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ALERT CINA: BORSA -21% DA NOVEMBRE (MERCATO ORSO) RISCHI DA INFLAZIONE + BOLLA IMMOBILIARE
di WSI
La borsa di Shanghai e' ora in territorio "orso", ai minimi da 12 mesi. Inflazione al top. Prezzi immobiliari +13% in un anno. Pechino alle prese con ulteriori misure per frenare la corsa ed evitare lo scoppio della bolla.

Inflazione e bolla immobiliare. Sono queste le due parole chiave che hanno visto ancora una volta l'orso avere la meglio sul mercato azionario cinese mentre il governo si conferma alle prese con misure (come un ulteriore rialzo del costo dei prestiti) per combattere lo spettro della corsa di prezzi al consumo e del real estate. Lo scrive l'agenzia Bloomberg sul suo sito.

Lo Shanghai Composit Index ha oggi lasciato sul terreno l'1.9%, appesantito da banche e materie prime, dopo che l'inflazione ha registrato il maggior rialzo in 18 mesi (+2.8% annnuo il mese scorso) e i prezzi di case ed edifici in generale hanno fatto un balzo, su base annuale, del 12.8% ad aprile. Quest'ultimo e' l'incremento piu' alto dal luglio 2005.

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"Se l'inflazione non verra' contenuta, la banca centrale si trovera' costretta ad alzare il costo del denaro", ha detto Zhao Zifeng, il gestore del fondo China International Fund Management Co. con sede a Shanghai. "Abbiamo ancora bisogno di calibrare nei mesi prossimi i prezzi immobiliari. Sebbene misure di freno sia state adottate non molto tempo fa, politiche ancor piu' restrittive potrebbero arrivare", ha aggiunto.

Come riportato da Bloomberg, l'indice di riferimento cinese The Shanghai Composite Index e' calato -1.9% a 2647.44, minimo degli ultimi 12 mesi. L'indice ha perso -21.0% da novembre, entrando cosi' nel territorio di un mercato orso, sulle speculazioni che la tenuta a freno del mercato real estate si fara' sentire sugli utili delle societa'. Marc Faber, l'investitore Usa che vive ad Honk Kong che e' short sulla Cina, lo scorso 3 maggio ha sostenuto che l'economia cinese andra' a gambe all'aria entro un anno con azionario e prezzi delle materie prime in calo, segno che la bolla immobiliare sta per esplodere.
 
ROMA - "Un impulso fondamentale allo sblocco dei serrati negoziati sul piano di salvataggio dell'euro ieri all'Ecofin l'ha dato il Presidente Berlusconi quando, poco prima dell'1 di notte, ha chiamato al telefono il Cancelliere Merkel. Fino a quel momento le trattative a Bruxelles si stavano arenando sulle diverse proposte presentate che non riuscivano a raccogliere il necessario consenso". Il comunicato di palazzo Chigi non mostra esitazioni nell'attribuire al premier l'impulso decisivo nella difficile partita del piano salva Euro.


:clap::clap::clap::clap::bow::bow::bow::bow::bow:


onore al piu' grande italiano che la sua storia ricordi :up::up::up::up:


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Quoto in pieno, visto che è 1 dei poki capi di stato che.......capiscono di borsa;).......non ultima la sollecitazione telefonica alla Merkel all'1.00 di lunedi......
per fortuna lunedì mattina ha avuto ragione e l'ho visto ......radioso.:up:
 

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Quoto in pieno, visto che è 1 dei poki capi si stato che.......capiscono di borsa;).......non ultima la sollecitazione telefonica alla Merkel all'1.00 di lunedi......
per fortuna lunedì mattina ha avuto ragione e l'ho visto ......radioso.:up:



finalmente incontro un non-comunista dopo 10 anni di forum :bow::bow::bow: grazie pitagora :up:

inoltre quelli che non capiscono in molti da quando è lui il premier siamo diventati il terzo paese piu' importante d' europa dopo francia e germania

e dopo i buoni rapporti con putin,gheddafi,usa iniziamo finalmente ad essere piu' rispettati in europa

PRIMA DALL' UNITA' D' ITALIA ERAVAMO LA BARZELLETTA D' EUROPA




GRANDE PITAGORA :clap::clap::clap::clap::clap::clap:
 
Ad aumentare la pressione sui mercati contribuiscono anche la continua debolezza dell'euro e le dichiarazioni di Josef Ackermann, numero uno di Deutsche Bank. Quest'ultimo, in un'intervista alla Zdf, ha espresso forti dubbi sulla capacità della Grecia di rimborsare l'integralità del suo debito, aggiungendo che Atene deve essere stabilizzata perché un «collasso» avrebbe «sicuramente» effetti disastrosi per altri Paesi e potrebbe causare «un meltdown» dell'Eurozona. Angela Merkel conferma che «siamo in una situazione molto, molto grave». Il Cancelliere tedesco - in un intervento riportato da Bloomberg - aggiunge però che la Germania sarebbe in una situazione «molto peggiore» senza l'Unione europea.
 
CAMBI

Non si ferma la caduta dell'euro
1,22 dollari, minimo da aprile 2006





ROMA - Continua a inizio settimana il crollo verticale dell'euro. La moneta unica subisce un vero tracollo sul dollaro e crolla a Tokyo a quota 1,2242. Si tratta del valore più basso in più di quattro anni, da aprile 2006. L'euro va male anche sullo yen: nei confronti della valuta giapponese, è stato scambiato a 112,80, ai livelli più bassi degli ultimi 18 mesi, prima di riavvicinarsi a quota 113.

Quella che inizia si annuncia una settimana non facile anche per le borse. A Tokyo il Nikkei cede il 2,45%, a 10.206,46 punti. A trascinare in basso gli indici il rafforzamento dello yen e, soprattutto, dei timori sulla tenuta dell'euro e del debito sovrano di Eurolandia.
(17 maggio 2010) Tutti gli articoli di Economia
 
U OBBLIGAZIONI IN EURO E CDS

La Germania vieta le vendite allo scoperto

Mossa tedesca contro la speculazione. Domani l'annuncio

SU OBBLIGAZIONI IN EURO E CDS
La Germania vieta le vendite allo scoperto
Mossa tedesca contro la speculazione. Domani l'annuncio
Il governo tedesco vieterà le vendite allo scoperto sui titoli delle dieci principali istituzioni finanziarie tedesche, tra cui Allianz e Deutsche Bank, a partire dalla mezzanotte di martedì. Lo ha annunciato un portavoce del ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, aggiungendo che il divieto riguarderà anche i bond governativi in euro e i credit default swap loro legati. «Il divieto avrà effetto da mezzanotte», ha detto il portavoce, confermando quanto anticipato da un fonte della coalizione qualche minuto prima. Secondo un'altra fonte della coalizione, il cancelliere Angela Merkel annuncerà mercoledì la decisione. Il divieto sarà comunque temporaneo e, secondo l'agenzia Bloomberg, è rivolto in particolare alle operazioni «naked», cioè alle vendite di titoli allo scoperto senza neanche averli ricevuti in prestito. In altre parole è vietato scommettere al ribasso contro i titoli di debito sovrani: in questo modo i credit default swap vengono restituiti alla loro funzione originaria non speculativa, cioè di meccanismo di tutela contro il rischio. Se non c'è rischio da tutelare, perchè non si posseggono i titoli di debito, l'operazione viene vietata. Per quanto riguarda l'Italia, fonti vicine alla Consob escludono che al momento ci possa essere una decisione analoga.
 
"L'aumento delle tensioni sul fronte fiscale in Grecia e la diffusione delle preoccupazioni che chiamano in causa altri paesi periferici in Europa stanno pesando sulla fiducia nell'area euro. Se altri paesi dell'Eurozona reagiranno intensificando i loro sforzi per un consolidamento fiscale, il risultato potrebbe essere una crescita piu' lenta in Europa e potenzialmente un rallentamento anche di quella globale. Ma alcuni partecipanti hanno espresso preoccupazioni sugli effetti negativi che la crisi in Grecia o in altri paesi europei periferici potrebbe avere sui mercati finanziari in Usa, cosa che potrebbe rallentare la crescita del paese" americano.

E' quanto si legge nelle Minute del Fomc, i verbali della consueta riunione che avviene ogni 6 settimane del Federal Open Market Committee e riguardanti la due giorni terminata lo scorso 28 aprile con l'annuncio di tassi fermi allo 0-0.25%.

Il braccio di politica monetaria della Fed ha comunque lanciato segnali incoraggianti. Se la situazine ad Atene non peggiorera', sembra di capire, il ritmo della ripresa economica in Usa migliorera' e la disoccupazione rallentera'. E' quanto emerge dalle Minute del Fomc, i verbali della consueta riunione che avviene ogni 6 settimane del Federal Open Market Committee e riguardanti la due giorni terminata lo scorso 28 aprile con l'annuncio di tassi fermi allo 0-0.25%.

Sotto la presidenza di Ben Bernanke, il Fomc ha rivisto al rialzo le stime di crescita degli States: per il 2010 e' atteso un +3.2-3.7% contro un +2.8-3.5% indicato a gennaio. La disoccupazione potrebbe scendere al tasso del 9.1-9.5% dall'attuale 9.9%. A inizio anno la Fed non pensava che questo valore potesse portarsi al di sotto del 9.5%.

Il Fomc ha inoltre votato a maggioranza il posticipo della vendita di asset acquistati dalla banca centrale Usa nel corso della crisi per aiutare il mercato a risollevarsi. Questo potrebbere avvenire in futuro, si legge nel documento, ma comunque dopo un rialzo del costo del denaro.

Posizioni variegate invece sull'inflazione. La Fed ha inoltre affrontato il tema Grecia: la crisi che investe Atene potrebbe farsi sentire anche negli States.




neanche le mignotte con 50 anni di onesta carriera hanno questa faccia tosta ma in che mondo viviamo
:D:D:D:D:D:D
 
Eppure, l'indice di volatilità del Chicago del bordo dello scambio di opzioni -- noto come il calibro di timore del mercato -- saltato 22 per cento al relativo livello elevato dal marzo 2009. L'aumento nel VIX segnala che i commercianti stanno rinforzando per più cali nel mercato.
 
Lunga telefonata tra la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Nicolas Sarkozy. I due leader hanno convenuto che Francia e Germania coopereranno per formulare proposte comuni per rafforzare l'Eurozona e la Ue. Il primo test sara' domani quando si riunira' la task force messa in piedi dal presidente del consiglio europeo Herman van Rompuy, con il compito di riformulare la governance economica della Ue.

I due leader hanno poi deciso di preparare congiuntamente il meeting dei capi del governo della Ue in programma il prossimo 17 giugno, quando di discuteranno le proposte formulate dalla task force di van Rompuy. Linea comune anche per il successivo G20 di fine giugno. I temi affrontati nella telefonata sono stati illustrati dal portavoce della Merkel, Ulrich Wilhelm; inoltre, ha spiegato il portavoce, ''il presidente Sarkozy ha accettato l'invito della cancelleria per un vertice a Berlino il prossimo 7 giugno''.

Francia e Germania stanno gia' trovando un terreno comune sui conti pubblici. L'Eliseo ha annunciato che vuole emendare la Costituzione con l'introduzione di una norma che limiti il deficit pubblico e fissi i tempi per raggiungere il pareggio del bilancio pubblico. Un terreno sul quale la Germania ha gia' legiferato, lo scorso anno, introducendo la norma costituzionale sul deficit e sul pareggio di bilancio.
 
materie prime e speculazione: per il rame crollo del 15% in 30 giorni Da Londra a New York, i future sul metallo sono stati oggetto di vendite massicce, piu' di ogni altra materia prima. Il bilancio mensile parla chiaro. Pesa il rafforzamento del dollaro e i timori di una messa a freno dell'economia cinese.


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Giornata di vendite per le materie prime, dal caffe al cacao, passando per soia e oro, oggetti quest'ultimo di prese di beneficio dopo la corsa dei giorni scorsi. Ma tra i metalli, quello con il maggior calo, dopo un improvviso calo di platino e' argento, e' il rame. I future sul contratto di maggio segna una flessione del 2.4% a $2.95 per libbra ma nel corso della seduta si e' spinto fino a $2.9184.

A pesare sull'andamento delle materie prime in generale, il rafforzamento del dollaro e le nuove preoccupazione arrivate sul fronte europeo, unitamente alla decisione unilaterale di Berlino riguardante lo stop delle vendite allo scoperto. A cio' si aggiunge nel caso del rame, l'annuncio arrivato dal colosso mineraio Rio Tinto: la produzione per l'anno in corso e' vista in calo del 15%. Tradotto: 680.000 tonnellate da 804.700 dell'anno scorso. La notizia non e' certo positiva per il gruppo, che proprio con questa materia prima genera il 32% degli utili totali.



A contribuire al calo del rame, su base mensile del 15% (il 19 aprile scorso valeva $3.4911/lb) c'e' anche la situazione macroeconomica in Cina, alle prese con misure volte a frenare la crescita economica. "Preoccupazioni circa una frenata della Cina, unitamente ai timori sull'Eurozona, stanno mettendo sotto pressione i metalli", ha spiegato Eugen Weinberg, analista di Commerzbank.

Oggi il World Bureau of Metal Statistics ha annunciato che nel primo trimestre dell'anno l'offerta di alluminio, rame, zinco, nickel, piombo e stagno ha superato la domanda.

Il responsabile della divisione rame di Rio Tinto Andrew Harding ha pero' spiegato che per il 2010 il mercato globale in genarale dovrebbe registrare un surplus. Un forte deficit ci sara' invece l'anno prossimo
 

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