PIU' CHE SANTA PAZIENZA... AVREI BISOGNO DI SANTO DOMINGO

E chi dirige la Consob ?

La Commissione è un organo collegiale composto da un Presidente e da quattro commissari,
nominati con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri.

L'incarico del Presidente e dei commissari dura sette anni e non è rinnovabile.

Le decisioni sono assunte a maggioranza dei componenti presenti,
salve alcune specifiche deliberazioni per le quali è richiesta dalla legge una maggioranza qualificata.

I componenti attualmente in carica sono il presidente Paolo Savona
e i commissari Anna Genovese, Giuseppe Maria Berruti, Carmine Di Noia e Paolo Ciocca.
 
La Germania insieme alla Francia ha lanciato un piano per creare il cosiddetto Recovery Fund fortemente caldeggiato dal paese transalpino.

Un aspetto interessante è che i finanziamenti siano a fondo perduto
in modo da non pesare sui bilanci dei paesi del Sud Europa, già oppressi da un pesante fardello debitorio.

Se ho inteso bene la proposta i fondi andrebbero a pesare sul bilancio europeo,
raccolti sul mercato dalla Commissione Europea, che poi si incaricherebbe di assegnarli ai paesi europei più colpiti dalla emergenza economica post Covid 19.

I 500 miliardi previsti dal piano Merkel-Macron mi sembrano una buona base di partenza anche se non sufficienti,
ma potrebbero essere integrati da ulteriori finanziamenti non a fondo perduto ovvero rimborsabili a bassi tassi e a scadenze piuttosto lunghe.

Tutto bene, tutto bello?

Neanche per idea


Perchè già oggi leggo sulla stampa le reazioni dei soliti nanetti europei,
rigidi difensori della austerità e dei vincoli di bilancio che protestano e non ci stanno a regalare soldi ai paesi del Sud.

Si tratta delle solite canaglie olandesi cui questa volta si aggiungono austriaci, danesi, finlandesi.

Credo sia saggio in democrazia e in una istituzione come la Unione Europea ascoltare il punto di vista di tutti ma vi è un limite a tutto.

E' ora che queste pulci europee, nani economici e ortodossi dei vincoli, la smettano di porre veti.

L’Europa non può affondare perchè dei piccoli paesi il cui peso in ambito europeo e mondiale è pari quasi a zero
si oppongono a qualsiasi ragionevole e condivisibile proposta di solidarietà che finalmente renderebbe l’Europa
più simile a una comunità di stati che a una mera sommatoria doganale e monetaria.

Comunque il problema non sono il cancelliere austriaco Kurz o quello olandese Rutte.

Il vero problema sono i loro elettori, gente miope, chiusa e gretta, spesso priva di qualsiasi cultura europea
che non vada oltre il ristretto ambito del loro piccolo cortile di campagna.

Gente che pensa che la solidarietà sia solo uno spreco di pubblico denaro,
che non capisce che se falliscono i paesi del sud Europa anche il loro benessere sarà minacciato
e verranno travolte anche le piccole economie dei loro insignificanti paesi.

Disinfestiamo l’Europa dalle pulci.

Se non gli va bene la solidarietà che vengano accompagnati fuori dalla porta.

L’Italia, la Spagna, il Portogallo o la Francia non possono fallire perchè una massaia della Carinzia,
un operaio di Enschede (Olanda) o un meccanico di Arhus ( Danimarca)
non capiscono che serve più Europa di fronte a un evento senza precedenti come il Covid 19.

Se ne vadano e subito.Non li rimpiangeremo.
 
Avrei un'idea ancora più bella.

Andiamo via noi da questa europa del nulla, mi chiedo cosa ci azzecca un contadino olandese
con un operaio siciliano o napoletano , l'uno non sa dove si trovi geograficamente l'altro,
ma facciamola finita con st'europa del menga.
Cogliamo l'occasione meravigliosa del covid e usciamo da questa "m.......a" soffocante.
 
dittiature-dita.jpg
 
La mostruosa macchinazione in corso alle spalle dei popoli italiano, europei e mondiali.

Ormai sempre più medici, scienziati, intellettuali evidenziano quanto è successo con questo “coronavirus”,
questa pseudo epidemia montata mediaticamente in modo coordinato fra politica, “scienza ufficiale” e media tutti allineati
(e a libro paga della finanza internazionale) nella narrazione studiata per
SPAVENTARE, ANNICHILIRE, DEPOTENZIARE I DUBBI, UNA VERA “SANTA INQUISIZIONE”.

EBBENE TUTTI COSTORO EVIDENZIANO CHE CI SONO TROPPE COSE CHE “NON TORNANO”
E QUANDO GLI INDIZI SONO SEMPRE DI PIU’ E IL “POTERE” INIZIA A REPRIMERE CENSURANDO,
MULTANDO, IMPONENDO TSO (TRATTAMENTI SANITARI OBBLIGATORI)
IN MODO TOTALMENTE ILLEGALE NELLA PROCEDURA E APPLICAZIONE,
SPAVENTANDO QUEI POCHISSIMI POLITICI CHE HANNO GLI “ATTRIBUTI” PER DIRE……..
QUANTO ORMAI E’ EVIDENTE A CHI SI E’ INFORMATO DA PIU’ FONTI SERIE.

IN MERITO GRANDE ONORE ALLA DEPUTATA CLUNIAL CHE HA DATO UNA GRANDE PROVA DI CORAGGIO,
VERAMENTE UNA GRANDE DONNA E UNA VERA “ONOREVOLE”.


EVIDENTE LA RABBIA CONTRO DI LEI DEI PIDDINI VENDUTI (DOPO TANGENTOPOLI)
AL POTERE NEOLIBERISTA DA DECENNI E DEI 5 STELLE CHE HANNO PRESO UNA MAREA DI VOTI
DICENDO E PROMETTENDO PROPRIO SU QUELLO CHE LA CLUNIAL HA DETTO ( 5 STELLE VENETA COERENTE….L’UNICA!!)
E PERCHE’ SCHIFAVANO IN MODO TOTALE E VIOLENTISSIMO IL PD COME SERVO DEI POTERI FINANZIARI SOVRANAZIONALI
E ORA SI SONO SPUTTANATI COMPLETAMENTE ALLEANDOSI COL NEMICO GIURATO, PER MANTENERE POLTRONA E PRIVILEGI.

PARLANDO DEI 5 STELLE E DELLA LORO “CONVERSIONE INTERESSATA”
LA REAZIONE CHE HO SENTITO DA TANTE PERSONE ( anche conosciute per caso in giro ) è :

“SI STANNO COMPORTANDO DA VERI MORTI DI FAME SENZA DIGNITA’ NE' ONORE”

La cosa ancor più grave ( e che mi amareggia e inquieta ancor di più ) quindi, per la tenuta dell’Italia come stato unitario,
è il fatto che i 5 stelle la stragrande parte dei voti l’ha presa nel Sud Italia e col reddito di Cittadinanza
fatto in modo pessimo e sostanzialmente FANCAZZISTA e con l’evidente svendita della propria dignità umana e politica,
stanno facendo fare (COME LORO RAPPRESENTANTI) al Sud Italia una figura pietosa
e stanno creando una frattura sempre più forte fra Nord Italia e Sud Italia
che con la catastrofica gestione dell’economia di questo Governo di Viceré tedeschi e Francesi
(di cui i 5 stelle SONO ORMAI TOTALMENTE SUCCUBI ….. “O VOTATE QUALUNQUE INFAMIA O TORNATE A CASA COL VOTO”! )


Dall’inizio dell’EPIDEMIA anch’io sostengo (PER EVIDENZA DEI FATTI) COME SIA STATA COMPLETAMENTE OSCURATA LA PREVENZIONE.

FORTUNATAMENTE I MEDICI, DAVANTI AGLI ABOMINI FATTI IN QUESTI MESI,
INIZIANO A RIBELLARSI ALLA MEDICINA BASATA SUL PROFITTO E SU INTERESSI OCCULTI ANCOR PIU’ GRAVI:

E I MEDIA ON LINE SI MUOVONO CON DECISIONE IN DIFESA DI SGARBI E CLUNIAL

In sostanza siamo in una situazione, molto simile al meccanismo della Rivoluzione Francese
con UNA NOBILTA’ FINANZIARIA E I SUOI SERVI (completamente scollegati dalla realtà dei popoli considerati bestiame da sfruttare e macellare a piacimento)
CONTRAPPOSTI ALLE MASSE SEMPRE PIU’ POVERE, DISPERATE E INCAZZATE!
 
Inizia a diventare francamente inaccettabile che i mass media cartacei, come i giornali, continuino a dire una marea di balle.

Non piccole fake news, ma grandi fandonie che avranno delle conseguenze pesanti sulla vita di tutti i giorni delle persone
che non avranno lavoro, magari perderanno casa, magari vivranno in miseria.

Il “Recovery Fund da 500 miliardi” deciso oggi è il nulla e non lo diciamo solo noi,
ma anche due economisti di lato opposto, Borghi e Varoufakis.

Vediamo punto per punto:

a) Prima di tutto è una proposta franco-tedesca, che, allo stato attuale, si deve confrontare ancora con l’opposizione
di paesi come Olanda ed Austria che non concordano con il meccanismo;

b) comunque sono 500 miliardi che, anche se dati parzialmente a fondo perduto,
dovranno essere ripagati dagli stati dell’Unione, in modo anticipato o con i contributi annuali.

Infatti l’articolo 125 TFUE impedisce ai singoli paesi di assumere qualsiasi obbligazione che anche venga a derivare dagli organi comunitari.

L’art 123 TFUE viene a vietare la monetizzazione del debito tramite la Banca Centrale, cioè di farsi finanziare da quell’istituzione.

Da dove verranno quindi i “Fondi Perduti” promessi dall’Unione Europea?

Dai paesi dell’Unione stessa.

Chi è un contributore netto dell’Unione ?

L’Italia.

Quindi per ogni euro che riceveremo dall’unione, ne pagheremo uno e qualcosa nel tempo…

Anche calcolando di poter ricevere il 12,5% dei denari (ricordiamo che nella UE ci sono ben 27 paesi….),
cioè 62,5 miliardi ( e siamo ottimisti) ne pagheremo 65. Un AFFARONE!!!


c) I soldi che riceviamo sono però “FInalizzati”, cioè avranno una destinazione prefissata.
Non potremo, ad esempio, pagare politiche per la famiglia, ma si parla di pagare solo la “Transizione verde” e cose tecnologiche tipo il 5G.

Quindi, invece che prendere soldi in prestito definendo noi le scadenze di rimborso e l’impiego
si accetta di darli alla UE e bisogna darne di più, anche considerando gli interessi
e si hanno indietro SOLO E ESCLUSIVAMENTE per quello che vuole la UE

Alla fine il Recovery Fund è un MES veramente Light, ma sempre un MES , un prestito,
sempre condizionato negli impieghi ed anche più costoso……

Non c’è neanche la base di quello che vorrebbe la Sinistra nel suo concetto di Unione, cioè la mutualizzazione del debito,
cioè la garanzia reciproca del debito, così che per cui i paesi mediterranei, in difficoltà, non viene a cambiare nulla.
 
La fibrillazione nel Governo sembra più avvertita nella sua maggioranza piuttosto che dall’opposizione.

Quest’ultima, dicono gli osservatori, per una sorta di fatalismo nella sua doppia motivazione di sfiducia nelle spallate
e di presa d’atto della impossibilità di una crisi in un’emergenza non finita.

Due ragioni che non reggono del tutto, politicamente parlando, a fronte della realtà se è vero, come è vero,
che quella di Alfonso Bonafede, da qualsiasi parte la si prenda (persino da non pochi parlamentari del Partito Democratico)
è una questione che scotta, nel senso più etimologico, nei confronti del Governo e del Paese, per l’importanza della funzione del ministero.

Quanto alle spallate, se non è mai proficuo il loro abuso, vale proprio il detto: se non ora, quando?

Parlare male dell’attuale ministro della Giustizia potrebbe apparire lo sport preferito dai suoi numerosi critici
se non fosse che errori e mancanze gravi ne denotano, insieme ad una clamorosa impreparazione,
una pervicace dedizione a scelte ispirate a quel giustizialismo di stampo grillino
che è passato dalle grida piazzaiole a leggi e scelte che hanno fatto strame del garantismo.

Un populismo d’accatto tanto più dannoso quanto più mascherato dalla pretesa di essere, i pentastellati,
i più etici tra i politicanti considerati senza principi, dunque, loro, i predicatori della verità per cui chi osa contraddirli non è il cittadino
che la pensa differentemente ma colui che mette in discussione l’eticità, la morale.

Da questo pulpito le prediche si sprecano, anche se il Movimento 5 Stelle è profondamente lacerato al suo interno,
il che, tuttavia, sprona i suoi governativi a oltranza, fra cui Bonafede, a rimanere incollati al potere perinde ac cadaver.

Fermi, seduti su quei principi che, come ricordava Flaiano, poi si piegano, come del resto s’è visto in altre occasioni,
salvo che nel caso di dimissioni il cui obbligo Bonafede doveva avvertire per primo e che, invece,
la loro richiesta in Parlamento viene ribattuta con la minaccia di una crisi dell’Esecutivo e di elezioni anticipate.

Del resto, detengono il pacchetto di maggioranza nell’alleanza col Pd e hanno imparato a metterne a frutto i vantaggi
con un minaccioso sine qua non che convince sempre più il Pd di Nicola Zingaretti, privo di una vera identità, a stare zitto e buono.

In questo contesto la prossima mossa di Matteo Renzi è la più attesa non soltanto per le sue dure critiche contro Bonafede,
ma per la sua collocazione dentro una maggioranza della quale, pure, come e più del M5S, detiene le chiavi “politiche”.

E che non nasconde le sue avversità alla compagnia grillina.

L’ex presidente del Consiglio sembra tuttavia tentennare di fronte ad un voto decisivo per le dimissioni di Bonafede,
conscio che, come ricorda Pier Ferdinando Casini, un voto del genere non può non provocare la crisi del Governo Conte
e, secondo alcuni, la tentazione renziana di colpire a fondo appare smorzata non solo per le conseguenze
ma nella logica della sua politica che fino ad ora si è concentrata, con due ministri all’interno,
nell’infierire al Governo Conte aculei mirati ma a livello di punture piuttosto che di colpi.

Per certi aspetti la sua politica ricorda quella del socialista Francesco De Martino, che veniva definito l’uomo indeciso a tutto
per via di una partecipazione ai governi di centrosinistra con frequenti slittamenti verso l’opposizione dell’allora Pci pensando ai giovamenti conseguenti.

Che non si verificarono.

Questa politica del doppio binario fino ad ora percorsa da Renzi è una vera e propria palla al piede,
come del resto si evince dagli impietosi sondaggi, che può servire per ottenere da Conte qualche ente o ministro in più,
ma che, al tempo stesso, tiene in piedi il Governo, rafforza lo stesso M5S insieme al Pd
e contraddistingue l’azione renziana che resta più incline alle opportunità del potere che a quelle di una politica di coraggio e di ampia visone.
 
Gli ex grillini Gianluigi Paragone e Mario Giarrusso hanno annunciato il loro voto contrario.

"Sono con Di Matteo senza se e senza ma, ancora oggi non è chiaro perché Basentini fu scelto al Dap, e Di Matteo non c'è andato",ha dichiarato il primo,
mentre il secondo spiega: "Certamente lei è una persona perbene e nessuno lo può negare.
Ma siamo qui per esaminare tutto il suo operato da ministro. Lei ha tradito 11 milioni di cittadini che ci avevano mandato in Parlamento per combattere la mafia".
Un segnale che, secondo Giarrusso, porta il nome del "simbolo" di Nino Di Matteo, il pm
"sbandierato in campagna elettorale come destinatario di importanti incarichi".
Il ministero di Via Arenula, invece "è stato consegnato a una banda di amici di Palamara".
"Le persone perbene si dimettono di fonte a questi disastri", ha concluso Giarrusso.

Il socialista Riccardo Nencini sosterrà la mozione di +Europa:
"Mancata calendarizzazione della riforma del processo penale dopo i solenni impegni presi, cancellazione della prescrizione,
gestione del Dipartimento delle politiche penitenziarie, riforma annunciata e poi disattesa del Csm hanno creato le condizioni
perché i pilastri della civiltà giuridica venissero erosi e la tutela dei diritti dei cittadini venisse lesa".

Pier Ferdinando Casini, invece, pur con molte perplessità, voterà la fiducia a Bonafede e ha fatto presente che
“ci sono grandi contraddizioni tra le opposizioni. Perché le due mozioni hanno contenuti opposti. Eppure le opposizioni uniranno le forze per votarle entrambe”.
E ancora: "Molti di noi - ha spiegato - hanno grandi perplessità sulla gestione del ministero della Giustizia, e io sono uno di questi.
Ma lei ministro, se vuole corrispondere seriamente al giuramento prestato nelle mani del capo dello Stato,
deve evitare nel suo intervento di replica l'impostazione giustizialista che ancora oggi il M5s continua a sostenere".

Carlo Calenda ha espresso su Twitter tutta la sua delusione per tale scelta.
"La montagna ha partorito una Presidenza di Commissione. Come al solito. Più retorico di Conte, meno coerente di Mastella.
Come un ottimo Presidente del Consiglio si possa ridurre a questo non lo capirò mai. Che peccato", ha scritto il leader di Azione.

Matteo Renzi, parlando in Aula, ha annunciato un sofferto voto contrario alla sfiducia:
"La vendetta, ora, sarebbe servita su un piatto d'argento, ma non si fa politica applicando la legge del taglione e noi rifiutiamo la sua cultura del sospetto",
ha esordito e, rivolgendosi a Bonafede, ha aggiunto: "Spero, ministro, che questa vicenda possa far riflettere lei e i Cinquestelle".
E ancora: "Se votassimo con il metodo usato da lei nella sua esperienza parlamentare nei confronti dei membri del governo
lei oggi dovrebbe andare a casa: Alfano, Guidi, Boschi, Lupi, Lotti, De Vincenti. Ma noi non siamo come voi".
Il leader di Italia Viva, poi, ha affondato il dito nella piaga e ha aggiunto:
"Non ho dubbi, lei è tutto e tranne che avvicinabile dalla mafia, ma spero che questa vicenda possa far riflettere:
essere additati ingiustamente, andare sui giornali, costringere la propria famiglia a subire l'onta fa male, la notte passi a pensare che è colpa tua".
Renzi ha incalzato Bonafede anche sulle scarcerazione dei boss, una vicenda in cui
"c'è stata molta superficialità da parte del Dap e c'è ancora molto da fare sulla prescrizione, e sul processo penale e civile".
La conclusione del ragionamento dell'ex premier suona come un avvertimento al Guardasigilli grillino:
"Faccia il ministro della Giustizia e non il ministro dei giustizialisti e vedrà che ci avrà al suo fianco".
 

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