatia per capire il disagio che possa avere la russia a sentirsi accerchiata da missili......e si che stavano scatenando la 3a guerra mondiale durante la crisi di cuba per lo stesso motivo

cioe' con un minimo di memoria storica tutto cio' si poteva evitare
 

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