Vi invito ad analizzare quanto sta accadendo. Ne va della nostra libertà, ma soprattutto
di quella dei nostri figli.
Qualcuno nei giorni scorsi ha accolto con incredulità la notizia del disegno di legge voluto dal piccolo Grande Fratello
Paolo Gentiloni per imporre la sorveglianza di massa sul web – da oggi lo Stato italiano monitorerà per 6 anni tutta la vostra attività sul web, incluse le chat! –
e la censura, impedendo ai singoli utenti di accedere a siti scomodi (leggi
qui e
qui).
Il pretesto è quello della violazione del copyright, che in internet significa poter censurare praticamente qualunque sito.
Basterà che appaia una foto scaricata dai motori di ricerca e non autorizzata per venire “bannati”.
Lo ripeto da settimane: il disegno, a livello internazionale, è di mettere a tacere le voci davvero libere e,
soprattutto, quelle che promuovono idee contrarie al mainstream.
Ad esempio quelle di chi si oppone all’euro.
L’opera di normalizzazione avanza rapidamente.
In Francia nei giorni scorsi hanno
chiuso il blog di un economista del calibro di Jacques Sapir,
colpevole di essere troppo eretico, di smontare da tempo i falsi miti della moneta unica
e di non essere allineato all’establishment, men che meno al piccolo Napoleone Emmanuel Macron.