articolo tratto dal sito di wall street , personalmente credo che sia la migliore fotografia dei tempi che viviamo tra le centinaia di articoli letti in questi giorni :
PERFINO TRICHET AMMETTE: "LA CRISI E' SISTEMICA". NUOVO PIANO DI INTERVENTO UE, IN CUI NESSUNO CREDE
di Luca Ciarrocca
Il presidente della BCE, uno degli uomini piu' colpevoli per il fallimento finanziario dell'area euro, lancia tardi e male l'allarme a Bruxelles. Un nuovo piano disperato (un fondo di emergenza) per distruggere la speculazione. E Bossi...
*Luca Ciarrocca e' il direttore e fondatore di Wall Street Italia.
(WSI) – La crisi dei mercati scatenata dal caso euro e' "sistemica": e' l'allarme, molto tardivo e a questo punto di nessuna credibilita', lanciato dal presidente della Banca centrale europea Jean-Claude Trichet ai leader dell'eurozona durante il vertice straordinario tenutosi a Bruxelles, durato 6 ore e conclusosi a tarda notte.
L'ultima trovata, dope lunghissime trattative, puzza lontano un miglio di misura disperata, i membri dell'Europa puntano adesso a creare un "fondo di emergenza" detto anche "meccanismo di stabilizzazione europea" per fermare l'effetto contagio che si sta diffondendo come un virus dalla Grecia ai paesi deboli ad alto debito, compreso il nostro. Questo piano pare fin d'ora un'idea davrisibile, anche non se ne conoscono i dettagli, poiche' questi geni dei nostri burocrati si vedranno ancora durante il weekend, giusto in tempo per approvare il draft di piano prima dell'apertura dei mercati finanziari e obbligazionari lunedi' 10 maggio.
Il presidente francese Nicolas Sarkozy e' l'unico passato stanotte alle cronache delle grandi agenzie internazionali (ma Berlusconi non era imprenditore, e non dovrebbe capire qualcosa di economia piu' degli altri?); Sarkozy ha affermato che il blocco europeo difendera' l'euro "attaccando direttamente gli speculatori. Senza pieta'". "Molto presto sapranno una volta per tutte che cosa abbiamo in programma per loro", ha minacciato il presidente francese. Noi che siamo scettici, sappiamo gia' come reagiranno i mercati: saranno feroci, giustamente, bocceranno tutto il bocciabile, la speculazione si accanira' senza tregua, e con cinismo doppio e triplo sui paesi PIIGS, punendo con violenza i peggiori, come si compete per gli incompetenti e bugiardi (Atene ha raccontato menzogne per anni truccando i bilanci, come possiamo essere sicuri che anche Roma non faccia lo stesso? E infatti, nessuno lo sa).
Da notare che Sarkozy non ha voluto fornire dettagli su questo fantomatico "piano di emergenza" per non "minacciarne l'efficia" (tradotto in parole povere: non ha voluto scoprire le carte nei confronti della speculazione, altrimenti quest'ultima avrebbe "visto" il bluff in anticipo e ben prima dell'apertura dei mercati lunedi').
Comunque tutti e 27 i ministri finanziari dell' Unione Europea (per l'Italia Giulio Tremonti) si vedranno per un'altra riunione di emergenza domenica pomeriggio per mettere a punto il draft del piano. Nelle sale trading delle banche d'affari aspettano con ansia, come in un video gioco in cui si sa chi vince perche' si conoscono gia' tutte le scappatoie e trappole.
Le misure europee, nelle intenzioni, dovrebbero servire per prevenire lo scenario in cui la crisi dei debiti sovrani europei scuota alle fondamenta la fiducia dei cittadini in questo povero euro, che ha compiuto 11 anni ma non e' maturato neanche un po', per colpa di genitori irresponsabili.
Poi le solite parole di facciata, altre munzioni per le armi di distruzione di massa degli speculatori. "Difenderemo l'euro a qualsiasi costo" ha detto il presidente della Commissione Europea Jose' Barroso dopo il meeting di ieri (nota: l'euro solo questa settimana ha perso -4.3% e -15% da novembre; i titoli di stato e i CDS (credir default swaps) europei sono saliti venerdi' ai massimi storici (robe da vera recessione, perdita di fiducia, profonda avversione al rischio percepito).
"Difenderemo l'euro a qualsiasi costo" non e' certo una cosa intelligente da dire, da parte del signor euro-burocrate: non esiste sui mercati finanziari una strategia portata avanti "a qualsiasi costo", in quanto appunto costerebbe troppo perseguirla: ci di dissanguerebbe per motivi "ideologici" mentre la realta' magari nega brutalmente l'assunto. "You take your loss", dicono saggiamente gli americani in casi come l'euro che non funziona piu'. Cioe': prendetevi questa perdita, mettetela in bilancio, ok non e' una bella cosa, ma forse e' meglio far uscire questi cialtroni dei Greci dall'Europa, ridiamogli pure la dracma, efgaristo'.
E' l'unica vera doccia fredda o mossa radicale che il mercato amerebbe vedere, poiche' varrebbe da esempio e stimolo a non fare altrettanto per gli altri irresponsabili PIIGS come noi italiani, gli spagnoli e i portoghesi. Se vogliamo stare al gioco della correttezza fiscale, signor Tremonti, bisogna rispettare le regole denza blaterare ma facendo quadrare i conti. Con le nostre furbizie di sempre, simbolizzate al governo da Silvio Berlusconi in persona, ormai non si va piu' da nessuna parte. La borsa punisce, la creativita' e fantasia italiane non pagano. Bisogna che i nostri politici capiscano che gli americani sono l'esempio da seguire, Washington e New York si' che fanno sul serio (a Wall Street una perdita di -9.2% del Dow Jones giovedi' ha cancellato in mezz'ora $1 trilione di dollari, prima dei recuperare). Anche se sono numeri kolossal per noi, l'Europa - e l'Italia - devono capire che anche noi dobbiamo cominciare a fare sul serio, per non incappare nelle stesse punizioni.
Tornando alla riunione di Bruxelles, in precedenza il presidente della Commissione Ue Durao Barroso e il presidente francese Sarkozy avevano espresso insoddisfazione per il testo di dichiarazione che dovrebbe uscire domenica dal vertice. A loro giudizio, il messaggio "e' ancora troppo debole" e "non contiene segnali abbastanza forti per un'azione rapida, cosi' come richiesto dalla situazione".
Cio' lascia presupporre che finalmente potrebbero cominciare a volare gli stracci, proprio grazie ai pesanti cali di borsa e dei titoli di stato, in quella patetica parvenza di governo europeo che e' la UE. Nessuno per mesi ha deciso nulla, ne' a Francoforte ne' a Bruxells. Per fronteggiare la devastante crisi finanziaria scoppiata in America nell'ottobre 2008, Washington ha dibattuto per vari giorni al Congresso, anche con duri litigi tra democratici e repubblicani, ha soppesato e valutato le misure urgenti da prendere, ma poi in poco tempo un colossale piano di intervento da oltre $750 miliardi di dollari e' stato approvato, allo scopo di salvare l'America dalla terribile accoppiata crash/recessione.
In Europa, all'inizio nessuno aveva capito cosa accadeva, oppure se lo aveva capito per mesi non ha voluto ammettere in pubblico la gravita' della situazione (debiti pubblici fuori controllo, conti truccati, arrtreamento economic, disoccupazione record, debito e asset tossici delle banche). Adesso che la consapevolezza c'e', e ben chiara, e tutti hanno sbattuto contro questo muro, ma all'UE e alla BCE ancora chiacchierano, ipotizzano, valutano, si riuniscono, pensano di approvare... Ma ci facciano il piacere! A casa tutti, dovrebber andare, da Trichet in giu'.
Valutate solo per fare un raffronto concreto, la drammatica sinteticita' e consapevolezza asettica di un vero investitore/speculatore che sa il fatto suo di fronte agli eventi di questi giorni: "O l'Unione Europea si decide a prestare soldi ad Atene ad un tasso dello 0% oppure la Grecia dovra' ristrutturare il debito". "L'euro resistera', ma si va verso un'eurozona piu' piccola, con i paesi deboli fuori". Parole di Mohamed El-Erian, un signore che gestisce un fondo obbligazionario (Pimco) da $ 1 trilione di dollari.
Parole di verita', quelle di El-Erian. Esatto: la Federal Reserve americana - nell'iconografia popolare dei trader di Wall Street soprannominata "elicottero Bernanke" (il chairman della Fed che da un elicottero sorvola il territorio americano in crisi gettando dall'alto dollari, liquidita', denaro) - la Fed, dicevamo, nel momento di massima crisi del 2008 e' intervenuta in modo massiccio, con una forza d'urto immensa, per risollevare il mercato finanziario moribondo. Ancora oggi la Fed dopo 18 mesi presta denaro alle banche Usa ad un tasso tra lo 0% e lo 0.25%. Una valanga obbligata di cash per evitare un'apocalisse quasi certa.
Da Trichet & soci, espressione di un'Europa che non ha volonta' politica, non ha omogenita' di culture e lingue, non ha esercito ma ha solo una moneta che potrebbe anche essere a questo punto quella di Monopoli e non farebbe gran differenza; da Trichet & C., invece, solo piccoli aborti, mezze frasi, piani stitici, dichiarazioni fuorvianti. Soprattutto: niente denaro a tassi zero e niente riacquisto di bond dei paesi europei in difficolta. Il che equivale ad ammettere: misure concrete, nada, nei, nulla, rien. Ma allora, scusate, che ci state a fare ai vertici di questa Europa?
Che senso ha, per esempio, cari euroburocrati e signori della BCE, continuare a insistere con quell'idiozia del rapporto deficit/pil fissato rigidamente dal 1999 al 3%, quando tutti i paesi saranno in media al 6.6% nel 2010 e al 6.1% nel 2011? Cambiamolo, questo parametro. Aboliamolo. Bisogna essere flessibili e non ideologici, la rigidita' e la poca agilita' ha estinto i dinosauri ma preservato la vita a piccoli volatili, in epoche antiche di sommovimenti violenti.
Se la Grecia, un paese con tanta storia, arte e filosofia si', ma irrilevante nelle geo-politica globale per pil e popolazione (appena 11 milioni di persone di cui 4.5 milioni lavorano nel parassitario settore pubblico in un'economia come quella della UE di poco inferiore per Pil a quella degli Stati Uniti); se la Grecia oggi e' in grado di mandare a catafascio questo castello di carte su cui si fonda l'euro, allora che senso ha mantenere in piedi questo scenario di cartapesta? Che senso ha stanziare appena 140 miliardi di dollari per salvare una nazioncina facente parte di un'economia da 12 trilioni di dollari, quando le incertezze e le rigidita' mentali rischiano di affossare tutti gli altri paesi stretti da qeusto patto scellerato? Atene fuori, addio Mikonos e Santorini. E il patto Ue, riscriviamolo.
Immaginiamo se la speculazione cominciasse veramente (ma sul serio) ad attaccare i paesi a pil forte e grande debito, appunto Italia, Spagna e Portogallo. Bhe', fino ad ora non abbiamo bevuto che l'aperitivo, di quello che si prospetta come un lauto pranzo. I signori speculatori non sono cattivi, fanno il loro mestiere, che e' molto utile, in questi casi, per smascherare le ipocrisie che poi si ripercuotono sul benessere e sullo standard di vita dei singoli cittadini.
Siamo in mano, detto con molta prudenza e cautela, a una classe dirigente di incompetenti, secondo noi. Oltre a Trichet, l'uomo che due anni fa, nel momento in cui l'euro aveva tassi molto piu' alti rispetto al dollaro, diceva: "I fondamentali sono solidi, l'economia dell'eurozana e' solida, noi in Europa e la nostra moneta siamo solidi (si e' visto, col senno di poi...) facciamo un altro raoido esempio terra terra, prima di chiudere, senza numeri ne' teorie macro da sfoderare. Ieri su SkyTG24 (l'unica televisione vedibile in Italia in questo triste momento, per capire come vanno le cose) abbiamo sentito una dichiarazione dell'Umberto Bossi, poveretto, che farfugliava con quelle parole strascicate da post-ictus le sue tesi su economia e debito.
Diciamo la verita': tali imbecillita' non dovrebbero essere consentite a un ministro del governo della Repubblica Italiana, nonche' massimo alleato del presidente del consiglio Silvio Berlusconi nella slabbrata coalizione dell'esecutivo di centro-destra. Non c'e' scusante che tenga, neppure la malattia. "Noi italiani siamo fortunati - ha blaterato a fatica il Senatur federalista e secessionista - siamo fortunati perche' abbiamo un ministro dell'economia fantastico come il Tremonti, che ci ha curato la tenuta dei conti, ci ha tenuto a galla anche nei momenti difficile, e infatti noi stiamo meglio degli altrri... Tremonti e' come una brava massaia che ha risparmiato per non spendere troppo". Testuali parole.
Ora dite voi se non e' giusto, sacrosanto, addirittura liberatorio che quei cattivoni degli speculatori, che non guardano in faccia nessuno, e che certo stupidi non sono, non abbiano portato venerdi' il credit default swap (CDS), cioe' quello strumento finanziario utilizzato sui mercatio come una sorta di copertura assicurativa contro un'eventuale bancarotta del paese, dite voi se non e' giusto - dicevamo - che la speculazione abbia portato il CDS Italia al massimo assoluto di tutti i tempi, praticamente allo stesso livello del Kazakistan e a ruota subito dopo Portogallo e Spagna. Evviva la speculazione, se serve a smascherare le trame dei cialtroni come Bossi, che nel momento piu' drammatico neegli 11 anni di euro e per il debito italiano parla di "brava massaia". Ma ci faccia il piacere, Senatur, studi o taccia.
Questi giocano col fuoco - come disse la Emma Marcegaglia in uno dei pochi (forse l'unico) sounbites degni di nota, ma non lo hanno ancora capito. Non sanno nulla, questi nostri politici, per ignoranza, ignavia, e perche' vivono blindati nel lusso, scarrozzati da auto-blu' con lampeggiante e circondati passo-passo da scorte e poliziotti, cene e festini, questi non sanno che la festa e' finita per sempre, il vento e' cambiato, la storia impone scelte dolorose non da Grande Fratello. Classi dirigenti di questa fatta non possono mandare avanti un paese moderno, che ha bisogno di intelligenza, stimoli, piani, progetti, giovani, investimenti, futuro. Questa classe dirigente hja fallito.