il mercato indotto dalla legalizzazione della prostituzione in Italia:
- lavanderie
- catering
- distributori automatici
- sex tools
- sex papers
- laboratori di analisi pubblici/privati
- anticoncezionali vari
- farmacia e para-farmacia
- locazioni immobili
- materassi, guanciali e affini
- arredamento
- isolamenti acustici (edilizia, porte, finestre)
- energia elettrica, riscaldamento, condizionamento
- telefonia, internet, videosorveglianza
- acqua e scarichi idrici
- agenzie investigazioni private
- abbigliamento e biancheria intima
- acconciatori
- intrattenimento/spettacolo
- banche e assicurazioni
- giornalisti/scrittori su cronaca, moralismo e affini
- assistenza spirituale clero
- assistenza psicologia pubblica/privata
- commercialisti
- taxi e trasporti
- medici ginecologi, infettivi, psichiatri, dentisti, ecc.
insomma sarebbero esercizi commerciali non a rischio di chiusura: su tutto ci sarebbe IVA, IRPEF, TARSU, contributi pensionistici, eventuali tasse di soggiorno, ecc.
Potrebbero raggiungere redditi dichiarati superiori a tanti altri professionisti (ed evasori fiscali) ?