Portafogli e Strategie (investimento) Portafoglio, asset allocation, retirement

Questo è uno dei tanti aneddoti che si possono raccontare sull'uso improprio della leva finanziaria abbinato alla mancanza di diversificazione. Che in questo caso fosse un famoso economista poco cambia rispetto a due tipici talloni d'achille dell'essere umano: l'avidità e l'eccesso di fiducia rispetto alla propria capacità previsionale.

 
Ogni anno Morningstar pubblica il report mind the gap, e per l'ennesima volta si conferma che il rendimento dell'investitore è inferiore rispetto ai fondi su cui investe.

The 1.1-percentage-point annual estimated return gap—which is equivalent to around 15% of funds’ aggregate average total return—is broadly in line with the gaps measured over the rolling 10-year periods ended in December 2019, 2020, 2021, and 2022.

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Il volatility drag dovrebbe essere un concetto che già conoscete.


Ma l'articolo si dimentica di citare un'altro concetto spesso sottovalutato. Anche se consideriamo il rendimento storico geometrico reale (al netto dell'inflazione) di una asset class, questo non ci fornisce alcuna informazione sul rendimento che otterremo investendoci nel futuro a venire, ma di quello che forse potremmo ottenere.
 
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In questo video D.Blanchett richiama un argomento utile relativo alla durata dell'investimento e al rendimento... la dispersione del rendimento geometrico dell'azionario diminuisce con l'aumentare dell'orizzonte temporale, mentre invece aumenta la dispersione della ricchezza (max potenziale-min potenziale). Quindi con questo secondo metro di valutazione, il rischio aumenta all'aumentare dell'orizzonte temporale.

Quanto alle commodities, purtroppo hanno lo svantaggio del costo del rollover dei futures. L'unica eccezione alla regola sono gli etc sull'oro fisico.



Qui c'è il link al paper Investment horizon, serial correlation and better (retirement) portfolios.
 
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Alcune volte sui mercati c'è effettivamente da chiedersi il senso di alcuni movimenti sui prezzi, e non c'è altra spiegazione se non il random walk, oltre al mutevole umore di Mr Market dopato dal potere degli algoritmi.

Further complicating things in terms of rational analysis is the fact that most developments in the investment world can be interpreted both positively and negatively, depending on the prevailing mood.
As Ben Graham pointed out, the day-to-day market isn’t a fundamental analyst; it’s a barometer of investor sentiment. You just can’t take it too seriously.
It’s important to note that, as my partner John Frank points out, in comparison to the total number who own each company, it takes relatively few people to drive prices up during bubbles or down during crashes.

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In questo video si parla di risk parity portfolio per un portafoglio in decumulo durante il retirement. E si apre un mondo... in questo post cerco di commentare vari aspetti.


E' corretto sostenere che la volatilità può essere un alleato durante la fase di accumulazione ed un nemico durante la fase di decumulo, ma forse è meglio precisare che:
  • wr > swr, portafoglio in decumulo: la volatiltà è un nemico in quanto la longevità del portafoglio è soggetta al sequence of return risk
  • wr < swr, portafoglio a distribuzione: la volatilità può essere fastidiosa dal punto di vista psicologico, vedendo la propria ricchezza con ampie oscillazioni, ma il piano finanziario in linea di massima non è in discussione
Un aspetto che non viene accennato ma che è molto rilevante è che mentre le spese essenziali sono inderogabili, le spese discrezionali possono essere modulate, e perciò alcune spese possono essere posticipate se l'anno precedente o se nell'anno in corso il portafoglio sta scendendo di molto come valore reale al netto dell'inflazione accumulata.

Il problema dei backtest è che si osserva un passato che quasi sicuramente non si ripeterà nello stesso modo nel futuro a venire. Inoltre una cosa che si sottovaluta è che i dati storici sono solo una registrazione di ciò che è effettivamente accaduto, non un quadro completo di ciò che sarebbe potuto accadere con le medesime premesse.

Il problema delle simulazioni monte carlo è che richiedono in input il rendimento atteso, la volatilità attesa e l’inflazione attesa. Il futuro è incerto e questi parametri potrebbero essere diversi nei prossimi 30 anni rispetto a quelli osservati nel passato o a quelli stimati per il futuro. Un altro limite delle simulazioni monte carlo, per valutare il successo di un piano di distribuzione, è che si valutano i risultati in modo binario, cioè come successo o insuccesso. Tuttavia, nella vita reale, esaurire i propri risparmi perché mancano cento euro per coprire le spese discrezionali è diverso dal non avere cento euro per coprire le spese essenziali. Allo stesso modo, esaurire i propri risparmi al 20° anno di un orizzonte temporale di 40 anni è diverso dall’esaurire i propri risparmi al 35° anno.
Un altro difetto delle simulazioni monte carlo è che non tengono conto del fatto che, dopo un forte ribasso del mercato azionario, di solito segue un recupero.
Infine, una probabilità di successo del 100% di una simulazione monte carlo, implica esattamente una probabilità del 100% di spendere meno di quanto si sarebbe potuto spendere durante il retirement.

La maggior parte delle persone desidera trovare un equilibrio tra il godimento delle proprie risorse e l'evitare una forte riduzione del proprio tenore di vita. Questo equilibrio implica in genere una spesa che rientri nei propri mezzi, ma non troppo al di sotto di essi. Il bilanciamento dei rischi di spesa eccessiva e di spesa insufficiente nelle decisioni di spesa per la pensione è analogo al bilanciamento del rischio e del rendimento nelle decisioni di allocazione degli investimenti.

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Il consiglio che viene dato di migrare 5 anni prima del retirement da un portafoglio ad accumulazione ad un portafoglio a distribuzione mi sembra saggio. In pratica significa una riduzione del livello di rischio (volatilità) per passare da un portafoglio orientato alla crescita ad un portafoglio orientato alla stabilità o alla riduzione del max drawdown. In questi 5 anni di transizione si continua a risparmiare una parte del proprio reddito da lavoro o da impresa, ed è un aspetto non secondario se si ha una significativa capacità di risparmio.

Visto che è stato citato William Bengen... un aspetto che è necessario citare è l'impatto della fortuna. Se si inizia il retirement e si va incontro ad un decennio di buoni rendimenti dei mercati finanziari, con un ragionevole tasso di prelievo, la sostenibilità futura del proprio piano finanziario non è più in discussione.

How much does Bengen withdraw from his own retirement savings? Bengen, who is 74 years old, retired in 2013. "At that time, I used a 4.5% (annual) withdrawal rate, as my research dictated," he said. That was from tax-advantaged accounts.
He has reduced that to 3.5%. But the reduction is not because his accounts can't survive at a 4.5% withdrawal rate. It's because his accounts have grown so much during the bull market that he doesn't need to withdraw 4.5%.


Una pillola di saggezza che viene raccontata nel video. Con una percentuale di prelievo del 3% o inferiore, qualsiasi portafoglio ragionevole può sostenere il longevity risk, ed entrano in ballo altri fattori come il controllo della volatilità o il patrimonio da lasciare in eredità (o ancora peggio lasciando da parte gli aspetti psicologici che portano allo spendere molto meno di quanto ci si potrebbe permettere).

Un aspetto che non è stato menzionato è che il tasso di prelievo viene influenzato dal periodo di retirement a cui si va incontro. Se parliamo di una persona di 65 anni che va in pensione con un orizzonte temporale ottimistico di 30 anni è ben diverso da una persona di 50 anni che ha ottenuto l'indipendenza finanziaria e smette di lavorare, con un orizzonte temporale ottimistico di 45 anni. La decisione di adottare un approccio blindato con una auto-assicurazione tramite il proprio patrimonio finanziario per coprire tutti gli eventi estremi (es. vivere fino a 110 anni oppure una lunga degenza in una struttura a causa della non autosufficienza) comporta in un certo senso un 100% di probabilità di fallimento, nel senso di godere di un livello di spesa inferiore a quello che si sarebbe potuto sostenere in uno scenario medio.

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Come viene menzionato nel video, in media le spese diminuiscono quando si è anziani. Però se si è sfortunati le spese per l'assistenza con una badante a tempo pieno (per se stessi, il coniuge o per i genitori anziani) possono essere elevate.

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Questo è il bello degli investimenti. C'è chi ha una elevata porzione del proprio portafoglio obbligazionario in titoli di stato a breve termine con i fondi monetari, chi in obbligazioni inflation linked a lunga scadenza con un buon rendimento reale e chi come me ha titoli corporate ad alto rischio di credito in euro e obbligazioni governative emergenti in dollari con duration media 2,5 anni. E tutti hanno dei buoni motivi per farlo, perché ciascuno ha le proprie esigenze ed obbiettivi.

 
Questa è una interessante analisi sulle prospettive dell'immobiliare dei paesi sviluppati, che in sostanza condivido. E' difficile fare previsioni ma le argomentazioni mi sembrano ragionevoli.

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Io evito gli investimenti immobiliari, in primis perché non ritengo che il rendimento ottenibile da una persona normale (cioè non esperta del settore) giustifichi l'impegno ed il rischio necessario per ottenerlo.
 
Un video di tre anni fa ma molto attuale. P.Merriman intervista L.Swedroe a proposito della tematica del retirement.


Già il passaggio nei primi minuti su cosa siano le previsioni economiche e finanziarie è un brillante assaggio della saggezza di Swedroe (io possiedo una modesta allocazione sul bitcoin perché credo che sia ancora una ragionevole scommessa asimmetrica, in previsione di un globale ciclo di ribassi dei tassi di interesse).
 

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