Prostituzione e Vaticano

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Diciamocela tutta,
Alla gente non gliene frega niente di cosa pensa il Papa di Harry Potter e neanche di qual'è la posizione ufficiale della Chiesa riguardo al recente referendum.
Le stiamo dando una importanza che, fortunatamente, non ha più.
Referedum ben più tosti(aborto e divorzio)sono passati attraverso il voto degli Italiani con la strenua opposizione di una Chiesa che contava molto di più e che metteva in campo anche la paura del diavolo e dell'inferno.
Gli Italiani sono un popolo di pigroni individualisti: se il problema sembra non interessargli direttamente(e in questo caso l'informazione DEMOCRATICA l'ha fatta da padrona)se ne vanno tranquillamente al mare anzichè a votare.
 
Argema ha scritto:
E comunque; se una maggioranza di italiani la pensa in un certo modo sulla 40 .. apri bene le orecchie .. democraticamente ha ragione.
Lo capisci? Non si fanno le leggi ad esclusivo piacere delle minoranze. E' questa la democrazia. Si cerca di andare incontro anche alle minoranza .. ma incontro, non dietro.
Si difendono gli interessi della maggioranza (e pensare che mi fa schifo sta parola, dopo che la diceva Schifani). Lo sapevi questo?
Se la maggioranza vuole la 40, tu chi cavolo sei per dire che è sbagliata? Ma ti rendi conto che supponenza la tua?
E mi dici ancora che i cattolici non sono sotto tiro?
Ma se ogni cosa che interessa un cattolico è subito messa in luce come vetusta, antidemocratica, illiberale. Ma ce l'avrà un cattolico la sua sensibilità e le sue idee?
E' giusto che, se in Italia c'è una maggioranza cattolica e se questa maggioranza vuole una legge, questa legge sia approvata? O no?
Deve essere approvata la legge che vuole la minoranza laica? Perche laico è bello, intelligente, colto, moderno, democratico?
.

ciao Argema. Io non la vedo così. Per me la religione dovrebbe essere "un fatto personale" e laico non vuol dire intelligente, colto moderno, ma semplicemente indipendente dalle autorità ecclesiastiche, non essere inquadrati dogmaticamente in ideologie, o ancora essere laici vuol dire sostenere la piena indipendenza del pensiero e dell'azione politica dalla chiesa. Il Credo non c'entra. La revisione dei Patti Lateranensi nel 1984 (solo) si è fatta per rimuovere la clausola di religione di stato della chiesa cattolica in Italia. Ma loro, gli ecclesiastici continuano ad interferire nella vita dello stato.


sul referendum: non parlerei di maggioranza cattolica…mi sembra un po’ volersela raccontare dai.

l' impoverimento sociale del non voto si era già verificato negli ultimi referendum, quindi legge 40 a parte.

L’alleanza con i disinteressati al voto per boicottare il confronto elettorale è un machiavellismo mostruoso da parte di chi si propone come una guida. Il fatto è che questo problema si riflette sulla vita di tutto il paese, perché vengono messe in conflitto la coscienza civile e quella religiosa di ognuno. E’ triste come abbiano potuto delle guide spirituali contribuire alla perdita dei valori civili della società. L’arroganza del dogmatismo li ha privati di obiettività avrebbero potuto esprimere liberamente la loro coscienza nel rispetto di quella altrui.

la legge 40 non è stata infusa nella nostra giurisprudenza dallo Spirito santo, qualsiasi voto ha a che fare con qualche aspetto della vita per cui perchè non propagandare il NO? se proprio propaganda si voleva fare?

penso inoltre che da quando è in atto questa fantomatica guerra di religioni non si perda occasione per tentare di riaffermare la propria egemonia :)
 
elena ha scritto:
ciao Argema. Io non la vedo così. Per me la religione dovrebbe essere "un fatto personale" e laico non vuol dire intelligente, colto moderno, ma semplicemente indipendente dalle autorità ecclesiastiche, non essere inquadrati dogmaticamente in ideologie, o ancora essere laici vuol dire sostenere la piena indipendenza del pensiero e dell'azione politica dalla chiesa. Il Credo non c'entra. La revisione dei Patti Lateranensi nel 1984 (solo) si è fatta per rimuovere la clausola di religione di stato della chiesa cattolica in Italia. Ma loro, gli ecclesiastici continuano ad interferire nella vita dello stato.


sul referendum: non parlerei di maggioranza cattolica…mi sembra un po’ volersela raccontare dai.

l' impoverimento sociale del non voto si era già verificato negli ultimi referendum, quindi legge 40 a parte.

L’alleanza con i disinteressati al voto per boicottare il confronto elettorale è un machiavellismo mostruoso da parte di chi si propone come una guida. Il fatto è che questo problema si riflette sulla vita di tutto il paese, perché vengono messe in conflitto la coscienza civile e quella religiosa di ognuno. E’ triste come abbiano potuto delle guide spirituali contribuire alla perdita dei valori civili della società. L’arroganza del dogmatismo li ha privati di obiettività avrebbero potuto esprimere liberamente la loro coscienza nel rispetto di quella altrui.

la legge 40 non è stata infusa nella nostra giurisprudenza dallo Spirito santo, qualsiasi voto ha a che fare con qualche aspetto della vita per cui perchè non propagandare il NO? se proprio propaganda si voleva fare?

penso inoltre che da quando è in atto questa fantomatica guerra di religioni non si perda occasione per tentare di riaffermare la propria egemonia :)

La religione non è affatto un fatto personale come pensi tu.
Anzi, cominciamo a usare i termini corretti. Fede e religione sono cose distinte.
La fede è una sensibilità. Come tale diventa pensiero, attitudine, azione.
Se non si capisce questo inutile parlare, perchè non si è capito lo spirito di chi crede in qualcosa.

Se dunque la mia sensibilità, dovuta in parte alla fede cristiana, mi spinge a pensarla in un certo modo, nessuno, e ripeto nessuno, si deve prendere il diritto di dirmi che devo mettere da parte la religione. Già la religione non c'entra .. ma cosa devo mettere da parte? Il cervello? Che faccio? Mi metto a far finta di pensarla in altro modo perchè così è laico?
Perchè è esattamente questo che chiedono in sostanza i cosiddetti laici, anche se usano altre parole. Il problema è il riconoscimento della dignità del pensiero cristiano.
La parola laico è una mezza falsità: se sei credente non puoi tradire te stesso votando qualcosa in cui non credi (se poi sei credente ma su quel che ti conviene fai quel che ti pare allora sei un ipocrita); se sei ateo non sei laico. O forse si.. forse qui c'è una sottigliezza?


Sulla 40. Non parlerei neppure io solo di maggioranza cattolica. Quindi non me la racconto. Credo però che il fattore fede, ovvero la sensibilità derivata da essa, sia stato importante.
Magari dovrebbero essere i laici stavolta a dover fare qualche riflessione invece di buttarla sulla pigrizia, sul mare, sulle cavallette, il terremoto, lo smoking che non era stirato, la nonna in ospedale? :rolleyes:

I laici sono davvero sprovvisti di pulpito?
La guerra delle religioni è solo tra cristianesimo e islam? O ce n'è una terza?


Sulle altre cose che dici ci devo riflettere. Io non sono affatto acritico nei confronti del Vaticano.
Su una cosa non sono d'accordo: non esistono coscienza civile e coscienza religiosa. Non esistono proprio.
Esiste solo la coscienza.
Parlare di coscienza civile e coscienza religiosa è un depistaggio, che serve a dire che una è di serie A, perchè pubblica, e l'altra di B, perchè dovrebbe riguardare solo la nostra intimità (ma qual'è l'intimità?).
 
In questo mondo se ti etichetti cattolico o comunque credente sei un estremista che giustifica crimini aberranti e con una concezione del mondo antiquata e aberrante.
Eppure basterebbe apporfondire le cose per capire che anche all'interno della chiesa cattolica e di tutte le altre religioni monoteistiche mondiali vi sono posizioni e posizioni.
I comunisti mangiano i bambini e i cattolici sono tutti mafiosi (se non anche peggio....)
Fino ad adesso nessun pensiero sociale e religioso è riuscito ad arrivare alla perfezione (e forse non ci arriverà mai) ma cavalcare entrambe le strade non mi sembra un delitto.
Giustificare l'inutilità del pensiero religioso in generale e cattolico in particolare mi sembra una scelta avventata.
 
Per chi si sente chiamato in causa:
Per quanto riguarda Harry Potter, chiamare un fantasioso ed innocuo racconto "subdole seduzioni" mi sembra solo voler vedere il male e forse il maligno annidati dappertutto. La chiesa di questo se ne sente investita, io questo lo vedo solo come una malattia mentale contagiosa, solo che il malato non è Harry Potter.
Io però di domande ne ho buttate tante, vi siete concentrati su un punto tra i meno rilevanti e perdipiù avete dato risposte per nulla incisive e convincenti.
Per il resto, che posso farci, siamo agli antipodi, ci sarebbe da perdere la vita a rispondere a persone che mentre si concentrano su Harry Potter glissano sull'inquisizione, sfuggono alle domande importanti e qualche volta si aggrappano agli specchi.

PER CASO C'E' QUALCOSA, RIGUARDO ALLE CREDENZE DEL CATTOLICESIMO E SOPRATTUTTO SUI VARI DOGMI, IN CUI ANCHE VOI SIETE PERPLESSI ??? :eek:

IO SONO PRONTO A RECUPERARE LA FEDE: VOI SIETE DISPOSTI A METTERE IN DISCUSSIONE I VOSTRI CONVINCIMENTI ???


MAGARI QUALCUNO VORREBBE SPIEGARMI DOVE POGGIA LA SUA CREDENZA IN DIO ?
E PERCHE' PROPRIO NEL DIO CATTOLICO CHE E' UNICO QUANTO TRINO?
O forse è vero che: "Dio si conosce meglio nell'ignoranza" (Sant'Agostino - dottore della chiesa)
 
Questo è uno stato laico e democratico.
Aperto a tutte le fedi e le religioni.
Ognuno è libero di credere, professare, votare in base alle proprie convinzioni e alla propria fede.
Non viene chiesto ai cittadini di votare contro la propria coscienza.
Viene chiesto di votare!
Di non impedire agli altri di esprimere le proprie opinioni.
Di non impedire di agire in modo diverso da quello che imporrebbe la propria fede.
Stiamo dicendo ai musulmani: siete ben accetti ma rispettate le nostre regole.
Dovrebbe valere anche per i cattolici.
 
ammetto di aver legiucchiato il thread qua e là
non me ne scuso ... le tematiche sono trite e ritrite..

il punto è sempre quello

la pretesa di certa parte della società, che si definisce laica (ma di fatto è solo anticlericale quando non dichiaratamente atea) e vorrebbe estendere (se non imporre) d'ufficio "questo ateismo mascherato da laicismo libertario" alla società tutta



mi permetto un QUOTE

E' difficile dare una definizione del laicismo, poiché esso esprime uno stato d'animo complesso e presenta una multiforme varietà di posizioni. Tuttavia in esso è possibile identificare una linea costante, che potrebbe essere così definita: una tendenza o, meglio ancora, una mentalità di opposizione sistematica ed allarmistica verso ogni influsso che possa esercitare la religione in genere e la gerarchia cattolica in particolare sugli uomini, sulle loro attività ed istituzioni.
Ci troviamo, cioè, di fronte ad una concezione puramente naturalistica della vita dove i valori religiosi o sono esplicitamente rifiutati o vengono relegati nel chiuso recinto delle coscienze e nella mistica penombra dei templi, senza alcun diritto a penetrare ed influenzare la vita pubblica dell'uomo (la sua attività filosofica, giuridica, scientifica, artistica, economica, sociale, politica, ecc.). ... che riduce la fede a fatto privato..

Abbiamo, così, innanzitutto un laicismo che si identifica in pratica con l'ateismo. Esso nega Dio, si oppone apertamente ad ogni forma di religione, vanifica tutto nella sfera dell'immanenza umana. Il marxismo è precisamente su questa posizione né è il caso che ci diffondiamo ad illustrarlo.

Le credenze religiose sono, secondo questo laicismo, un fatto di natura esclusivamente privata; per la vita pubblica non esisterebbe che l'uomo nella sua condizione puramente naturale, totalmente disancorato da un qualsiasi rapporto con un ordine soprannaturale di verità e di moralità. Il credente è perciò libero di professare nella sua vita privata le idee che crede. Se, però, la sua fede religiosa, uscendo dall'ambito della pratica individuale, tenta di tradursi in azione concreta e coerente per informare ai dettami del Vangelo anche la sua vita pubblica e sociale, allora si grida allo scandalo come se ciò costituisse una inammissibile pretesa.


UNQUOTE

senza scaldarvi troppo gli animi provate a leggere con attenzione quanto quotato e meditarci sopra

ma la società. le istituzioni, la cultura ... non sono fatte dagli uomini. stessi..?..come si può pretendere che il fatto morale e comportamentale, (individuale insito in ciascuno di noi), non debba incidire sulla vita pubblica e sociale?

di fatto la pretesa di volerlo recintare a fatto privato equivale ne più ne meno ad imporre una dittatura comportamentale e morale, esattamente la stessa di cui gli atei/laicisti accusano (secondo me a torto) la Chiesa ogni qual volta esprime giudizi su fatti pubblici e sociali

inoltre...

ultimo QUOTE

...varrà allora la pena ricordare come gli stessi campioni del razionalismo, quando accettano di usare sino in fondo la ragione, riconoscano che nessuna morale è davvero “laica”. ..
Quanto ai contenuti; e che, in ogni caso, non è in grado di regolare le azioni dell'uomo. Vediamo, dunque, poiché, a quanto pare, anche tra cattolici c'è qualcuno che prende troppo sul serio certe nobili quanto impotenti “tavole umanistiche di valori”.

Quanto ai contenuti, in una inchiesta giornalistica, la scrittrice Lalla Romano ricorda una verità che dovrebbe essere scontata per chiunque: “Per laica si intende una morale che dipenda dalla coscienza. Ma questa non può essere laica, visto che si è venuta formando in base al messaggio cristiano”.

A conferma, la Romano cita il famoso brano di Croce che, pur sacerdote del laicismo, dovette riconoscere che all'interno della cultura occidentale (ma non solo qui, come confessò un Gandhi che, per la sua etica “umanistica”, attinse largamente al vangelo) “non possiamo non dirci cristiani”. Si può credersi agnostici o atei, ma i concetti fondamentali di ogni etica (“persona”, “rispetto”, “amore", “responsabilità", le idee stesse di “morale", “coscienza”, “ragione”; magari “uomo” stesso) vengono dritti dritti dal profetismo giudeo-cristiano che si è incarnato, trasformandole dall'interno, nelle categorie filosofiche del mondo classico. Come mi ripeté, tra i molti altri, quell'ammirevole testimone di laicità che fu Arturo Carlo Jemolo: “Gli umanesimi che si credono laici, i decaloghi che si vorrebbero nati dalla sola ragione, vengono in realtà dalla sensibilità cristiana che è divenuta midollo insostituibile della nostra cultura”. (Tutto il marxismo, ad esempio, e la sua etica, sarebbero incomprensibili senza la tradizione biblica. La quale, per una misteriosa “astuzia della storia”, ha finito, percorrendo questa strada, per diventare nutrimento anche di africani, cinesi, vietnamiti). “Dobbiamo rassegnarci, noi umanisti - mi confermava lo storico e sociologo Léo Moulin, rocciosamente agnostico - Ogni nostra morale sedicente laica non è che un cristianesimo senza Cristo”.

UNQUOTE
 
ciiiiip ha scritto:
ammetto di aver legiucchiato il thread qua e là
non me ne scuso ... le tematiche sono trite e ritrite..

il punto è sempre quello

la pretesa di certa parte della società, che si definisce laica (ma di fatto è solo anticlericale quando non dichiaratamente atea) e vorrebbe estendere (se non imporre) d'ufficio "questo ateismo mascherato da laicismo libertario" alla società tutta



mi permetto un QUOTE

E' difficile dare una definizione del laicismo, poiché esso esprime uno stato d'animo complesso e presenta una multiforme varietà di posizioni. Tuttavia in esso è possibile identificare una linea costante, che potrebbe essere così definita: una tendenza o, meglio ancora, una mentalità di opposizione sistematica ed allarmistica verso ogni influsso che possa esercitare la religione in genere e la gerarchia cattolica in particolare sugli uomini, sulle loro attività ed istituzioni.
Ci troviamo, cioè, di fronte ad una concezione puramente naturalistica della vita dove i valori religiosi o sono esplicitamente rifiutati o vengono relegati nel chiuso recinto delle coscienze e nella mistica penombra dei templi, senza alcun diritto a penetrare ed influenzare la vita pubblica dell'uomo (la sua attività filosofica, giuridica, scientifica, artistica, economica, sociale, politica, ecc.). ... che riduce la fede a fatto privato..

Abbiamo, così, innanzitutto un laicismo che si identifica in pratica con l'ateismo. Esso nega Dio, si oppone apertamente ad ogni forma di religione, vanifica tutto nella sfera dell'immanenza umana. Il marxismo è precisamente su questa posizione né è il caso che ci diffondiamo ad illustrarlo.

Le credenze religiose sono, secondo questo laicismo, un fatto di natura esclusivamente privata; per la vita pubblica non esisterebbe che l'uomo nella sua condizione puramente naturale, totalmente disancorato da un qualsiasi rapporto con un ordine soprannaturale di verità e di moralità. Il credente è perciò libero di professare nella sua vita privata le idee che crede. Se, però, la sua fede religiosa, uscendo dall'ambito della pratica individuale, tenta di tradursi in azione concreta e coerente per informare ai dettami del Vangelo anche la sua vita pubblica e sociale, allora si grida allo scandalo come se ciò costituisse una inammissibile pretesa.


UNQUOTE

senza scaldarvi troppo gli animi provate a leggere con attenzione quanto quotato e meditarci sopra

ma la società. le istituzioni, la cultura ... non sono fatte dagli uomini. stessi..?..come si può pretendere che il fatto morale e comportamentale, (individuale insito in ciascuno di noi), non debba incidire sulla vita pubblica e sociale?

di fatto la pretesa di volerlo recintare a fatto privato equivale ne più ne meno ad imporre una dittatura comportamentale e morale, esattamente la stessa di cui gli atei/laicisti accusano (secondo me a torto) la Chiesa ogni qual volta esprime giudizi su fatti pubblici e sociali


E' una sintesi semplicemente stupenda.
Dove l'hai pescata?
Io avevo cercato di dire le stese cose ma temo di essere rimasto molto lontano dalla brillantezza di quel che hai riportato.

Metterei l'intero testo come firma personale. :)
Vediamo se qualcuno ha il fegato di riconoscersi in quest'analisi. :sse:
 
Catullo .. tu un disco fisso hai in testa.
E lo ripeti, abbastanza staticamente. Aldilà non vai. E' limitato a quello il tuo dialogo.
Non riesco neppure a capire se leggi quel che viene scritto o se lo leggiucchi annusando che aria tira per poi mettere il disco, se l'aria non ti piace, o per dichiarati solennemente d'accordo (ricordando un pò la parodia di fascisti su Marte) se invece è di tuo gradimento.

Quel che ha riportato ciip è semplicemente la verità. Ma l'hai capita realmente la prima parte?
Hai un tuo pensiero critico? O sai solo proclamare "questo è un paese democratico, alla gente per fortuna non frega niente del papa, etc"?

Ma quando leggi "di fatto la pretesa di volerlo recintare a fatto privato equivale ne più ne meno ad imporre una dittatura comportamentale e morale, esattamente la stessa di cui gli atei/laicisti accusano (secondo me a torto) la Chiesa ogni qual volta esprime giudizi su fatti pubblici e sociali " .. non ti senti un pò coinvolto?
Non ti sfiora mai l'idea di essere un pò un bue che da del cornuto ad un asino? :lol:
 

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